Per il controllo quantitativo della forma della parabola invece occorre poter rilevare la misura dei “tiraggi”, cioè delle differenze di raggio di curvatura fra i segmenti della parabola individuati dalle coppie di finestre dello schermo di Couder.
Si rende quindi necessario creare un a scala graduata sulla testa della prima vite orizzontale. Nel mio tester ho sostituito questa vite col micrometro visibile nelle foto, ma la vite funzionava in modo soddisfacente, e la sua testa graduata si ottiene incollando epoxy un cilindretto di legno diametro 31,8mm sulla cui superficie laterale (sviluppante 100mm) verrà incollata una striscia di carta con stampate le divisioni in mm di un righello da 100mm.
Con la installazione di una linea di fede parallela alle graduazioni sarà possibile leggere quindi approssimativamente avanzamenti della vite di un centesimo di giro, cioè di un centesimo di mm..Anche se per la valutazione non è necessario leggere i centesimi di mm, ma basterebbero i decimi.
Le misure così effettuate, oggi è comodo inserirle in opportuni software gratuiti. O fogli di Excel appositi…(anche se non è vietato fare i conti a mano), per giudicare quali siano le zone concentriche dove sia necessario scavare ulteriormente per avvicinarsi alla parabola teorica di riferimento.
Va detto che quando per eccesso di lavorazione, in qualche zona concentrica dello specchio si superasse involontariamente la massima profondità consentita dallo “scavo” della parabola….siccome non è dato poter aggiungere del materiale, ma solo asportarne…. bisogna cancellare la parabola fallita e tornare alla sfera con opportune ore di lavoro, per ripartire un’altra volta daccapo con un nuovo tentativo di parabolizzazione.
Come già detto in altre sedi, il "bello" della parabolizzazione di uno specchio sta nel fatto che la figura perfetta è solo questione di tempo, perchè si asportano nanometri di vetro e si può sbagliare un numero infinito di volte senza danno per lo specchio....ma solo per i propri "maroni".
Si ritorna quindi alla sfera perché, superando la massima profondità di scavo, non viene rispettato il “Criterio di Couder” e si ottiene uno scadimento delle prestazioni ottiche dovuto a che la luce riflessa da quella zona non entra più nella tacca circolare di diffrazione, che per uno strumento F5 vale 3.41 micron …(Tratto dalla formula: ØTacca di diffrazione =1.22 *550nanometri)* F/D)…
UNA ULTIMA RIFLESSIONE CONCLUDENDO, prima di passare alla rassegna dei disegni e delle figure del tester:
Per quanto riguarda i Criteri di valutazione della FORMA della parabola: Il criterio di Couder VIENE PRIMA per importanza rispetto a quello di Lord Raileigh sulla bocca di tutti, e relativo al Lambda “tot”…Perché per poter avere un Lambda migliore bisogna che PRIMA di tutto TUTTI i raggi VADANO a formare la famosa tacca di diffrazione canonica…se qualche raggio non ci va è come avere uno specchio diaframmato.
Se uno specchio rispetta il criterio di Couder e poi quello di Raileigh ne guadagna essenzialmente come contrasto delle immagini. Ma il contrasto dipende, oltre che dalla forma della parabola, anche fortemente dallo stato della rugosità della sua superficie…che ben pochi tengono nella dovuta considerazione.
Se uno specchio è accreditato di un Lambda 15, ma la sua superficie è rugosa, lo sforzo fatto per portarlo a quella precisione picco/valle della curva parabolica è completamente rovinato dalla diffusione della luce… e il valore Lambda 15 diventa uno specchietto per allodole.
Non per nulla da quanto risulta dai forum francesi, molti astrofili “scaldati” sul “superlucido” hanno rilucidato o fatto dilucidare i loro specchi commerciali a mano per ottenerlo, con, a loro detta, miglioramenti assolutamente degni dell’impegno profuso.
Quanto alla rugosità della superficie (e per rugosità non si intendono le picchiettature residuo di crateri lasciati via via dalle varie grane abrasive, che devono essere assolutamente e completamente eliminate in fase di lucidatura, specie sulla periferia dello specchio dove sono più dannosi per la qualità ottica ma più duri a sparire), quanto a rugosità dicevo, è generata da una quantità di fenomeni comportamentali connessi alla modalità di lavorazione, ma principalmente dalla indelicata o addirittura brutale lucidatura, e dal vizio di lasciare stazionare fermo l’utensile sopra lo specchio durante le pause del processo. Esperti sostengono che in questo caso avvengano reazioni chimiche fra vetro, pece e ossidi abrasivi, che “ammorbidiscono” certi silicati superficiali dello specchio, rispetto ad altri adiacenti, col risultato che riprendendo il lavoro le parti intaccate e più “molli”di spessore da qualche Angstrom a qualche manometro, vengono asportate creando le microrugosità dannose per la riflettenza finale intrinseca dello specchio, indipendente dalla successiva alluminatura.
Non c’è da stupirsi che avvengano anche reazioni chimiche o comportamenti fisici non ben conosciuti, durante quella lavorazione a livello così intimo delle molecole del vetro a contatto con la pece e gli osidi abrasivi. Si conosceva già quel fenomeno positivo che per esempio “Tappa” alla fine i minuscoli crateri, sembra per lo spostamento “plastico”…o viscoso…di vetro…riscontrabile al microscopio professionale, dove micro-crateri spariscono senza lasciare traccia, ed altri semi tappati non presentano più il bordo scheggiato ma arrotondato.
I DISEGNI COSTRUTTIVI DEL TESTER:
L'insieme:
i dettagli
Per il controllo delle parabole esiste anche il reticolo di Ronchi...che ti fa vedere come si presenta la tua parabola, Ma è molto meno preciso del test di Foucault e non ti fornisce le quantità da asportare nei luoghi che vedi non essere a posto...se li vedi...
Esiste poi anche un tester "Slitless", ma per prendere delle sicure decisioni operative per i ritocchi, occorre aver usato prima questo tipo di tester, altrimenti un neofita che senza esperienza usi subito lo slit-less ...da "Less" finisce "Arrost" contro le sue intenzioni.
Se qualcuno desiderasse il file CAD del tutto, in scala 1:1, me lo dica che glie lo mando
Passo e chiudo - Giulio