Dobsoniani

Osservazione del 2 Dicembre 2016 da Saint Barthelemy - Passet, La lunga notte invernale

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view post Posted on 18/12/2016, 22:24

Bright nebula

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Castano Primo (MI)

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Questo novilunio la Luna Nuova cade in mezzo alla settimana. Nel primo primo weekend utile ho rinunciato in quanto le condizioni meteo erano incerte (e mi sono in seguito pentito visto che invece è stato bello), sul secondo non si poteva passare. Per il secondo weekend si anticipa a venerdi 2/12 perchè il meteo non lascia scampo per la notte successiva. Direzione Val d’Aosta siccome gli Appennini sembrano nettamente svantaggiati. Poco prima della partenza le previsioni mostrano un lieve peggioramento con rischio veli ma dopo essermi accordato con Emmanuele alle 14:35 mi dirigo verso Saint Barthelemy. Arrivato al Passet alle 16:45 non scorgo ancora altri appassionati. Mi accerto che il ristorante sia chiuso, stanno effettuando solo dei lavori di manutenzione e mi assicurano che tra poco chiuderanno, mentre decido dove piazzarmi arriva anche Emmanuele. Ai 1950m della balconata panoramica esposta a sud sud-ovest non c’è traccia della neve che compare nei versanti a nord sopra i 1500m mentre quelli esposti a sud bisogna salire ancora parecchio. A sud-ovest sopra l’Emilius compaiono Venere e la piccola falce della Luna illuminata al 9%.
Una pronunciata fascia di Venere compare dietro la Becca D’Aver.
www.peakfinder.org/?lat=45.8042&ln...16-12-02T16:05Z

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Durante l’assemblaggio del mio Dobson da 40cm un vento non inteso ma comunque fastidioso insiste da nord, per fortuna cessa del tutto poco dopo l’inizio della notte. Al crepuscolo ci raggiunge Carlo che incontro per la prima volta sul campo e in seguito anche altri due: tra tutti gli astrofili sono l’unico visualista. Dopo il montaggio aggiusto l’allineamento del primario utilizzando per la prima volta il collimatore che ho appena acquistato su Astrosell.
La Luna con la sua evidente luce cinerea è il primo oggetto astronomico seguito da Albireo è il primo oggetto che utilizzo per testare l’ottica in attesa del buio.

Alle 18:32 inizia la notte astronomica. I miei strumenti registrano +1.7°, 35%, SQM-L 21.06

Inizio con M57, sempre affascinante, seguita dalla NGC6826 (Blinking Nebula) che anche questa volta mi crea qualche grattacapo nel puntamento iniziale nell’affollato campo di stelle del Cigno. La nebulosa è ben visibile anche senza filtro, con l’OIII risalta emerge ancora per il cielo più scuro ma non noto un miglioramento dei dettagli.
Quando la Luna tramonta mi dirigo sulla bassa NGC7293 (Helix Nebula), monto fin da subito OIII sul 30mm per staccarla dal fondo. L’anello è visibile con qualche irregolarità ma come sospettavo quasi sparisce una volta rimosso il filtro ma resta comunque avvistabile diverse stelline invece emergono sovrapposte alla tenue nebulosità. La visione migliore sempre con il filtro è quella con il 24mm a 75x. Centrarla senza filtro nel campo del telescopio resta però complicato. Come già successo in passato sfrutto la possibilità di montare OIII sull’oculare del cercatore da 60mm e come sospettavo in questo caso diventa banale centrarla.
Spostandosi nel Pegaso vado su M15 che nel ES100 da 9mm esplode letteralmente permettendomi di risolvere anche il centro. Utilizzo anche ES 14mm con 2X. Sui globulari mi diverto spesso a montare anche LVW 8mm che non tradisce mai per la sua secchezza nonostante il campo minore e per la prima volta anche XCel LX 9mm della torretta binoculare. L’impressione resta molto gradevole in tutti e tre gli oculari. Ho in programma di fare un test comparativo tra ES 100 9mm (Campo apparente 100°, EP 12.5mm), Vixen LVW 8mm (65°, 20mm), Celestron X-Cel LX 9mm (60°, 16mm), Meade Super Plossl 4000 primissima serie Japan 9.7mm (52°,4.5mm) anche questo molto nitido ma con una proibitiva EP. Per non “sprecare” tempo prezioso non insisto sotto il cielo di montagna ma conto di realizzarlo prima o poi da casa.
Più in basso si va su M2 che anche se simile al precedente mi appare con stelle più deboli e di dimensioni complessive inferiori.

Ore 21:03, -0.8°, 41%, SQM-L 21.23

Il cielo non è molto scuro, il profilo delle montagne innevate è distintamente visibile soprattutto in direzione di Torino distante 80km e in misura minore verso la vicina Aosta.
Prendo la scheda di M33 (S&T Dicembre 2016 pag 54) e osservo la struttura generale con il 24mm e non cambiando oculare (errore) prima passo in rassegna le strutture del ramo a nord (la regione HII NGC604 e la concentrazione stellare IC142). Ancora più a nord accanto ad una stella di 9m appaiono le nebulosità IC132 e più in basso IC133 che risulta meno concentrata e più debole della precedente. Cerco di iniziare ad esplorare altre zone ma il disegno con sfondo bianco è troppo schematico mentre la foto della pagina successiva non è in negativo e la fotocopia è di bassa qualità. Prima di abbandonare l’oggetto vado a sud per NGC603 che lo scopritore Lord Rosse descrisse come una nebulosità mentre nel mio telescopio appare distintamente come semplice trio di stelle disposte a forma un triangolo isoscele di magnitudine 12.78, 14.51 e 14.90 in 10”x15”. M33 va osservata con una scheda più dettagliata come questa: www.astronomy-mall.com/Adventures.I...tar.Clouds.html


Ore 21:45, -1.5° 43%, SQM-L 21.31

Non distante in cielo c’è M31 a cui dedico un’occhiata veloce a grande campo con il 30mm insieme alle compagne M32 e M110. Su S&T Novembre 2013 pag 63 nella rubrica “Going Deep” c’è “Exploring Messier 31” con una bella immagine in negativo dove riportati molti Ammassi Globulari e Ammassi Aperti della nostra sorella maggiore. Utilizzando ES100 9mm ho 200x una PU di 2mm e un campo apparente di 30’. Inizio con G73 (Mag V 14.9) l’unico che orbita intorno alla vicina M110. Scendendo si giunge a G59 e G58 (15.5), G64 (15.1), G72 (14.9) che ho trovato difficile, avvicinandomi ad una banda oscura G78 (14.2), G70 (15.9), sopra le regioni esterne di M31 G87 (15.6), G96 (15.5) che ho trovato cavaocchi forse perchè si sovrapponeva alla galassia. Concludo la visita di questa galassia con NGC206.

Ore 23:15 -2.8° 47%, SQM-L 21.22

Ora si va a osservare tra M31 e la più vicina stella di Cassiopea cioè la Zeta che ha nome Shedar. Qui si trova due galassie del Gruppo Locale: NGC185 e NGC147. La prima rispetto alla seconda è nettamente più luminosa soprattutto verso il nucleo, è allungata ma non eccessivamente. La seconda anche se più debole è di dimensioni superiori lungo l’asse maggiore. Scendo di ingrandimento e nel campo da 68’ del 30mm sono contenute entrambi visto che distano 58’. Curioso il fatto che due stelle di 7.5 e 8.7 si trovano a metà tra le due galassie con lo stesso orientamento.
Altre due galassie del Gruppo Locale sono IC10 e IC1613. La prima è individuata con qualche difficoltà ma oltre ad una macchia lattescente non si distinguono altri particolari, la seconda invece non riesco ad individuarla.
Ora decido di rilassarmi con un oggetto luminoso e appagante e punto la Nebulosa di Orione (M42 e M43). Ogni volta mi lascia incantato sia senza filtri che con OIII e UHC. Del Trapezio si vedono non solo le 4 stelle principali ma senza troppa difficoltà anche le componenti E ed F. I dettagli che compaiono nella nebulosità intorno al Trapezio sono un indescrivibile susseguirsi di chiaro-scuri. La vista assomiglia ad un mare in tempesta oppure ai bianchi cumuli che compaiono in cielo nelle giornate primaverili. Le ali esterne invece si aprono uscendo dal campo e sembrano non finire mai soprattutto con UHC. Sono tentato di montare il visore binoculare ma alla fine decido di dedicare interamente una prossima uscita con la torretta Baader. Veloce puntatina poco sopra per la nebulosa a riflessione NGC1973 (RunningMan).
Poco sopra un’occhiata a M78 che come in passato non mi lascia una particolare impressione.
Alzo il telescopio in direzione di M1 dove la nebulosità dalla forma irregolare e di discrete dimensioni emerge distintamente dal fondo cielo senza avere una luminosità superficiale particolarmente alta. Si intuiscono delle irregolarità all’interno mentre non c’è alcuna stella centrale.

Ore 01:53, -3.7° 57%, SQM-L 21.28

La situazione del cielo si sta evolvendo. Il chiarore che si individuava distintamente verso Torino è quasi sparito e dal fondovalle la foschia si è trasformata in una coltre spessa che blocca le luci della valle centrale. E’ un chiaro segno che ad altezza inferiore si è formato un mare di nubi non solo localmente ma anche in Piemonte.
Il cielo che è migliorato a sud con la Lepre che si distingue facilmente sotto Orione mi spinge a iniziare il tour “A Leap into Lepus” (Celestial Sampler pag50, S&T 02/2003 pag104).
Tutti questi oggetti sono semplici da puntare perché la costellazione è poco estesa e le stelle da cui partire con lo star-hop sono facilmente riconoscibili. NGC2017 per esempio è proprio una paio di gradi a est della Alpha ed è un curioso ammasso aperto (per alcuni un semplice asterismo) composto da 5 stelle brillanti e da altre 4 meno luminose tutte di differente colorazione. Consiglio a tutti di visitarlo.
Gamma Lep è una delle doppie più vicine dalla terra (29 AL). La primaria gialla di 3.7 e la compagna 6.7 sull’arancione sono ben separata anche a bassi ingrandimenti per la grande separazione (97”).
Sopra la Beta si va sulla doppia h3759 (5.9 8.6 27”) anche questa separabile con qualsiasi ingrandimenti.
Sotto la Beta c’è il poco conosciuto globulare M79 che nel 9mm appare risolto fino quasi al centro, la luminosità delle sue stelle è inferiore rispetto alla stellina di 12m che appare sul bordo nord. Poco più di mezzo grado a sud-ovest la doppia h3752 (5.4 6.6 3.5”)
Differente oggetto è la R Lep conosciuta anche come Hind’s Crimson Star. E’ una delle stella al carbonio più rosse che si conoscano e in effetti appare all’oculare di è un di rosso cupo che fa sembrare Betelgeuse quasi pallida.
Concludo il mio tour con la planetaria IC418 che pur non essendo particolarmente estesa (10”) appare discretamente luminosa, perfettamente rotonda, con la stella centrale di 10m ben visibile.

Ore 3:51, -4.8° 63%, SQM-L 21.37

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Il cielo è migliorato ulteriormente tanto che il profilo delle montagne innevate che si elevano a sud e che coprono i primi 3-5 gradi dell’orizzonte ora stentano a farsi riconoscere. La nebbia ho l’impressione che si sta sollevando di quota ma vedo ancora le luci di Pila a 1800m.
Decido di restare a basse declinazione tra CMa, Mon, Pop, Hyd: “Winter Clusters Galore” (Celestial Sampler pag56, S&T 03/2000 pag101). Per osservare l’Ammasso Aperto M50 si va a NE di Sirio ma già nell’Unicorno e poco sopra la Nebulosa Gabbiano. E’ composto da un centinaio di stelle sparse in un‘area di quasi mezzo grado. Nella Poppa c’è M46 che è altrettanto facile da individuare visto che si vede già a occhio nudo. Fin dalla prima occhiata si nota che tra le centinaia di stelle si trova anche un intruso, la Planetaria NGC2438. M47 è a 77’ a Ovest e si presenta con meno stelle ma le principali che si staccano dalle restante per la più alta luminosità. Con l’aiuto dello Smartphone individuo anche due doppie all’interno dell’ammasso che sono citate nell’articolo: Σ1120 e Σ1121. Con l’oculare da 30mm i due ammassi sono contenuti a malapena nel campo ma si evidenzia contemporaneamente la differente composizione e aspetto. NGC2430 e Ru151 altri due ammassi poco distanti a sud.

Sono le 4:39 la temperatura è scesa fino a -6.6° 71%, SQM-L 21.38

Il tour si conclude con M48 un altro Ammasso Aperto sul bordo estremo della Via Lattea posizionato nella costellazione dell’Hydra. Un centinaio di stelle intorno alla 10m compongono in maniera irregolare questo oggetto. Visto che sono nella “piccola” Hydra mi dirigo decisamente a ovest verso la Planetaria NGC3242 conosciuta anche come Ghost of Jupiter. Centrare l’oggetto è abbastanza semplice seguendo ad occhio nudo il serpente di stelle che costituisce l’asse principale della costellazione fino a giungere alla μ Hyd. Un grado e mezzo sotto questa stella c’è la planetaria. La stella centrale di 12.1 spicca nella nebulosità dalla forma schiacciata con i bordi più luminosi della zona centrale.
Manca circa un’ora al termine del buio astronomico, la lunga notte e fredda notte invernale comincia a farsi sentire con evidenti segni di stanchezza. Guardo inoltre con preoccupazione la nebbia che continua a salire e a avvicinarsi, le luci di Pila sono ora coperte segno che manca poco a raggiungere i 1950 metri del Passet. Il cielo nel contempo è ancora migliorato.
Non ho più la concentrazione per oggetti deboli o che richiedono sforzo per essere centrati quindi concludo con delle facili galassie del cielo primaverile.
M65, M66, NGC3628; M51, NGC5195; M97, M108

Ore 5:50 -8.1° 82%, SQM-L 21.48

Al campo sono rimasti solo il sottoscritto con Emmanuele in quanto gli altri hanno già smontato e sono ripartiti dalle 3 circa in poi. Uno di questi purtroppo ha sbaraccato con la luce bianca e in alcuni momenti mi ha creato qualche disturbo.
Ecco che infine arriva senza preavviso la nebbia. Mi affretto a ritirare tutta l’attrezzatura (anche ad essere veloce smontare e caricare la macchina ci vogliono almeno 20-30 minuti). Tutto quello che è rimasto perfettamente asciutto per tutta la notte si copre di brina nel giro di 2-3 minuti. Non avevo mai assistito ad un fenomeno del genere.
Con le prime luci del giorno scendo fino all’Ostello distante 4Km e situato proprio accanto al Planetario di Saint Barthelemy. Le semplice camera è un forno e apro le finestra per una decina di minuti in quanto non riesco proprio a respirare. Mentre mi infilo nel sacco a pelo mi raggiunge Emmanuele.
Riesco a dormire fino alle 10 e in dormiveglia tiro fino a mezzogiorno quando si sveglia anche Emmanuele. Mi sento riposato e decidiamo di mangiare un boccone al Hotel Cuney. Si ritorna a casa dopo aver fatto una sosta tattica per comperare la Fontina.

Alessandro Gambaro


Riepilogo:
GA - Galassie 13
GL - Globulari 12
AP - Ammassi Aperti 07
PL - Planetarie 06
NB - Nebulose 07
Stelle e Stelle Doppie 07
Asterismi 01
Nebulose a riflessione 01
Resti di Supernove 01
Luna 01
------------------------------------------
Totale 56

Temperatura: Min -8.1°C - Max 1.7°C
Umidità tra 35% al 99%
SQM-L allo Zenith: Min 21.06 - Max 21.48

Attrezzatura:
Dobson RP-Astro Phoenix 16” (40cm f/4.5)
GSO SuperView 30mm 68° 47x FOV 68’ PU 6.7mm
ES82 24mm 82° 75x FOV 66’’ PU 5,3mm
ES82 14mm 82° 129x FOV 38’ PU 3,1mm
ES100 9mm 100° 200x FOV 30,0’ PU 2,0mm
Vixen LVW 8mm 65° 225x FOV 17’ PU 1.8mm
Astronomik UHC-E 31.8 & 2”; Astronomik OIII 31.8; Explore Scientific OIII 2”
Pocket Sky Atlas; TriAtlas C-Set; Fiches personnelles d’observation du ciel - Michel Nicole;
Sky and Telescope

Edited by agambaros - 18/12/2016, 23:05
 
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view post Posted on 18/12/2016, 23:28
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Bel report, complimenti. Spero che il cielo si aggiusti per fare un'uscita anche io ora che la luna va calando.
 
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view post Posted on 19/12/2016, 17:05
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Ottimo racconto e bel report di oggetti.
Complimenti per i globulari di M31 (che sono anni che non li osservo..)
Anche tu ti sei soffermato sui particolari numerosi di M33 ma come hai giustamente intuito forse era meglio ingrandire un po' di più.
 
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view post Posted on 23/12/2016, 14:06
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Complimenti per la serata ed il report, molto interessanti da esplorare i vari oggetti in M31 e M33.
 
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