Dobsoniani

Posts written by fulvio_

view post Posted: 28/5/2022, 11:33 Auto-cotruzione specchio parabolico 255mm - Autocostruzione
CITAZIONE (lburti @ 28/5/2022, 11:11) 
Caro Giulio, una descrizione magistrale. Ritorno ad un sogno di anni fa quando ti vedevo versione italiana di John Dobson tenere workshop di molatura per noi. Perché non si impara a molare sui libri soltanto, come andare in bici o sciare. Punto due: molare un 25-30 cm una volta in vita è un esercizio maso-zen visto che il costo di un tale diametro è irrisorio. Prende maggior senso se continui a farne, prendi la mano e diventi in grado di molare specchi da 50cm in su dove i prezzi sono proibitivi per molti e oltre dove sono proibitivi per tutti. Di qui la rilevanza di creare una scuola di molatori in grado di associarsi per imprese importanti con buona pace dei quattro mostri sacri nostrani

...che comunque oltre i 60cm non vanno, neanche fino al superclassico 62.5 (25") perché la macchina arriva solo a 60?

I "grattavetro" ci spiegano che un 25-30 cm con focale f/5 o superiore (com'è nell'ordine delle cose, a meno che non si voglia osservare da sdraiati!) sia fattibile senza eccessivi patemi d'animo se armati di buona volontà. In un tempo "ragionevole" si ottiene quindi uno specchio superiore a molti commerciali.
Ma per diametri importanti e/o corte focali, la cosa si complica. A mio avviso mutano proprio l'approccio e le valutazioni da fare.
Con l'utilizzo intensivo dei sub-diametro mi pare che la realizzazioni di uno specchio diventi "un'arte". E non sia più una realizzazione "meccanica" che necessiti esclusivamente di buona volontà.
A mio avviso, Lorenzo, esemplificando!, nell'autocostruzione di un 45-60 cm f/4-f/5 il "nonsense" sta nel fatto che l'apprendimento può durare anni. E temo che prima di ottenere dei risultati soddisfacenti, di specchi bisogna lavorarne parecchi.
Se magari, partendo da zero, per la realizzazione di un 25 f/5 diffraction limited ci impieghi X ore, per un 16" f/5 ce ne vogliono magari 10X. Per un 20" f/4.5 forse 40X. Per un 24" f/4 ci vogliono magari 3-4 anni di autoapprendimento.
Sono numeri buttati un po a casaccio, ma intendo dire che l'autocostruzione di specchi "importanti" ha ragion d'essere se la molatura diventa poi un lavoro. Oppure, se è un hobby gratificante (magari anti-stress), magari col piacere della sfida da affrontare :b:.
Ma nel caso i cui la finalità sia esclusivamente l'ottenimento del pezzo finito da montare, non sono sicuro che il gioco vale la candela. Il tempo da dedicarci diventa davvero troppo significativo.

Edited by fulvio_ - 28/5/2022, 13:02
view post Posted: 20/5/2022, 14:07 Realizzazione di una mirror cell (per GiulioT) - Autocostruzione
Grazie per i chiarimenti.👍
Sul disegno non riesco a leggere la sigla dei giunti sferici utilizzati per i 3 bulloni di collimazione. Grazie ancora
view post Posted: 19/5/2022, 19:13 Realizzazione di una mirror cell (per GiulioT) - Autocostruzione
CITAZIONE (GiulioTi @ 19/5/2022, 17:22) 
Se quindi i supporti di centraggio e anti fuoriuscita dello specchio in ribaltamento telescopio, sono installati sul detto triangolo isoscele, negli specchi amatoriali non ha senso qualsiasi ruotina che lo sostenga è lo tenga centrato, perchè lo specchio lo muovi solo in collimazione, e la collimazione non la si fa con lo specchio in piedi sul suo bordo, puntando il telescopio all'orizzonte (dove peraltro non si osserva nemmeno perchè lo faresti orrendamente attraversando 200 chilometro di atmosfera) ma quasi puntando stelle in alto. e, ancora una volta, fanno un buon servizio i noti feltrini disposti con le angolazioni che si vuole (perchè anche queste noto che fanno discutere, ma al lato pratico sarebbero forse... importanti per specchi dal metro in sù di diametro).

Quindi, se ho ben interpretato il tuo ragionamento, il fatto che i punti di appoggio (che siano 9/18/27) offrano una certa resistenza/attrito sul fondo dello specchio è una cosa auspicabile. Quindi utilizzo dei feltrini. Anche qui però ci valutazioni diverse. In alcune celle che ho visto, vengono utilizzate piccole semisfere in materiale ceramico proprio per ridurre al massimo l'attrito (lo specchio era un 18"). :=/:
view post Posted: 19/5/2022, 18:50 Realizzazione di una mirror cell (per GiulioT) - Autocostruzione
Ciao Giulio, e grazie per l'intervento.
La cella a 9 punti che hai progettato per Matpian77 è effettivamente in linea con le indicazioni del Kriege, dove si consigliano i 9 o 18 punti solo per piccoli spessori del primario.
Il telaio mobile e solidale con la cella flottante mi sembra "l'innovazione" di rilievo, con telaio triangolare e possibilità di collimare dall'alto.
Grazie per le dritte sui feltrini e sulle alternative. Mi vengono tuttavia dei dubbi, che non vengono chiariti dalle mie letture.
In primis, ero convinto che la collimazione (e lo star test) si facesse per lo più sulla polare in modo da avere un astro che "non scappa".
Poi c'è il discorso delle ottiche tensionate che generano astigmatismo. Ho visto in rete il video del montaggio di un dobson Skyvision. Il proprietario dopo aver abbassato le mirror clips sui tre perni laterali (anti fuoriuscita e ribaltamento primario), si assicura che fra specchio e clip ci sia lo spazio per lo spessore di un foglio da stampante.
Ebbene, mi chiedevo:
2. Se i perni di sicurezza devono "toccare" sulla spalla del primario, oppure bisogna lasciare anche qui lo spessore del solito foglio di carta (il Kriege suggerisce uno spazio di 1/8").
Questo dubbio riguardante i perni riguarda anche il sistema di appoggio, che sia cinghia, cavo metallico o whiffle-tree. Dai un'occhiata, gentilemente, a questa cella:
www.cloudynights.com/uploads/month...-1605087740.jpg
In base a ciò che mi hai scritto, una volta appoggiato lo specchio, questo dovrà avere un minimo di gioco. Quindi indossando i guanti dovrò esser in grado di ruotarlo. E allora mi chiedo:
3. I rulli dei whiffle-tree devono "toccare" la spalla del primario? oppure bisogna lasciare il solito spessore del foglio di carta per evitare tensionamenti?
Un'ultima cosa:
I 3 triangoli della cella che hai mostrato (così come i 9 triangoli della cella del mio link) sono "basculanti". Ma le barre che collegano coppie di triangoli, che genere di movimenti devono fare? Muoversi come "altalene" (alto/basso) su un piano o devono essere basculanti a loro volta? Il dubbio mi viene perchè in alcuni progetti le barre vengono montate sul telaio con giunti sferici (quindi movimento basculante). Invece in altri casi (come il link che ho postato) oppure la cella del Nadirus, pare che le barre debbano muoversi come altalene.

Francescod93 Quel contenuto di Lockwood che hai postato è davvero molto istruttivo.
Per quanto riguarda il Nadirus, a occhio direi che hai ragione. I due perni inferiori sono posti a 90° (quindi ognuno a 45° dalla verticale). E il terzo perno a 135° dagli altri due (presumo).

@matpian77 Se puoi postare qualche foto mi faresti cosa gradita. Il progetto mi pè chiaro (dalle spiegazioni di Giulio). Però, ad esempio, vorrei capire che soluzioni hai adottato per collegare i triangoli al telaio (semplice bulloneria, giunti sferici)?
Grazie a tutti

Edited by fulvio_ - 19/5/2022, 20:08
view post Posted: 19/5/2022, 09:19 Realizzazione di una mirror cell (per GiulioT) - Autocostruzione
Ma sono due supporti indipendenti dai tre perni laterali (side pins)?

Qui:

www.mystarrynights.at/tst/Geoptik_Nadirus_16/

pare che i due perni laterali inferiori (dei tre) fungano da supporto, quindi da whiffletree!
E però i perni laterali (con le mirror clips) sono posti a 120° :=/:
view post Posted: 18/5/2022, 16:41 Realizzazione di una mirror cell (per GiulioT) - Autocostruzione
Ciao Lorenzo,
ciò che scrivi ha una sua validità oggettiva. E comprendo perfettamente il tuo punto di vista di genuino astrofilo visualista, che bada alla sostanza! Lo strumento è funzionale all’osservazione del cielo.
Ma il mio punto di vista è un po’ diverso. Sono un osservatore meno integralista (lasciami passare il termine) e mi appassionano molto anche gli aspetti inerenti la progettazione e realizzazione dello strumento.
Comunque, ciò che ho chiesto attiene a particolari costruttivi che non mi sono inventato io, ma che ho letto su altre fonti.
Farà poi una grande differenza tutto ciò una volta all’oculare?
Probabilmente no. Però trovo piacevole anche la semplice “teoria del dobson”, e lo scambio di vedute.

Resto altresì convinto che un dobson non sia uno strumento friendly come potrebbe sembrare. E che ogni soluzione vada pensata in modo accurato. In tal senso abbraccio la filosofia di Northek (col suo RAPIDO 450) sulla cura di ogni particolare.
Necessitiamo (e pretendiamo) una precisione sul primario di un ottavo della lunghezza d'onda della luce visibile (considerando il doppio errore sulla superficie). Otteniamo il nostro primario, magari con Strehl 0,99 e siamo contenti. Ma spesso la meccanica è inadeguata (magari migliorabile) e vanifica tutto.
Guarda ad esempio il video del Nadirus 16" (un dobson di fascia medio alta direi!):

www.geoptik.com/index.php?route=pr...&product_id=874

Al min 0.43 (e ancora al min. 4.16) si vede la cella. Tutto perfetto, 18 punti d'appoggio per il primario, triangoli, bilancieri, i perni laterali, la ventola.
E però non vedo cinghie, cavi nè whiffle-tree :=/: .
Cosa regge il primario quando il dobson viene movimentato verso il basso? Mi pare che la funzione sia assolta dal "perimetro circolare" del multistrato.
Non credo sia una buona soluzione. Penso anzi sia pessima (a meno che mi sfugga qualcosa).
Anche solo in fase di collimazione c'è la possibilità di "attrito" rilevante e ortogonale alla superficie dello specchio da parte di tutto quel "legno" a contatto col bordo laterale dello specchio stesso. Immagino l'astigmatismo conseguente.
Che me ne faccio del mio specchio in Zerodur e Strehl 1 pagato a prezzo d'oro?

Come mi scriveva in PM un valente autocostruttore, una cosa è utilizzare il dob per mostrare la luna al volo ai curiosi presenti un uno starparty. Viceversa, progetto e materiali devono essere "premium" (il che non significa necessariamente "costosi", bensi perfettamente funzionali allo scopo). Perchè ogni componente influisce sulla performance finale.

In definitiva, dopo aver letto il corrispondente capitolo del K&B, mi piace valutare tutte le soluzioni per la cella. Per questo ho chiesto a Giulio qualche immagine della cella del suo 360 F/5.

Edited by fulvio_ - 18/5/2022, 17:58
view post Posted: 18/5/2022, 08:54 Realizzazione di una mirror cell (per GiulioT) - Autocostruzione
Per non inquinare il thred inerente l'auto-costruzione di uno specchio parabolico 255mm:

https://dobsoniani.forumfree.it/?t=79121791

riporto (di seguito) il post n.7.
Riguardo al testo che ho evidenziato in rosso, volevo chiederti Giulio, se hai qualche foto da postare (gentilmente) relativa alla tailgate e cella che hai realizzato per il tuo 360 F/5. Mi piacerebbe sapere (soprattutto vedere!) che soluzioni hai adottato.

In alternativa alla cinghia, hai adottato la soluzione con il cavo metallico o un sistema di whiffle-tree?

Come "pads" (9/18 punti di appoggio dello specchio) i classici feltrini o soluzioni più moderne (tipo sfere/semisfere in ceramica/metallo)? Questo aspetto è molto interessante, perchè guiplop indica la posizione esatta dei punti di appoggio, non piccole superfici. Il che sottintente (per mia interpretazione), che non vi debba essere attrito. Allora perchè usare dei feltrini (ad ampia superficie e attrito prodotto) quando si potrebbero utilizzare semisfere/sferette (azzardo, ruotanti in modo solidale con eventuali micromovimenti dello specchio)? E' la soluzione adottata da Northek.
Stesso discorso per le whiffle-tree, dove si utilizzano dei rulli per evitare attriti ortogonali alla superficie dello specchio. Il chè sarebbe però non necessario nel caso di telaio solidale con la cella.

Se ho ben inteso, i bulloni di collimazione agiscono direttamente sul telaio, non sulla cella. Hai usato giunti sferici con sistema a molla come stefanocecc?

Grazie!



CITAZIONE (GiulioTi @ 17/5/2022, 23:59) 
CITAZIONE (fulvio_ @ 17/5/2022, 11:50) 
....Non sono ancora arrivato all'appendice B del Kriege & Berry, altrimenti ti avrei inviato la traduzione. Ma non credo aggiunga molto a ciò che puoi trovare su "Grattavetro" e sul "Texereau".

Parlo per esperienza personale, e credo fermamente sia impossibile capire, pure da una buona descrizione scritta non accompagnata da immagini, ma molto meglio da filmati, come vada fatto il lavoro nelle varie fasi di Sbozzatura (con corse utensile cordali e ogni tanto circolari); Affinatura e lucidatura o di ritorno alla sfera (con corse 1/3 diametro centro su centro); Parabolizzazione con corse a W, e tecniche di correzione in fase di figurazione.

Per me è stato risolutivo realizzare senza aiuti esterni, il primo 250F5 seguendo e studiando bene il seguente filmato tecnico, che si basa sulla conoscenza delle dritte date dal Texereau nelle prime 88 pagine del suo libro scaricabile gratuitamente on line.

www.grattavetro.it/tutorial-video-...rabolico-200f6/

Per quanto riguarda la costruzione della struttura del telescopio di tipo non alleggerito cioè simile al modello Obsession progettato proprio da Kriege, il suo libro è fondamentale per i criteri di progettazione e per indicare i materiali da ipiegare. Ma il lavoro di progetto è complicato dalle tabelle esprimenti misure imperiali in pollici.

Esiste però un riassunto PDF gratuito italiano denominato Lezioni di Dobson, edito dal gruppo astrofili di Rozzano , che può sopperire alle difficoltà
www.astrofilirozzano.it/Documenti/Articoli/Lez.Dobson.pdf

Unica avvertenza è di non costruire la cella indicata nel libro, che è tecnicamente superata dalla moderna efficiente cella flottante, che permette pure la collimazione stando all'oculare, e non fa uso del vecchio sistema con la cinghia di supporto del primario fissata alla struttura, e pertanto frenando la libera collimazione.
Nella moderna cella, lo specchio primario sostenuto dai suoi triangoli progettati con il programma GuiPlop, giace fissato su una semplice autonoma struttura metallica a triangolo isoscele, fissata ai tre vertici alla cassa del telescopio mediante i tre bulloni di collimazione, che non frenano quest'ultima.


Il sistema infallibile da applicare per personalizzare la costruzione di un personale telescopio di tipo obsession, è basarsi sulla proporzionalità di realizzazione dei pezzi.

In altre parole, facciamo l'esempio che io debba costruire le due mezzelune laterali di un mio telescopio il cui diametro di specchio è 250mm.

Guardando nella tabella costruttiva di pagina 24 del riassunto di cui sopra, dal titolo Dimensioni delle culle, vedo che per uno specchio diametro 355mm, il raggio delle culle è 530mm.

Per trovare le misure delle mie culle da costruire per il mio 250,

Dividerò la misura 530 delle culle per il loro diametro di riferimento 355, e poi moltiplicherò il risultato per i 250mm del mio specchio, ottenendo che il diametro delle mie culle, fedeli alle caratteristiche e prestazioni di un telescopio Obsession , avranno diametro:

530/355= 1,48 * 250 = 373mm

Così facendo per tutti i 25 pezzi si realizza un telescopio di struttura rocciosa di funzionalità ottima perchè copia in scala fedele del progetto Obsession.

Così a suo tempo feci per i 25 pezzi complessivi componenti, che si vedono annidati per il taglio a misura, a sinistra nella immagine CAD del mio 360F5 (clic sulle immagini per ingrandire, ed eventualm. ancora con vari CTRL+)
Dob-360-F5-Obsessionlike

...che è stato realizzato applicando quella fedele scala Obsession
360-F5-Alba7-2012


Edited by fulvio_ - 18/5/2022, 10:33
view post Posted: 17/5/2022, 10:50 Auto-cotruzione specchio parabolico 255mm - Autocostruzione
Ciao Francesco, per il Texereau puoi procedere con Google Translate (o altro traduttore). Ti assicuro che la traduzione (sebbene spesso maccheronica) è agevole e restituisce perfettamente il senso del discorso.
Inoltre, scriveva Giulio tempo fa che per la realizzazione di uno specchio parabolico occorre solo la lettura e comprensione delle prime 88 pagine. Quindi nulla di particolarmente gravoso.
Hai anche "l'enorme" vantaggio di avere già il testo (.pdf) pronto da copiare e incollare nel traduttore, senza dovere prima scansionare la pagina, ottenere il testo con un software OCR e poi correggere il testo medesimo.
Non sono ancora arrivato all'appendice B del Kriege & Berry, altrimenti ti avrei inviato la traduzione. Ma non credo aggiunga molto a ciò che puoi trovare su "Grattavetro" e sul "Texereau".
In bocca al lupo per il tuo progetto (se può occorrerti <anche se mi sembra di capire che con l'inglese non hai problemi>, posso inoltrarti i primi 5 capitoli tradotti del K&B. In caso scrivimi in PM). L'autocostruzione di primario e struttura è veramente ammirevole (anche solo l'idea :D). Oltre che sulle fonti già citate, dai un'occhiata alla realizzazione di stefanocecc (soprattutto per il telaio mobile) e al forum Northek. C'è un bel thread sulla realizzazione del RAPIDO 450, con diverse soluzioni sfiziosette.

Edited by fulvio_ - 17/5/2022, 12:09
view post Posted: 24/4/2022, 00:24 si può fare fotografia del cielo profondo con il dobson? - Deep sky
Filippo Scopelliti
OT.
Non trovo più il post, ma (a meno di aver preso un abbaglio!, nel qual caso mi scuso :D) lamentavi il fatto di non aver trovato nessuno che avesse idea di come progettare una cella per uno specchio sottile e di grande diametro.
In questa discussione su CN:
www.cloudynights.com/topic/739363-...e-edge-support/
Si parla in termini lusinghieri di questa Aurora Precision.
www.aurorap.com/about-us
Anche se la cella mostrata nella discussione su CN è "solo" a 18-punti, mi pare molto ben realizzata. Magari sanno il fatto loro...
view post Posted: 3/4/2022, 19:09 Nuova Rockerbox per GSO 12" - Autocostruzione
Ottima soluzione per una rocker box smontabile.
Vedo che i morsetti Playwood sono in plastica, ma evidentemente hanno una robustezza sufficiente.
Io avevo pensato alla classica ferramenta per mobili (perno-barilotto), oppure alle giunzioni Festol Domino (o lamello clamex). Oppure alle giunzioni tipo Famos.
Ma la tua soluzione è più immediata. :b:
Complimenti per la manualità!
view post Posted: 23/3/2022, 13:21 Incominciare bene ad osservare il cielo - Tecniche osservative
Io consiglio di studiare preliminarmente il cielo ad occhio nudo, mappe alla mano. E' una pratica indispensabile per un visualista.
Sotto un cielo suburbano le costellazioni con le stelle più luminose sono (paradossalmente) ben distinguibili.
Ma quando si ha la fortuna di osservare sotto un cielo di montagna, sotto un tappeto di stelle, a volte non ci si raccapezza.
Le mappe cartacee old style sono romantiche, ma bisogna plastificarle perchè se no a fine sessione osservativa saranno fradice.
Nello star hopping preferisco i software, tipo SkySafari. La possibilità di zoomare e di settare gli oculari, permette di avere la cognizione esatta di ciò che si sta osservando. E questo è impagabile.
Lasciar perdere le foto che circolano in rete. Sono fuorvianti e creano aspettative che andranno deluse.
Lasciar perdere quei report a volte troppo entusiastici. Parimenti forvianti.
Quando ci si ritrova ad osservare in gruppo, rispettare le varie sensibilità. Condividere i momenti conviviali e di osservazione "di gruppo" e lasciare ad ognuno gli spazi di contemplazione solitaria col cielo.
E poi, la considerazione più ovvia: non è tanto ciò che si vede all'oculare (dimensioni, dettagli) quanto la consapevolezza di ciò che si è trovato e si sta osservando, il che presuppone uno studio a monte. Se non si parte da questo approccio mentale anche l'Hubble sarà insufficiente.
Poi è evidente che un 50 cm è meglio di un 114! :D
view post Posted: 19/3/2022, 20:28 The Dobsonian Telescope (Kriege & Berry) - Libri e software
grazie per la formula Dob.

Eh si... il campo corretto è veramente risicato! E oltretutto si parla di ottiche limitate dalla diffrazione, quindi lavorate a regola d'arte, perfettamente collimate, con seeing collaborativo e oculari peformanti.
Immagino che nelle focali più lunghe (con campo corretto maggiore) l'immagine di diffrazione degradi anche in misura minore - man mano che ci si allontana dall'asse - rispetto a focali veloci.

Perchè se così non fosse, non mi pare che - ad esempio - fra un 50 F/4 e un 50 F/5 ci sia una differenza abissale in termini di campo corretto:
50 cm F/4
1,4*3438/2000 = 2.4'

50 cm F/5
2,8*3438/2500 = 3.8'

@lburti Grazie, ti ho risposto in PM.
view post Posted: 18/3/2022, 17:30 The Dobsonian Telescope (Kriege & Berry) - Libri e software
Lo sto traducendo io! Ci vorrà qualche mese e poi lo metterò a disposizioni di quei pochi semi-digiuni di inglese come me.
Ovvio che su un 30 cm si va di F/5 (a meno di non voler osservare da sdraiati) :D
Mi interessava tuttavia chiarire questo punto, almeno teoricamente (a me la coma da parecchio fastidio).
Concordo sulla validità del progetto tipo obsession. Sulla scaletta sono invece in disaccordo. Non tanto per paura di farsi male, quanto per il fatto di dover salire e scendere decine (se non centinaia) di volte a notte. Non passa la voglia?

Gradirei gentilmente un chiarimento sul passaggio da mm a gradi (o radianti)
view post Posted: 18/3/2022, 17:00 The Dobsonian Telescope (Kriege & Berry) - Libri e software
grazie :b:

già dalla lettura del link segnalato pensavo a come trasformare in gradi queste dimensioni di diametro di campo corrette espresse in mm (o in micron per il disco di Airy).
Ho trovato questa tabella. Ci azzecca qualcosa?
www.yumpu.com/it/document/read/156...-gc-performance

per un F/4.5 avremmo uno sweet-spot di 2 mm ossia approssimativamente 1° all'oculare
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