Cielo e cambio strumento, Da Mak 127 a Dob 10

Meraviglioso, erano le conferme che aspettavo da un occhio esperto come il suo.

Ringrazio anche per la segnalazione dei suoi magnifici report osservativi, ho un po' di materiale interessante per intrattenermi durante queste notti nuvolose.

Grazie ancora e spero di passare una serata con lei presto.

Avendo già il mak127 prenderei un dob250 a tubo chiuso, velocissimo da rendere operativo. Il 300 vede un po' più (+50% circa di luce raccolta) ma richiede più tempo nel monta smonta x via dei truss (un 300 a tubo chiuso è un vero cannone). Certo che i report di lburti invogliano per un travel Dobson!!! In ogni caso serve un cielo buio!

L’idea è quella di prender comunque un monolitico sia questo un 10” o un 12”. Per quando agli ingombri non mi spaventa il 12” (viaggio da solo e ho un suv capiente).

Più che a un travel i report di Burti spingono a uno studio del cielo per raggiungere la cultura necessaria per poter osservare con cognizione ogni singolo fotone ricevuto oltre che alla fortuna di poter osservare il cielo con un personaggio colto come lui.

In questo periodo mi sto concentrando più sullo studio che non sulla ricerca dello strumento, e di strada ne ho ancora molta da fare per arrivare a una visione consapevole, ogni termine, ogni parola richiede un approfondimento su più livelli e forse è questo il bello dell’astronomia o dell’astrofisica, vero è che se queste nozioni vengono poi concretizzate sono sicuramente più appaganti e durature.

Ho 4 punti su 5, diciamo che la letteratura è fondata, ora serve continuare con lo studio e dedizione. (Ndr il punto che mi mancava è il 4 ovvero saper valutare gli oggetti più semplici da risolvere da quelli più complicati).
Il taki me lo sto leggendo a guisa di romanzo la sera prima di addormentarmi.