| Quel test è sensibile per stanare astigmatismo, ma spesso i difetti di uno specchio piano si presentano con bordo ribattuto (difetto "veniale" cui si sopperisce non facendo lavorare quel bordo in riflessione) oppure peggio, con ondulazioni locali. Difetti i primi, causati dalla entrata e uscita dell'utensile di lucidatura, e i secondi, da un lavoro malfatto a macchina, che genera un solco o un dosso lungo una retta molto stretta che attraversa lo specchio in lunghezza.
Il suggerimento per attuare il test (per aver sperimentato la fregatura) è, una volta che sia stata puntata con il cercatore rifrattore la riflessione della stella di riferimento, di far spostare lo specchio in esame da una persona, guidando la osservazione in modo tale da far interessare alla riflessione puntiforme della stella, la maggior parte della superficie piana riflettente.
Una ondulazione ad esempio, si presenta con un allungamento astigmatico istantaneo della stella inquadrata, che si ha al passaggio della riflessione sopra il dosso (o la scanalatura), che per sua natura è assai lunga e assai stretta, tanto che superato il luogo di quel difetto, lo specchio restante sembra... sano.
E invece è una ciofeca, nonostante la tolleranza richiesta per un diagonale piano sia la metà di quella di uno specchio parabolico, perchè il raggio incidente, emerge in un punto diverso della superficie piana, e quindi teoricamente danneggerebbe il raggio una sola volta. Contrariamente ad uno specchio parabolico, dove il raggio incidente emerge nello stesso punto del vetro, danneggiandosi due volte.
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