CITAZIONE (Anaximandros @ 30/8/2022, 16:58)
... Spero di riuscire a trovare la posizione corretta della vite centrale, perché, più leggo, più incontro contraddizioni: chi dice che l'offset è quello che si regola con le 4 razze, chi dice che devono essere equidistanti, chi dice che lo specchio deve stare un po' spostato in giù... Chi dice che l'offset è quello dato dalla vite centrale... Chi dice che lo specchio deve stare centrato, chi dice che addirittura NON PUÒ stare centrato... Povero neofita! 😅
Per capire come funziona l'offset del secondario newton, occorre ragionare su un disegno. Per esempio questo:
Un clic sopra per ingrandire a leggibilità. Ma meglio stamparla per individuare gradualmnte le parti trattate.
Per semplicità descrittiva nel disegno si vede la zona dello specchio secondario (non tenendo conto del discorso progettuale del "campo di piena luce" desiderato al fuoco, che in questo caso è puntiforme, al vertice del cono di luce, in alto dove si uniscono le due tratteggiate gialle, provenienti dal bordo riflettente del primario).
- Lo specchio primario non visibile, si trova in basso.
- Dal suo centro, alla profondità della freccia (la scodella della parabola), sale la linea di asse ottico tratto punto bianca verticale della lunghezza focale (punto più in alto nel disegno).
- Dai bordi del primario salgono le due tratteggiate gialle a cavallo dell'asse ottico, che si congiungono al fuoco, in alto nel disegno.
- La crociera di sostegno dello specchio secondario verde e lo specchio stesso (disegnato un rosso), sono al momento centrati nella cassa del secondario grigia, con raggio 223,5mm (che in questo caso sostituisce il tubo ottico in un dobson a traliccio), anch'essa centrata su quell'asse ottico verticale.
Dobbiamo ora deviare in orizzontale verso il focheggiatore (a destra in colore blu) il fuoco (puntiforme) che sta al vertice di quel cono di luce verticale, ruotandolo di 90° verso destra.
Ruotiamo le due linee gialle del cono di luce nel disegno lungo la circonferenza "di costruzione" tratto punto bianca, facendo perno (nel cerchiettino rosso in mezzo allo specchio secondario) a una distanza arbitraria dal fuoco verso il basso, tale da estrarlo a destra, alla distanza utile per la messa a fuoco di quel che useremo, distanza che normalmente è di circa “mezzo focheggiatore” maggiore del raggio del tubo ottico, che in questo caso è la cassa del secondario.
Ora le 4 linee inclinate tratteggiate gialle del cono di luce, incrociandosi ruotate a 90° al centro dello specchio secondario e al centro del disegno, “delimitano” un trapezio scaleno perchè la loro intersezione avviane su linee inclinate, anteriormente al telescopio più vicine al focheggiatore, e posteriormente più lontane...
L' area compresa in quel trapezio contiene e devia il fascio tondo di luce proveniente dal primario.
Se ora disegniamo una circonferenza puntando il compasso al centro della diagonale del trapezio scaleno (casualmente coincidente col centro specchio secondario) e tangente a tutti e quattro i lati del trapezio scaleno, troviamo il cerchio del cono di luce riflesso (nel disegno Ø67,01mm), che ci indicherà il diametro minimo del secondario da installare, scegliendo però poi la misura commerciale immediatamente maggiore, per non "vignettare" (cioè perdere parte del riflesso) e per non far lavorare i bordi dello specchio piano, che sono sede critica di maggior probabilità di difetto di lavorazione (curvatura per entrata e uscita dell'utensile lucidante).
E arriviamo all'offset:
Un teorico specchio secondario ellittico con asse minore pari a 67,01mm, presenterà (causa trigonometrica) un asse maggiore 1,41 volte maggiore (67,01*1,41=94,5mm) che con quell'asse maggiore riflettente dovrà coprire la diagonale del trapezio scaleno.
Questa misura ci permette di disegnare in rosso lo specchio secondario in diagonale, ben centrato per il momento sul suo supporto posto pendente al centro del tubo del telescopio.
Vediamo però che in quella posizione, l'incrocio dei raggi luminosi gialli allo spigolo del trapezio che sta in alto a destra, più vicino al focheggiatore, avviane con 3,42mm di spostamento fuori posto “Offset” all'interno del secondario, mentre avviene in egual misura "vignettando" fuori dalla riflessione della parte bassa dello specchio, nell'incrocio in basso a sinistra, che sta più lontano dal focheggiatore.
Per premettere al telescopio di riflettere tutto il cono di luce proveniente dal primario, occorre spostare indietro “fuori posto = offset” (disassando in allontanamento dal focheggiatore le razze dello spider vane) ad anche abbassare il secondario (agendo sulla vite centrale del suo supporto) di quello stesso valore dei 3.42mm.
FINE
Vale la pena di ricordare che l'offset è tanto maggiore quanto è corta la focale del telescopio (perchè il cono è molto aperto, largo e basso). Mentre di solito l'offset diventa insignificante per strumenti con rapporto focale F5 e maggiore, perchè il cono è più aguzzo, e l'offset molto minore viene più facilmente coperto da quella misura leggermente maggiorata dello specchio secondario che si installa per non farlo lavorare in riflessione sul bordo.
Sono nozioni non necessarie se si osserva e basta. Ma se si vuole capire da che parte mettere le mani per correggere quel che non va, bisogna leggere libri di ottica per dilettanti e non, almeno come l'andreelli (“L'astronomo dilettante” di Paolo Andreelli del 1968) o il Luigi Ferioli "Appunti di ottica astronomica", ambedue datati ma reperibili nell'usato)
Scrivere queste cose in un Forum equivale a buttare una barchetta di carta in un fiume...Perduta un poche ore nella entropia generale.
Edited by GiulioTi - 31/8/2022, 10:16