Dobsoniani

La fisica di come si compongono gli errori di più superfici.

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view post Posted on 2/11/2010, 15:03

Giant elliptical galaxy

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Proseguo riesumando i miei thread ex di astrofili.org.

La figura che segue, a sinistra, si può trovare facilmente in molti testi. E' usata per spiegare che in rifrazione una superficie con un errore "e" produce un fronte d'onda "e/2".
La situazione reale, come quella della figura a destra dove anche gli errori delle altre superfici sono resi evidenti, di solito non è commentata, lasciando a chi legge trarre le conclusioni.



In qualche caso queste figure fanno parte di testi divulgativi, nei quali si spiega il concetto utilizzando la lingua corrente. La lingua dell'ottica è la fisica e la matematica e succede che talvolta che la lingua corrente permette interpretazioni errate, che non vengono facilmente scoperte da chi scrive e da chi conosce la materia.
Così la mancata spiegazione nel dettaglio di che cosa succede nel caso a destra della figura (perchè evidente a chi conosce la materia) induce in qualche caso a ritenere che non tanto una, ma l'insieme di 4 superfici con errore superficiale "e" produca un errore sul fronte d'onda " e/2".
E' giusta questa interpretazione? Basterebbe pensare che, qualora gli errori sulle due superfici fossero diversi, come in figura " e " ed "e' " e si volesse lo stesso considerare valida la spiegazione che 4 superfici producono un errore e/2 non si saprebbe più dire quale e prendere: " e " oppure " e' "?
Ma questi sono ragionamenti che semmai possono evidenziare qualche difficoltà. Come stanno le cose? Questa non è materia in cui si uò andare a maggioranza, né si può cercare quale sia la maggioranza delle versioni che si possono trovare in diversi testi.
Una sola è la soluzione giusta e per individuarla occorre partire dai principi della Fisica e spiegare "perchè" un fronte d'onda viene deformato al passaggio su una superficie irregolare.

Per spiegarlo prendiamo a riferimento la figura che segue, che equivale a una lente con raggi di curvatura infiniti. Questo semplifica il ragionamento rettificando i percorsi ottici. Poi si potrà vedere che per raggi finiti nulla cambia.



Immaginiamo un fronte d'onda che si deve propagare da A a B. La luce ha velocità c nell'aria (vuoto) e velocità c/n nel mezzo con indice di rifrazione n. In altre parole la luce va più piano nel vetro (1,5 volte più piano). Osservando la figura si realizza che se il vetro presenta due bugne, come nell'esempio, aumenta il percorso da fare nel vetro (in cui la luce è più lenta) e si riduce quello nell'aria (dove la luce è più veloce.
Quindi la luce arriverà in B più tardi se il vetro ha due bugne come quelle mostrate in figura.
Vale appena la pena osservare che arrivare in B più tardi, significa anche che prima, allo stesso tempo in cui la luce sarebbe arrivata in B senza le bugne, la luce si trova più indietro. Un po' come in una gara di cento metri piani: il concorrente che arriva in ritardo al traguardo, è indietro al primo quando il primo passa il traguardo. Quanto indietro? Basta moltiplicare il tempo di ritardo per la velocità del concorrente per sapere quanto spazio ancora gli manca al traguardo.

Conviene, nelle analisi, calcolare prima il tempo di ritardo e poi convertirlo in spazio moltiplicandolo per la velocità della luce.
Quanto tempo ci mette la luce ad andare da A a B con e e senza le bugne?

Facciamo prima il calcolo senza le bugne. In questo caso la luce percorre il tratto L1 alla velocità c, qundi il tratto L2 alla velocità c/n, quindi il tratto L3 alla velocità c.
Per percorrere il tratto L1 la luce impiega il tempo:



Per percorrere il tratto L2 la luce impiega il tempo:



Infine per percorrere il tratto L3 la luce impiega il tempo:



Complessivamente quindi la luce, senza difetti superficiali, per andare da A a B impiega il tempo:



Passiamo ora a considerare il caso in cui le superfici abbiano degli errori. Facciamo la convenzione di indicare con valori positivi errori che corrispondono a maggior spessore del vetro (bugne) come indicato in figura con e1 ed e2 . Ovviamente un valore negativo indica un avvallamento.
Quando ci sono deviazioni superficiali (con la convenzione di segno detta) il tratto L1 diventa L1-e1, L2 diventa L2+e1+e2, L3 diventa L3-e2.
L'espressione per il tempo complessivo di prima ora diventa (tenuto conto delle nuove lunghezze da percorrere nei tre mezzi):



Questo è il tempo che la luce impiega per raggiungere quando ci sono bozze. Il ritardo ovviamente è la differenza fra il tempo in condizioni di riferimento e questo e vale:



Facendo le semplificazioni, come mostrato, si ricava che il ritardo dipende solo dalle differenze di percorso e1 ed e2. Ma prima di passare alle conclusioni, moltiplicvhiamo il tempo di ritardo per la velocitò della luce per ricavare il ritardo spaziale:



Come si vede il ritardo è la somma di due termini, ciascuno dei quali rappresenta il ritardo dovuto rispettivamente a una delle due bozze.

Quindi l'errore sul fronte d'onda è la somma punto per punto degli errori indotti da ciascuna superficie, che sono a loro volta uguali all'errore superficiale moltiplicato per (n-1).

 
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view post Posted on 2/11/2010, 15:12
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Open cluster

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Forse è il caso di mettere un esempio completo. Es. doppietto spaziato in aria vs. riflettore newton. Magari anche spiegare bene l'effetto dello specchio secondario nei newton.

Ciao.

Mauro
 
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view post Posted on 2/11/2010, 15:22

Giant elliptical galaxy

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Hai ragione Mauro, ma questi sono dei copia e incolla di thread che erano su astrofili.org e che erano stati fatti per "cucinare lentamente" i vari esperti di lingua italiana.
 
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Beppe_77
view post Posted on 17/11/2010, 21:00




Mauro hai altro materiale a proposito di questo argomento? mi interesserebbe approfondire
 
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view post Posted on 17/11/2010, 22:44

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Ne ho. Dammi un po' di tempo di recuperarlo.
 
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Beppe_77
view post Posted on 2/8/2011, 18:29




A me piacerebbe sapere se ci sono delle formule che permettono di calcolare l'errore sul fronte d'onda nel caso di N superfici ottiche ognuna affetta da errori.
Intuitivamente mi verrebbe da dire che l'errore rms si somma (in maniera analoga a come ha spiegato Mauro nel primo post), ma sospetto che non sia vero perchè ho letto che - per esempio - l'errore superficiale di un diagonale è meno influente di quello dell'obiettivo, cosa che proprio non mi so spiegare.

Come incentivo, offro una birra a chi mi svela l'arcano ! :lol:
 
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view post Posted on 3/8/2011, 10:13
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Mammifero Bipede

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CITAZIONE (Beppe_77 @ 2/8/2011, 19:29) 
l'errore superficiale di un diagonale è meno influente di quello dell'obiettivo

Perché è più vicino al piano focale... ;)

(per la birra va bene una belga rossa doppio malto)
 
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Beppe_77
view post Posted on 3/8/2011, 21:02




ma perchè essendo più vicino al piano focale l'errore è meno influente?
pensa che intuitivamente io avrei detto che essere più vicini al piano focale avrebbe reso l'errore più influente......come dire: una asperità di 1mm^2 sul primario è percentualmente meno rilevante rispetto ad una sul secondario, dove l' "informazione" è "concentrata".
Oppure forse siccome l'effetto di un errore è quello di deviare il fronte d'onda di un piccolo angolo, rimanendo meno strada da fare per raggiungere il fuoco non ha la possibilità di causare uno spostamento significativo...boh ?!? ka

Io so bene che l'intuito senza una base teorica che lo supporti non è affidabile e spesso conduce all'errore, per cui ...... niente formula = niente birra!!! (da solo non ci arrivo ma mi va bene anche un link a un sito che lo spieghi)

p.s. no dai, se ci si vede una birretta te la offro comunque

p.s.2 nel frattempo mi sono divertito a giocare con le formule postate da Mauro, e ho ricavato che nel caso di obiettivi con N superfici aria-vetro gli errori rms si sommano; se per esempio avessimo 4 superfici aria-vetro con lo stesso errore rms e vetri con lo stesso indice di rifrazione, l'errore rms totale sarebbe 4 volte l'errore dato da una singola superficie. Se si tiene conto che l'indice di rifrazione varia e anche l'errore rms può non essere lo stesso per tutte le superfici la formula si complica ma il principio non cambia. Se trovo un modo di scrivere delle formule provo a postarle, così vedo se ho indovinato

Edited by Beppe_77 - 3/8/2011, 22:22
 
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view post Posted on 3/8/2011, 22:02
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Mammifero Bipede

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CITAZIONE (Beppe_77 @ 3/8/2011, 22:02) 
Oppure forse siccome l'effetto di un errore è quello di deviare il fronte d'onda di un piccolo angolo, rimanendo meno strada da fare per raggiungere il fuoco non ha la possibilità di causare uno spostamento significativo...boh ?!?

Io scommetto su questa. Se prendi un vetro deformato e lo avvicini progressivamente ad un foglio di carta da lontano non vedrai niente, quando ce lo appoggi sopra invece potrai leggere le scritte.
 
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view post Posted on 3/8/2011, 22:06

Giant elliptical galaxy

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Questa spiegazione è corretta anche se si basa sulla approssimazione geometrica dell'ottica. Come caso limite immagina che il secondario sia sul piano focale o dopo il piano focale. E' evidente che non avrebbe più alcun effetto su una immagine già formata. In realtà sta a circa 1/5 dal fuoco e il suo effetto è 5 volte meno importante (cioè può essere 5 volte lambda/4 ovvero oltre un lambda).
 
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view post Posted on 4/8/2011, 08:07
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Spiral galaxy

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CITAZIONE (Beppe_77 @ 2/8/2011, 19:29) 
....ho letto che - per esempio - l'errore superficiale di un diagonale è meno influente di quello dell'obiettivo, cosa che proprio non mi so spiegare.

eccolo:

www.oldham-optical.co.uk/Elliptical.htm
 
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