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Recensione: L’astigmatismo ed il Dioptrix, tutto quello che volevate sapere assieme a tante foto

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Mystral_
view post Posted on 2/7/2013, 22:59




L’astigmatismo
L’astigmatismo è un difetto di messa a fuoco che ha la sua causa nella cornea e qualche volta nel cristallino.
La cornea si presenta come un rilievo della sclera (o anche sclerotica) con una forma simmetrica sferica. In caso di astigmatismo corneale la cornea è invece deformata ad una forma asimmetrica ovalare (semplificando molto, una forma che va verso il cilindro).
Questo causa due diverse linee di focalizzazione perpendicolari che impediscono una corretta messa a fuoco su oggetti posti a qualsiasi distanza. In genere si presenta dai primi anni di vita e resta invariato nel tempo, altre volte compare secondariamente a causa di un calazio (che si può formare in seguito ad un orzaiolo), di traumi oculari, operazioni agli occhi, ecc..

Un lieve astigmatismo tra 0,25 e 1 diottria è considerato fisiologico e in situazioni normali non necessita di alcuna correzione. Un astigmatismo superiore richiede una correzione con lenti.

Influenza dell’astigmatismo sull'osservazione astronomica
Al telescopio miopia, ipermetropia e presbiopia non impediscono di osservare senza occhiali, in quanto questi difetti visivi possono essere compensati adeguando la messa a fuoco a quella dell’occhio dell’osservatore.
Questo però non è possibile nel caso dell’astigmatismo; le stelle non possono in alcun modo essere portate ad una forma puntiforme e nel fuoco l’osservatore astigmatico vede le stelle a croce. L’astigmatico si accorge presto che il difetto è importante quando gli ingrandimenti sono pochi mentre l’effetto scompare aumentando gli ingrandimenti.
In realtà il disturbo dell’astigmatismo nell'osservazione dipende da come si combinano due fattori:
Il primo è il grado di astigmatismo. Esso viene espresso in diottrie ed è legato alla voce cilindro della ricetta dell’oculista (sferica e asse ai nostri fini non hanno importanza).

Chi ha un astigmatismo molto lieve può vedere bene a bassi ingrandimenti, chi ce l’ha forte può vedere male anche ad ingrandimenti medi o addirittura anche a quelli elevati.

Il secondo fattore è rappresentato dalla pupilla d’uscita del sistema telescopio-oculare.

La pupilla d’uscita è il diametro effettivo del fascio di luce che esce dall'oculare e si calcola dividendo la focale dell’oculare per il rapporto focale del telescopio

P.U. = focale oculare : f/ telescopio

Esempi di pupille d’uscita con diversi oculari in telescopi con diversi rapporti focali

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Più la pupilla d’uscita è stretta e meno il fascio di luce che entra nell’occhio risente dell’astigmatismo.
È opportuno notare che con l’età normalmente si restringe il diametro pupillare massimo (in condizioni di adattamento al buio) e con ciò si riduce il problema dell’astigmatismo.

La seguente tabella prodotta dalla Tele Vue illustra bene in quali condizioni di pupilla d’uscita e di grado di astigmatismo, quest’ultimo risulti visibile durante l’osservazione al telescopio.

DioptrixAstigmatismVis

Si parte dal basso, dal valore di astigmatismo e si sale fino alla linea blu che taglia il grafico;
spostandoci a sinistra troveremo il valore di pupilla d’uscita a partire dalla quale l’astigmatismo inizia ad essere visibile.
Es. Chi ha un astigmatismo di 0,5 diottrie comincerà a vedere stelle astigmatiche a partire da pupille d’uscita uguali e superiori a 4mm;
chi ce l’ha da 1 diottria vedrà male dai 2 mm in su di pupilla d’uscita;
chi ha un astigmatismo da 1,5 diottrie dovrà correggerlo nelle combinazioni oculare-telescopio che danno una pupilla d’uscita di 1,5mm in su; ecc.

Osservazione con occhiali
È proprio per l’impossibilità di compensare l’astigmatismo focheggiando che diversi astrofili tengono gli occhiali mentre osservano al telescopio. Però questo rappresenta un problema negli oculari a corta estrazione pupillare (rilievo oculare) e, soprattutto in certi oculari da 82° a 100°, si perdono le parti periferiche del campo apparente. Infatti l’occhiale tiene l’occhio lontano dalla posizione ideale, quella che gli consentirebbe di vedere tutto il campo fino al diaframma di campo. In tal caso gli osservatori ricorrono all'uso di oculari a lunga estrazione focale (es, 20 mm) che sono una maledizione per chi ha una vista normale perché causa loro effetti di parallasse e kidney bining, ma sono la salvezza per gli astigmatici.

Osservazione con una lente correttiva
Un’alternativa è quella di evitare l’uso degli occhiali e di farsi dare da un ottico una lente che corregga solo l’astigmatismo misurato per il nostro occhio (il cilindro).
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Questa dovrà essere ridotta di diametro (per esempio portandolo a 50 mm) altrimenti la lente poggerebbe su fronte e zigomo tenendo l’occhio ancora troppo lontano dall’oculare. Questa lente può essere tenuta appoggiata all’oculare con le dita.
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Se risultasse scomodo si può utilizzare del nastro da elettricisti per fissare la lente all’oculare; il corretto orientamento della lente correttiva si otterrebbe ruotando l’oculare. Per non perdere tempo a cercare il corretto orientamento della lente andando a tentativi ruotando l’oculare e rifocheggiando continuamente, conviene chiede all’ottico di segnare sulla lente l’asse in cui tenere la lente verticalmente rispetto all’occhio e metterci un riferimento riconoscibile al tatto per orientarla rapidamente al buio.

Per quanto sia la lente che gli occhiali siano di qualità, normalmente non hanno un trattamento antiriflesso all’altezza dell’oculare che si sta usando, e, in particolare gli occhiali, possono accumulare graffi e sporco che posso degradare le immagini.

Tele Vue Dioptrx
Proprio per i problemi sopra riportati la Tele Vue propone per i propri oculari un accessorio di alta qualità che risolve questo problema: il Dioptrix.

Questo accessorio consiste in una lente che va posta dalla parte della lente dell’occhio dopo aver rimosso il gommino paraluce. Per scegliere il tipo di Dioptrix adatto bisogna fare riferimento al documento della vista oculistica: si ignorano la sferica e l’asse e si guarda al valore del cilindro. Il Dioptrix viene venduto nelle graduazioni correttive da 0,25 diottrie a 3,50 diottrie (con incrementi di 0,25 dai valori minori fino a 2,50).

Esso arriva in una robusta scatola di cartone in cui ci sono le istruzioni , il Dioptrix con un tipico tappo Tele Vue inseriti in uno spesso sacchetto in plastica.
Il foglietto delle istruzioni ha sul retro una serie di scritte stampate per trovare il migliore orientamento del Dioptrx.

Immagini dell'unboxing
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Installazione
Inserire il Dioptrix è semplice e veloce.
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Dopo aver tolto il tappo dall’oculare, si rimuove delicatamente il gommino paraluce. Resta scoperta la parte superiore dell’oculare che rivela la presenza di un incavo ad anello.
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Si appoggia sopra il Dioptrx e tenendo ferma la sua parte inferiore (quella metallica con le scritte) si ruota la parte gommata in senso orario: in pochi secondi un collare ad anello andrà a stringersi nell’incavo impedendo al Dioptrx di sfilarsi.
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Il Dioptrx nello stesso tempo si autocentrerà man mano che si ruota la parte gommata.
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La parte superiore del Dioptrx sarà libera di ruotare in modo da trovare la posizione (dell’asse) in cui si ha la correzione ottimale dell’astigmatismo. Le lettere incise servono a memorizzare la posizione in cui rispetto all'occhio si ha la correzione ottimale. Molto meglio incollare qualcosa di riconoscibile al tatto che permetta di orientare il Dioptrx al buio senza accendere la torcetta.
L’occhio sarà alla distanza ideale per contemplare tutto il campo, la trasmissione della luce sarà massima e i riflessi saranno ottimamente contenuti.
Per contro è un accessorio egoistico: gli altri ci vedranno attraverso in modo astigmatico.
(Volendo, in pochi secondi il Dioptrx può essere sostituito con un Eyeguard Extender, ma nel buio della notte è una operazione da fare con attenzione).
Gran parte de gli oculari Tele Vue accettano il Dioptrx perché sotto il gommino paraluce hanno un diametro adeguato (es. il Nagler T5 31 mm ha un diametro di 43,5 mm) altri oculari della stessa casa necessitano di un adattatore: i Nagler T6 sotto il gommino hanno un diametro di 35 mm per cui necessitano dell’apposito adattatore, DNA-6000 adapter; lo stesso vale per i Panoptic 19 e 24 mm (DEA-0001 adapter).

Dioptrx con gli altri oculari
Una bella notizia. Sebbene sia un accessorio specifico per gli oculari Tele Vue alcuni astrofili hanno scoperto che si adatta anche ad alcuni oculari di altre marche, basta che sotto il gommino paraluce la parte superiore dell’oculare non abbia un diametro superiore ai 44 mm (e non inferiore a 40,6 mm che è il massimo restringimento del collare del Dioptrx), come:
i Baader Hyperion che sotto il gommino paraluce hanno la parte filettata da 43 mm di diametro con un piccolo incavo;
i Pentax XW (grandi e piccoli- testati il 10 ed il 40 mm-) che hanno un cilindro filettato da 43 mm di diametro dalla parte della lente dell’occhio, ma nessun incavo per cui occorre prudenza (vedi anche: nel forum di Cloudy Nights e su Astromart (XW 40 e 30mm));
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i Vixen LVW (il 22 mm ha un diametro di 41,5 mm sotto il gommino e insistendo si riesce ad adattarci il Dioptrx);
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diversi Explore Scientifics;
ES 28mm 68°
5576637-ES68%20%2B%20DIOPTRX
il 14mm Series 4000 Meade UWA, etc..

Sebbene su molti di questi oculari non vi sia un incavo come nei Tele Vue ma abbiamo un filetto, attorno a esso serriamo il collare del Dioptrix in modo tale che non si possa sfilare, ma occorre un po’ di prudenza in quanto non garantisce che tenendo il Dioptrix tra le dita, per il peso, non si sfili invece l’oculare.

Ulteriore considerazione. Il Dioptrx arretra un po' la posizione di appoggio dell'occhio come si vede nelle foto che ne illustrano la sua installazione. Mi sembra che l'entità dell'arretramento sia pressapoco uguale allo spessore dell'anello metallico, quasi 7,5 mm. Questo non è assolutamente un problema per tutti gli oculari della Tele Vue e per quelli di altre marche dotati di abbondante estrazione pupillare (rilievo oculare). Il problema potrebbe invece presentarsi negli oculari dotati di corta o media estrazione pupillare con i quali si rischia di non vedere tutto il campo apparente. Non è detto che possa andare sempre bene e certe situazioni limite possono essere accettabili per alcuni osservatori e per altri no.

La mia esperienza col Dioptrx
Ho ben tre Dioptrx installati in modo permanente su un Nagler T5 31 mm, un Ethos 21 mm e un Ethos 13 mm della Tele Vue e mi danno sempre immagini perfette con stelle puntiformi fino al bordo; grazie al Dioptrx riesco a tenere l'occhio nella posizione ideale godendo di tutto il campo dei miei oculari da 82° e 100° e non ho notato alcun riflesso dovuto al correttore di astigmatismo. Non rischio di rigare gli occhiali contro l'oculare nè di danneggiare la lente dell'oculare con qualche contatto indesiderato, per cui sono più sereno quando utilizzo questi costosi oculari durante l'osservazione.
Considerato tutto ciò, non posso fare altro che consigliare l'uso del Dioptrx.

Pagina del Dioptrx sul sito della Tele Vue


Recensioni in inglese sul Dioptrx
www.cloudynights.com/documents/dioptrx.pdf
http://media.skyandtelescope.com/documents/TVDioptrx.pdf
http://televue.com/Pdf/Astronomy_DIOPTRX_SharpestImage.pdf
www.skynews.ca/PDFs/Review_PDFs/Dioptrx-dec05.pdf

Edited by Mystral_ - 3/7/2013, 18:59
 
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view post Posted on 3/7/2013, 09:54
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bel report mystral, al dioptrix ho fatto anche io un pensierino ma non ho mai avuto modo di provarlo...
 
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view post Posted on 3/7/2013, 10:51
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Bell'articolo, credo sia il primo in Italia!
Molto interessante anche il grafico astigmatismo-pupilla d'uscita.
Io per ora sto provando metodi alternativi di rieducazione visiva e per ora qualche risultato l'hanno dato, in futuro vediamo se questi bastano o tocca prendere in considerazione il Dioptrix.
 
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view post Posted on 3/7/2013, 22:48

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Complimenti , una recensione molto Lodevole e dettagliata per chi purtroppo come me ha il problema dell'astigmatismo.
Sarà di aiuto certamente :)
 
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3 replies since 2/7/2013, 22:59   1015 views
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