| ||
Il texarau parla di coma accettabile nei newton e DK da f6 in poi e ricordo che il coma è il difetto meglio risolvibile di tutti. Ciao scassam, non credo che Texereau possa aver affermato questo, perlomeno non in questi termini. Distinguiamo tra lo schema " dall kirkham" ed i suoi "derivati" i quali, grazie all'aggiunta di sistemi di lenti, correggono le aberrazioni tipiche dello schema, aberrazioni che sono ben note e quantificabili da definite equazioni matematiche. I DK commerciali inferiori a F20 (non solo Takahashi ) dispongono di doppietti aggiuntivi ( in alcuni casi tripletti ) posti davanti il primario che correggono le aberrazioni tipiche dello schema ottico in questione. Il design di tali sistemi ottici correttivi è di proprietà dell'azienda che li ha sviluppati, non sono uno standard, ad esempio Officina Stellare ha realizzato Telescopi RC ultra-corti con focale complessiva a F4 ed un campo piatto e corretto di 90 mm sul piano focale, grazie allo sviluppo di appositi correttori progettati da Massimo Riccardi (che è anche lo sviluppatore di Atmos ) Un DK"classico" a F6 senza cioè alcun correttore aggiuntivo, fornirebbe una immagine fortemente deformata anche al centro dell'asse ottico, con una coma improponibile al di fuori di esso. Questa è la simulazione per un DK 300 F6 su di un campo di mezzo grado. il cerchietto bianco rappresenta le dimensioni del disco di Airy. questa invece è la stessa simulazione con l'aggiunta di un doppietto correttivo allo stesso schema ( questa simulazione è disponibile tra gli "esempi" di Atmos ") La correzione ottica finale è il parametro sul quale vanno fatte le valutazioni per stabilire la fattibilità o meno del progetto ottico. Dato che la perfezione esiste solo in via teorica, le aberrazioni residue saranno oggetto di quel "compromesso" che il progettista deve ritenere accettabile in funzione della destinazione d'uso dello strumento. Nessuno ci impedisce di fare un telescopio di qualunque schema con primario inferiore a F1, la matematica ci fornirà sempre le soluzioni costruttive al problema quantificando i relativi "errori", resta da vedere se qualcuno mai sarà in grado di utilizzare con profitto lo strumento. |