Dobsoniani

Scalatura delle focali oculari, appunti e riflessioni

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view post Posted on 10/9/2011, 08:00
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Mammifero Bipede

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Dopo l'acquisto del telescopio, la definizione del "parco oculari" rimane il principale cruccio dell'astrofilo visualista. Dalle minuscole nebulose planetarie alle gigantesche diffuse ("Nord America", grande nebulosa di Orione, ecc...) per arrivare ai residui di supernova (la "Velo"), l'esigenza di poter disporre di diversi rapporti di ingrandimento è evidente fin dall'inizio. Il problema sta nello stabilire quali "salti" da un oculare all'altro consentano di ottimizzare la resa osservativa.

I fabbricanti di oculari, dal canto loro, aiutano relativamente nella scelta. Alcuni (p.e. Nagler) arrivano a fornire una serie scalata di millimetro in millimetro per le focali più corte, e poco meno su quelle più lunghe, creando una varietà di scelta sconfinata. Altri (p.e. Explore Scientific) offrono scalature leggermente più dilatate (30 - 24 - 18 - 14 - 11 - 8.8 - 6.7 - 4.7) ma comunque ben oltre le necessità tipiche di un visualista esperto. Di fatto, una volta stabilita la tipologia di oggetti a cui dedicarsi, si finisce per utilizzare al 90% non più di due o tre oculari.

Venuto su fin dai lontani anni '80 con la "regola del dimezzamento", ancora meno di un anno fa continuava ad essere il mio punto di riferimento. L'esperienza intensa di questi ultimi mesi, con letteralmente l'osservazione di centinaia di oggetti deboli, mi ha portato a rivedere le mie convinzioni. La "regola del dimezzamento" è un po' il limite minimo, prescrivendo che ogni oculare della scala abbia una lunghezza focale dimezzata rispetto al precedente. Possiamo immaginare una serie di questo tipo partendo da un 32mm e, a scendere, 16mm, 8mm, 4mm. Ad ogni passaggio l'ingrandimento raddoppia consentendo di osservare oggetti dalle dimensioni apparenti molto diverse.

La prima "crepa" in questa mia solida convinzione si è avuta quando ho ricevuto, a corredo del dob 12", tre oculari di focale 32mm, 26mm e 16mm. Secondo la "regola del dimezzamento" il 26mm avrebbe dovuto essere superfluo, mentre all'atto pratico era quello che lavorava meglio "in tandem" col 16mm. A questi ho accoppiato poco dopo un 8.8mm (Meade UWA), trovando abbastanza soddisfacente il "salto" rispetto al 16mm, almeno all'inizio.

C'è da dire che chi inizia trova del tutto naturale un raddoppio delle dimensioni dell'immagine osservata, è solo con l'esperienza che ci si rende conto che in quel "salto" alcune parti molto tenui degli oggetti osservati rischiano di perdersi: a basso ingrandimento nel chiarore di fondo cielo, ad alto ingrandimento perché al di sotto della soglia di sensibilità dell'occhio.

Più recentemente una drastica ristrutturazione del parco oculari mi ha portato ad acquistare due focali ancora più prossime, un 24mm ed un 18mm (ES 82°), realizzando sul campo essere un salto adeguato a cogliere bene tutti i dettagli delle nebulose diffuse, in particolare con l'impiego del filtro OIII. Montato questo filtro il 24mm continua a restituire un fondo cielo leggermente al di sopra della sensibilità della retina, mentre lo stesso nel 18mm appare completamente nero. Per contro il "buco" dal 18mm all'8.8mm mi è fin da subito apparso eccessivo, al punto che ho provveduto in tempi rapidissimi a colmarlo con un 13mm (Nagler).

La situazione attuale si configura come dalla tabella sottostante, dove sono rappresentati i diversi oculari con il relativo rapporto di ingrandimento, la pupilla d'uscita (sul mio telescopio con rapporto focale f/5) e l'incremento percentuale tra un ingrandimento ed il successivo.

OculareIngrandimentoP.U.incremento
24mm60x4,8mm0%
18mm80x3,6mm+130%
13mm115x2,5mm+140%
8.8mm170x1,8mm+150%
4.7mm320x1mm+190%


Alcune considerazioni accessorie. La scelta di partire da un 24mm dipende dal fatto che la media dei cieli da cui osservo è sempre leggermente inquinata, chi ha cieli migliori può sfruttare focali leggermente più lunghe (con P.U. dell'ordine dei 6-7mm) ma nel mio caso avrei ottenuto solo un fondo cielo eccessivamente chiaro. La pregressa esperienza col 32mm mi ha confermato questo. Ha anche senso, come già detto, un "affollamento" maggiore intorno al range di focali che si utilizzano di più (tipicamente tra 12 e 16mm per le galassie), senza ovviamente eccedere. In conclusione una scalatura con incrementi prossimi al 150% è, per la mia esperienza, preferibile a quella del 200% suggerita dalla "regola del raddoppio".

Aggiungo delle immagini catturate da Stellarium nella modalità "ocular" che mostrano su un tipico oggetto deep esteso (M17) l'immagine prodotta dai diversi oculari.

ES 24mm 82°
1-ES24


ES 18mm 82°
2-ES18


Nagler 13mm 82°
3-NAG13


UWA 8.8mm 82°
4-UWA8,8


ES 4,7mm 82°
5-ES4,7



Edited by Marcopie - 29/1/2012, 11:07
 
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view post Posted on 10/9/2011, 09:18
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Spiral galaxy

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Io ho un 20,13,7,5 che mi danno 95x, 150x circa, 270x, 380x, poi per i pianeti e doppie uso sempre la Barlow (300x, 540x, 760x). Il 20 lo uso solo per nebulose planetarie e diffuse molto larghe e deboli tipo le Abell o Ic 1396, ic 1318 etc . Per nebulose più luminose (tipo le Messier M8, M17, M16, M42) preferisco spingere l'ingrandimento a 150x e la visione , secondo me, è nettamente migliore che a 95x. Per le migliaia di galassiette uso 270x quasi sempre (compresi i classici globulari), e qualche volta anche 380x per gli ammassi Hickson mentre per le planetarie piccole e luminose spingo ancora di più compatibilmente col seeing.
 
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view post Posted on 10/9/2011, 09:27

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La settimana scorsa M74 l'ho osservata con il 21 (163x), il 17 (202x) e 13 (264x). Il 21 era troppo poco e il 13 era troppo. Le spirali si vedevano meglio con il 17. In certe condizioni nel deep-sky una variazione del 30% di ingrandimento può servire.
Un'altra condizione in cui possono servire spaziature strette è in alta risoluzione, dove aumentare l'ingrandimento per passi del 50% può essere troppo. A mec capita per esempio di avere Giove nitido con il 13 e magari il 9 è troppo.
Sulla parte alta degli ingrandimenti la spaziatura dovrebbe essere più stretta.
 
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view post Posted on 10/9/2011, 10:01
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Pentax XW 20 -> Oculare cercatore, campi larghi e nebulose. Magari un giorno lo sostitirò con un Ethos 21 oppure ES20, solo che perderei la possibilità di usare i filtri 31.8.
Pentax XW 14 -> Oculare più utilizzato per l'osservazione e basso ingrandimento
Pentax XW 10 -> Oculare più utilizzato per galassie e nebulose compatte
Nagler 7 Type 6 -> Oculare "warp-into-globular-clusters" :-)
Nagler Zoom 3-6 -> Pianeti, venite a me!

Forse un po' abbondante come set, ma di sicuro ho una grandissima flessibilità. L'unico oculare che non mi piace molto è il Nagler 7, anche se ha il pregio di essere compatto e leggero. Il Nagler 3-6 è un gioiellino con l'unico inconveniente di avere un campo apparente un po' stretto.

Mauro
 
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view post Posted on 10/9/2011, 10:02
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dagli Appennini alle Alpi basta che sia BUIO

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Pienamente daccordo con voi. Mi trovo a volte per il Planetario e la parte alta degli ingrandimenti ad utilizzare un oculare zoom che mi permette di trovare il giusto ingrandimento in rapporto alle condimeteo del momento. Il Baader ha un Fov ampio alla focale minima (68°) ed è usabile sino alla 16~18mm. con una barlow mi copre il range basso dai 525x ai 260x.

Per gli oggetto diffusi, ammassi aperti, nebulose ecc, utilizzo l'ES 24 praticamente sempre, alternandolo a volte con il 31mm, mentre per il resto il 14 ES che mi rende 150x e 0°54' è l'oculare che è più nel fuocheggiatore.
 
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view post Posted on 10/9/2011, 18:39
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Mammifero Bipede

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CITAZIONE (Longastrino @ 10/9/2011, 11:02) 
Per gli oggetto diffusi, ammassi aperti, nebulose ecc, utilizzo l'ES 24 praticamente sempre, alternandolo a volte con il 31mm, mentre per il resto il 14 ES che mi rende 150x e 0°54' è l'oculare che è più nel fuocheggiatore.

Su che tele?
Siccome non ti sei presentato in "Chi siamo" devo dedurre (da Coelestis) che hai un C8 (cosa che mi è confermata dai 2100mm di focale che ottengo facendo 150x14). Ti faccio questo appunto perché a differenza dei dob, che sono quasi tutti degli f/4.5-f/5 (almeno i nostri), trattandosi di un f/10 il confronto andrebbe fatto a parità di P.U. più che di lunghezza focale dell'oculare... (anche se è vero che nel caso delle galassie contano molto anche le dimensioni angolari ridotte che obbligano a salire con gli ingrandimenti)

P.s.: nel frattempo ho rimesso mano alle illustrazioni virandole in B/N e modificando i gradienti di contrasto. Non sono ugualmente fedeli (né mai potrebberlo) ma già ci si avvicinano di più.
 
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view post Posted on 10/9/2011, 22:50

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Attualmente ho un ES30 82° un ethos 17 100° un 9 ES 100° un pentax xl 7 e un pentax xl 5,2 rispettivamente 60x , 117x, 222x, 285x, 384x. Lo so, prima avevo tutti pentax 30, 14, 10, 7, 5 e forse ero più completo (per essere precisi ci voleva anche il 20) ma con questi oculari a grande campo riesco a coprire anche focali intermezze. L'ultima uscita ho avuto modo di usare e intercambiare spesso le tre focali più lunghe e mi sembra di trovarmi bene vedremo poi in futuro.
 
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view post Posted on 11/9/2011, 10:16
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Io sul dobson da 20 pollici utilizzo solo i seguenti tre e già mi secca doverli avvicendare al fuocheggiatore:
- 32 SWA di bassa lega (Burgess) che utilizzo solo per oggetti estesi tipo la Rosetta, la Helix, la Velo e similari accoppiato con un filtro OIII; qualche volta come oculare cercatore. Ai bordi le stelle sono segmenti ma ha l'irrinunciabile vantaggio di pesare ragionevolmente (420 gr).
- un 14 XW Pentax che adoro per la sua generosa e.p. e impiego per oggetti di medie dimensioni apparenti (costituisce il limite max quando il seeing fa schifo) o comunque dotati di modesta luminosità superficiale (ad esempio molte galassie in pianta)
- un 8,8 UWA Meade al quale faccio ricorso per far esplodere gli ammassi globulariscrutare in dettaglio galassie estese che sopportano pupille d'uscite inferiori ai 2 mm, osservare meglio le planetarie e godermi i gruppi di galassie (Abell, Hickson etc...) ma non lo amo particolarmente per il fatto di dover tenere l'occhio così vicino alla lente e di doverlo muovere per apprezzare l'intero campo.
Avverto però la necessità di una maggiore amplificazione nelle rare notti che la permettono e, acclarato in innumerevoli occasioni che la differenza con il 7 é troppo modesta per giustificare la seccatura di doverlo sfilare e sostituire, ho deciso che acquisterò un altro oculare di focale compresa tra 4,5 e 5 o forse meglio una barlow da accoppiare all'8,8 che già ha un'e.p. risicata.
Il tutto però non prima di vincere la mia pigrizia e procedere all'irrobustimento della base del tele che a quegli ingrandimenti balla troppo.
Certo se dovesse mai venir fuori uno zoom di ottima qualità, con notevole escursione, c.a. costantemente sugli 80 gradi ed e.p. di almeno 18 mm manderei in pensioni le focali fisse.
 
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view post Posted on 11/9/2011, 10:55
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QUI OBSERVAT
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Come ben sapete ho un dobson da 350mm f5, questi gli oculari a corredo:

Nagler 31mm 82°, è il mio oculare/cercatore, 56 ingrandimenti, 1°27' di campo ed una PU di 6,20
Ethos 17mm 100°, 102 ingrandimenti per 58' di campo ed una PU di 3,43
Ethos 13mm 100°, 135 ingrandimenti per 44' di campo ed una PU di 2,60
Ethos 10mm 100°, 175 ingrandimenti per 35' di campo ed una PU di 2,00
Ethos 8mm 100°, 220 ingrandimenti per 27' di campo ed una PU di 1,60

Spesso utilizzo gli ultimi tre oculari ( 13, 10, 8 ) con la Barlow Tele Vue 2x ottenendo così:

Ethos 13mm , 270 ingrandimenti per 22' di campo ed una PU di 1,30
Ethos 10mm , 350 ingrandimenti per 17' di campo ed una PU di 1,00
Ethos 8mm , 440 ingrandimenti per 13' di campo ed una PU di 0,80

Raramente ho usato la Barlow 3x, il più delle volte solo per collimare.

Il 31mm è secondo me ottimo per grandi campi, il fondo cielo non è scuro ma va benissimo per fare star-hopping e soprattutto se abbinato a qualche filtro come l'UHC, l'O-III o addirittura l'H-beta, mi restituisce incantevoli visioni delle nebulose più grandi quali la California, la Velo, M-42...
In casi estremi è ottimo anche come arma da lancio perchè se prendi in testa qualcuno... per un po' non infastidisce più nessuno!

Il 17mm è eccezionale come contrasto e nitidezza, con quasi 1 grado di campo lo utilizzo soprattutto per gustarmi le nebuolse e gli ammassi aperti.

Il 13mm è uno dei più sfruttati, i suoi 135 ingrandimenti mi consentono di vedere i primi dettagli sulle galassie ed è per me ottimo anche in abbinata alla Barlow 2x che con 270 ingrandimenti mi consente di vedere/percepire molti dettagli sulle stesse.

Il 10mm è uno dei migliori acquisti che ho fatto, infatti con i suoi 175 ingrandimenti e 2mm di PU è il più usato su galassie e planetarie, per quest'ultime lo abbino spesso alla Barlow 2x arrivando a 350 ingrandimenti.

L'ultimo oculare che completa la serie è l'8mm, lo utilizzo spesso per galassie e globulari e se abbinato alla Barlow 2x o 3x mi serve come "collimatore" di precisione.
 
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view post Posted on 11/9/2011, 15:26

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Vesna,con oculari così pesanti, come si comporta il fuocheggiatore con barlow inserita? di quanto arriva a sporgere il tutto?
 
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view post Posted on 11/9/2011, 16:47
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QUI OBSERVAT
NOCTE CAELUM

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Utilizzo un focheggiatore della JMI che regge fino a 2 kg, per ora va tutto bene, il vero problema è che utilizzando quattro "incastri" ovvero focheggiatore+riduttore ( 2"-1/4" )+lente di Barlow+oculare, il sistema deve essere serrato molto bene altrimenti potrebbe "incurvarsi" facendo degenerare la qualità dell'immagine.
E' da un po' che penso di passare ad una Barlow da 2" in modo tale da diminuire gli "incastri" e rendere il sistema più stabile ( ... e pesante! ).
Passando alle misure abbiamo che il Nagler 31mm è l'accessorio più pesante con i suoi 998 grammi, l'oculare più pesante e voluminoso che utilizzo con le Barlow è l'Ethos 13mm che con la 2x pesa 730 grammi e dalla battuta del focheggiatore alla lente misura 17 cm mentre con la 3x pesa 770 grammi e tutto il sistema è lungo 19 cm... quasi imbarazzante!
 
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view post Posted on 11/9/2011, 18:25

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Grazie, avevo mezza idea di prendermi una barlow 2" ma forse non mi conviene, (quasi 20cm di protuberanza non sono pochi) eventualmente in futuro , se ne sentirò la mancanza, mi prenderò un 13.
 
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view post Posted on 11/9/2011, 18:53
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Mammifero Bipede

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CITAZIONE (vesna71 @ 11/9/2011, 11:55) 
Ethos 13mm 100°, 135 ingrandimenti per 44' di campo ed una PU di 2,60
Ethos 10mm 100°, 175 ingrandimenti per 35' di campo ed una PU di 2,00
Ethos 8mm 100°, 220 ingrandimenti per 27' di campo ed una PU di 1,60

Questo mi interessa.
Io passo direttamente dal 13mm al 9mm (8,8 per essere pignoli, ma arrotondando è un 9) mentre tu passi dal 13mm al 10mm all'8mm, quindi con due "salti" al posto di uno.
La domanda è: la resa del 10mm è significativamente diversa da quella dell'8mm tanto da poter dire che su alcuni oggetti l'uno è decisamente preferibile all'altro, o è una questione di "piccole sfumature"?
 
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view post Posted on 12/9/2011, 09:58
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Dot.Ing.Prof. Gran.Figl.Putt. Lup.Man.

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Con il mio dobson 420/1800 ho questa serie di oculari:
ST80 30mm, che non uso mai, che mi da' 60x;
LVW 22mm che mi da' 80x;
LVW 8mm che mi da' 225x;
nagler zoom 3-6 che va da' 300x a 600x.

Sto cercando un 13mm che mi dia 140x per osservazioni tuttofare.

Il mio grosso problema, avendo un focheggiatore elicoidale, è la parafocalità degli oculari. I Vixen sono grosso modo parafocali, il televue purtroppo pesca il fuoco molto lontano. L'alternativa sarebbe prendere un vixen da 5mm e usare il televue su altri telescopi, però mi sembra sprecato. Devo decidere o di cambiare focheggiatore o di cambiare parco oculari :huh:
 
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view post Posted on 12/9/2011, 10:34
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Mammifero Bipede

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CITAZIONE (kappotto @ 12/9/2011, 10:58) 
Il mio grosso problema, avendo un focheggiatore elicoidale, è la parafocalità degli oculari.

Siamo OT, ma penso che puoi risolvere facendoti fare da un tornitore degli anelli a misura per "spessorare" gli oculari che richiedono più estrazione del focheggiatore.

N.b.: se ti va apriamo una discussione apposita.
 
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