Dobsoniani

L'arte di collimare, (perché un tubo di legno funziona bene)

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view post Posted on 7/11/2010, 21:49

Giant elliptical galaxy

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Un telescopio per uso visuale sotto cieli bui deve essere smontabile (per trasportarlo) e di grande apertura (per vedere). Ogni volta che un tubo ottico del genere viene smontato e rimontato, non assume mai la stessa esatta geometria.
Per ottenere una buona qualità dell'immagine è essenziale che gli elementi ottici siano in posizioni relative precise. Questo si ottiene realizzando dei sistemi di regolazione che permettano di muovere gli elementi ottici uno rispetto all'altro, indipendentemente dal fatto che la parte strutturale del tubo sia posta ora un po' più in qua, ora un po' più in là.
Infatti, a seconda della precisione con cui sono state costruite le parti strutturali, gli elementi ottici possono trovarsi spostati di qualche millimetro (o di qualche centesimo di millimetro se per assurdo le parti fossero molto precise). In entrambi i casi l'entità di questo questo conta poco, dato che gli elementi ottici vanno riposizionati uno rispetto all'altro. La fluidità dei movimenti conta invece molto di più.

Ma come avviene nella pratica la collimazione? Nella figura sono illustrati i passi fondamentali (cliccare per vedere la figura in grande). La figura non mostra intenzionalmente il tubo ottico, la cui unica funzione è fornire supporto agli elementi collimabili. Dovrebbe essere anche evidente che ciò che conta è la posizione relativa dei tre elementi ottici.

Immaginiamo di partire dalla situazione numero 1 nella quale il secondario sia spostato sia rispetto all'asse ottico del primario sia rispetto all'asse ottico dell'oculare, e che sia anche orientato in maniera sbagliata. Sempre in figura 1 si evidenzia il fatto che l'asse ottico dell'oculare potrebbe non essere ortogonale all'asse ottico del primario. Questo errore, in realtà, non ha alcun effetto. Anzi, un telescopio Newtoniano può essere costruito con una angolo di deviazione del fascio ottico diverso da 90° e questa possibilità è stata sfruttata in alcuni dobsoniani cosiddetti "low rider" per abbassare la posizione dell'oculare (ma questo è un altro argomento che tratterò un'altra volta).

Nella configurazione 1 inseriamo un laser nel fuocheggiatore. Il raggio laser materializza l'asse ottico dell'oculare. A questo pnto il secondario va abbassato finché il raggio lo colpisce nel punto di offset. Si tratta di quel punto tale che osservando il secondario dal fuocheggiatore questo appare perfettamente centrato con il tubo del fuocheggiatore, come in 2. Questa operazione si fa una sola volta perchè il secondario e il fuocheggiatore sono solidali alla cella superiore e quindi non sono soggetti a variazioni di posizione relativa nei successivi montaggi. Eventuali errori destra-sinistra si correggono mettendo in squadra il fuocheggiatore, mentre gli errori alto basso si correggono usando la vite di avanzamento del secondario nel suo complesso.
Quanto deve essere preciso questo primo allineamento? Si legge di tutto, ma sorprendentemente la centratura del secopndario è alquanto tollerante. Se per esempio il secondario fosse 1 mm più in alto rispetto al tubo del fuocheggiatore, l'effetto sarebbe solo che il campo perfettamente illuminato si estendi 1 mm in più nella parte alta. Gli oculari ad alto ingrandimento non usano tutto il campo illuminato e quindi le0'ffetto è zero. Gli oculari a basso ingrandimento usano un campo più ampio e in questo caso la caduta di luce ai bordi sarà un po' diversa (ma andando a fare i conti si scopre che è impercettibilmente diversa).
In buona sostanza se il nostro laser colpisce il secondario a una distanza di 1 mm dal punto di offset va bene.

Passiamo ora alla fase di figura 3.Notiamo che il raggio laser (che materializza l'asse ottico dell'oculare) non colpisce il primario nel centro. Nel mio telescopio, per esempio, fra un montaggio e il successivo il raggio finisce al massimo a 5-10 mm dal centro. Questo dà un'idea degli errori di forma del tubo fra un assemblaggio e l'altro.:Operiamo quindi sulle viti di collimazione che consentono di ruotare il secondario finché il raggio tocca il centro del primario. A questo punto abbiamo fatto fatto arrivare l'asse ottico degli oculari al centro dello specchio (4).

Notiamo che il raggio riflesso non ritorna indietro (5). Agendo sulle viti di collimazione del primario possiamo però ruotarlo finché l'asse ottico del primario è allineato con il raggio,. In questa condizione il raggio ritorna indietro su se stesso. Abbiamo così ottenuto la situazione in 6 nella quale l'asse ottico dell'oculare coincide con l'asse ottico del primario. Non serve altro.

In pratica ci sarà qualche errore al termine della fase 4, perché è difficile valutare se il raggio colpisce esattamente il centro del primario. Di solito questo errore è meno di un mm (dipende dalla dimensione e precisione del marker centrale). Che effetto ha questo errore? Semplicemente che che il raggio di ritorno e l'asse ottico sono distanti circa un mm e che, in ultima analisi, l'asse ottico del primario finisce un po' spostato rispetto al centro del campo dell'oculare. Significa anche che l'immagine sarà "diffraction limited" in un cerchio (che nel caso di un F/5 è di 2,8 mm di diametro) che non è al centro del campo visivo ma un po' spostato. E' lo sweet spot. Ll collimazione può poi essere ritoccata allo star test per portare lo sweet spot al centro, cosa importante se si usa un correttore di coma (ma questo è un altro argomento).

Qualcuno a questo punto potrà notare che se si toglie e si rimette il laser nel fuocheggiatore si potrebbe ottenere un percorso diverso per la luce. Questo sta solo a significare il fatto che l'oculare può essere inserito nel fuocheggiatore con un certa imprecisione nella orientazione. Tuttavia l'asse ottico del primario continua ad arrivare al centro del campo visivo. I piccoli errori di assetto dell'oculare sfuocano al più le stelle ai bordi opposti del campo, ma sono di gran lunga inferiori agli effetti della curvatura di campo.

Alla fine di questo processo la parte strutturale del telescopio (ossia il tubo) potrà trovarsi qualche millimetro (usualmente meno) in qua o in là rispetto all'asse ottico del primario girati di qualche frazione di grado. Ma è ovvio che dove sta la materia della parte strutturale non ha alcun effetto sulla qualità dell'immagine.
 
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view post Posted on 7/11/2010, 22:36
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Bella descrizione!!

Io so che il secondario x me e' di un bastardo immane.
Mi si era allentata un po' la vite del perno e si era girato e l'avevo collimato cosi nn essendome accorto, poi ho scombinato l'off-set verso il primario, inclinazione......
Insomma astigmatismo ovunque.

Per rimetterlo in riga ci avro' messo 7-8 giorni di bestiemmie, ma senza laser.
Solo a forza di squadre , barlow 2" e righello.
Adesso mi sembra perfetto, controllando anche l'inclinazione esatta con una squadra isoscele a 45° rispetto al piano del focheggiatore.
E con la barlow montata e il rullino fotografico montato, mettendo il righello appoggiato alla tubo di messa a fuoco interno ho misurato l'immagine circolare del secondario fosse esattamente al centro.
Direi di si.
Poi avendo l'alluminatura da rifare o messo dello scotch nero lungo il centro esatto del secondario per verificare l'off-set.
Misurando col righello la prospettiva del secondario, il centro del secondario se nn ricordo male era circa 3mm piu in basso rispetto all'asse ottico.
E l'immagine del secondario (con la barlow) e' centrata nel fochegg. con uno scarto di mezzo millimetro , di piu col righello nnn potevo.
Poi adesso collimo sempre il primario con la big barlow e la denk montata a 565x visto che usando l'xw5 singolo, forse a causa del peso diverso ,delle flessioni maggiori e del centraggio nel riduttore da 31,8 risultava leggermente diversa.
Ciaoo

Edited by Valentino Melandri - 7/11/2010, 23:02
 
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CITAZIONE (mauro_dalio @ 7/11/2010, 21:49) 
Non serve altro.

Complimenti, Mauro, spiegazione come al solito dotta, essenziale ed esaustiva.
Avrei aggiunto solo uno "step" di verifica della tenuta della collimazione, effettuata muovendo e "stressando" un po' la struttura truss col laser ancora montato, per verificare il corretto serraggio delle manopole di fissaggio e l'assenza di "assestamenti" della struttura. Nel mio LightBridge ho scoperto di dover serrare i pomelli di fissaggio delle aste molto più di quanto facessi all'inizio, per evitare che la struttura si muovesse, scollimandosi. ;)
 
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view post Posted on 8/11/2010, 10:17
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QUOTE (mauro_dalio @ 7/11/2010, 21:49) 
Quanto deve essere preciso questo primo allineamento? Si legge di tutto, ma sorprendentemente la centratura del secopndario è alquanto tollerante. Se per esempio il secondario fosse 1 mm più in alto rispetto al tubo del fuocheggiatore, l'effetto sarebbe solo che il campo perfettamente illuminato si estendi 1 mm in più nella parte alta.

Mi sembra che sia importante sottolineare questo punto: a proposito se ne leggono di tutti i colori ! La centratura del secondario rispetto al fondo del tubo del fuocheggiatore ha l'effetto di impostare l'offset automaticamente (per questioni di prospettiva) nella direzione dell'asse del tubo ottico e lo scopo dell'offset è unicamente quello di centrare il campo di piena luce . Quindi se uno non centra perfettamente il secondario (1-2 mm in su o in giù) l'effetto sarà solo quello di avere il campo illuminato un po' spostato rispetto l'asse ottico ma questo non ha effetti sulla collimazione .
Quanto all'offset nell'altra direzione (lungo l'asse del fuocheggiatore) non è necessario impostarlo e quindi si può tranquillamente montare il secondario nel centro geometrico del tubo : questo va sotto il nome di "New Model" :



[edit]ho sistemato il link che non funzionava...[/edit]

Edited by AndreaFra - 8/11/2010, 11:16
 
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view post Posted on 8/11/2010, 10:33
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CITAZIONE (Valentino Melandri @ 7/11/2010, 22:36) 
Io so che il secondario x me e' di un bastardo immane.
Mi si era allentata un po' la vite del perno e si era girato e l'avevo collimato cosi nn essendome accorto, poi ho scombinato l'off-set verso il primario, inclinazione......

La collimazione del secondario si può farla una volta per tutte solo se tutto il supporto del secondario è sufficientemente robusto . Ad es. nel mio dob ho usato una costruzione molto compatta in modo da diminuire al massimo lo sbalzo (secondo me i "vitoni lunghi" che si vedono in certi supporti sono da evitare) , inoltre ho usato 4 viti invece delle solite 3 e tali viti , forzandole un po', si sono create degli inviti nel legno della parte superiore dello zoccolo a 45° : il risultato è che il secondario non si muove e soprattutto non ruota neanche se prende una bella botta . Non so quanti anni sono che non tocco il secondario.... ovviamente ogni tanto lo controllo (magari se durante una trasferta ho preso una bella buca con la macchina) ma niente da fare : non si muove ! :)

 
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view post Posted on 8/11/2010, 13:01
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Adesso anche il mio non si muovera' piu.
Ho messo nella vite M10 del perno centrale le grower tra ogni dado e stretto di brutto con le due chiavi di 17.
I pomellini di regolazione invece hanno una molla discretamente dura e nn si dovrebbero girare.
L'off-set lontano dal fuocheggiatore invece il mio ce l'ha dalla nascita........ sara' un old model!!!
 
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view post Posted on 13/11/2010, 20:09
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Copio/incollo un intervento che avevo fatto su un altro forum a proposito di collimazione, offset e altre cose collegate. Spero che sia utile a chi non ha ancora le idee chiare:


L'offset serve unicamente a centrare il campo di piena luce sull'asse dell'oculare (o del fuocheggiatore); ricordo che il campo di piena luce è l'area del piano focale totalmente illuminata dal primario. Inoltre grazie all'offset "totale" (ossia nelle due direzioni) si rendono paralleli sia l'asse ottico del primario che l'asse geometrico del tubo : così facendo si possono usare i puntamenti passivi (tipo lo SkyVector). Detto questo si può collimare perfettamente un newton sia con l'offset "totale" che con l'offset "parziale" (ossia quello che è chiamato "new model"): solo che in quest'ultimo caso avremo alla fine che l'asse geometrico del tubo e l'asse ottico non saranno paralleli (e questo potrebbe portare a un'eccessiva imprecisione se si usa un puntamento digitale passivo) . Addirittura, in un newton collimato si potrebbe traslare il secondario parallelamente alla sua superficie: il tele sarebbe sempre collimato ma il campo di piena luce (immaginiamolo un cerchio) si sposterebbe in su o in giù a seconda del verso in cui sto traslando il secondario: è chiaro che se lo sposto troppo arriverà un punto in cui il secondario non intercetterà più tutto il cono di luce proveniente dal primario il quale lavorerà come se fosse diaframmato : ma il tele è sempre collimato! Facendo lo star test in quest'ultima condizione vedremmo la stella sfuocata non come la classica figura circolare , ma ne mancherà un pezzo (corrispondente all'area che non viene illuminata dal primario) : è questo che di solito viene confuso con l'astigmatismo. Se durante la prima fase della collimazione, posizionando il forellino del portarullini in prossimità del fuoco , vediamo che il bordo del secondario è coincidente con il bordo riflesso del primario significa che il campo di piena luce è zero e ciò vuol dire che lo strumento lavora alla sua piena apertura solo nell'asse ottico, ma appena ci allontaniamo dall'asse, non lavorando più a piena apertura, è come se avessimo uno strumento di diametro inferiore ( tranquilli, il calo di luce non è brusco soprattutto in strumenti dal basso rapporto f/ , vedere ad es. www.fpi-protostar.com/bgreer/illum.htm) . Di solito si consiglia questa configurazione in Newton "planetari" in quanto consente di ridurre al minimo l'ostruzione anche se personalmente ritengo che un minimo di campo di piena luce (ad es . 4 mm ) sia utile in quanto se il secondario è al pelo (CPL =0) il cono di luce proveniente dal primario va a colpire proprio il bordo del secondario che di solito è la parte peggio lavorata (soprattutto la punta ,quella cioè che è più vicina al primario, è la parte più delicata). Se invece , in prossimità del fuoco, non riusciamo a vedere tutto il bordo riflesso del primario significa che il secondario è sottodimensionato e di conseguenza lo strumento lavorerà diaframmato: è chiaro che questa situazione è da evitare . In newton normali il campo di piena luce di solito ha dimensioni comprese tra i 10mm e 20mm ( circa....nulla vieta di progettare un newton con un campo di piena luce più grande , utilie soprattutto se è destinato all'uso fotografico) e quindi quello che si deve vedere guardando dal forellino del sight-tube (o del Cheshire o del coperchietto portarullini) è il riflesso del primario che dovrà essere concentrico col bordo del secondario (lo spazio tra i due bordi è proprio dovuto al campo di piena luce non nullo) . A questo punto, sia con l'offset "totale" che con quello "parziale" regolando le viti del primario si rende l'asse ottico del fuocheggiatore (e quindi dell'oculare) coincidente con l'asse ottico del primario ( ci potrebbero essere dei piccoli errori spiegati nel link di Nils Carlin ) . In queste condizioni il foro del coperchietto , l'eventuale crocicchio del Cheshire ( o del sight tube), il punto nero sul primario (o l'anello ) son allineati . D'altronde anche i collimatori laser (che io non ho mai usato) lavorano su questo principio : il laser esce dall'asse del fuocheggiatore, colpisce il secondario (e dove lo colpisce dipende dall'offset), colpisce il centro segnato del primario e ritorna indietro facendo lo stesso percorso se la collimazione è ok. Indipendentemente dalla procedura e dagli strumenti usati , soprattutto se si ha intenzione di fare osservazioni in alta risoluzione, conviene sempre rifinire la collimazione con lo star test che, se il seeing lo consente, va effettuato ad alti ingrandimenti su una stella non troppo luminosa e sfuocando pochissimo in modo da vedere uno , due anelli al massimo.
 
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view post Posted on 16/11/2010, 18:17
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CITAZIONE (Dob45 @ 13/11/2010, 20:09) 
Addirittura, in un newton collimato si potrebbe traslare il secondario parallelamente alla sua superficie: il tele sarebbe sempre collimato ma il campo di piena luce (immaginiamolo un cerchio) si sposterebbe in su o in giù a seconda del verso in cui sto traslando il secondario: è chiaro che se lo sposto troppo arriverà un punto in cui il secondario non intercetterà più tutto il cono di luce proveniente dal primario il quale lavorerà come se fosse diaframmato : ma il tele è sempre collimato!

Ho trovato una foto che illustra bene il concetto sopra esposto:



 
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view post Posted on 25/12/2010, 03:03
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Non mi è chiaro a cosa serve la lente di barlow nella procedura di collimazione. Forse a vedere bene tutto il secondario per permettere un buon centraggio rispetto all'asse del fuocheggiatore?
 
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view post Posted on 25/12/2010, 10:09

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La lente di Barlow viene usata in una tecnica particolare di collimazione. La lente crea un fascio divergente che illumina tutto il secondario. Rende la procedura insensibile a movimenti del laser. Infatti è il marker sul centro del primario che seleziona il raggio che colpisce il centro.
 
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view post Posted on 25/12/2010, 12:17
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Ecco l'articolo sulla collimazione mediante lente di Barlow:

www.cameraconcepts.com/barlowed%20laser%20collimation.pdf


 
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Ivan.86
view post Posted on 26/12/2010, 21:49




CITAZIONE (Satomi85 @ 25/12/2010, 03:03) 
Non mi è chiaro a cosa serve la lente di barlow nella procedura di collimazione. Forse a vedere bene tutto il secondario per permettere un buon centraggio rispetto all'asse del fuocheggiatore?

Cercando di rendere il tutto il più intuitivo possibile posso dirti:

La barlow serve a trasformare il collimatore laser in una torcia rossa, questa torcia illumina il secondario che a sua volta gira la luce al primario.

Il primario è totalmente riflettente tranne al centro, dove c'è il salvabuchi, quindi si crea un ombra che torna indietro (quella del salvabuchi appunto) e che colpirà una pellicola sistemata proprio davanti a questa torcia nel fuocheggiatore.
Le pellicola ha un foro/segno che ne identifica il centro, sistemando li l'ombra del salvabuchi completi la collimazione.

Il vantaggio del metodo è che il fascio laser non ha più bisogno di viaggiare in asse, tanto si trasforma in una torcia...
Ed l'ombra del secondario, per sua natura, non viaggia storta !

ciao

 
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view post Posted on 27/12/2010, 02:34
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Un'idea grandiosa, direi. Chi sa chi è il primo al quale è venuto in mente... è geniale!
Io però collimo con il cheshire ^^
Anche se il secondario mi da sempre grossi problemi, è proprio poco intuitivo la sua collimazione.
 
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view post Posted on 27/12/2010, 07:55

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Satomi non per sapere gli affari tuoi, ma tu di notte non dormi?? :D
 
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juary
view post Posted on 27/12/2010, 09:46




Collimare un telescopio con il portarullino è molto semplice, ma a me è capitato di diventare matto per collimare il mio, sia con il portarullino che con il laser, nel senso che era collimato con uno e non con l'altro.
Le ho provate tutte, spostando varie volte il secondario, ho provato a cambiare leggermente l'asse del fok, niente...per avere il laser perfettamente in centro, col portarullini il secondario non aveva il primario centrato ( non di molto) ma siccome sono un pò testardo lo volevo perfetto. Alla fine sono ripartito da zero, e mi sono accorto che avevo sbagliato la misura dello spider...non era in centro, ma spostato di 2mm lateralmente e 2mm più in basso rispetto al primario.
Rifatto i due off-set alla fine era perfetto sia con il laser che con il portarullino....ho risolto ma non mi è ancora chiaro il perchè, due mm mi hanno fatto diventare matto.
 
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