Dobsoniani

Corretto dimensionamento del secondario

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fulvio_
view post Posted on 26/11/2020, 19:41 by: fulvio_

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CITAZIONE (Dob45 @ 6/12/2010, 10:55) 
Si legge sempre più spesso nei forum di secondari non correttamente dimensionati a proposito di newton/ dobson commerciali. Inoltre poichè la dimensione del secondario determina in pratica l'ostruzione ecco che troppo spesso si finisce per scegliere secondari troppo piccoli o addirittura sottodimensionati . Facciamo un po' di chiarezza (spero...) . Cosa significa "secondario sottodimensionato" ? Significa che non intercetta tutto il cono ottico proveniente dal primario: il risultato è che lo strumento in questione lavorerà come se fosse diaframmato (ad es. un 30cm lavorerà, nel senso di quanta luce arriva nel piano focale, come se fosse un 28 ) . Quali sono i motivi per cui un secondario è sottodimensionato ? Essenzialmente due: si è scelto un secondario più piccolo del minimo necessario per ragioni commerciali ( una bassa ostruzione fa molta presa sugli acquirenti) o per mascherare difetti al bordo (prevalentemente il famigerato bordo ribattuto) ; oppure si è esagerato con l'estrazione del fuoco (ricordo che l'estrazione è la distanza tra il centro del secondario e il piano focale). Detto questo per sapere se il proprio secondario è ok basta dividere l'estrazione per il rapporto focale : quello che si ottiene è il valore dell'asse minore del secondario minimo , ossia quello che permette un campo di piena luce pari a zero. Es. estrazione = 300 , rapporto focale = 4 , il secondario minimo è 300/4 = 75 mm per cui se abbiamo un secondario più piccolo di questo valore allora sarà sottodimensionato; se invece abbiamo un secondario più grande allora avremo un campo di piena luce non nullo : ad es. se il secondario è 85mm avremo un campo di piena luce pari a circa 85-75 = 10 mm (per il calcolo esatto bisognerebbe usare altre formule ) .
Nel caso di uno strumento autocostruito si può ottimizzare il secondario e l'estrazione in base alle proprie esigenze. Ad es. se uno ha intenzione di usare solo oculari , un backfocus (distanza tra la battuta del fuocheggiatore tutto dentro e il piano focale ) di 10mm è più che sufficiente ; se invece uno ha intenzione di usare torrette binoculari oppure slitte porta-filtri allora il backfocus dovrà essere maggiore e di conseguenza maggiore dovrà essere sia l'estrazione che il diametro del secondario per avere un determinato campo di piena luce .
Es. Dobson da 570mm f/4,5 ; fuocheggiatore di altezza minima pari a 45mm; si prevede di usare una slitta porta-filtri con spessore 50mm . In questo caso è necessario un backfocus di almeno 55mm per cui supponendo una distanza di 40mm tra il fascio ottico e il piano in cui si fissa il fuocheggiatore avremo una estrazione di 570/2 + 40 + 45 + 55 = 425 mm . Il secondario minimo sarà 425 / 4,5 = 95 mm per cui se scelgo un secondario di 110 mm ( con ostruzione quindi di 110/570 = 0,19 ) avrò circa 15mm ( 110- 95) di campo di piena luce perfettamente sufficienti per un uso visuale . Con questo dimensionamento si potrà anche andare a fuoco con torrette binoculari tipo la Baader che, con un correttore di tiraggio di 2,6 x, ha bisogno di almeno 45mm di backfocus .

Buonasera,
vorrei gentilmente chiedere una delucidazione riguardo l'asserzione evidenziata.
Ossia, dato un primario con una certa lunghezza focale e un secondario che indirizza il fascio luminoso all'oculare, come si fa a calcolare il valore dell'estrazione del fuoco risultante?
E come si fa a variarla? So che esistono gli OCS, ma mi chiedevo se è possibile intervenire in tal senso accorciando il cammino ottico primario-secondario, utile ad esempio per l'utilizzo delle torrette senza estrattore di fuoco, come da video seguente (min. 4:20):
www.eanweb.com/2011/telescopio-dobson-rp-astro-ngc-16/

Grazie
 
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11 replies since 6/12/2010, 10:55   1580 views
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