Dobsoniani

Auto-cotruzione specchio parabolico 255mm

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view post Posted on 12/5/2022, 16:18
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Salve a tutti.
Dopo vari tentennamenti ho deciso di provare per la prima volta ad auto-costruirmi uno specchio primario. L'idea sarebbe quella di costruire un intero telescopio dobsoniano ed ovviamente il punto di partenza è proprio lo specchio primario.
Non ho esperienza nè nel "gratta-gratta" nè nell'autocostruzione di un dobson. Il "fai da te" mi è sempre piaciuto. Inoltre, penso che l'auto-costruzione di un intero dobson sia un desiderio che accomuna un pò tutti noi dobsoniani. Quindi, perchè non provarci? Non mi aspetto grandi risultati... certo, farò del mio meglio, tenendo a mente che il mio obiettivo è ottenere un telescopio quanto meno utilizzabile e conoscere più da vicino tutte le fasi, le criticità e difficoltà di realizzazione di un telescopio. Senza considerare la grande soddisfazione in caso di successo.
Ho letto quasi ogni articolo sul sito grattavetro, il quale è il mio attuale riferimento per la parte pratica, ed ho ordinato " L'astronomo dilettante" di P. Andrenelli consigliatomi da chi ha già portato a termine questa esperienza auto-costruttiva.
Altri siti da cui sto recuperando informazioni sono il sito di Mel Bartels e Stellafane. Consigliate altri siti/ libri di riferimento?
Ho trovato su un sito tedesco un blank di vetro borosilicato da 255mm di diametro e 25mm di spessore da cui ricaverò lo specchio. Sullo stesso sito sono reperibili anche gli abrasivi.
Però non sono riuscito a trovare l'utensile. Vorrei evitare di comprare un secondo disco di vetro, visti i costi.
Su questo vorrei un consiglio: sul sito di Reginato sono disponibili dei blank da usare come utensili e quello che mi occorrerebbe ( 255mm) è venduto al costo di 50 Euro ( IVA, spediz. ed imballaggio escluso). Leggendo sui vari siti, ho visto che c'è chi si ricava l'utensile creandosi un disco di gesso che andrebbe impermeabilizzato con colla epossidica, sul quale apporre piastrelle di ceramica/ porcellana ( informazione riportata sul sito di Stellafane- "Make a Tile tool"). In entrambi i casi, preferirei utilizzare il medesimo tool dalla sbozzatura alla parabolizzazione.
Il consiglio che vi chiedo: Considerando che vorrei avvicinarmi il più possibile alla condizione classica, ovvero due dischi di vetro di pari diametro, e considerando anche la convenienza economica tra le due opzioni, cosa conviene utilizzare come utensile?
Ringrazio anticipatamente chiunque potrà consigliarmi.

Edited by Francescod93 - 12/5/2022, 18:13
 
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view post Posted on 12/5/2022, 17:00
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Lorenzo Burti

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Ah che bella avventura! La seguirò con piacere. Purtroppo non ho competenze tali da contribuire...
 
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view post Posted on 16/5/2022, 17:30
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Lorenzo Burti

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Proprio adesso ho trovato che sul numero di luglio di Sky and Telescope cui sono abbonato c'è un lungo articolo con la svelta ma completa trattazione di come grattare uno specchio. Adesso so che mi manderete a quel paese perché avete studiato fior di trattati, ma sono disposto a correr il rischio. Se mi mandi una mail al mio indirizzo che è nella mia firma (clicca sul nome sopra la mia foto) ti invio il PDF dell'articolo in questione. Lorenzo
 
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view post Posted on 16/5/2022, 21:56

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CITAZIONE (Francescod93 @ 12/5/2022, 17:18) 
Salve a tutti.
Ho letto quasi ogni articolo sul sito grattavetro, il quale è il mio attuale riferimento per la parte pratica, ed ho ordinato " L'astronomo dilettante" di P. Andrenelli consigliatomi da chi ha già portato a termine questa esperienza auto-costruttiva.
Altri siti da cui sto recuperando informazioni sono il sito di Mel Bartels e Stellafane. Consigliate altri siti/ libri di riferimento?

Ciao Francesco. L'Andreelli va bene. In italiano non hai alternative. Magari se hai letto in Grattavetro e non hai problemi con la lingua francese lo saprai già. Nel senso che potresti scaricarti gratuitamente il PDF stampabile intero o a capitoli del libro del Texereau, da quì:
www.astrosurf.com/texereau/
Collaudato da francesi e americani...(e da un italiano :D), tradotto in inglese da Willman bell per gli Amateur Telescope Mackers di Stellafane.

Ed anche studiarti nel Grattavetro il filmato ex VHS in bianco e nero con audio tradotto in italiano, della realizzazione dello specchio 200F6.

Il il mio primo 250F5 l'ho realizzato in anni senza internet, seguendo queste due sole fonti (anche se io avevo scelto di partire da un blank + utensile di Reginato già sbozzato alla sfera della sua freccia F5 utile, di 3mm)

CITAZIONE (Francescod93 @ 12/5/2022, 17:18) 
Ho trovato su un sito tedesco un blank di vetro borosilicato da 255mm di diametro e 25mm di spessore da cui ricaverò lo specchio. Sullo stesso sito sono reperibili anche gli abrasivi.
Però non sono riuscito a trovare l'utensile. Vorrei evitare di comprare un secondo disco di vetro, visti i costi.
Su questo vorrei un consiglio: sul sito di Reginato sono disponibili dei blank da usare come utensili e quello che mi occorrerebbe (255mm) è venduto al costo di 50 Euro ( IVA, spediz. ed imballaggio escluso).

Il prezzo del vetro utensile da 250x25mm a 50 euro è conveniente, e va bene per la realizzazione da cima a fondo (e...andrebbe bene anche per realizzare uno specchio in vetro normale calcio sodico, anche se non è di Pyrex (Borosilicato) come quello ovviamente migliore che credo tu abbia preso da Stathis Kafalis in Germania.

CITAZIONE (Francescod93 @ 12/5/2022, 17:18) 
Il consiglio che vi chiedo: Considerando che vorrei avvicinarmi il più possibile alla condizione classica, ovvero due dischi di vetro di pari diametro, e considerando anche la convenienza economica tra le due opzioni, cosa conviene utilizzare come utensile?
Ringrazio anticipatamente chiunque potrà consigliarmi.

...Il consiglio è di utilizzare da utensile... il vetro utensile 255x25 di Reginato :b:
 
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view post Posted on 17/5/2022, 10:15
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CITAZIONE
Se mi mandi una mail al mio indirizzo che è nella mia firma (clicca sul nome sopra la mia foto) ti invio il PDF dell'articolo in questione.

Grazie mille Lorenzo, mi sarà sicuramente utile, ti mando subito una mail.

CITAZIONE
Collaudato da francesi e americani...(e da un italiano :D), tradotto in inglese da Willman bell per gli Amateur Telescope Mackers di Stellafane.

Ed anche studiarti nel Grattavetro il filmato ex VHS in bianco e nero con audio tradotto in italiano, della realizzazione dello specchio 200F6.

Grazie Giulio. Il link al pdf lo avevo scovato su Grattavetro ma il mio livello di francese non va oltre il " je m'appelle Francesco" ( se l'ho scritto bene). Non sapevo della versione tradotta in inglese, ho visto che c'è su Amazon ma al costo di quasi 200 Euro. Proverò a cercare un pdf.
Grazie per la dritta sul filmato ex VHS, me lo ero perso curiosando sul sito; lo guarderò appena possibile.
CITAZIONE
Il consiglio è di utilizzare da utensile... il vetro utensile 255x25 di Reginato

Perfetto, grazie mille per questo consiglio. Provvederò a procurarmi il vetro utensile da Reginato. Su internet si trovano tutorial in pdf e video( ho guardato e riguardato quelli di Gordon Waite) per autocostruirsi una marea di tools, non sembra neanche difficile ma non ho padronanza della materia nè esperienza per poter valutare le differenze tra questi. Il blank l'ho comprato esattamente da Stathis, me lo spedirà la prossima settimana. Lui stesso mi ha gentilmente dato qualche consiglio sui possibili tools utilizzabili, tra cui questo : "Very popular are tools from 30 mm thick granite stone, like you can get in constructions stores for 4-8 Euro" . Certo conveniente, ma non tanto me la sento. Che Reginato sia!
 
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view post Posted on 17/5/2022, 10:50

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Ciao Francesco, per il Texereau puoi procedere con Google Translate (o altro traduttore). Ti assicuro che la traduzione (sebbene spesso maccheronica) è agevole e restituisce perfettamente il senso del discorso.
Inoltre, scriveva Giulio tempo fa che per la realizzazione di uno specchio parabolico occorre solo la lettura e comprensione delle prime 88 pagine. Quindi nulla di particolarmente gravoso.
Hai anche "l'enorme" vantaggio di avere già il testo (.pdf) pronto da copiare e incollare nel traduttore, senza dovere prima scansionare la pagina, ottenere il testo con un software OCR e poi correggere il testo medesimo.
Non sono ancora arrivato all'appendice B del Kriege & Berry, altrimenti ti avrei inviato la traduzione. Ma non credo aggiunga molto a ciò che puoi trovare su "Grattavetro" e sul "Texereau".
In bocca al lupo per il tuo progetto (se può occorrerti <anche se mi sembra di capire che con l'inglese non hai problemi>, posso inoltrarti i primi 5 capitoli tradotti del K&B. In caso scrivimi in PM). L'autocostruzione di primario e struttura è veramente ammirevole (anche solo l'idea :D). Oltre che sulle fonti già citate, dai un'occhiata alla realizzazione di stefanocecc (soprattutto per il telaio mobile) e al forum Northek. C'è un bel thread sulla realizzazione del RAPIDO 450, con diverse soluzioni sfiziosette.

Edited by fulvio_ - 17/5/2022, 12:09
 
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view post Posted on 17/5/2022, 22:59

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CITAZIONE (fulvio_ @ 17/5/2022, 11:50) 
....Non sono ancora arrivato all'appendice B del Kriege & Berry, altrimenti ti avrei inviato la traduzione. Ma non credo aggiunga molto a ciò che puoi trovare su "Grattavetro" e sul "Texereau".

Parlo per esperienza personale, e credo fermamente sia impossibile capire, pure da una buona descrizione scritta non accompagnata da immagini, ma molto meglio da filmati, come vada fatto il lavoro nelle varie fasi di Sbozzatura (con corse utensile cordali e ogni tanto circolari); Affinatura e lucidatura o di ritorno alla sfera (con corse 1/3 diametro centro su centro); Parabolizzazione con corse a W, e tecniche di correzione in fase di figurazione.

Per me è stato risolutivo realizzare senza aiuti esterni, il primo 250F5 seguendo e studiando bene il seguente filmato tecnico, che si basa sulla conoscenza delle dritte date dal Texereau nelle prime 88 pagine del suo libro scaricabile gratuitamente on line.

www.grattavetro.it/tutorial-video-...rabolico-200f6/

Per quanto riguarda la costruzione della struttura del telescopio di tipo non alleggerito cioè simile al modello Obsession progettato proprio da Kriege, il suo libro è fondamentale per i criteri di progettazione e per indicare i materiali da ipiegare. Ma il lavoro di progetto è complicato dalle tabelle esprimenti misure imperiali in pollici.

Esiste però un riassunto PDF gratuito italiano denominato Lezioni di Dobson, edito dal gruppo astrofili di Rozzano , che può sopperire alle difficoltà
www.astrofilirozzano.it/Documenti/Articoli/Lez.Dobson.pdf

Unica avvertenza è di non costruire la cella indicata nel libro, che è tecnicamente superata dalla moderna efficiente cella flottante, che permette pure la collimazione stando all'oculare, e non fa uso del vecchio sistema con la cinghia di supporto del primario fissata alla struttura, e pertanto frenando la libera collimazione.
Nella moderna cella, lo specchio primario sostenuto dai suoi triangoli progettati con il programma GuiPlop, giace fissato su una semplice autonoma struttura metallica a triangolo isoscele, fissata ai tre vertici alla cassa del telescopio mediante i tre bulloni di collimazione, che non frenano quest'ultima.

Il sistema infallibile da applicare per personalizzare la costruzione di un personale telescopio di tipo obsession, è basarsi sulla proporzionalità di realizzazione dei pezzi.

In altre parole, facciamo l'esempio che io debba costruire le due mezzelune laterali di un mio telescopio il cui diametro di specchio è 250mm.

Guardando nella tabella costruttiva di pagina 24 del riassunto di cui sopra, dal titolo Dimensioni delle culle, vedo che per uno specchio diametro 355mm, il raggio delle culle è 530mm.

Per trovare le misure delle mie culle da costruire per il mio 250,

Dividerò la misura 530 delle culle per il loro diametro di riferimento 355, e poi moltiplicherò il risultato per i 250mm del mio specchio, ottenendo che il diametro delle mie culle, fedeli alle caratteristiche e prestazioni di un telescopio Obsession , avranno diametro:

530/355= 1,48 * 250 = 373mm

Così facendo per tutti i 25 pezzi si realizza un telescopio di struttura rocciosa di funzionalità ottima perchè copia in scala fedele del progetto Obsession.

Così a suo tempo feci per i 25 pezzi complessivi componenti, che si vedono annidati per il taglio a misura, a sinistra nella immagine CAD del mio 360F5 (clic sulle immagini per ingrandire, ed eventualm. ancora con vari CTRL+)
Dob-360-F5-Obsessionlike

...che è stato realizzato applicando quella fedele scala Obsession
360-F5-Alba7-2012
 
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view post Posted on 18/5/2022, 18:38
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CITAZIONE
Non sono ancora arrivato all'appendice B del Kriege & Berry, altrimenti ti avrei inviato la traduzione. Ma non credo aggiunga molto a ciò che puoi trovare su "Grattavetro" e sul "Texereau".

Grazie per la risposta Fulvio e per i tuoi auguri di buona riuscita dell'impresa :D . Il K&B l'ho letto sporadicamente e disordinatamente. In pratica ho letto solo quelle specifiche parti che mi interessavano per una ragione od un'altra. Ti ringrazio per la tua offerta ma non ho problemi con l'inglese. Al K&B mi ci dedicherò quando e se avrò raggiunto un buon risultato con lo specchio.

CITAZIONE
Per me è stato risolutivo realizzare senza aiuti esterni, il primo 250F5 seguendo e studiando bene il seguente filmato tecnico, che si basa sulla conoscenza delle dritte date dal Texereau nelle prime 88 pagine del suo libro scaricabile gratuitamente on line.

Ieri ho avuto modo di visionare il filmato da te suggerito, l'ho trovato molto interessante ed esaustivo e sono d'accordo con te, pur non avendo ancora acquisito tutte le conoscenze necessarie, che immagini e filmati , a volte, sono più esplicativi di mille parole. Ho visionato il filmato una volta e mezza, i concetti principali credo di averli afferrati ma sono convinto che mi sto ancora perdendo tanto di quel filmato, tecniche e suggerimenti a cui magari non faccio caso, perchè non ho letto il Texereau. Per fortuna l'ho trovato in pdf in inglese e comincerò a leggerlo non appena avrò terminato l'Andrenelli ( anche questo lo sto trovando chiaro nelle sue spiegazioni e con esempi pratici).

CITAZIONE
Esiste però un riassunto PDF gratuito italiano denominato Lezioni di Dobson, edito dal gruppo astrofili di Rozzano

Grazie anche per questa dritta. IL pdf in questione ce l'ho già ben conservato e lo avevo trovato per caso quando google mi indirizzò sul loro sito, mentre ero alla ricerca di altre materie di studio, trattate nei loro altri stupendi pdf.
Quindi mi pare di capire che è preferibile dare la precedenza al pdf degli astrofili di Rozzano per una questione di modernità, ovviamente per quanto riguarda i temi comunemente trattati sia dal pdf che dal libro K&B.
Questa è un consiglio che sicuramente terrò a mente quando arriverà il momento di pensare alla struttura.

Edited by Francescod93 - 18/5/2022, 20:58
 
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view post Posted on 22/5/2022, 20:30
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Ho dato una prima lettura alle prime 88 pagine del Texereau e sono passato ad una seconda lettura con maggiore attenzione. Sono ritornato al paragrafo II-3 in cui parla delle caratteristiche del blank e dell'utensile. Ripetendomi, il blank da cui ricaverò ( si spera) il primario è di Pyrex, mentre il vetro utensile di Reginato dovrebbe essere di calcio-sodico ( non è specificato ma credo che lo sia), ed i due materiali hanno dei coefficienti di espansione differenti ( circa uno il doppio dell'altro, secondo quanto riportato sulla tabella). Sul libro è specificato a più battute che sarebbe preferibile lavorare in un ambiente con una temperatura il più possibile costante. Bene, questa condizione non tanto la potrò rispettare, a maggior ragione che andiamo incontro all'estate e quindi, anche rifugiandomi nell'angolo più fresco e termicamente stabile della casa, sarò sempre soggetto a sbalzi termici di circa 6-7°C ( o più). Aggiungo che probabilmente mi ritroverò a lavorare con temperature anche di 30°C. Questo fatto, unitamente all'attrito generato dallo sfregamento delle due superfici ( che hanno coeff. di espansione differenti), potrebbe causare apprezzabili difetti nella formazione della figura sferica ( di utensile e blank) e poi parabolica? Sarebbe meglio non superare X ore di lavorazione consecutive? Fare una pausa ogni tot di seccate? Forse mi sto fossilizzando su questioni cavillose, sicuramente commetterò errori enormemente più grandi di quelli che ne potrebbero derivare dal mancato controllo della temperatura, ma questa avventura in cui mi sto fiondando non ha solo lo scopo di ricavarci un telescopio utilizzabile, ma anche quello di capirci il più possibile di tutto il processo che trasforma un pezzo di vetro in uno specchio astronomico.
GiulioTi mi ha già detto che l'utensile di Reginato andrà bene, vorrei solamente chiarire questo aspetto.
 
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view post Posted on 22/5/2022, 20:57

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Giusta considerazione la tua. Ma la importanza di una temperatura ambiente il più costante possibile, riguarda il luogo dove farai i test di Foucault durante la fase di parabolizzazione.

Un seminterrato o interrato come cantina o garage senza climatizzazione va benissimo.
 
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view post Posted on 27/5/2022, 16:37
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GiulioTi perdonami per il ritardo nel risponderti, ti ringrazio per il chiarimento. Sono ancora in attesa del black che dovrebbe arrivare la prossima settimana. Nel mentre sto combattendo per riuscire a trovare il vetro utensile. Il vetro utensile di Reginato era disponibile ma mi sarebbe venuto a costare quasi quanto il blank di pirex, quindi ho cercato nelle vetrerie qui dalle mie parte. Una vetreria potrebbe fornirmi un disco di vetro 255x19mm ma non ha saputo specificarmi il materiale del vetro, mi ha saputo solo dire che è vetro comune e vende solo vetro prodotto con il metodo FLOAT. Mi ha anche chiesto se avessi preferenze sulla colorazione ( tinta verde o super trasparente). Viste queste indicazioni penso si tratti comunque di calcio-sodico. Lo spessore di 19mm non dovrebbe essere un problema, confermate? Sicuramente non lo è nella sbozzatura, dove si utilizza il MOT. Nelle successive fasi, viste le alternanze tra MOT e TOT, la differenza di peso tra i due dischi comporta problemi? Devo necessariamente usare un peso sull'utensile nel TOT o posso evitare? Grazie a chi mi risponderà. Saluti
 
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view post Posted on 27/5/2022, 20:50

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CITAZIONE (Francescod93 @ 27/5/2022, 17:37) 
...sto combattendo per riuscire a trovare il vetro utensile.
Il vetro utensile di Reginato era disponibile ma mi sarebbe venuto a costare quasi quanto il blank di pirex, quindi ho cercato nelle vetrerie qui dalle mie parte. Una vetreria potrebbe fornirmi un disco di vetro 255x19mm ma non ha saputo specificarmi il materiale del vetro, mi ha saputo solo dire che è vetro comune e vende solo vetro prodotto con il metodo FLOAT. Mi ha anche chiesto se avessi preferenze sulla colorazione (tinta verde o super trasparente). Viste queste indicazioni penso si tratti comunque di calcio-sodico. Lo spessore di 19mm non dovrebbe essere un problema, confermate?

Confermo e aggiungo che il vetro calcio-sodico è in genere verdognolo a causa della sabbia comune fusa, che contiene ubiquitarie molecole di ferro. Con sabbie silicee bianche selezionate il calcio-sodio diventa chiaro, ma è sempre calcio-sodico. E' detto vetro "FLOAT" perchè nella tecnologia di produzione del vetro comune, le lastre escono in colata continua da un laminatoio, galleggiando (floating) su un bagno di stagno fuso, che garantisce una superficie perfettamente piana e lucida a una temperatura controllata automaticamente dal punto di fusione dello stagno.

Il colore cambia in marroncino nel vetro borosilicato (Pyrex e simili), dato dal boro contenuto che sostituisce l'accoppiata calcio-sodio.

Lo spessore 19 si trova nelle vetrerie industriali che lo utilizzano per produrre parapetti per l'edilizia o mobili di vetro.
Anche io ho comprato in una vetreria di Asti, dischi ci vetro da 19mm. Il costo del 19 è simile a quello in spessore 15, Per dire che non è tanto commisurato al vetro stesso, ma e più commisurato alla scocciatura che il vetraio si fa pagare per realizzare appositamente i dischi, che vanno chiesti con i bordi cianfrinati, ma sarebbe inutilmente costoso chiedere il bordo del taglio lucidato (perchè per uso telescopio o utensile, è importante che ci sia il cianfrino da 3mm sulle due facce (che protegge un poco dalle scheggiature, ma il resto del bordo può ben rimanere grezzo di molatura).

CITAZIONE (Francescod93 @ 27/5/2022, 17:37) 
Sicuramente non lo è nella sbozzatura, dove si utilizza il MOT. Nelle successive fasi, viste le alternanze tra MOT e TOT, la differenza di peso tra i due dischi comporta problemi? Devo necessariamente usare un peso sull'utensile nel TOT o posso evitare? Grazie a chi mi risponderà. Saluti

In genere si aggiungono pesi solo lavorando a macchina, e non in modo manuale.

Nelle 5 fasi di lavorazione manuale, la differenza di peso non è un problema, perchè in fase 1, (sbozzatura serve premere molto forte col peso della persona, per generare lo scavo grezzo della freccia, con corse cordali).
In fase2 (unificazione delle curvature specchio e utensile estendendo la sfera fino al bordo), si preme forte.

In questa fase si controlla la generazione della sfera, che è lenta ma automatica usando corse centro su centro dei due vetri, con debordo di un terzo diametro (che abrade molto lentamente ma fa un lavoro preciso portando alla sfera) mantenendo la freccia desiderata (essendo strettamente legata alla lunghezza focale desiderata), nel caso in cui si fosse indesideratamente approfondita, correggendola lavorandone il bordo specchio per accorciarla senza toccale il centro, con utensile sopra (Tool On Top = TOT).

Oppure viceversa se la feccia fosse diminuita, lavorandone il centro per approfondirla senza toccare il bordo, lavorando con specchio sopra (Mirror On TOP = MOT)

In fase 3 (con le stesse corse si affina la sfera con grane abrasive via via fino alle finissime che lasciano una superficie finemente satinata) non si preme più, per evitare di rovinare la regolarità della figura sferica di rivoluzione.

Non si preme nemmeno in fase 4 lucidatura, con le stesse corse e l'utensile guarnito di pece e ossido di Cerio...(mentre l'abrasivo delle grane seppure finissime non può lucidare perchè è libero di rotolare fra i due vetri; bloccandosi invece nella pece rimane fermo e lucida, accompagnato da una reazione elettrochimica fra il vetro e il Cerio (che è un elemento chimico "strano", che arriva a livello molecolare a fondere localmente il vetro e "spalmarlo a progressivamente tappare i piccolissimi crateri lasciasti dagli abrasivi finissimi utilizzati in precedenza.

Il grado do lucido ottenuto, si verifica puntando inclinato sulla superficie lavorata, un laser a punto luminoso, e verificando che nel punto di incidenza del raggio luminoso che entra nel vetro, non si renda visibile alcuna traccia di riflessione (segno di asperità presenti). Esattamente come puntando il laser inclinato sulla superficie ferma dell'acqua, non si vedono ombre di riflessi, essendo questa "liscia" a livello molecolare).

Per lo stesso motivo di mantenimento della figura parabolica di rivoluzione, tantomeno si preme in fase 5 di parabolizzazione (figurazione), trascinando pertanto addirittura l'utensile spinto con le dita sul suo bordo; SALVO specifiche sovrappressioni localizzate, decise valutando il test di Foucault, per specifiche correzioni, che via via portano alla famosa precisione minima di Lambda/8 sul vetro, cioè Lambda/4 sull'onda luminosa riflessa.

Si tratta di applicare semplici regole, ma purtroppo è come il gioco del Black jack del casinò, con risultati via via sempre più difficili a governare, man mano che si riducono i nanometri di vetro da asportare, per far avvicinare la curvatura realizzata a quella della parabola teorica presa come riferimento costruttivo.
Ogni errore esagerato porta allo "sballo" superando (com'è il 21 per il Black jack) il limite di tolleranza, e facendo un "Game over", per tornare alla sfera con un extra di lavoro, e riprendere un nuovo tentativo di avvicinamento alla meta.

E' un lavoro di grande pazienza e tentativi falliti, l'unico vantaggio è che l'errore coinvolge pochissimi nanometri di vetro, e si possono fare mille errori senza compromettere il successo, regolato più dalla costanza e dal tempo necessario a imparare a governare le situazioni ("smaronamento" a parte) . E' proprio il classico caso che "chi si accontenta gode".

Edited by GiulioTi - 28/5/2022, 07:39
 
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Lorenzo Burti

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Caro Giulio, una descrizione magistrale. Ritorno ad un sogno di anni fa quando ti vedevo versione italiana di John Dobson tenere workshop di molatura per noi. Perché non si impara a molare sui libri soltanto, come andare in bici o sciare. Punto due: molare un 25-30 cm una volta in vita è un esercizio maso-zen visto che il costo di un tale diametro è irrisorio. Prende maggior senso se continui a farne, prendi la mano e diventi in grado di molare specchi da 50cm in su dove i prezzi sono proibitivi per molti e oltre dove sono proibitivi per tutti. Di qui la rilevanza di creare una scuola di molatori in grado di associarsi per imprese importanti con buona pace dei quattro mostri sacri nostrani

...che comunque oltre i 60cm non vanno, neanche fino al superclassico 62.5 (25") perché la macchina arriva solo a 60?
 
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CITAZIONE (lburti @ 28/5/2022, 11:11) 
Caro Giulio, una descrizione magistrale. Ritorno ad un sogno di anni fa quando ti vedevo versione italiana di John Dobson tenere workshop di molatura per noi. Perché non si impara a molare sui libri soltanto, come andare in bici o sciare. Punto due: molare un 25-30 cm una volta in vita è un esercizio maso-zen visto che il costo di un tale diametro è irrisorio. Prende maggior senso se continui a farne, prendi la mano e diventi in grado di molare specchi da 50cm in su dove i prezzi sono proibitivi per molti e oltre dove sono proibitivi per tutti. Di qui la rilevanza di creare una scuola di molatori in grado di associarsi per imprese importanti con buona pace dei quattro mostri sacri nostrani

...che comunque oltre i 60cm non vanno, neanche fino al superclassico 62.5 (25") perché la macchina arriva solo a 60?

I "grattavetro" ci spiegano che un 25-30 cm con focale f/5 o superiore (com'è nell'ordine delle cose, a meno che non si voglia osservare da sdraiati!) sia fattibile senza eccessivi patemi d'animo se armati di buona volontà. In un tempo "ragionevole" si ottiene quindi uno specchio superiore a molti commerciali.
Ma per diametri importanti e/o corte focali, la cosa si complica. A mio avviso mutano proprio l'approccio e le valutazioni da fare.
Con l'utilizzo intensivo dei sub-diametro mi pare che la realizzazioni di uno specchio diventi "un'arte". E non sia più una realizzazione "meccanica" che necessiti esclusivamente di buona volontà.
A mio avviso, Lorenzo, esemplificando!, nell'autocostruzione di un 45-60 cm f/4-f/5 il "nonsense" sta nel fatto che l'apprendimento può durare anni. E temo che prima di ottenere dei risultati soddisfacenti, di specchi bisogna lavorarne parecchi.
Se magari, partendo da zero, per la realizzazione di un 25 f/5 diffraction limited ci impieghi X ore, per un 16" f/5 ce ne vogliono magari 10X. Per un 20" f/4.5 forse 40X. Per un 24" f/4 ci vogliono magari 3-4 anni di autoapprendimento.
Sono numeri buttati un po a casaccio, ma intendo dire che l'autocostruzione di specchi "importanti" ha ragion d'essere se la molatura diventa poi un lavoro. Oppure, se è un hobby gratificante (magari anti-stress), magari col piacere della sfida da affrontare :b:.
Ma nel caso i cui la finalità sia esclusivamente l'ottenimento del pezzo finito da montare, non sono sicuro che il gioco vale la candela. Il tempo da dedicarci diventa davvero troppo significativo.

Edited by fulvio_ - 28/5/2022, 13:02
 
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view post Posted on 28/5/2022, 12:08
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Concordo con Iburti: descrizione magistrale!!
Abbiamo quindi appurato che si tratta di calcio-sodico e ti ringrazio per le preziose spiegazioni! Il diametro da 19mm va quindi bene, anzi, a questo punto mi viene da pensare che possa addirittura essere un vantaggio nella fase di parabolizzazione, visto il peso ridotto e quindi minor pressione esercitata.
CITAZIONE
vanno chiesti con i bordi cianfrinati

Riguardo al cianfrino, avevo capito che avrei dovuto farlo io stesso. Infatti, ho comprato anche una grindingstone da Stathis proprio per cianfrinare i bordi delle facce a contatto dei due dischi di vetro. Correggetemi se sbaglio, ma a giudicare da quel che ho visto penso che cianfrinare il bordo sia un'operazione "fai da te" abbastanza semplice.

GiulioTi grazie mille per il breve ma preciso riassunto riguardo alla pressione da applicare in ogni fase di lavorazione, e per tutte le altre indicazioni che sicuramente tornerò a rileggere.
La pazienza non mi manca e non vedo l'ora di esasperarla X)
 
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140 replies since 12/5/2022, 16:18   3214 views
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