Posts written by fulvio_

In preda allo sconforto per aver deciso di rinunciare ad un acquisto sull'usato!, ho rilanciato informandomi presso Obsession sulla reperibilità di loro rivenditori italiani cui eventualmente rivolgermi per un "Classic".
Prima sorpresa, mi risponde tal Dave Kriege.
Questo nome non mi è nuovo...
Scopro così che è uno degli autori del testo "The dobsonian telescope", e da dove nasce l'espressione "Obsession style".
Seconda sorpresa, negativa, mi scrive che la serie "Classic" è stata interrotta perchè la maggior parte dei clienti ordina l'Ultra Compact.
Bon!

Molto istruttivi i link che hai postato, Dob45.
Anche Lockwood consiglia spessori ridotti, e per scopi amatoriali vetri non più pregiati del quarzo.
Ma qui entrano in gioco le celle.
Avevo cercato di spulciare "gui plop" senza capirci granchè a dire il vero. Mi spieghi gentilmente perchè le celle non vengono fatte con decine di punti di appoggio e ci si ferma invece a 18, 24 (per specchi sotto i 60 cm)?
Gli specchi non avrebbero un sostegno migliore con 100 punti di appoggio?
E' una questione di costi o ci sono limitazioni di altro genere che impongono questi limiti?
Grazie

@Filippo Scopelliti
Effettivamente sul sito di Nauris si pone l'accento sulla necessità di spessori ridotti.
Certo, 31mm di spessore per un 60 cm sono pochini (rapporto 1/20 quasi). Come l'ha progettata la cella Nauris, a 18 punti d'appoggio come in queste foto?:

http://nauris.de/index.php/de/teleskope/mirrage

Noti delle problematiche a causa di uno spessore cosi ridotto?
Grazie

Ad ogni modo, un dobson mi sembra una "macchina" davvero complessa. A voler starci dietro, ci sono tanti di quei piccoli accorgimenti da adottare e migliorie costruttive da porre in essere, da andare di matto.
Forse bisogna affidarsi all'abilità e onestà di un costruttore... e amen.
Oppure comprare un rifrattore

Edited by fulvio_ - 12/12/2021, 17:33

Bella discussione!

Vorrei capire, però, qual'è il reale vantaggio (lato utilizzatore) di utilizzare quarzo o zerodur invece di vetri "ordinari".
Mi è stato detto che il vantaggio è solo lato costruttore, nel senso che si abbatterebbero i tempi di attesa durante le fasi di test.

Sono portato a pensare che, a parità di condizioni, masse vetrose assimilabili siano soggette alle medesime problematiche di acclimatamento e turbolenza (estrazione dello strato limite). Quindi da questo punto di vista quarzo o calcio sodico farebbe poca differenza. Due specchi da mezzo metro e 5 cm di spessore in quarzo o pyrex avrebbero comportamenti simili.

Tuttavia, quarzo e zerodur mantengono meglio la parabola.
E' ipotizzabile allora che (sempre a parità di tutto il resto, cella..etc!) il grande vantaggio dei vetri "pregiati" sia di poter ridurre gli spessori senza incappare in problematiche come l'astigmatismo?

Se così fosse, sarebbe una reazione a catena, perchè spessore minore, massa vetrosa minore, minori problemi di acclimatamento ed estrazione dello strato limite.

La cassa in legno è una soluzione ideale. Purtroppo però la rigidità del pacco non è sufficiente per preservare articoli fragili come uno specchio per astronomia. Bisogna evitare sollecitazioni meccaniche. L'unica (forse) sarebbe rivestire lo specchio con un'imbottitura in gommapiuma.
Certo è che i corrieri sono una dannazione. Come già sottolineato, sono stressati per i turni massacranti e finisce che sfoghino la loro frustrazione sui malcapitati pacchi.
Chi li controlla dovrebbe però vigilare in qualche modo!

Personalmente non ritengo accettabile che un marchio che produce rifrattori di pregio per astronomia indichi o consigli di non utilizzare diagonali.
Senza utilizzo di diagonale, sostanzialmente acquisti un costosissimo (e superfluo) rifrattore per fare terrestre!



Menomale. Immagino sarai sollevato

Anche io abito in campagna, e la popolazione di cinghiali è cresciuta a dismisura negli ultimi tempi.
Nel sito osservativo che utilizzo, avevo realizzato una recinzione per difendermi dai cani. Mi è stato detto però che servirebbe a poco contro i cinghiali nel caso decidessero veramente di caricare. A volte li sento in prossimità, nel buio, e la sensazione non è affatto rassicurante.
Personalmente penso di risolvere costruendo una recinzione più robusta (assieme ad una casetta per l'attrezzatura astronomica).
Per un osservatore itinerante e solitario (come spesso sono i dobsoniani) credo che l'unica sia portarsi dietro una scacciacani e magari una di quelle trombette da stadio.
Esistono addirittura dei dissuasori acustici per cinghiali.
Pare (ma i pareri non sono tutti concordanti in merito) che in presenza di un forte rumore ancora sconosciuto, i cinghiali scappino.
Un ovvio consiglio che sento di darti (e che adotterei io per primo) è cercare di osservare in compagnia di altri astrofili e parcheggiare l'auto vicino.

Su Dobsoniani la vedo dura (poi magari sarò smentito). Forse su Astrofili o Astronomia.com. Su Astrofili mi è capitato qualche volta di leggere di TEC 140 (non so se FL).
Frequento abitualmente Binomania ma non sono a conoscenza di possessori di questo specifico rifrattore!

3. La risposta sta nel non assurgere a regola generale una propria preferenza osservativa. C'è chi si sofferma solo sull'oggetto puntato (magari studiandone i dettagli in modo prolungato), chi prova piacere nel dare un'occhiata anche a tutto il contesto, magari con un campo corretto. E' vero che investire in 50 cm di specchio implica (si presume) la voglia di veder esplodere all'oculare il singolo DSO. Ma de gustibus...
6. Non penso sia un fatto di segretezza quanto di pigrizia nell'inserire tante informazioni;

Chiarissimo grazie

Grazie Astroleo,
Quindi ArgoNavis e Nexus DSC sono entrambi Push to. Giusto?
Invece non ho capito se il Servocat si limita ad inseguire l'oggetto già puntato oppure lo punta e lo insegue. In tal caso sarebbe bastante da se senza bisogno di Argonavis/Nexus.
Mi scuso per le domande (che possono sembrare ovvie), ma tali dispositivi vengono sempre menzionati a corredo dei dobson senza che se ne spieghi però l'esatta funzionalità (che si da per scontata).
Un'ultima curiosità. Un dobson motorizzato può essere utilizzato volendo nella modalità classica (star hopping e inseguimento a mano)?
Grazie ancora

Ciao AndreaFra, interessante questa vecchia discussione.
Quindi il dispositivo chiamato Argo Navis è un push to, ossia ti "conduce" all'oggetto di interesse (col dobson che va spostato a mano seguendo le indicazioni a display).
Ma cosa fa invece il Servocat... mantiene l'oggetto (trovato con l'argonavis) nel campo di vista durante l'osservazione?

@Galosimo: Complimenti per lo SkyVision 400. Sono arrivato a questo thread spulciando un pò di materiale su questo splendido dob:
www.youtube.com/watch?v=lz-OHYBWCRA&ab_channel=carles2211
https://skyvision.fr/the-user-guide/dobson...dobson/?lang=en

PS. I dispositivi montati sullo SkVision del video (min. 17:50), con tutto l'ambaradan di cavi, sono per l'appunto Argonavis e Servocat?
Grazie

Anche a mio avviso Marcopie ha centrato il punto. Ciò che a noi preme (la diminuzione dell'illuminazione) in realtà è semplicemente il pretesto per generare spesa pubblica.
Non vedo però come si potrebbe agire nell'ambito dell'illuminazione privata se non con il medesimo pretesto.
L'interesse dei produttori penso ci sia.
L'unica è sperare, quindi, che si arrivi progressivamente ad un obbligo di aggiornamento dell'illuminazione in tutti gli ambiti. Anche se la vedo dura!
Bisogna sperare che i grossi produttori cavalchino l'onda del contrasto all'illuminazione (ovviamente per i propri interessi) facendo pressioni sulla politica. E facendo di traverso anche i nostri interessi !
Ovvio che noi astrofili dobbiamo continuare le nostre battaglie.

Per i possessori (o utilizzatori occasionali), vi risulta che la Mark V sia affetta da blackout lato destro come convintamente sostiene questo astroseller?
www.astrosell.it/annuncio.php?Id=143519

Si,
in effetti il problema della movimentazione strumentazione (per osservazioni casalinghe) è piuttosto comune.
Ho ricevuto diverse indicazioni in questa discussione:
https://www.binomania.it/phpBB3/viewtopic....hilit=logistica
Diversi astrofili utilizzano la tua stessa soluzione "condominiale", ossia un armadietto/mobiletto da balcone/terrazza.
Facendo una sintesi, mi pare di aver capito che il problema relativo alle variazioni termiche riguardi più per l'elettronica che le ottiche e accessori vari. Per le ottiche bisogna che ci sia un ricircolo d'aria (poi c'è il discorso umidità ovviamente).
Ed è sempre meglio custodire le ottiche con accessori specifici:
https://www.geoptik.com/index.php?route=pr...&product_id=742
Ad ogni modo, adesso ho le idee abbastanza chiare su come realizzare la "casetta". Credo che la frequenza di osservazioni ne gioverà

PS. Vivere in un condominio può risultare frustrante. E i condomini spesso inutilmente ostili. Fortuna che ti hanno consentito di lasciare il mobiletto sul terrazzo!

Ciao Devirok,

1. Sul manualetto di Raf Braga "Come testare il proprio telescopio" viene specificato che fuori fuoco (presumo in intra ed extra focale) gli anelli di diffrazione risulteranno non concentrici, sebbene circolari.
La mia è un'indicazione teorica. Sugli altri punti non so darti un'opinione.
Complimenti per lo strumento