Ripropongo qui il mio intervento che ho scritto a proposito su Coelestis.
CITAZIONE
Ciao, io sono fra quelli che il libro non l'ha acquistato (mi dichiaro fin da subito "colpevole"), anche perché davvero ne ignoravo l'esistenza.
Il fatto che esistano tantissimi libri più o meno di base sulla materia astronomica e osservativa, per un interesse che comunque già di per sé è "di nicchia" (e per altro forse pure in declino, almeno attualmente - ne parlavamo anche la scorsa primavera qua sul forum) non aiuta; inoltre se anche uno si incuriosisce alla materia astronomica, spesso non si ha un'idea chiara di cosa acquistare, perché non si ha chiara nemmeno la differenza che corre fra astronomia, astrofisica, astronomia amatoriale, astronomia osservativa e astrofotografia; così si acchiappa il primo testo di "astronomia" che capita sotto mano (magari attirati da una copertina accattivante o da un nome molto conosciuto) e a tempo molto perso se ne affronta la lettura: se va bene ci si ritrova un ottimo manualetto divulgativo, molte altre volte invece l'acquisto non corrisponde alle aspettative (proprio perché non sono chiare le differenze di cui sopra) e nei casi peggiori si incappa in un MATTONE molto tecnico che per quanto sia esaustivo può scoraggiare i neofiti o gli appena incuriositi (anche perché non sempre un ottimo scienziato è anche un ottimo divulgatore, oppure non sempre ottimi divulgatori lo sono in tutte le materie).
Inoltre c'è tantissimo anche su internet: siti (non sempre di qualità, d'accordo), guide, manuali, enciclopedie, e poi una marea di software di simulazione astronomica sempre più realistici e sempre più gratuiti e quindi alla portata di chiunque.
Io, avendo capito l'antifona, le mie piccole guide le carico solo in internet e le lascio a disposizione gratuitamente (un po' come hai fatto tu con la versione digitale). E poi "me ne dimentico" (anche troppo, nel senso che a distanza di anni trovo sempre delle piccole imprecisioni o delle cose che si potrebbero esprimere meglio); il fatto che per esempio su Wikibooks non ci sia un contatore dei download non mi permette di sapere in alcun modo quante volte i PDF siano stati scaricati, né ho modo di avere feedback di alcun tipo.
Aggiungo un paio di considerazioni e di approfondimenti sul concetto.
L'astronomia amatoriale è in fase di regressione, ma come del resto molte altre attività culturali; la crisi economica e l'apoteosi del liberismo hanno portato le persone a dedicare quasi tutte le energie mentali a ciò che "fa fare soldi" (oppure sono prese da preoccupazioni, dalla risoluzione di problemi e così via), mentre i momenti di relax vengono vissuti come attività passive (principalmente guardare la TV). In questo sistema, ciò che comporta un investimento energetico mentale "fine a sé stesso" (ossia che non porta soldi) viene visto come un ramo secco e quindi da recidere. In questo sistema io ci metto anche la causa del calo della lettura, che è attività "attiva" e non passiva come guardare la TV.
Non basta: un po' per quanto appena detto, un po' per la diffusione dei "fast social", si è proprio persa l'abitudine di leggere testi che comportino l'impiego di più di 2-3 minuti. I miracoli dell'ipertesto sono sfruttati alla leggera, si rincorre un link dietro l'altro per soddisfare la curiosità del momento, ma poi quasi sempre ci si ritiene soddisfatti di una breve spiegazione e non si perde tempo a scoprirne di più.
In tutto questo l'astronomia amatoriale ne esce ancor più ridimensionata di altre scienze, perché già di nicchia al tempo delle vacche grasse, eppure paradossalmente mai come adesso l'astronomia amatoriale sarebbe alla portata di quasi tutti, visto il proliferare di software dedicato e dato che con 350 euro ci si può portare a casa non un
sessantino acromatico dalla focale stiracchiatissima per ridurre al minimo le aberrazioni, ma un bel Dobson da 200mm, diametro che 30 anni fa era "il top" per gli appassionati normodotati di portafoglio.
Anch'io mi lanciai nel campo "divulgativo" diversi anni fa, principalmente su Wikipedia e su Wikibooks; le mie due guide principali che ho messo su Wikibooks le ho sviluppate più come passatempo, le ho infine caricate, ma ignoro appunto il numero di download effettuati e ancor di più ignoro quante siano le persone che le abbiano trovate utili. A volte penso come abbia fatto a "perderci sopra" così tanto tempo, senza magari essere neppure riuscito a correggere tutte le inevitabili piccole imprecisioni, ma alla fine la si vive come una passione fine a se stessa. Ma già così, a seconda di come la si prende, può essere demoralizzante; figuriamoci poi come la possa prendere un Daniele Gasparri, che invece l'ha presa talmente sul serio da averne scritte tante e da averle proprio messe in vendita anche con l'intento di realizzarci un guadagno, cercando quindi di conciliare passione (a modo suo) e utilità economica.