Dobsoniani

Campo di piena luce..., questo sconosciuto

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view post Posted on 22/2/2011, 12:06
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sconosciuto almeno per me <_< avete qualche link ove se ne parli in maniera esaustiva, cos'è, a cosa serve, come si calcola, ecc... con formule, disegnetti e via discorrendo? purtroppo è un concetto che ancora mi sfugge :cry:
 
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view post Posted on 22/2/2011, 12:22
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www.loptics.com/ATM/diagonals.html
www.fisica.edu.uy/~sroland/newton/obstruction/
www.telescope-optics.net/newtonian.htm

In parole povere è il circolo che al piano focale riceve il 100% della luce. Al di fuori di questo cerchio, la luce non arriva completamente perchè in parte mascherata da qualcosa che ne ostruisce appunto il percorso ottico. Ha una rilevanza maggiore in fotografia, poichè ogni fotone perso è segnale in meno, un po' meno in visuale, anche se un CPL adeguato è preferibile e solitamente si cerca di trovare un compromesso tra CPL e dimensioni del secondario.

Mauro
 
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view post Posted on 22/2/2011, 16:12
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Qualcosa ne avevo parlato qui (il corretto dimensionamento del secondario in pratica stabilisce il campo di piena luce) :

https://dobsoniani.forumfree.it/?t=52557238

e anche qui:

http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?f=3&t=46370

e la formula esatta è questa:

www.trekportal.it/coelestis/showpos...63&postcount=90

e qui la relazione tra campo di piena luce, offset e collimazione:

http://www.trekportal.it/coelestis/showpos...53&postcount=85

 
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view post Posted on 22/2/2011, 16:45
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CITAZIONE (AndreaFra @ 22/2/2011, 12:06) 
sconosciuto almeno per me <_<

Pensa solo al fatto che la luce, dopo la riflessione/rifrazione prodotta dall'obiettivo passa attraverso uno o più diaframmi che ne tagliano via le parti esterne riducendo l'immagine ad un cerchio. In un newton (negli strumenti a riflessione più in generale) lo specchio secondario agisce come un diaframma, negli SC e Cassegrain (e catadiottrici in generale) in più c'è anche il paraluce interno a complicare le cose.
Comunque, per farla semplice, siccome il diaframma generato dal secondario non coincide col piano focale sarà, per così dire "sfocato", quindi l'immagine prodotta dall'obiettivo avrà una parte centrale pienamente illuminata (tutta la luce passa per il secondario), una parte più esterna via via meno illuminata (parte della luce riflessa dal primario non intercetta il secondario e si perde) fino ad arrivare al punto in cui il primario non si vede più (condizione che va ben oltre il diametro del focheggiatore, per cui in pratica non si verifica mai funzionando questo da ulteriore "diaframma").
 
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view post Posted on 22/2/2011, 21:25

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Il campo di piena luce è per definizione il campo che tu puoi, in sede di progetto, imporre di avere all’oculare del tuo telescopio, per dimensionare il porta oculare e lo specchio secondario, (e vedere se l'ostruzione che ne deriva ti aggrada).
Se tu hai un telescopio e disegni il cono di luce che porta al suo fuoco, avrai un disegno simile ad un triangolo isoscele con base lo specchio e lati i due lati del cono di luce cha vanno a congiungersi alla distanza focale.
Se tu imponi di voler vedere due stelle distanti fra loro un grado, cioè desideri vedere cosa comporterebbe costruttivamente avere un campo di piena luce di un grado, devi immaginare di disegnare altri due coni di luce che partendo dal tuo specchio fanno capo a due punti rispettivamente a destra e a sinistra del fuoco originale ma sullo stesso piano, e a distanza di mezzo grado da esso.
La distanza fra il punto del tuo fuoco originale e il punto a mezzo grado di distanza da esso varrà la tangente di 0.5° moltiplicata per la focale del telescopio.
Quella misura in millimetri la devi raddoppiare perché hai fatto il conto solo sul mezzo grado da una parte, e ottieni il tuo campo di piena luce.
Vedrai così quale portaoculare puoi utilizzare, tenendo conto che più è grande e più hai ostruzione. Inoltre il massimo campo che può passare può essere di non più di 28mm per un focheggiatore da 31,8, oppure 44mm per il diametro 50.8.
E’ un discorso interessante ma è difficile da spiegare in quattro parole, e spesso non è nemmeno spiegato in parole semplici ma subito con formule che, come le poesie, racchiudono il concetto ma in forma molto ermetica..
 
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view post Posted on 23/2/2011, 09:40
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QUOTE (GiulioTi @ 22/2/2011, 21:25) 
Se tu imponi di voler vedere due stelle distanti fra loro un grado...

uhmm... quindi il campo reale del telescopio non dipende solo da oculare e focale del telescopio ma anche dal CPL? in base a come è stato dimensionato il telescopio non è detto che io possa utilizzare tutto il campo teorico? :unsure:

Anzi... vista in questo modo il campo MASSIMO sfruttabile dal telescopio è dato dal minore tra il fieldstop imposto dal fuocheggiatore ed il CPL... <_<

Edited by AndreaFra - 23/2/2011, 10:10
 
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view post Posted on 23/2/2011, 10:06

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Chi costruisce telescopi fa il dimensionamento dello strumento che ritiene ottimale, dandoti un campo di piena luce adeguato ed evitare per esempio di interessare nella riflessione il bordo estremo del secondario, che può essere affetto da problemi e si muove pure in fase di collimazione. E in base a ciò non è detto che tu possa utilizzare tutto il campo teorico, ma piuttosto tutto quello convenientemente utilizzabile secondo il costruttore.
Poi una verifica grafica la puoi sempre fare prendendo delle misure e facendoti un disegno.
 
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view post Posted on 23/2/2011, 10:09
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Esatto. C'era una discussione in merito su Coelestis.
Gli schemi Newton sono fra i meno penalizzati in questo senso, perché basta dimensionare generosamente il secondario pagando il prezzo di un'ostruzione leggermente maggiore, per Cassegrain et similia la faccenda è più complessa a causa dei paraluce interni.
Comunque considera che una caduta di luce del 25% è pressoché impercettibile all'occhio e può essere compensata con un "flat" in caso di riprese fotografiche.
 
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view post Posted on 23/2/2011, 10:11
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con caduta di luce del 25% intendi la riduzione del campo (causa dimensionamento) rispetto al massimo possibile o il valore dell'ostruzione?
 
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view post Posted on 23/2/2011, 10:16
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Intendo che ci arriva il 25% di luce in meno.
Se restiamo sui newton, che al bordo del campo il decentramento fa sì che il secondario intercetti, e rifletta sul piano focale, solo il 75% della luce ricevuta dal primario. Dammi tempo e ti faccio un disegno.
 
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view post Posted on 23/2/2011, 10:22
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CITAZIONE (AndreaFra @ 23/2/2011, 09:40) 
uhmm... quindi il campo reale del telescopio non dipende solo da oculare e focale del telescopio ma anche dal CPL?

Non è così, il campo reale (CR) è una cosa , il CPL è un'altra cosa : in pratica se tu con un certo oculare hai un CR>CPL significa che ai bordi del campo di quel oculare avrai vignettatura ossia non arriverà il 100% della luce del primario: fortunatamente per telescopi dal basso rapporto focale tale effetto non è praticamente percepibile in quanto il calo di luce è progressivo però se tu sfuochi una stella al centro del campo e poi la sposti ai bordi ecco quello che vedrai :

 
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view post Posted on 23/2/2011, 10:44
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Aggiungo a quanto detto da dob uno schemino per il calcolo dell'asse minore del secondario in un newton 300mm f:5 con distanza del fuoco dal secondario di 250mm.

 
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view post Posted on 23/2/2011, 10:46

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Certo inserendo un oculare con un campo apparente di 82 gradi in certi telescopi che permettono un campo di piena luce inadeguato potresti ottenere la casistica spiegata da DOB45.
Mi sono segnato (letta da qualche parte) che una stima della larghezza “L” in mm della immagine che un ipotetico oculare avente un certo Campo Apparente è capace di analizzare, è data dalla formula:
L= 2*F telescopio *Tan(Campo Apparente * f oculare/2*F telescopio)
 
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view post Posted on 23/2/2011, 11:42
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QUOTE (Dob45 @ 23/2/2011, 10:22) 
Non è così, il campo reale (CR) è una cosa , il CPL è un'altra cosa : in pratica se tu con un certo oculare hai un CR>CPL significa che ai bordi del campo di quel oculare avrai vignettatura ossia non arriverà il 100% della luce del primario

si ok, in sostanza però il risultato è lo stesso... inquadrerò meno campo di quello teoricamente concessomi dall'oculare...
 
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view post Posted on 23/2/2011, 11:43
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CITAZIONE (AndreaFra @ 23/2/2011, 11:42) 
inquadrerò meno campo di quello teoricamente concessomi dall'oculare...

No, inquadrerai lo stesso campo, ma al centro sarà più luminoso che ai bordi.
 
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