Dobsoniani

UN TESTER DI FOUCAULT --in 3 puntate--, per vedere pure la rugosità superficiale degli specchi

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view post Posted on 20/12/2011, 17:39

Spiral galaxy

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Questo discorso credo sia nuovo quì da noi, ma pur arrivando a trattare di autocostruzione, ha dei riferimenti, per esempio ai precedenti post dal titolo RUGOSITA' aggiungendo anche rogne al capitolo SCATTERING dei nostri telescopi.

Il Tester di Foucault serve per misurare fedeltà di una parabola pratica impressa su uno specchio astronomico, rispetto alla curva parabolica teorica di riferimento.
Siccome, pur se costruito semplicemente, un tester di Foucault è in grado di mostrare difetti superficiali dell’ordine di 1/600 della lunghezza d’onda della luce della sorgente, è un potentissimo mezzo per vedere anche il grado di rugosità della superficie lavorata.

Se uno specchio ha la sua superficie accreditata di un Lambda 15, ma essa è rugosa, lo sforzo fatto per portarlo a quella precisione picco/valle della curva parabolica è completamente rovinato dalla diffusione pratica che produrrà sulla luce riflessa… e il valore Lambda 15... perde molto del suo significato.

Nella fabbricazione degli specchi parabolici astronomici si sfrega con qualche decina di migliaia di corse avanti indietro (ad esempio: per il mio 250F5 sono state 75mila corse in 50 ore, partendo gia da uno sbozzato) di determinata ampiezza e con interposizione di polveri abrasive umidificate di grana via via più fine, il centro del disco di vetro (che sarà lo specchio), sul bordo di un altro disco che è l’utensile; oppure viceversa, col risultato che il centro dello specchio si scava progressivamente assieme col bordo dell’utensile fino ad ottenere una superficie sferica accoppiata “maschio-femmina” la cui perfezione è elevatissima essendo governata dalla legge dei “Grandi numeri” ( ...le 75 mila corse...).

La superficie sferica va poi parabolizzata sempre sfregando l’utensile guarnito di quadretti di pece, con interposto abrasivo ossido di Zirconio o di Cerio finissimo, fino ad ottenere la svasatura della sfera in quella di una parabola. La cui progressione dei raggi di curvatura della superficie va misurata per capire dove intervenire nelle correzioni tendenti ad eguagliare la curva ottenuta in pratica, con quella della parabola teorica di riferimento.

Ad esempio: La quantità di vetro da asportare alla sfera progressivamente verso il bordo, per parabolizzare, ovvero svasare uno specchio diametro 360F5 è di 2.82 micron;
3.13 micron per un 400F5; 3.91 per un 500F5; 1.96 per un 250F5 e 2.35 per un 300F5.
Quindi è ben poca cosa che si ottiene con ore di lavoro, anche quì quindi sotto l’egida della legge dei “Grandi numeri” dove alla lunga “poggio e buca fanno pari”.

La verifica della parabola si fa suddividendo lo specchio in zone concentriche per mezzo di una “Maschera di Couder”, che porta delle coppie di finestre per ogni zona concentrica, il cui raggio di curvatura impresso nello specchio dalla lavorazione, deve aumentare per le finestre verso il bordo, di un valore noto della parabola di riferimento teorico, da verificare con la misura in pratica delle distanze fra i centri di curvatura delle zone per prevederne le conseguenti correzioni.

Il tester di Foucault è quindi costituito da una sorgente luminosa che ci permette di trovare il centro del raggio di curvatura delle varie zone equivalente al doppio della loro lunghezza focale, generando un fascio di luce uscente da una fenditura, che va a colpire lo specchio in misurazione posto a distanza pari al raggio di curvatura dello specchio dalla sorgente luminosa, e ritorna riflesso all’occhio dell’osservatore posto dietro ad una lama che intercetta il fascio di ritorno. Osservatore che trova il centro di curvatura interpretando le ombre visibili conseguenti ai movimenti del carrello e della lama del tester.

L’uso è molto semplice perché: Posto lo strumento allineato allo specchio e orientata bene la luce su di esso per un ritorno intercettabile dalla lama, si vedrà; introducendo la lama da destra verso sinistra prima della distanza focale, l’ombra della lama venire concorde col movimento della lama, mentre se si supera la distanza focale, l’ombra perverrà in verso contrario al senso di introduzione della lama. Da ciò risulta che quando si introduce la lama alla esatta distanza focale, l’ombra proverrà perimetralmente dall’esterno verso il centro, a scurire tutta l’immagine istantaneamente senza progressione.

./...

Edited by GiulioTi - 4/6/2012, 20:22
 
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view post Posted on 21/12/2011, 09:36

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I COMPONENTI DEL TESTER:
- Una base in compensato con un tubetto-rotaia di guida e una vite di spinta, su cui appoggia anche:
- Un carrello in compensato con due gradi di libertà, portante la colonnina con la lama orientabile che intercetterà il fascio luminoso riflesso.
- Una ulteriore colonnina orientabile in legno che porta un Led di illuminazione ostruito da una fenditura da 10 o 12 Micron.
tester_1 tester_2 Centraggio_Foucault Unafenditura

LA COLONNINA PORTA LED E FENDITURA:
E’ forata da 6mm per alloggiare un Led extrabright (di colore bianco oppure verde oppure blu a piacere) la cui cuspide trasparente deve essere resa opalina con una limetta fine per le unghie.
Il Led è alimentato da un pila piatta da 4,5 volt tramite interposizione di una resistenza da calcolare semplicemente come segue, in funzione della corrente nominale del Led, e della tensione di soglia della sua giunzione.
Resistenza da porre in serie Ohm = Volt batteria – Volt soglia Led / Corrente nominale Led.

Ad esempio nel data sheet seguente www.hebeiltd.com.cn/led.datasheet/530xW8C.pdf
Leggiamo nei “Parameters” di prima pagina, che il diodo Led bianco extrabright ha una “Forward current” di 30 milliamper, ed un “Forward voltage” di 3.2 volts.
Con l’uso della nostra pila da 4,5 volt la resistenza da inserire in serie al Led per ottenere il massimo della sua efficienza luminosa, sarà di un valore (4.5-3.2)/0.03 = 43.33 Ohm …da arrotondare a 47 Ohm che è il valore standard più vicino.
Attenzione pena la morte del Led, che il gambo del contatto che esce in adiacenza di un bordino spianato del suo cilindro, è il catodo è va collegato al polo negativo della pila (vedi prima figura del data sheet).

Di fronte al Led va piazzata la fenditura larga circa 10 o 12 microns e alta 6mm, che condizionerà l’uscita della luce. Per ottenere una fenditura così, si prende la prima di due metà di una lametta da barba e si appiccica su biadesivo alla basetta di sostegno col tagliente al centro del foro fronte Led. Dopodiché, per impostare la corretta apertura della fenditura, conviene far passare fra i taglienti affacciati delle due mezze lamette, un pezzo di nastro magnetico da musicassetta, in modo da permettere al biadesivo di fermare la seconda metà lametta alla distanza giusta, che sarà quella lasciata dal nastro magnetico dopo la sua estrazione. La piastrina con le due semi-lamette attaccate verrà poi fissata alla colonnina di legno (con due viti o altro biadesivo)

LA BASE DEL TESTER: Porta una prima vite M6 per la spinta del carrello; porta l’ancoraggio di una molla o elastico di ritegno del carrello, e una monorotaia fatta con una barra filettata ricoperta da un tubetto per le tendìne di casa, sul quale, con due appoggi a “V”, scorre il carrello con due gradi di libertà.

IL CARRELLO: poggia su tre punti e ssiede un primo grado di libertà con lo scorrimento di tre o quattro centimetri avanti e indietro, spinto in avanti da una prima vite orizzontale M6 (che ha il passo standard di un mm al giro), e tirato indietro da un elastico o da una molla.
Il secondo grado di libertà è che si può far ruotare la lama che intercetterà il fascio di luce, con un movimento a mò di compasso, creato da una seconda vite verticale, la cui punta scivola su una base liscia (vetro o acciaio) lunga quanto il movimento del carrello.
Il carrello inoltre porta una colonnina in legno sulla quale è fissata con una vite centrale, una lametta da barba, che così può ruotare su se stessa poiché, per l’accuratezza della misura, la sua lama deve poter sempre essere messa parallela alla immagine della fenditura riflessa dallo specchio in esame (e vista nel punto in cui si mette l’occhio per vedere le ombre, con la momentanea interposizione di una qualsiasi lente di ingrandimento).
Sulla superficie del carrello sarà necessario mettere un peso di zavorra, che con qualunque movimento lo mantenga a contatto sui tre punti di appoggio.

USO DEL TESTER
Per la visione dello stato della superficie: Basta posizionare la lama alla distanza del raggio di curvatura delle sezioni periferiche dello specchio (che equivale al doppio della loro lunghezza focale) senza alcuna maschera sullo specchio, spostando poi la lama ulteriormente avanti in modo da ottenere l’estinzione quasi completa della immagine. Nel fondo scuro ottenuto risalteranno come chiare macchie in rilievo eventuali figure dei difetti impressi sulla superficie.

La sensibilità del test di Foucault (che è simile a uno star test artificiale) è sottolineanta anche dal fatto che, se avete posizionato lo specchio sul suo supporto tenendolo in mano senza guanti, col test di Foucault vedrete ancora per almeno un ora la figura termica delle Vostre mani in rilievo sui bordi dello specchio…E se per caso sul tavolo nel tragitto fa il tester e lo specchio, avete dimenticato per esempio un mazzo di chiavi che avevate in tasca, vedrete una disordinata colonna termica a scombussolare l’immagine dello specchio, esattamente come quando infilate una mano nel percorso ottico del vostro Dobson.

../…
 
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view post Posted on 21/12/2011, 09:41
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ottimo Giulio! attendo con ansia la terza parte...
 
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view post Posted on 21/12/2011, 11:58

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Per il controllo quantitativo della forma della parabola invece occorre poter rilevare la misura dei “tiraggi”, cioè delle differenze di raggio di curvatura fra i segmenti della parabola individuati dalle coppie di finestre dello schermo di Couder.
Centraggio2 Coder_300_F6

Si rende quindi necessario creare un a scala graduata sulla testa della prima vite orizzontale. Nel mio tester ho sostituito questa vite col micrometro visibile nelle foto, ma la vite funzionava in modo soddisfacente, e la sua testa graduata si ottiene incollando epoxy un cilindretto di legno diametro 31,8mm sulla cui superficie laterale (sviluppante 100mm) verrà incollata una striscia di carta con stampate le divisioni in mm di un righello da 100mm.

Con la installazione di una linea di fede parallela alle graduazioni sarà possibile leggere quindi approssimativamente avanzamenti della vite di un centesimo di giro, cioè di un centesimo di mm..Anche se per la valutazione non è necessario leggere i centesimi di mm, ma basterebbero i decimi.
Le misure così effettuate, oggi è comodo inserirle in opportuni software gratuiti. O fogli di Excel appositi…(anche se non è vietato fare i conti a mano), per giudicare quali siano le zone concentriche dove sia necessario scavare ulteriormente per avvicinarsi alla parabola teorica di riferimento.

Va detto che quando per eccesso di lavorazione, in qualche zona concentrica dello specchio si superasse involontariamente la massima profondità consentita dallo “scavo” della parabola….siccome non è dato poter aggiungere del materiale, ma solo asportarne…. bisogna cancellare la parabola fallita e tornare alla sfera con opportune ore di lavoro, per ripartire un’altra volta daccapo con un nuovo tentativo di parabolizzazione.

Come già detto in altre sedi, il "bello" della parabolizzazione di uno specchio sta nel fatto che la figura perfetta è solo questione di tempo, perchè si asportano nanometri di vetro e si può sbagliare un numero infinito di volte senza danno per lo specchio....ma solo per i propri "maroni".

Si ritorna quindi alla sfera perché, superando la massima profondità di scavo, non viene rispettato il “Criterio di Couder” e si ottiene uno scadimento delle prestazioni ottiche dovuto a che la luce riflessa da quella zona non entra più nella tacca circolare di diffrazione, che per uno strumento F5 vale 3.41 micron …(Tratto dalla formula: ØTacca di diffrazione =1.22 *550nanometri)* F/D)…

UNA ULTIMA RIFLESSIONE CONCLUDENDO, prima di passare alla rassegna dei disegni e delle figure del tester:

Per quanto riguarda i Criteri di valutazione della FORMA della parabola: Il criterio di Couder VIENE PRIMA per importanza rispetto a quello di Lord Raileigh sulla bocca di tutti, e relativo al Lambda “tot”…Perché per poter avere un Lambda migliore bisogna che PRIMA di tutto TUTTI i raggi VADANO a formare la famosa tacca di diffrazione canonica…se qualche raggio non ci va è come avere uno specchio diaframmato.

Se uno specchio rispetta il criterio di Couder e poi quello di Raileigh ne guadagna essenzialmente come contrasto delle immagini. Ma il contrasto dipende, oltre che dalla forma della parabola, anche fortemente dallo stato della rugosità della sua superficie…che ben pochi tengono nella dovuta considerazione.
Se uno specchio è accreditato di un Lambda 15, ma la sua superficie è rugosa, lo sforzo fatto per portarlo a quella precisione picco/valle della curva parabolica è completamente rovinato dalla diffusione della luce… e il valore Lambda 15 diventa uno specchietto per allodole.
Non per nulla da quanto risulta dai forum francesi, molti astrofili “scaldati” sul “superlucido” hanno rilucidato o fatto dilucidare i loro specchi commerciali a mano per ottenerlo, con, a loro detta, miglioramenti assolutamente degni dell’impegno profuso.

Quanto alla rugosità della superficie (e per rugosità non si intendono le picchiettature residuo di crateri lasciati via via dalle varie grane abrasive, che devono essere assolutamente e completamente eliminate in fase di lucidatura, specie sulla periferia dello specchio dove sono più dannosi per la qualità ottica ma più duri a sparire), quanto a rugosità dicevo, è generata da una quantità di fenomeni comportamentali connessi alla modalità di lavorazione, ma principalmente dalla indelicata o addirittura brutale lucidatura, e dal vizio di lasciare stazionare fermo l’utensile sopra lo specchio durante le pause del processo. Esperti sostengono che in questo caso avvengano reazioni chimiche fra vetro, pece e ossidi abrasivi, che “ammorbidiscono” certi silicati superficiali dello specchio, rispetto ad altri adiacenti, col risultato che riprendendo il lavoro le parti intaccate e più “molli”di spessore da qualche Angstrom a qualche manometro, vengono asportate creando le microrugosità dannose per la riflettenza finale intrinseca dello specchio, indipendente dalla successiva alluminatura.

Non c’è da stupirsi che avvengano anche reazioni chimiche o comportamenti fisici non ben conosciuti, durante quella lavorazione a livello così intimo delle molecole del vetro a contatto con la pece e gli osidi abrasivi. Si conosceva già quel fenomeno positivo che per esempio “Tappa” alla fine i minuscoli crateri, sembra per lo spostamento “plastico”…o viscoso…di vetro…riscontrabile al microscopio professionale, dove micro-crateri spariscono senza lasciare traccia, ed altri semi tappati non presentano più il bordo scheggiato ma arrotondato.

I DISEGNI COSTRUTTIVI DEL TESTER:

L'insieme: Tester_Fouc1 i dettagli Tester_Fouc2 Tester_Fouc3 Tester_Fouc4 Tester_Fouc5


Per il controllo delle parabole esiste anche il reticolo di Ronchi...che ti fa vedere come si presenta la tua parabola, Ma è molto meno preciso del test di Foucault e non ti fornisce le quantità da asportare nei luoghi che vedi non essere a posto...se li vedi...

Esiste poi anche un tester "Slitless", ma per prendere delle sicure decisioni operative per i ritocchi, occorre aver usato prima questo tipo di tester, altrimenti un neofita che senza esperienza usi subito lo slit-less ...da "Less" finisce "Arrost" contro le sue intenzioni.

Se qualcuno desiderasse il file CAD del tutto, in scala 1:1, me lo dica che glie lo mando

Passo e chiudo - Giulio
 
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astroamatore2
view post Posted on 25/1/2015, 17:57




Riprendo la discussione per dirvi quali sono le mie difficolta nel visualizzare le immagini con il test Focault che mi sono giusto appunto finito di costruire...per chi non lo ha mai fatto, come me,non è cosi immediato trovare il punto ove collocare la lama, poi ci vuole una superficie lunga e liscia per allineare lo specchio con l apparato Focault,o almeno due tavoli allineati e assolutamente stabili ed alle altezze giuste...il test sarebbe meglio se avesse due possibilita di movimento, avanti/indietro e destra/sinistra, per allineamento fine allo specchio e per trovare il punto del centro curvatura... e poi,si deve guardare con gli occhiali ( da vicino o da miopi ) o si deve guardare con una lente proprio sulla lama?
Comunque dopo un bel pó sono riuscito a visualizzare una forma classica del mio specchio parabolico 16" F 4,5 ma cavolo,ci vuole una grande stabilita meccanica del tutto senno è un casino....per me intendo:-)
 
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view post Posted on 25/1/2015, 22:02

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Certamente
agli inizi il test di Foucault non è cosa facile. Ed è per questo che serve fare esperienza valutando ripetute volte uno specchio commerciale.

Non è indispensabile una superficie lunga e liscia, perchè basta sistemare il tester sul tavolo di lavoro misurando l'altezza da terra del centro della lama.

Quindi si installa lo specchio col suo centro alla stessa altezza dal suolo della lama (spessorando al bisogno) e alla distanza dalla lama pari al doppio della lunghezza focale nota o stimata (magari con una blanda misurazione del riflesso del Sole).
Il supporto delolo specchio deve essere regolabile in inclinazione (con tre vitisulla base).

Il centraggio del tester avanti-indietro, destra e sinistra lo si risolve assieme alla stabilità, fissando il tester su un asse di legno più esteso e sfruttandone l'nerzia muovendo il tutto, eventualmente bloccandolo al tavolo con morsetti.

Io col trucco dell'asse esteso sfuttandone l'inerzia, finora non ho mai usato altri fissaggi.
Ovvio che il tutto non deve più muoversi nemmeno minimamente, ma questo non è un problema.

Per eseguire le misurazioni il locale deve essere a temperatura il più pssibile costante (cantina o seminterrato..altrimenti addio nanometri!!).....ecc.

Certo per piazzarsi occorre togliere la fenditura per avere un più grande spot luminoso riflesso di ritorno, più facile da rintracciare brandeggiando un foglio di cartoncino bianco...per portare poi il riflesso sulla lama con aggiustanmenti di inclinazione specchio e allinemanei vari.

Poi io guardo senza occhiali, ma con gli occhiali non succede nulla perchè devi apprezzare le ombre sulle zone dello specchio, che se si trova alla distanza "giusta" vedrai tutto iluminato. Ma mettendo una lente dove metti l'occhio e guardandola da distanza, vedrai formarsi su di essa la immagine della fenditura (cosa che guardando con gli occhiali non succede perchè l'ìimmagine cade sulla retina non formandosi, e di essa non è visibile che l'intero specchio illuminato).

Ti serve guardare con la lente solo all'inizio per assicurarti che la lama sia perfettamente parallela alla fenditura (nel senso che muovendo la lama, fenditura si deve estinguere tutta istantaneamente).

Ma le difficoltà (giunte a questo punto che è ancora molto iniziale) sono ancora altre per condurre e valutare uno specchio con questo test.
Ti consiglierei quindi, se non l'hai già fatto, di leggere i diversi articoli e che ho scritto sul blog Il Grattavetro, al riguardo del come attrezzarsi e come condurre un test di Foucault, e le valutazioni di uno specchio....E ovviamente di chiedere liberamente per chiarire qualsiasi dubbio ti venga sull'argomento ;)


Una delle maggiori difficoltà del Foucault è dovuta al fatto che la valutazione dipende dall'abilità dell'operatore, specie a trovare il fuoco della zona centrale che è il punto iniziale (poichè se quel che si trova è errato, saranno errate anche tutte lemisure relative alle zone succesive).

Inoltre, siccome le tolleranze sono dell'ordine dei nanometri, è facile trovare valori diversi in diverse esecuzioni della stessa valutazione. Il test di Foucault essendo molto soggettivo non fornisce valori assoluti, ma molto vicini alla realtà. Certamente i professionisi usano altri sistemi molo più performanti. Ma l'amatore da duecento anni usa il Ronchi e il Foucault perchè sono complementari e ancora oggi risolutivi.

Per questo motivo si fanno in genere almeno quattro serie di misure (dal centro al bordo e dal bordo aol centro, e viceversa per almeno 2 volte), e se ne calcola il valore medio per ovviare alle immancabili imprecisioni, e trovare un valore che sia certamente più affidabile di quello ricavato da una singola misurazione.

Edited by GiulioTi - 25/1/2015, 22:37
 
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view post Posted on 26/1/2015, 21:55
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Sì Giulio, tutto giusto,come dici...la mia percezione del test,se dovessi fare un paragone,è quella di osservare una stella a circa 2000X ma con lo specchio e l'oculare separati e non intubati, reggendo l uno in qualche maniera e l'altro pure e tenerli allineati per osservare.. Devo perfezionare un po il tutto,sostegni e stabilità del kit test....e tanto provare...
Invece per fare il Ronchi posso usare il reticolo che ho per fare lo star test e posizionarlo al posto della lama?
Ps: ho fatto casino con l'account,sono sempre io anche astroamatore2...ora me ne ritrovo due
 
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view post Posted on 29/5/2019, 16:57
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Se tutto va bene con i vari impegni, questa estate ho intenzione di costruirmi un tester di Focault e fare pratica del calcolo della correzione ottica usandolo sui 3 specchi che ho..... :P

Giulio...preparati perchè ti stresserò con le domande! :D
 
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view post Posted on 29/5/2019, 19:45

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Molto bene Davide.

Non c'è pericolo che tu possa stressarmi. :D :D
Quel che ho imparato sono felice di condividerlo, e finisce sempre che immancabilmente anch'io imparo nuove cose. :wub: :wub:
 
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view post Posted on 13/6/2019, 08:07
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Quali sono le differenze tra la versione descritta qui e quella denominata "slitless" ?

E' vero che la slitless sarebbe più precisa, nel senso che riuscirebbe a controllare anche parabole f/3 ? (stando a quello che dice astrotecnico )

http://www.trekportal.it/coelestis/showpos...17&postcount=18
 
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view post Posted on 13/6/2019, 13:35

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Un tester di Foucault tradizionale, presenta la sorgente di luce (fenditura) non in perfetto asse ottico con lo specchio in esame.
Questa è una necessirà tecnica intuibile perchè occorre quel suo piccolissimo disassamento laterale, per permettere alla luce emessa di non essere inutilizzabile in quanto riflessa su se stessa, ma di essere riflessa indietro verso la adiacente lama, che notoriamente va portata a tagliare il riflesso sull'asse ottico in un punto nel quale non risulta possibile individuare la provenienza dell'ombra della lama, né da destra e nemmeno da sinistra.
Ciò permette di stabilire che quel punto è il centro del raggio di curvatura della corona circolare in esame, cui appartengono le due finestre della maschera di Couder attraverso le quali giunge il riflesso.

Se è vero che un disassamento di 3 centimetri era qualche decennio fa, il minimo possibile in un' epoca in cui non esistevano che lampade di vetro, seppure automobilistiche, ma sempre con il bulbo di diametro molto superiore al diametro dei LED ad alta luminosità oggi disponibili, è altrettanto vero che il disassamento della sorgente va contenuto al massimo per non introdurre un leggero astigmatismo a disturbare la già non non facile interpretazione della provenienza delle ombre, se non si è un poco allenati. (Se un tempo, per un F5 andava bene un disassamento di 25 o 30mm, a maggior ragione oggi con i led diametro 5mm, non ci sono problemi).

Il tester slitless, non è che manchi della lama, ma ce l'ha mobile con la sorgente, ed è sottostante o sovrastante al led, in asse con esso, ma le ombre sono più difficili da individuare al confronto con la costruzione standard del tester non slitless.

Il fatto che un tester slitless possa essere perciò usato anche per valutare specchi con rapporto focale inferiore a F5, senza tema di introdurre astigmatismo a falsare leggermente le rilevazioni ad occhio, non risolve il problema perchè è proprio il principio del test di Foucault che viene meno nella verifica di quelle corte focali, specie per diametri crescenti oltre i 300mm.

Il test di Foucault pone come presupposto fondante, che il riflesso delle varie corone circolari di uno specchio, cada sempre sull'asse ottico. Cosa che non è vera ma trascurabile già nelle focali F5.

Quindi man mano che si accorcia il rapporto focale al di sotto di F5, e che nel contempo aumenta il diametro dello specchio oltre i 300mm, il riflesso di una tale profonda parabola, cade sull'asse ottico solo per la sola zona centrale dello specchio.

Mentre per tutte la zone successive e via via più periferiche, (come descritto ampiamente quì:

www.grattavetro.it/test-della-caustica/ )

il riflesso cade su una curva a tromba chiamata Caustica, che va via via allontanandosi dall'asse ottico fino al massimo errore proprio in concomitanza con la zona più periferica e performante dello specchio, nella quale notoriamente sono presenti le tolleranze più ristrette (68,75 nanometri di errore max per un Lambda/4).

Perciò il test di Foucault fatto su queste parabole molto profonde, fornisce errori progressivi via via maggiori e tali che qualsiasi specchio “fast” prodotto con Foucault uscirebbe malconcio da un test di Roddier.

E' pur vero che in fondo ....Chi si accontenta gode ugualmente.

Ma il fatto stesso più volte sperimentato, per un visualista navigato, di avere qualche dubbio latente ma persistente, al riguardo dello star test nelle zone oltre il 75% diametro del proprio specchione di corta focale,(dove il gradiente della parabola è per forza di cose figlio di utensili sub diametro) è una ragione comune a quel fatto che ci si deve accontentare.
Oppure durante la lavorazione dello specchio si devono usare altri test come il null test, o il caustica o l'Hartmann, o altri, quasi mai alla portata del fai da te amatoriale. Ma l'ottenimento di una buona parabola "corta" rimane cosa assai difficile con mezzi amatoriali.
 
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view post Posted on 13/6/2019, 19:55
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Ciao Giulio. Che bello vedere che sei ancora super operativo ed estremamente generoso nel diffondere le tue conoscenze...
 
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view post Posted on 14/6/2019, 12:14

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Ciao Enrico!! Sono felice di rileggerti!!
Spero tu tutto bene.

Io ormai in realtà non sono più così attivo. Ma, fa parte della mia indole divulgare ad altri interessati, i percorsi tecnici (documentati per me stesso), che per mia curiosità ho intrapreso.
 
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view post Posted on 15/6/2019, 15:02
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Il fatto che userò il tester sugli specchi che già possiedo (probabilmente comincerò col piccolo 15 cm f/4 GSO) ossia già alluminati, renderà più facile o difficile interpretare le ombre, o meglio , il punto in cui si ottiene la famosa "tinta piatta" ? Oppure non cambia nulla?
 
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view post Posted on 16/6/2019, 00:03

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CITAZIONE (Dob45 @ 15/6/2019, 16:02) 
Il fatto che userò il tester sugli specchi che già possiedo (probabilmente comincerò col piccolo 15 cm f/4 GSO) ossia già alluminati, renderà più facile o difficile interpretare le ombre, o meglio , il punto in cui si ottiene la famosa "tinta piatta" ? Oppure non cambia nulla?

In linea di massima non cambia nulla.
Ma la cosa tira in ballo il dimensionamento della maschera di Couder da anteporre allo specchio sotto esame, perchè con gli specchi di focale più corta di F5 non bisogna eccedere con la larghezza delle finestre.

Questo perchè la curvatura di una focale corta, diventa assai ripida verso il bordo dello specchio, e quindi il gradiente di incremento del raggio di curvatura avviene in minor spazio orizzontale...E questo rende più difficile in quelle finestre (se troppo larghe) trovare il punto in cui si ha la tinta piatta.

Difficoltà consistente dal fatto che al limite succede di avere il continuo sospetto di intravvedere sempre l'ombra scurirsi dapprima a destra e poi a sinistra all'interno della medesima finestra troppo larga, dovendo quindi scegliere il tiraggio della zona centrale della finestra....cioè di una zona dentro un'altra zona!

Mentre invece la "tinta piatta" si ottiene come dalla chiusura uniforme di un diaframma circolare, dove non puoi dire di vedere l'ombra provenire nè da destra nè da sinistra, ma da tutto intorno.

La difficoltà sta nel fatto che il principio fondante del test di Foucault si basa sul necessario compromesso di ritenere il riflesso della corona circolare dello specchio proveniente da ogni coppia di finestre della maschera di Couder, come se avesse un unico raggio di curvatura (dove trovi la tinta piatta),...mentre sappiamo che una parabola presenta un raggio di curvatura crescente con continuità quadratica dal centro verso il bordo specchio.

Nell'articolo sulla maschera di Couder nel Grattavetro, ( www.grattavetro.it/la-maschera-di-couder/ ) ho percorso i criteri del suo progetto secondo Jean Texereau, che troverai verso la fine, nel capitolo delle conclusioni, e partono dal tenere conto che ci si deve posizionare con il tester al doppio della distanza focale dello specchio in esame, e quindi è buona regola avere una buona visione data da una progressione di restringimento delle finestre che segua un poco l'andamento dei raggi di curvatura della parabola, fino ad avere la finestra al bordo di larghezza minima, ma comunque ben leggibile a quella distanza, dalla quale si è sempre disturbati dal riflesso spurio dato dallo smusso dello specchio, che dovrebbe sempre essere coperto dal bordo della finestra, ma che in uno specchio non alluminato disturba ugualmente anche se coperto.

Al fondo di quell'articolo troverai il link a un foglio di calcolo scaricabile di open office (apribile anche con excel) che è un calcolatore della maschera che ho realizzato secondo i pragmatici criteri di Texereau resi scalabili da Pierre Strock. Foglio che interpreta il principio che ho sperimentato molto valido...(come d'altronde lo è il suo foglio di calcolo per la valutazione del test di Foucault, pure scaricabile nel download del Grattavetro).

(Chiacchiero sempre troppo col risultato di facilitare la confusione delle idee).

Edited by GiulioTi - 16/6/2019, 01:23
 
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