Parto da una considerazione: io credo che lo strumento definitivo non esiste, esiste lo strumento adatto ad ognuno di noi in un determinato momento della propria crescita, proporzionato alle proprie capacità, interessi e cognizioni, che per la loro stessa natura evolutiva portano lo "strumentista" ad esigenze sempre maggiori e mirate.
Tutto questo se l'approccio ad una qualsiasi disciplina è quello che attribuisce allo strumento il suo reale significato, e cioè quello di un mezzo per interagire con l'oggetto dei propri studi.
Purtroppo in una società regolata dalle leggi del marketing e del consumo, chi non ha una maturità ed uno spirito critico consolidato viene inesorabilmente attratto in un vortice da possesso compulsivo dove il "fine" ed il "mezzo" arrivano ad invertire i rispettivi ruoli.
Alcune conseguenze sono evidenti, nel caso di "certi" astrowebamatori il diametro diventa per alcuni uno status symbol e per altri una dimostrazione di virilità , le cause invece sono più nascoste : In un mondo dove la domanda con la risposta più difficile sembra essere "io chi sono ?" il denaro e la relativa possibilità di acquisto forniscono un surrogato di risposte ( illusorie e fuorvianti ) che eliminano temporaneamente il doversi confrontare con la ricerca di se stessi, in altre parole: io sono quello che possiedo.
Avere un telescopio di questa o quell'altra marca con il nome corredato da tante lettere e sigle apo, sc, ed, etx, ultra, flat, ecc ( più sono esotiche meglio è !) fa capire immediatamente agli altri a quale gruppo "scientifico" apparteniamo, quali sono i nostri modelli di riferimento, l'oggetto dei nostri studi, le nostre capacità e le nostre ambizioni e crea l'illusione di aver trovato una risposta al "chi sono io" senza dover percorrere minimamente la lunga e faticosa strada che porta ad intravedere la risposta reale a questa domanda.
Il Dobsoniano, in questo senso fa paura , perché anche se a prima vista sembra colui che più degli altri cerca di identificarsi in una specifica classe di appartenenza, in realtà rompe ed inverte lo schema, quello schema sul quale tanti hanno costruito le loro certezze e i loro riferimenti: non più :"Io ho uno strumento che fa x e y, ora costruiamo l'astrofilo che si adatti allo strumento", ma "Io sono un astrofilo, che studia x e y, ora facciamo crescere lo strumento che si adatti a me "
" io sono Dobsoniano" è quasi sempre una risposta che arriva dopo un percorso che porta a fare questa determinata scelta, scelta che non sarebbe stata possibile fare consapevolmente senza una adeguata preparazione e conoscenza dei "fondamentali" del cielo, dell'ottica, della meccanica e che presuppone dinamismo, spirito di iniziativa e di ricerca, capacità di relazionarsi e confrontarsi con gli altri, guarda caso esattamente tutti i valori che fiumi di pubblicità promettono di elargire ai fortunati possessori di questa o quell'altra cosa.
Per molti la domanda nasce spontanea: come ha fatto il dobsoniano ad arrivare ad essere una persona così, senza nemmeno comprarsi il C14 ?!?
Per gli astrofili nati sotto il segno degli e-commerce e dei forum "Carosello" , confrontarsi con un Dobsoniano significa mettere sul tavolo e condividere non più le caratteristiche tecniche della scheda prodotto, ma quelle che sono le proprie capacità e cognizioni ed aprirsi alle proprie aspirazioni, motivazioni, aspettative e speranze, in pratica significa confrontare e mettere in discussione se stessi , questo si sa, è la strada più difficile ed impegnativa da fare nella vita, ma anche quella che porta ai traguardi più alti, in qualsiasi campo , per questo a me per primo, fa paura.
Altra considerazione: anche l'astrofotografia è una disciplina seria e in cui i risultati arrivano dopo anni di studio e applicazione, con la differenza che comprandosi tutto "l'ambaradan", piazzandosi una sera sul balcone di casa e trascorrendo i mesi successivi al PC, ci si può illudere con un po' di fantasia di fare fotografia astronomica, allo stesso modo di quando io da bambino immaginavo di essere un'astronauta mettendomi lo scolapasta in testa e costruendo la navicella con le poltrone di casa, mentre comprandosi o costruendosi un Dobson, ci si accorge immediatamente che non è sufficiente... manca tutto il resto per sentirsi veramente Dobsoniani:
Dobson 400 f4... 6K ( con mastercard )... stupirsi e meravigliarsi sotto un cielo notturno, sentirsi parte dell'universo con il desiderio di vedere e capire ciò che ci circonda e condividerlo con gli altri... non ha prezzo. Ci sono cose che non si possono comprare.
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