CITAZIONE (GiulioTi @ 28/1/2021, 21:18)
Ciao skroud: Il fatto che sia economicamente precauzionale e prioritario (e direi anche naturale fisiolgico ed umano) cominciare la realizzazione di un progetto dal rendere disponibile il suo cuore (o il suo motore che dir si voglia), è dovuto alle incertezze che intervengono normalmente nel percorso realizzativo di un prototipo, a cui dovrà essere aggiunto a contorno un adeguato supporto / struttura e guida, , che se realizzata prima, potrebbe essere inadeguata al cuore del progetto.
Perchè questo?
Perchè metti che il tuo artigiano grattavetro si sia "sporto" un poco oltre le sue possibilità tecniche o tempistiche, e non riesca a produrre nei 68,75 nanometri di tolleranza del lambda/4 quello specchio a menisco così grande e sottile;
Metti che la cella dello specchio invece perfetto non riesca a impedire la nascita di astigmatismo nel puntamento dallo zenith all'orizzonte.. Solo per citare due fra i tanti possibili intoppi che accompagnano i prototipi....ti ritroveresti ad aver anticipato soldi in infrastrutture estremamente precise probabilmente inutilizzabili, nel frattempo potendo solo progettare il sugo in attesa che arrivi l'arrosto.
Ciao Giulio,
concordo pienamente nel caso della costruzione di un Dobson. Quando ho costruito i miei telescopi ho certamente iniziato dall’ottica, se non altro per l’incentivo che la passione comporta. Un altro fattore e’ dovuto al rischio – fatta l’ottica si ha quel senso di aver scollinato nella magica opera di autocostruzione. Dopotutto completare una montatura e ritrovarsi senza un’ottica da metterci non puo’ altro che generare frustrazione e rammarico.
Ora, ci sono un paio di elementi da portare all’attenzione e che determinano la scelta fatta per questo progetto.
In primis e’ facile constatare come tra gli astrofili rapporto tra montatura e tubo ottico e’ di solito sbilanciato – vuoi perche’ si inizia con il visuale e si approda all’astrofotografia solo in seconda battuta. Non e’ inconsueto vedere tubi troppo grandi su montature striminzite – parlo in generale e non dei Dobson, per i quali l’equilibrio e’ dettato quasi implicitamente dallo schema costruttivo.
D’altro canto basta dare un’occhiata agli astrofili che producono le immagini piu’ profonde – montature sofisticate che reggono rifrattori da 80mm sono una scelta molto popolare.
In questa prospettiva iniziare a considerare la montatura alla stregua dell’ottica non dovrebbe piu’ apparire come un ragionamento al rovescio.
Il secondo punto riguarda specificatamente questo progetto il cui successo Tecnico e’ legato alla capacita’ del Sistema telescopio di fare imaging con lunghe esposizioni. Avendo a disposizione uno specchio da 500mm con focale molto simile ci da la possibilita’ di testare le performance della montatura nel caso in cui questa risulti pronta prima dell’ottica.
E’ mia opinione che una montatura per un sistema ottico oltre i 500/600mm in grado di fare imaging e’ un progetto a se stante. E i relativi costi di conseguenza.
Di fatti nella lista dei 30 telescopi amatoriali piu’ grandi al mondo praticamente nessuno e’ in grado di generare immagini di profondo cielo – un gran peccato e il motivo e’ che a quelle aperture e’ quasi piu “facile” approvigionarsi dell’ottica (nella maggior parte dei casi commissionata) rispetto ad una montatura adeguata all’astrofotografia.
Nel nostro caso ottica e montatura sono quasi due progetti a se stanti che ora viaggiano in parallelo – la montatura che per la natura del progetto ha alcuni tratti peculiari e’ semplicemente partita prima. Qualche anno prima…
Una nota in calce – tutta questa mia filippica non vuole far cambiare idea a nessuno, anche perche’ ritengo sia fondate su assunzioni diverse da quelle di questo progetto. Questa e’ puramente una versione sesquipedale della risposta alla ricorrente domanda: perche’ non avete fatto lo specchio prima.