Dobsoniani

Posts written by mauro_dalio

view post Posted: 6/11/2010, 23:30 Ariete ECF - Strumenti commerciali ed artigianali
Sarà... anche io mi facevo problemi per la scala. Poi però ho cominciato a usarla e trovo che la difficoltà sia tutta immaginaria.
A F/5 la qualità dell'immagine è superiore a quella che si può avere a F3,5. Con il paracorr c'è una correzione pressochè totale del coma (resta quello degli oculari). E poi, se gli specchi a F/5 raggiungono tolleranze della classe lambda/8 con molta molta cura (e non tutti riescono a farlo), figuriamoci gli specchi a F3,5. Il tutto per non salire su una scaletta ben piantata a terra? Aiuta pure a riscaldarsi d'inverno.
view post Posted: 6/11/2010, 22:49 Massimo Bellio - Chi siamo
Non sarebbe male fare il donsonstarparty... solo che non si può fare sul Labbro (troppo chiaro).
view post Posted: 6/11/2010, 18:34 Una raccomandata al sindaco. 5 euro. - Lotta all'inquinamento luminoso
Sicuro che non devo fare raccomandate? Così mi è molto più facile (ma possono dire che non l'hanno ricevuta, o no?).
view post Posted: 6/11/2010, 12:59 Una raccomandata al sindaco. 5 euro. - Lotta all'inquinamento luminoso
Oggi ho spedito la mia prima segnalazione. 6 impianti (per molti punti luce) che ho fotografato per la strada con il cellulare nel comune di Trebaseleghe.
Adesso il sindaco deve rispondere secondo la legge regionale del Veneto. Ormai si cominciano a vedere molti proiettori che vengono messi in orizzontale.
Forza...

Ecco la lettera (con intestazione di VenetoStellato)






Spett. Ill.mo Sig. Sindaco
Comune di Trebaseleghe
p.zza Principe di Piemonte, 12
35010 – Trebaseleghe (PD)

ARPAV
Dipartimento ARPAV di Padova
Via Ospedale, 22
35121 Padova

e p.c.
Direzione Generale ARPAV
Via Matteotti, 27
35137 – PADOVA

Mirano, 31/10/2010

Oggetto: segnalazione di violazioni alla L.R. n. 17 del 07/08/2009 nel territorio del Comune di Trebaseleghe.

Con la presente Vi segnaliamo in allegato una serie di impianti di illuminazione situati nel territorio del Comune di Trebaseleghe che (presumibilmente) violano i criteri della L.R. n. 17 del 07/08/2009 in materia di inquinamento luminoso e risparmio energetico.

Con la presente si chiede all’ARPAV una verifica tempestiva sugli impianti in questione e all’amministrazione comunale in indirizzo di porre in essere tutte le iniziative amministrative necessarie per garantire l’assolvimento tempestivo degli obblighi di legge e, in specie, ad attivare gli accertamenti istruttori necessari allo scopo dal ricevimento della presente nota.

La scrivente Associazione chiede formalmente, entro 30 giorni ai sensi degli artt. 9 e 10 della legge 241 del 1990, di partecipare ad ogni procedimento amministrativo connesso alla presente diffida, nonché di essere tempestivamente informata di ogni atto e documento, anche istruttorio, adottato dall’Amministrazione in indirizzo.
A titolo collaborativo, si rimane a disposizione per ogni necessità. Vi ringraziamo sentitamente per l’attenzione. Distinti Saluti.

(firmata)

Venetostellato


Allegati: elenco impianti segnalati e mappa localizzazione impianti.
Allegato1. Elenco impianti segnalati

Impianto n.1 – Deposito sulla strada regionale 245 (Via Castellana). GPS 45°35'42.16"N 12° 2'25.61"E.
1. Proiettori su pali (almeno due pali facilmente visibili dalla strada) orientati in maniera non corretta.

(foto)



Impianto n.2 – Supermercato DIX. Strada regionale 245 (Via Castellana). GPS 45°35'37.96"N 12° 2'24.62"E
1. Diversi proiettori lungo la parete dell’edificio orientati in maniera scorretta.
2. Illuminazione insegna dal basso (abbagliante per il traffico).

(foto)



Impianto n.3 – Strada regionale 245 (Via Castellana, incrocio via Ronchi). GPS 45°35'32.14"N 12° 2'31.42"E
1. Proiettori su pali orientati in maniera non corretta (abbaglianti per il traffico)..

(foto)



Impianto n.4 – Strada regionale 245 (Via Castellana, di fronte via Leopardi). GPS 45°35'31.19"N 12° 2'43.09"E
1. Grossi proiettori su pali orientati in maniera non corretta (abbaglianti per il traffico).

(foto)



Impianto n.5 – Strada regionale 245 (Via Malcanton, incrocio via del Grano). Rivenditore materiali edili E+. GPS 45°34'56.36"N 12° 3'49.91"E
1. Grossi proiettori su pali orientati in maniera non corretta (alcuni abbaglianti per il traffico).
2. Proiettori a parete orientati in maniera scorretta.

(foto)



Impianto n.6 – Strada regionale 245 (via Malcanton, incrocio Crosarona). Centro commerciale Emisfero. GPS 45°34'41.98"N 12° 4'14.38"E
1. Parcheggio del centro commerciale dotato di un grandissimo numero di proiettori per la maggior parte orientati in maniera scorretta (alcuni abbaglianti).

(foto)



Allegato2. Mappa localizzazione impianti.
view post Posted: 6/11/2010, 08:37 Un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? - Reports osservativi
Ma non sai che i dobson oltre che essere notoriamente sensibili al seeing sono sensibili anche all'umidità? in teoria i dobson funzionano, in pratica se avessimo avuto un telementor chissà come avremmo visto la testa di cavallo. Certe cose, anche se contrarie alla granitica fisica, succedono ;-)
view post Posted: 5/11/2010, 18:01 Un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? - Reports osservativi
Ho scelto questo titolo per indicare la situazione di ieri. Siamo stati in Val Visdende. Nella prima parte della notte ci sono stati dei veli che scendevano da Nord. Verso le 10 di sera si è aperto. Sembrava fatta ma dopo circa un'ora abbia visto la nebbia che risaliva minacciosa la valle, e in breve siamo stati inghiottiti. Qualche piccolo sprazzo qua e là, con le stelle che ancora si vedevano ma nella nebbia. Poi verso le due e mezza di notte si è di nuovo ripulito il cielo e abbiamo avuto un'altra oretta e mezza di osservazioni. Metà bene, metà male.
Ma almeno abbiamo salvato l'uscita.
Quando era bello lo SQM segnava 21.40 (prima di mezzanotte) e 21.50 (alle 3 di notte). M33 era visibviule in distolta quando era alta nel cielo prima di mezzanotte, mentre era più facile verso le 3 di notte anche se era più bassa.
Nella forcella Sud abbiamo visto tutto il campionario dell'inquinamento luminoso. Prima di mezzanotte veli alti e luminescenti (premsumo illuminati dalla pianura friulana fra 60 e 120 km a S; non c'è praticamente altro di più vicino). Con la nebbia anche la forcella è diventata scura (probabilmente perché c'era nebbia in pianura). Un po' è stata poco trasparente, un po' è stata molto trasparente e si vedevano stelle deboli di costellazioni australi fino all'orizzonte.
La temperatura è scesa attorno allo zero o un paio di gradi sotto (una situazione che definirei "calda").
Il seeing era cattivo. E' facile che lo sia perché la valle è una specie di catino circondato da monti ed è praticamente impossibile non essere sottovento.Giove era osservabile sui 260-280x ma era confuso. La macchia rosso sfuocata e , soprattutto, bastava estrarre un po' il fuoco per riconoscere la classica "cascata", segno di strati turbolenti in quota (che penso fossero non molto alti).

Passando alle osservazioni, il programma è stato un po' limitato per le interruzioni delle nebbia.

Siamo partiti con un confronto su NGC6946 fra il 60 cm e il 40 cm di Tommaso. (PS eravamo in 4 con tre strumenti: io e Marco con il 60 cm, Tommaso con il 40 e Fabio con il 40. Tre dobson tutti di Zen). Mentre nel 40 a circa 200x, complice un cielo ancora imperfetto, era "fantasmatica" nel 60, a 265x era più luminosa. Le spirali erano più facilmente visibili e sulla spirale più esterna verso S si potevano notare anche alcuni rinforzi. Però l'abbiamo vista anche meglio in altre occasioni.
Ho cercato senza successo Humason 1-1 in Cassiopea. Si tratta di una planetaria di aspetto quasi stellare e mi è sfuggita.
Ho quindi ripiegato su Abell 2, sempre in Cassiopea, che è apparsa come un debole dischetto, sia semnza filtri sia con i filtri (secondo me la visione migliore era con l'UHC).
Ci siamo spostati su oggetti più sostanziosi, come NGC 40 e NGC 7354, due planetarie in Cefeo. NGC 40 ha mostrato la stella centrale, il guscio esterno ellittico, e una specie di anello oscuro fra la centrale (che appariva come immersa in un po' di nebulosità) e il guscio. Un po' come nella foto del link.
NGC 7354 è invece apparsa più compatta e di forma un po' irregolare. Un po' come in questa foto ma più evanescente (e senza colori!).
Durante uno degli sprazzi non del tutto trasparenti ho ripetuto i test con filtri colorati su M42. Ho usato il filtro W23A, che isola l'emissione Halfa della nebulosa (l'halfa passa al 98%, mentre le altre linee di emissione, OIII, Hbelta ecc non passano; vedere questo articolo). Era visibile una zona un po' più piccola di quella segnata in arancione nell'articolo. In pratica la parte centrale della nebulosa è abbastanza intensa in Halfa da essere visibile (in Halfa) - ed era rosso saturo, per quanto molto debole. Ovviamente nel verde è enormemente più intensa per l'occhio (non in assoluto perchè l'Halfa è più intenso dell'OIII). Di rosso, nelle parti più deboli (quelle nelle quali alcuni osservatori tuttora si dicono convinti che i colori sono reali), nemmeno l'ombra. L'esperienza con un filtro rosso è una cosa da provare: i bastoncelli sono insensibili al rosso e ciò che si vede si vede solo con i coni. Bisogna usare la visione diretta e si vive come in uno spazio buio dove alcuni oggetti diventano visibili quando capita di fissarli direttamente.
Nelle "nebbia" abbiamo osservato Giove (niente di speciale visto il seeing che ho detto), mentre Marco giocava a carte con il PC.
Di ammassi abbiamo osservato M35, con alcune stelle colorate di rosso, eNGC 2158, risolto finem,ente in stelle a 265x (nel frattempo lo specchio si era acclimatato grazie al sistema di estrazione dello strato limite).

Osservata anche la cometa: una grande nuvola, molto luminosa sofficie e senza particolari dettagli. Era in Monoceros.

E' stata quindi la volta di IC 434 e della Testa di Cavallo. Era la prima volta che osservavamo la testa di Cavallo con il 60 cm. Se con il 40 è sempre stata elusiva, apparendo al massimo come una indentazione sul bordo di una debole fascia di luce, con il 60 (parlo sempre di filtro Hbeta) la nebulosa era ben definita e la testa appariva come una baia a forma uncinata. Basta questo forse per salvare la serata mezza sfortunata.

Per chiudere (erano quasi le 4 di notte) un'occhiata a NGC 2438, la planetaria sovrapposta a M46. Al confronto di alcune planetarie fantasmini, era ben visibile, grande, luminosa, a forma di anello con la stella centrale (che poi non è la centrale) e un'altra stella al bordo ben visibili. Forse un po' peggio di come l'ho vista al Giau in febbraio.
view post Posted: 2/11/2010, 23:28 A volte è meglio piccolo...??? - Parliamo di ottica
Infatti le persone hanno l'impressione che il contrasto cambi mentre invece è la sensibilità al contrasto che cambia.
view post Posted: 2/11/2010, 15:22 La fisica di come si compongono gli errori di più superfici. - Parliamo di ottica
Hai ragione Mauro, ma questi sono dei copia e incolla di thread che erano su astrofili.org e che erano stati fatti per "cucinare lentamente" i vari esperti di lingua italiana.
view post Posted: 2/11/2010, 15:03 La fisica di come si compongono gli errori di più superfici. - Parliamo di ottica
Proseguo riesumando i miei thread ex di astrofili.org.

La figura che segue, a sinistra, si può trovare facilmente in molti testi. E' usata per spiegare che in rifrazione una superficie con un errore "e" produce un fronte d'onda "e/2".
La situazione reale, come quella della figura a destra dove anche gli errori delle altre superfici sono resi evidenti, di solito non è commentata, lasciando a chi legge trarre le conclusioni.



In qualche caso queste figure fanno parte di testi divulgativi, nei quali si spiega il concetto utilizzando la lingua corrente. La lingua dell'ottica è la fisica e la matematica e succede che talvolta che la lingua corrente permette interpretazioni errate, che non vengono facilmente scoperte da chi scrive e da chi conosce la materia.
Così la mancata spiegazione nel dettaglio di che cosa succede nel caso a destra della figura (perchè evidente a chi conosce la materia) induce in qualche caso a ritenere che non tanto una, ma l'insieme di 4 superfici con errore superficiale "e" produca un errore sul fronte d'onda " e/2".
E' giusta questa interpretazione? Basterebbe pensare che, qualora gli errori sulle due superfici fossero diversi, come in figura " e " ed "e' " e si volesse lo stesso considerare valida la spiegazione che 4 superfici producono un errore e/2 non si saprebbe più dire quale e prendere: " e " oppure " e' "?
Ma questi sono ragionamenti che semmai possono evidenziare qualche difficoltà. Come stanno le cose? Questa non è materia in cui si uò andare a maggioranza, né si può cercare quale sia la maggioranza delle versioni che si possono trovare in diversi testi.
Una sola è la soluzione giusta e per individuarla occorre partire dai principi della Fisica e spiegare "perchè" un fronte d'onda viene deformato al passaggio su una superficie irregolare.

Per spiegarlo prendiamo a riferimento la figura che segue, che equivale a una lente con raggi di curvatura infiniti. Questo semplifica il ragionamento rettificando i percorsi ottici. Poi si potrà vedere che per raggi finiti nulla cambia.



Immaginiamo un fronte d'onda che si deve propagare da A a B. La luce ha velocità c nell'aria (vuoto) e velocità c/n nel mezzo con indice di rifrazione n. In altre parole la luce va più piano nel vetro (1,5 volte più piano). Osservando la figura si realizza che se il vetro presenta due bugne, come nell'esempio, aumenta il percorso da fare nel vetro (in cui la luce è più lenta) e si riduce quello nell'aria (dove la luce è più veloce.
Quindi la luce arriverà in B più tardi se il vetro ha due bugne come quelle mostrate in figura.
Vale appena la pena osservare che arrivare in B più tardi, significa anche che prima, allo stesso tempo in cui la luce sarebbe arrivata in B senza le bugne, la luce si trova più indietro. Un po' come in una gara di cento metri piani: il concorrente che arriva in ritardo al traguardo, è indietro al primo quando il primo passa il traguardo. Quanto indietro? Basta moltiplicare il tempo di ritardo per la velocità del concorrente per sapere quanto spazio ancora gli manca al traguardo.

Conviene, nelle analisi, calcolare prima il tempo di ritardo e poi convertirlo in spazio moltiplicandolo per la velocità della luce.
Quanto tempo ci mette la luce ad andare da A a B con e e senza le bugne?

Facciamo prima il calcolo senza le bugne. In questo caso la luce percorre il tratto L1 alla velocità c, qundi il tratto L2 alla velocità c/n, quindi il tratto L3 alla velocità c.
Per percorrere il tratto L1 la luce impiega il tempo:



Per percorrere il tratto L2 la luce impiega il tempo:



Infine per percorrere il tratto L3 la luce impiega il tempo:



Complessivamente quindi la luce, senza difetti superficiali, per andare da A a B impiega il tempo:



Passiamo ora a considerare il caso in cui le superfici abbiano degli errori. Facciamo la convenzione di indicare con valori positivi errori che corrispondono a maggior spessore del vetro (bugne) come indicato in figura con e1 ed e2 . Ovviamente un valore negativo indica un avvallamento.
Quando ci sono deviazioni superficiali (con la convenzione di segno detta) il tratto L1 diventa L1-e1, L2 diventa L2+e1+e2, L3 diventa L3-e2.
L'espressione per il tempo complessivo di prima ora diventa (tenuto conto delle nuove lunghezze da percorrere nei tre mezzi):



Questo è il tempo che la luce impiega per raggiungere quando ci sono bozze. Il ritardo ovviamente è la differenza fra il tempo in condizioni di riferimento e questo e vale:



Facendo le semplificazioni, come mostrato, si ricava che il ritardo dipende solo dalle differenze di percorso e1 ed e2. Ma prima di passare alle conclusioni, moltiplicvhiamo il tempo di ritardo per la velocitò della luce per ricavare il ritardo spaziale:



Come si vede il ritardo è la somma di due termini, ciascuno dei quali rappresenta il ritardo dovuto rispettivamente a una delle due bozze.

Quindi l'errore sul fronte d'onda è la somma punto per punto degli errori indotti da ciascuna superficie, che sono a loro volta uguali all'errore superficiale moltiplicato per (n-1).

view post Posted: 2/11/2010, 13:35 xforcharlie1 - Chi siamo
Beh puoi inivtarlo nel forum...
view post Posted: 2/11/2010, 12:42 Della precisione del tubo. - Struttura meccanica e movimentazione
Esatto. Lo specchio invece che deviare il fascio di 90° lo devia di 135°. L'oculare osserva nel fuoco F' come se fosse in asse della immagine P' del primario P. Così puoi abbassare l'oculare e risparmiarte gli sgabello su dobson della taglia di 50 cm. Qualcuno lo ha fatto.


CITAZIONE (ToolMayNARD @ 2/11/2010, 12:30) 
Sì certo, ho capito quello che dici Mauro, l'angolo di deviazione è libero. Ma quello che intendo io, e che forse ho inteso male da Marcopie, è che se l'asse ottico (compreso l'asse deviato dallo specchio ellittico) non coincide con l'asse del focheggiatore si avranno aberrazioni al piano focale. Cioè mettiamo che io devio l'asse ottico di 135°. Se l'asse del focheggiatore è di 140°, ossia una differenza di 5° rispetto all'asse ottico, ho un casino al piano focale!

Mauro

Certo ma tu collimi in questo ordine:

1) muovi il secondari finché visto dal fuocheggiatore appare un cerchio centrato. Questo garantisce l'offset. Un laser ne fuocheggiatore materializza l'assr ottico che deve a questo punto toccare il secondario nel punto di offset.
2) ruoti il secondario in modo che il laser tocchi il centro del primario.
3) ruoti il primario in modo che il raggio riflesso (cioè l'asse ottico visto che parte dal centro) ritorni indietro sullo stesso percorso.

A questo punto hai fatto coincidere l'asse ottico dello specchio, riflesso dal secondario, con l'asse ottico dell'oculare e del fuocheggiatore e hai anche ottenuto che il campo illuminato sia centrato nel piano focale (al punto 1).

Poichè non avrai raggiunto esattamente il centro del primario al punto 2, in realtà ci sarà un piccolo errore che va corretto dopo allo star test quando il tele comincia a reggere alti ingrandimenti.
Tempo totale della procedura (il passo 1 si fa una volta per tutte) circa 1 minuto, anche meno.
view post Posted: 2/11/2010, 12:18 Della precisione del tubo. - Struttura meccanica e movimentazione
No no. Tu decidi di che angolo il secondario deve deviare l'asse ottico. A quel punto metti il fuocheggiatore esattamente su questo nuovo asse ed è tutto perfetto. Dopo faccio un disegno.
view post Posted: 2/11/2010, 12:15 xforcharlie1 - Chi siamo
Infatti voleva sapere qualche cosa della lista segreta Bortle2....
view post Posted: 2/11/2010, 12:13 weekend 5/7 Nov nel nord-est? - Archivio appuntamenti
C'è qualche osservatore di doppie dal balcone con telescopio di piccola apertura che ci fa il malocchio?
view post Posted: 2/11/2010, 12:09 Della precisione del tubo. - Struttura meccanica e movimentazione
No. L'asse del focheggiatpore non è necessario che sia perpendicolare all'asse ottico dello specchio. Infatti esistono dei dobson sui 50 cm F4,5 "folded" con l'angolo di deviazione di oltre 90° (circa 135°) che serve a tenere l'oculare più basso e non usare scale e sgabelli pure in un 50 cm. Ovviamente l'ellisse del secondario ha rapporti diversi fra gli assi.

Il concetto di Mauro è giusto: conta che non si deformi. Ma questo non è una quastione di materiali è una questione di progetto (di nuovo conoscenza che non costa se la si ha).

Le deformazioni possono essere della struttura o delle celle. Ti faccio un esempio: nel 40 che avevo i supporti laterali era successo che toccassero lo specchio più avanti del piano del baricentro (basta continuare ad avvitare le viti di collimazioni e lo specchio si alza).
Il risultato era che puntando allo zenit lo specchio poteva essere collimato, ma abbassandolo la forza esercitata dai supporti laterali più avanti rispetto al baricentro produceva un momento ribaltante sullo specchio, che (siccome la cella aveva i classici feltrini con teflon) causava uno schicciamento differenziale e una rotazione dello specchio con perdita abbastanza evidente della collimazione. E' bastato posizionare correttamente lo specchio con appoggi nel piano del baricentro e la perdita di collimazione è andata via, insieme all'astiogmatismo causato sempre da appoggi laterali nel punto sbagliato.
Non si tratta di materiali, si tratta di know how.
le strutture tipo truss del resto sono abbastanza rigide indipendentemente che i tubi siano dell'acqua o space-qualified.

Un test semplice è osservare la collimazione allo star test. Se si mantiene fra zenit e orizzonte significa che la struttura è sufficientemente rigida. Se si perde significa che c'è qualche cosa di deformabile. Basta un punto (l'anello debole della catena). Bisogna scoprire chi è e si rimedia.

A progetto occorre fare una serie di analisi agli elementi finiti, ma l'insidia può essere nel dettagli. Per esempio uno ci piazza dei gommini sotto lo specchio perchè il contatto con il metallo gli sembra pericoloso ed ecco che inserisce delle molle. Ed ecco che anche se la struttura fosse fatta alla space telescope, il singolo elemento sbagliato del costo irrisorio manda il sistema in crisi. E sta sicuro che se non non sai che cosa può andare storto sicuramente qualche cosa va storto. E' abbastanza improbabile che per caso non si facci a nessun errore.

La rigidezza comunque è una questione di geometria delle parti (topologia, sezioni ecc) e di moduli di elasticità dei materiali. Non è una questione di tecnologie di lavorazione o di materiali pregiati.
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