Ecco il report di dettaglio, non so quanti riusciranno a leggerlo fino alla fine e spero di non bloccare il server!
Come dicevo nell'introduzione, ho mentalmente programmato la serata con un viaggio “virtuale” muovendomi dai vicini del nostro gruppo locale di galassie per arrivare fino a circa 500 milioni di anni luce dell’ Hercules Cluster !
Inizio col duo
M81 e
M82, circa 12 milioni di anni luce. L’oculare 14mm (86x) col dob 25cm offre la migliore visione d’insieme di questa coppia. Col 50 cm invece i due oggetti si godono singolarmente. M82 con le facili polveri dall’andamento irregolare nella zona centrale, (visibili anche nel 25cm) e M81 di cui non si vedono le spirali ma ho intuito chiaramente col 50cm una zona meno luminosa nell’alone lungo quella che dovrebbe essere la separazione tra nucleo e spirale stretta.
Nei pressi di questa coppia si vede un’altra galassia, la
NGC 3077. Appare di buona luminosità superficiale, piccola e leggermente ellittica.
Ho proseguito con
M101, circa 24 milioni di anni luce. Col 25cm le spirali di M101 si vedono ma si staccano molto debolmente dal fondo cielo. Visione completamente diversa nel 50cm in cui le spirali si vedono ben staccate con vari addensamenti interni.
Nei pressi di M101 ho visto facilmente altri batuffoli, probabilmente appartenenti al locale gruppo di M101.Si tratta di
NGC 5474 da un lato e un gruppetto dall’altro
NGC 5488, NGC 5473, NGC 5422 e NGC 5443.
Quindi
M51, circa 31 milioni di anni luce, meno estesa di M101 ma di più alta luminosità superficiale. Le spirali si seguono nette lungo l’intero percorso, con vari addensamenti interni, la zona in cui si toccano fino ad arrivare alla zona in cui la galassia satellite si fonde col ponte di materia che le collega. Di quest’ultima netta la forma irregolare dell’alone intorno al nucleo più luminoso.
Sono passato quindi ad osservare le due galassie principali del gruppo del Draco (circa 40 milioni di a.l.).
NGC 5907 è una splendida galassia spirale vista di taglio. Col dobson 25cm si vede la forma allungata con zona del nucleo più luminoso. Col dobson 50cm è assolutamente spettacolare. Appare molto allungata, con un lato più luminoso e leggera banda scura a dividerla in due in corrispondenza del nucleo lasciando un piccolo spicchio dall’altra parte.
Nei suoi pressi
NGC 5866, sempre di taglio, di dimensioni inferiori rispetto alla precedente ma di più alta luminosità superficiale.
Prima di passare al very deep, mi sono concesso un piccola pausa con le galassie osservando il bel globulare
M3 col doson 50cm, e la
Nebulosa Velo NGC 6992 col dobson 25cm. Quest’ultima con l’oculare 20mm con filtro OIII offre una visione d’insieme spettacolare. Entra quasi tutta nel campo visivo e sono visibili molte sfumature interne.
Ritorno alle galassie. Dopo aver navigato nelle altre sessioni estive nel mare di galassie degli altri gruppi vicini al nostro gruppo locale e quelle dell’ammasso della Vergine (ca. 65 milioni di a.l.) e nel successivo ammasso Coma Abell 1656 (300 milioni di a.l.) questa sera avevo in programma di proseguire la navigazione oltre il Grande Muro osservando l’
Hercules Cluster Abell 2151 (500 milioni di a.l.).
Sono stato molto tempo su questo cluster, forse un’ora addirittura ho perso la cognizione del tempo tanto ero assorto. Ho usato tutti gli oculari ed ho indentificato tutte le galassie delle mappe a disposizione. Ho cominciato col 50 cm e oculare ES 20mm 125x muovendomi lungo la seguente mappa del Triatlas B per cominciare ad orientarmi, adattare l’occhio e capire l’estensione del cluster.
Facile la galassia
NGC 6030, ovale con nucleo più luminoso. Nella posizione indicata per
NGC 6047 invece appariva un grappolo di batuffoletti che poi con oculare 14mm (179x) e meglio con oculare 9mm (278x) ho identificato per bene usando la seguente mappa.
Di questo grappolo, tutte le galassie apparivano tonde o leggermente ellittiche tranne la
NGC 6045 chiaramente allungata. La coppia
NGC 6040 A e B appariva come un’unica struttura allungata, invece le componenti della vicina coppia
NGC 6841 A e B sono distinguibili facilmente.
Ho poi insistito per vedere quello che nella mappa del Triatlas appariva come
STF 1993 e di fianco quel cerchietto non taggato. Col 9mm non riuscivo a vedere niente, mentre con 14mm+ Telextenders (357x) ho visto dei debolissimi batuffoletti. Non ho approfondito per capire di cosa si tratta. Forse avrei dovuto usare questo ingrandimento per cercare di separare le due componenti NGC 6040AB.
Ho poi tentato di vedere cosa appariva col dobson 25cm e oculare 9mm a 133x. Intuivo delle presenze in mezzo alle stelline di campo, ma nessuna delle galassie era visibile con certezza. Forse avrei dovuto aumentare gli ingrandimenti.
Prima di passare al prossimo Abell in programma mi sono rilassato con due globulari che non avevo ancora osservato col dobson 50cm. Prima
M15 , ho usato tutti gli oculari ed anche la torretta binoculare con oculari WO 20mm (313x). L’ammasso e’ ricchissimo e densissimo di stelline. Il nucleo e’ molto evidente, appare decentrato e un suo lato appare più luminoso a dare ancor più quel senso di sfericità tipica di questi ammassi. Per confronto ho puntato
M2. Mi e’ sembrato ancor più ricco e denso di stelline. No saprei dire chi dei due e’ piu bello, M 15 col suo nucleo decentrato e con stelline luminose e deboli mescolate, invece M2 più compatto, omogeneo e con stelle più fini.
Dopo questa pausa sono tornato sulle galassie. Punto il
Quintetto di Stephan con il dobson 25cm e oculare 9mm (133x). Si vedono facilmente tre galassie ravvicinate. Non mi sono impegnato più di tanto a spingere di più con gli ingrandimenti per cercare di stanare le componenti non visibili tanto era la curiosità di vedere il quintetto col 50cm. Purtroppo la posizione era allo zenit, e non sono riuscito a manovrare a dovere il bestione! Ho provato e riprovato ma il dobson non andava dove volevo. Che vergogna, ho dovuto rinunciare ed aspettare che si abbassasse!
Mi sono dedicato quindi ad un altro obiettivo della serata:
Abell 347, parte del
Perseus- Pisces super cluster a circa 250 milioni di a.l. Ho preso come riferimento la seguente mappa:
Molto bello anche questo cluster. Sempre bella la sensazione di tutti quei batuffoletti ravvicinati in mezzo alle stelle di campo. Prima di cominciare ad identificare le galassie con la mappa è bello scoprire le galassie. Cioè, soffermarsi su oggetti al limite della visibilità e capire se si tratta di stelline al limite o di galassie. Queste ultime si rivelano come d’incanto dopo pochi secondi di visione, oppure per distolta o con i classici colpetti al elescopio. Tranne la
NGC 898 chiaramente allungata, tutte le altre appaiono tonde. Ovviamente in questa zona, molto tempo e’ stato dedicato alla
NGC 891 prospetticamente vicina al cluster ma non fisicamente legata visto che si trova a circa 39 milioni di a.l. Già osservata nelle precedenti sessioni sul Pollino, col 25 cm appare molto debole, lunga e divisa in due parti dalla banda di polveri lungo la linea equatoriale. Visione inferiore ad altre spirali di taglio. Ma col 50cm acquista luminosità e bellezza, e diventa così intrigante che va osservata ad ogni sessione!
Prima del successivo Abell, mi dedico a due classici. I vicini di casa M31 e M33. Entrambi osservati con oculare 20mm sia col dobson 25cm che col 50cm. Di
M31 col 25cm e’ molto bella la visione d’insieme con le due galassie satellite
M32 e
M110 tutte nello stesso campo visivo. Col 50cm mi piace molto la progressione di luminosità dal nucleo (sempre stellare) fino ai bordi più esterni con molte sfumature e con le due strisce scure di polveri nelle zone esterne.
M33 col 25cm e’ molto debole. Le spirali appaiono dopo qualche secondo di adattamento all’oculare e si seguono bene nel loro allargarsi verso l’esterno con due evidenti regioni H+. Col 50 cm accade lo stesso che con la NGC 891. La galassia prende luminosità e le spirali si vedono nette sin dalla prima occhiata. Addirittura la regione H+ più esterna (
NGC 604) e’ molto luminosa.
Perseo si e’ alzato abbastanza per osservare il cluster
Abell 426 distante 235 milioni di a.l.
Prendo come riferimento la seguente mappa:
Tra quelli osservati e’ il cluster che più mi e’ piaciuto. La parte centrale mi ricorda la costellazione della Lira ed il campo e’ molto ricco di stelline di fondo. Non solo ma le galassie sono più ravvicinate e nel campo dell’oculare ne ho contate 9 senza dovermi spostare. La radio galassia
NGC 1275 (Perseus A) e’ la più luminosa, e molto bella e’ la coppia ravvicinata
NGC 1278 e
NGC 1277. La coda
NGC 1272, 1270, 1268, 1267 mi ricordava la catena di Markarian. Mi sono anche spostato per stanare
Perseus B (NGC 1265) con altri batuffoletti presenti nelle sue vicinanze.
Col dobson 25cm, si vedevano facilmente solo NGC 1265 e NGC 1275, le altre si intuivano come per gli altri cluster, cioe' come presenze misteriose in mezzo alle stelline di campo, ma non si vedevano con certezza.
Finito di osservare questo meraviglioso Abell mi sentivo quasi soddisfatto. Mancava il quintetto di Stephan all’appello per completare il programma. L’alba era prossima non avevo molto tempo. La posizione era finalmente più adatta e punto facilmente
NGC 7331, davvero bella. Mi ha ricordato la M64. Forma ellittica allungata, nucleo evidente e una leggera banda scura simile per forma a quella della Occhio Nero. Solo per forma, non certo per intensità. La banda scura della M64 sembra un “buco” nella galassia. Nella NGC 7331, la striscia scura e’ solo accennata. Poco distante vedo
NGC 7135 ed anche un altro batuffolo non identificato. Spostandomi di poco trovo facilmente il
Quintetto di Stephan, 300 milioni di a.l. Ho preso come riferimento questa mappa:
Tutte le componenti sono facilmente visibili a 278x, tranne NGC 7320C che non sono riuscito a vedere. La
NGC 7320 e’ la più luminosa ed e’ solo prospetticamente vicina alle altre galassie visto che si trova a soli 41 milioni di a.l. Sono ben distinte le due componenti
NGC 7318 A e B come anche e’ ben distinta la
NGC 7317 dalla vicina stella. La Tidal Tail e le sfumature intorno a
NGC 7319 non sono visibili.
Programma completato, vedo sorgere Orione ed un velo di tristezza mi passa per la mente.
Mi rilasso con una piccola chiacchierata col mio unico compagno di questa meravigliosa serata. Unico momento di relax di una serata senza soste. Prima di chiudere pero’ abbiamo dato un’occhiatina a
M42 a
Giove, la macchia rossa era in transito
, a
Marte (nessun dettaglio visibile) e, col Mak 130 del mio amico, anche a
Mercurio (fase poco oltre il primo quarto).
Chiudo qui il mio racconto della serata, non so quanti di voi hanno avuto volontà e la pazienza di leggere tutto senza saltare