Dobsoniani

La collimazione, un approccio geometrico

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view post Posted on 13/1/2022, 15:56
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Mammifero Bipede

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Il discorso sulla collimazione che avevo in mente di fare si è rivelato talmente lungo, da indurmi ad aprire una apposita discussione.
L'idea iniziale era di corredare il discorso con disegni esplicativi, poi mi sono reso conto che ci sarebbe voluto troppo tempo a tirar giù dei disegni comprensibili. Proverò quindi a gestire tutto sul piano verbale, consapevole dei limiti di tale metodologia.

Cominciamo col definire gli elementi in gioco (schema ottico newton) ed i relativi gradi di libertà:

1) tubo portaoculare montato su struttura portante
- asse di traslazione perpendicolare all'asse del 'tubo' (la struttura principale del telescopio, che può anche essere un traliccio)
- zero gradi di libertà in termini di decentramento e basculaggio
- un grado di libertà in termini di scorrimento assiale (movimento di messa a fuoco)

2) specchio secondario, inclinato a 45°, montato al centro della struttura portante
- possibilità di rotazione assiale rispetto all'asse del 'tubo'
- possibilità di basculaggio rispetto ai due assi perpendicolari all'asse del 'tubo'
- limitata possibilità di traslazione longitudinale rispetto all'asse del 'tubo'

3) specchio primario
- possibilità di basculaggio rispetto ai due assi perpendicolari all'asse del 'tubo'
- limitata possibilità di traslazione longitudinale rispetto all'asse del 'tubo'

Lo specchio principale produce un'immagine facendo convergere i raggi di luce riflessi. Questo processo può essere visualizzato come un cono, la cui base è la superficie tonda dello specchio primario, mentre l'altezza è pari alla lunghezza focale. Questo cono viene intersecato dallo specchio secondario, di forma ellittica, e proiettato perpendicolarmente (non sempre, ma per il momento ci atterremo a questa semplificazione) fino al punto in cui è collocato il piano focale dell'oculare. Il bordo del secondario ellittico funge da diaframma di campo, ragion per cui diventa essenziale che il cono di luce sia correttamente centrato con uno dei due fuochi dell'ellisse.

Chiaramente per venire a capo di tutti questi gradi di libertà e giungere alla configurazione ottimale occorre escludere un potenziale errore alla volta. In questo i due metodi, laser e tappo forato, operano in maniera diversa.

Laser
- Inserendo il laser nel tubo focheggiatore questo va ad individuare l'asse ottico dell'oculare, restano ancora limitate possibilità di gioco nel sistema di focheggiatura e l'eventualità che il laser non sia perfettamente centrato con l'asse di rivoluzione del supporto. Questi margini di errore vanno valutati ed esclusi con apposite verifiche.
- La prima regolazione del fascio laser si fa agendo sui pomelli di regolazione del secondario (1), facendo in modo che il raggio di luce finisca al centro dello specchio primario. Questa procedura ottiene di registrare l'inclinazione del piano di riflessione relativamente all'asse del portaoculari ed al centro del primario, ma non consente di gestire il centraggio del bordo del secondario, né il suo potenziale scorrimento rispetto all'asse del 'tubo'. Questo può causare due tipi di problemi: A) una lieve caduta di luce, in genere inavvertibile B) l'avanzamento o arretramento del piano di messa a fuoco rispetto all'asse del focheggiatore, con il rischio che alcuni oculari non vadano più a fuoco (2). Quello che non inficia è la possibilità di ottenere il centraggio dello Sweet-Spot nel centro del campo oculare.
- La seconda regolazione si effettua agendo sulle viti dello specchio primario ed osservando il riflesso del fascio laser sul secondario. Qualora si disponga di uno strumento a tubo chiuso occorrerà utilizzare una tecnica leggermente diversa (3). Sul secondario saranno visibili due punti luminosi: agendo sui pomelli di regolazione si porteranno a coincidere. Questa operazione azzera i gradi di libertà dello specchio primario rispetto al basculaggio, e porta a far coincidere l'asse ottico, quindi lo Sweet-Spot, con l'asse dell'oculare. L'unico residuo margine d'errore riguarda la possibile traslazione dello specchio rispetto all'asse del 'tubo' quindi un posizionamento più o meno arretrato del piano di messa a fuoco, compensabile dal movimento assiale del focheggiatore. Solo in casi estremi si potrà verificare il rischio che alcuni oculari non siano in grado di raggiungere la corretta messa a fuoco.
- Questa procedura è molto rapida, ma ha margini di imprecisione. Il completamento della procedura di collimazione richiederà lo Star-Test, ovvero l'osservazione di una stella reale, e consisterà in lievi ritocchi alle viti di regolazione dello specchio secondario per ottenere il perfetto centraggio dello Sweet-Spot nel centro del campo oculare (il dettaglio di questa procedura è illustrato nel terzo commento di questa discussione: #entry655237393)

Tappino forato

- Questa procedura esclude i gradi d'errore con una logica completamente diversa.
- In primo luogo si procede a centrare il bordo del secondario rispetto al campo osservato (bordo del focheggiatore), traslandolo, se necessario, rispetto all'asse del 'tubo'. Questo procedimento ottiene di centrare il bordo dello specchio secondario rispetto al cono di luce, ed esclude il rischio di 'vignettatura'.
- il secondo passaggio consiste nel centrare il riflesso dello specchio primario al centro del secondario. Questo passaggio è l'equivalente del primo effettuato col laser, allinea l'asse ottico col centro dello specchio primario.
- L'ultimo passaggio, effettuato agendo sui pomelli del primario, consiste nel centrare il riflesso del portaoculari con il bordo dello specchio primario. Questo equivale a far coincidere l'asse ottico del primario con quello dell'oculare, e realizza il centraggio dello Sweet-Spot nel campo visivo.
- Inevitabilmente anche questa procedura presenta margini di imprecisione e, come nel primo caso, la verifica finale va fatta con lo Star-Test.

(1) In strumenti come il mio, che vanno completamente riassemblati ad ogni osservazione, la prima regolazione consiste nella rotazione del secondario rispetto all'asse del 'tubo'. Questo ottiene di avvicinare il più possibile il raggio di luce al centro dello specchio primario. La regolazione finale si fa agendo sui pomelli. Negli strumenti non soggetti a smontaggio frequente tale operazione (la rotazione sull'asse) generalmente non viene effettuata.

(2) La soluzione a questo problema consiste nel centrare il secondario traguardando attraverso il tubo del focheggiatore. Ancora meglio provvedere ad individuare la posizione ottimale dello specchio secondario dove far arrivare il fascio del laser e verificare, anche con un semplice righello, che il riflesso si trovi in prossimità.

(3) Una tecnica frequentemente utilizzata consiste nel collocare un tappino forato sul bocchettone del focheggiatore. In questo modo il fascio laser in uscita dal portaoculari attraverserà il foro, mentre quello riflesso finirà a cadere sul piano circostante, finché l'azione sulle viti del secondario non lo porterà a cadere nuovamente all'interno del foro. Alcuni collimatori laser sono già progettati per funzionare in questa modalità.

Edited by Marcopie - 14/1/2022, 23:14
 
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view post Posted on 13/1/2022, 16:46

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più facile a dirsi che a farsi direi
ahahahahahhahahahaha
ho riletto tutto un tre quatro volte e credo di avere bisogno di rileggerlo ancora un paio di volte. sarebbe buona anche una sintesi di cosa fare e cosa toccare praticamente, ma chiaramente penso che quanto già scritto si conta a fiumi, laghi e interi mari di parole

mi piacerebbe anche capire come eventualmente integrare i due metodi, tipo centrare il secondario con il tappo forato/cheshire piuttosto che con lo star test (ma questo dipende se si è già al buio) per poi continuare con il laser dove magari questo è più semplice

inifine un accenno anche al laser barlowato, che mi pare di capire essere un metodo che può attenuare, se non addirittura eliminare, i problemi di collimazione dello stesso laser. chiaramente come hai già sottolineato, anche in questo caso se il secondario è malallineato al focheggiatore, un laser perfettamente centrato in andata e ritorno, non può evidenziare ne risolvere quel tipo di (grave) problema
pace e amore
ahhhahahah
ciao
 
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view post Posted on 13/1/2022, 19:03
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Mammifero Bipede

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CITAZIONE (marcosf @ 13/1/2022, 16:46) 
più facile a dirsi che a farsi direi

No, è il contrario. È molto più facile a farsi che a dirsi.
Quello che ho impiegato un'ora a descrivere, nella pratica mi porta via un minuto di tempo, anche dovendolo operare su un telescopio che viene integralmente smontato e rimontato ogni volta.
Forse dovrei girare un video e metterlo su Youtube... :=/:
 
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view post Posted on 13/1/2022, 22:11
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CITAZIONE (Marcopie @ 13/1/2022, 19:03) 
CITAZIONE (marcosf @ 13/1/2022, 16:46) 
più facile a dirsi che a farsi direi

No, è il contrario. È molto più facile a farsi che a dirsi.
Quello che ho impiegato un'ora a descrivere, nella pratica mi porta via un minuto di tempo, anche dovendolo operare su un telescopio che viene integralmente smontato e rimontato ogni volta.
Forse dovrei girare un video e metterlo su Youtube... :=/:

...be l'idea del video non sarebbe niente male..

..al momento non mi azzardo a smanettare su specchi primari o secondari... prima vorrei attrezzarmi e capire meglio per non rimanere impantanato...
 
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view post Posted on 14/1/2022, 23:12
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Mammifero Bipede

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Copio e incollo un commento inserito in altra discussione, che completa bene quanto illustrato nel primo post
CITAZIONE
Per 'Star-Test' intendo l'osservazione di una stella ad elevati ingrandimenti, sia a fuoco che (soprattutto) fuori fuoco.
Non intendo, discutendo di collimazione, uno star-test completo per analizzare la qualità delle ottiche, che rimane quella che è, nel bene e nel male. Non vado a cercare aberrazioni ottiche, tranne una: la coma.
Quando sfochiamo leggermente un'immagine stellare ottieniamo una forma a ciambella.
Questa forma è notevolmente sensibile allo scostamento dall'asse ottico, molto più dell'immagine stellare a fuoco.
Sfocando leggermente una stella lontana dall'asse ottico si ottiene una ciambella deformata, con il foro centrale più vicino ad una delle due estremità.
In un telescopio collimato si osserverà qualcosa del genere:

Star-Test_Collimazione

(l'area tratteggiata in giallo individua lo Sweet-Spot, che ovviamente non è visibile...)

In un telescopio non collimato si osserverà qualcosa di simile a questo:

Star-Test_Collimazione_2

Il problema, in quest'ultimo caso, consiste unicamente nel riportare lo Sweet-Spot al centro del campo dell'oculare, e questo può essere effettuato molto scomodamente agendo sui pomelli di regolazione del primario, oppure più comodamente lavorando sui pomelli di regolazione dello specchio secondario mentre si osserva all'oculare la stella di riferimento.
Riassumendo, per ottenere la perfetta collimazione è sufficiente realizzare la condizione che la 'ciambella' di sfocatura sia il più regolare possibile al centro del campo osservato. ;)
 
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view post Posted on 18/1/2022, 07:22
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Nella collimazione del secondario, la parte più antipatica e per me più critica è assicurarsi che lo specchio sia ruotato correttamente rispetto all'asse del focheggiatore. Ci si rende conto del problema in fase di star test, quando si nota che le collimazioni non coincidono. Per cercare di correggere questo errore (che si evidenzia con il fatto che il secondario appare leggermente ellittico con asse maggiore verticale) mi sono costrito un concentrer, vediamo come va sul campo...
 
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view post Posted on 18/1/2022, 14:22
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Lorenzo Burti

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Concordo. Ma con la pratica si decide poi con tranquillità. La collimazione è si un procedimento che richiede dedizione ma ti assicuro che poco dopo diventa un automatismo spontaneo preliminare ad osservazioni esaltanti anche in barba all'IL. Perché non c'è limite al meglio, ma ci si diverte anche in condizioni non ottimali.
 
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view post Posted on 3/2/2022, 23:45
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...al momento sto utilizzando un oculare cheshire che ha uno "scalino", però mi è stato detto che non è adatto ed è preferibile utilizzare quelli con cilindro liscio per poterlo inserire più in profondità. Corrisponde al vero?.....il margine di imperfezione in fase di collimazione è più alto o cambia poco?
Grazie!
 
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view post Posted on 4/2/2022, 17:39
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Mammifero Bipede

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Se funziona bene o no te lo può dire lo star test... ;)
 
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view post Posted on 4/2/2022, 18:10
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...ok appena le condizioni meteo migliorano proverò..ma non ho un buon feeling con lo star test.. osservo sempre molto di fretta e gestisco male l'acclimatazione dello strumento e mi sembra sempre di veder un gran ribollire... ma ci proverò con maggior calma! :f:
 
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view post Posted on 4/2/2022, 19:08
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Spiral galaxy

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CITAZIONE (Andrea_S @ 3/2/2022, 23:45) 
...al momento sto utilizzando un oculare cheshire che ha uno "scalino", però mi è stato detto che non è adatto ed è preferibile utilizzare quelli con cilindro liscio per poterlo inserire più in profondità. Corrisponde al vero?.....il margine di imperfezione in fase di collimazione è più alto o cambia poco?
Grazie!

il Cheshire , o la Cesira , come viene soprannominato, andrebbe posizionato in modo che il forellino in cui si pone l'occhio sia nel piano focale altrimenti falsa la prospettiva (ed è grazie alla prospettiva che mettendo il secondario concentrico col fondo del tubo di fuocheggiatura lo si posiziona correttamente)

inoltre bisogna stare attenti ai Cheshire troppo lunghi: bisognerebbe usare un tubo lungo al massimo: diametro interno tubo Chesire * rapporto focale
 
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view post Posted on 4/2/2022, 19:17
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...per poco ma ci sto ( diam. 24mm*f6 = 144mm ovvero 14,4cm che è proprio la lunghezza della mia Cesira)
 
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view post Posted on 4/2/2022, 21:15

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ahimè l'ho comprato troppo lungo e dunque non riesco a vedere il secondario per intero
mi sa che lo porto dal mio tornitore per farlo accorciare
 
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view post Posted on 6/2/2022, 19:07
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Lorenzo Burti

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Scusate se intervengo minimizzando anche se faccio mie le precise indicazioni già fornite. L"utilizzo principe del Chesire non mi risulta essere la centratura del secondario operazione che come si è già letto su queste pagine si avvale del giudizio 'analogico' dell'osservatore nel riconoscere la forma circolare e la centratura rispetto la circonferenza interna del focheggiatore cosa che si riesce abbastanza bene a fare anche senza alcun ausilio o on il coperchietto forato. Il Chesire eccelle nella collimazione di sécondario e soprattutto primario operazioni per le quali mi pare proprio che non sia necessario vedere il perimetro del secondario. Se sbaglio sarò felice di essere corretto.
 
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view post Posted on 7/2/2022, 15:31
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se il tubo della cesira è sufficientemente corto lo puoi utilizzare anche per centrare il secondario (in pratica lo utilizzi come se fosse il classico coperchietto portarullini col forellino)
 
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14 replies since 13/1/2022, 15:56   432 views
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