| COME DIMENSIONO MANUALMENTE IL SECONDARIO NEWTON
Prolisso ma semplice "Pseudo tutorial" che utilizza come hardware un grande foglio di carta, matita, riga e poco altro.
In genere comincio con il calcolo del diametro interno della cassa del secondario per tenere conto della divergenza dovuta alla parabola impressa nello specchio, che è:
Dint box= D specchio + (focale/100), nel tuo caso 500+(2100/100)= 521mm (Non a caso il libro di Kriege dice che che amatorialmente è sufficiente allargare di un pollice).
(Tuttavia la cassa del secondario più grande non è mai un grave errore, ma “va a gusti”, perchè ti abbassa l'altezza dal suolo dell'oculare, ma per converso, il secondario intercettando il cono di luce più in basso, deve essere più grande, e quindi ti aumenta un poco l'ostruzione).
Io non amando per nulla i programmi che calcolano tutto al posto mio, in genere preferisco farmi un bel disegno per capire di più. Quindi per il tuo caso disegno la linea lunga 500mm che rappresenta il diametro del tuo primario, e gli traccio l'asse ottico che è una linea lunga (500x4,2) = 2100mm che parte della sua mezzeria (centro specchio) e si innalza fino al punto focale.
(Buono a sapersi che la linea parte dal centro specchio che sta più in basso del suo bordo della quantità della “Freccia”, che per il tuo 500F4,2 è profonda (D*D/16*focale) = (250000/33600) = 7,44 mm).
Poi dal punto focale traccio due linee diagonali che lo congiungono al diametro dello specchio, ottenendo il cono di luce riflessa verso l'alto dal primario del telescopio.
Il punto focale è quello dove si forma la piccolissima immagine di una stella, che poi ingrandiremo con un oculare. Tuttavia, con l'oculare si vedrà un campo di cielo ben più ampio della dimensione della stella. E quindi, per evitare di vedere in quel campo l'illuminazione calare dal centro verso il bordo, devo predisporre il passaggio nell'oculare di un CPL “Campo di Piena Luce” che non mi faccia percepire per nulla (se voglio fotografare), o che non mi faccia percepire più di tanto (per uso visuale), quel calo di luce.
In altre parole devo allargare un poco il cono di luce disegnando un tronco di cono più esterno.
Per strumenti visuali è consigliato predisporre di un CPL ampio da 10 a 20mm (che è una scelta personale di un compromesso accettabile in considerazione che il massimo diametro del CPL che passa in un oculare da 31,8 è 28mm, e che aumentare il CPL vuol dire aumentare l'ostruzione).
Ipotizzo quindi di prendere in considerazione un CPL di 15mm, e disegno nel vertice del fuoco, una lineetta ortogonale all'asse ottico lunga 7,5mm alla sua destra e 7,5mm alla sua sinistra, per un totale di 15mm, e poi dagli estremi di quella lineetta tiro due linee che vanno fino al diametro dello specchio.
Ottengo così un nuovo tronco di cono disegnato, e la mia lineetta di 7,5+7,5mm sottenderà una apertura di cielo calcolabile in (Arcotangente di (7,5/2100)) = 0,2 gradi per parte, che vuol dire abbracciare 0,4° di cielo...Ma se la voglio più ampia...allungo la lineetta e ricalcolo l'apertura del cielo come mi aggrada (....però aumento l'ostruzione).
Ora per portare al fuoco dell'oculare quel dischetto CPL di 15mm di luce, bisogna deflettere di 90 gradi quel tronco di cono, simulando la deflessione che avverrà per mezzo dello specchio secondario.
Copio quindi su carta lucida la linea da 15mm; aggiungo le due diagonali del cono e l'asse centrale, per poi ruotare il disegno di 90° portando in basso il suo asse ottico ad incrociare l'asse ottico verticale, alla distanza che andiamo subito a calcolare.
Se consideriamo che il raggio della cassetta del secondario lo abbiamo determinato in 521/2= 260,5mm e se pure supponiamo di conoscere lo spessore del foccheggiatore che installeremo, misurato come distanza dalla sua base di montaggio fino al punto in cui si troverà il diaframma di campo dell'oculare (vedi nota * e nota **) (che ipotizziamo a metà barilotto dell'oculare, e immaginiamo uno spessore di 50mm) dovremo posizionare il secondario almeno (260,5+50) = 290mm più in basso del vertice del cono di luce.
Prendiamo un righello e misuriamo quanto è larga la diagonale (occupata dallo specchio secondario) della intersezione dei due pezzi di cono di luce a quella distanza e, maggiorandolo di 2mm (per evitare il riflesso del bordo che ha la maggiore probabilità di essere critico perchè non perfettamente piano) avremo il diametro dello specchio secondario.
(Nota *) Nel caso che desiderassimo in futuro installare una torretta binoculare, dovremo mettere in conto che occorrerà “stare più bassi” con lo specchio secondario, per poter estrarre un maggiore fuoco (...il famoso Backfocus) di circa 100mm per arrivare al fuoco dei due oculari della torretta. Abbassando però aumenterà di diametro del secondario per poter riflettere tutta la diagonale del cono di luce intercettato in quel punto.
(Nota **) Dato per scontato che ciascuno di noi possiede una caterva di oculari diversi, è conveniente redigere una tabellina della loro graduatoria di messa a fuoco per scoprire qual'è l'oculare che per andare a fuoco richiede di inserire “più internamente” il focheggiatore...perchè sarà quello che determinerà assolutamente la dimensione del secondario e la lunghezza del traliccio (pena non poter utilizzare quell'oculare).
Per fare ciò basta fare una tabellina delle misure di messa a fuoco con tutti gli oculari (ed oculari à barlow) di uno stesso oggetto, misurando con un calibro e per tutti, la distanza fra la battuta del barilotto ad oculare inserito e un punto comune fisso presente sul telescopio.
Questo è quel che faccio sempre io, impiegando certamente un tempo inferiore al tempo necessario per leggere questa mia elucubrazione.
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