Dobsoniani

Posts written by Marcopie

view post Posted: 25/1/2024, 20:44 Un po' di tachipirina per la febbre di diametro - Tecniche osservative
CITAZIONE (mauro_dalio @ 25/1/2024, 18:25) 
Ma magari durante un giro mi guardo il cielo dall'outback.

Non dovrebbe essere difficile trovare strumenti da noleggiare.
Magari trovi proprio un dobson commercializzato in New Zealand di marca AstroNZ... :D
view post Posted: 11/1/2024, 22:27 Mi presento - Chi siamo
CITAZIONE (Longastrino @ 11/1/2024, 14:45) 
io ti consiglio anche il libro scritto dal nostro amico Marcopie qua nel forum.

Che dire, grazie per la stima! :)
Per qualunque domanda su quello che c'è nel libro, e su quello che non c'è, mi trovi qui.
Benvenuto a bordo!
view post Posted: 12/12/2023, 19:53 Cévennes e Causse de Méjéan - Reports osservativi
CITAZIONE (AleNoda @ 12/12/2023, 08:06) 
Alla faccia del giro, ne avete macinati di chilomentri, complimenti! :woot: Accidenti che avventura...

Doveva essere il '95 (la memoria vacilla...) se ben ricordo l'ordine dei miei viaggi in bici è stato: '92 Irlanda, '93 Bretagna, '94 Scozia (?), '95 Larzac, Provenza e Camargue... ero un baldanzoso trentenne. Potrei star qui a raccontare aneddoti, ma mi sembra off-topic. Ti dico solo che abbiamo viaggiato con le nostre bici, che sono state smontate e rimontate in loco all'arrivo. Il volo era un diretto Fiumicino-Montpellier della Lauda Air Lines (la linea aerea di Niki Lauda, poi fallita), servito con un aereo ad eliche... Risultato: quando arriviamo e ci riconsegnano le bici alcuni bulloni si sono svitati per le vibrazioni e sono andati perduti. E noi siamo all'aeroporto, tardo pomeriggio, con l'albergo prenotato a Montpellier. Uno dei pezzi mancanti è il dado dello sgancio rapido della mia ruota anteriore, sostanzialmente non posso viaggiare. Controllo la filettatura del perno e cerco un dado della stessa misura (M4), che smonto da un'altra parte della bici (il cavalletto, che ne ha tre) e fortuna vuole che ci sia anche una rondella abbastanza grande da rendere l'accrocco funzionale. Manca anche una vite del freno posteriore, ma di quello per il momento posso fare a meno. Raggiungiamo Montpellier col buio ma senza ulteriori problemi. Il giorno dopo (domenica, quindi negozi chiusi), mentre viaggiamo vedo dei rifiuti abbandonati, tra cui una lavatrice. Li indico alla mia ragazza e le domando: "Guarda là, cosa vedi?", lei risponde: "Monnezza?", io ribatto "No! Parti di ricambio!" Prendo gli attrezzi che mi porto per le emergenze e in cinque minuti recupero le viti e bulloni che mi servono per riparare anche il freno... :B):

P.s.: ho cercato di ricostruire il percorso in base ai nomi delle località che mi ricordo di aver toccato, ne è uscita questa mappa

Edited by Marcopie - 12/12/2023, 20:13
view post Posted: 10/12/2023, 15:35 Cévennes e Causse de Méjéan - Reports osservativi
Ho fatto un viaggio in bici da quelle parti, con la mia fidanzata dell'epoca, a metà degli anni '90. Partenza da Montpellieur, poi Grotte des Damoiselles, Cirque de Navacelles, Aven Armand, Le Gorges du Tarn... poi ci siamo spostati in Provenza, Avignone, e ritorno passando per la Camargue. Mi ero sempre domandato come potesse essere il cielo dei Causses...
L'unico aneddoto astronomico della vacanza fu proprio nella tappa che passava per il Cirque des Navacelles. Per qualche motivo ero convinto fosse una specie di cratere, e che fosse possibile percorrere il bordo senza perdere quota (le vecchie mappe cartacee non aiutavano molto...). Invece era un canyon, siamo dovuti scendere sul fondo, attraversare un ponte e risalire sul lato opposto: 330 metri di dislivello con le bici cariche, a metà pomeriggio dopo una tappa già lunga e faticosa. Arrivati in cima la mappa mostrava un trivio, ma c'erano solo due strade, ho scelto quella a sinistra e abbiamo continuato a salire. Ormai era notte, la Luna era sorta. Mi sono potuto orientare ed ho realizzato che stavamo andando nella direzione sbagliata. Siamo dovuti tornare indietro, cercare la strada giusta (era nascosta da dei rami bassi) e proseguire, pedalando per una decina di chilometri, di notte, fino alla fattoria dove avevamo prenotato, un posto che allevava i lama. Siamo arrivati stremati alle dieci passate, quando ormai disperavano di vederci arrivare. La frase entrata nella leggenda è "dobbiamo tornare indietro, la Luna è nel posto sbagliato". :lol:
view post Posted: 26/11/2023, 12:46 E quindi uscii a riveder le stelle. Ma solo quelle... - Reports osservativi
Secondo me è fisiologico.
Quando sei 'neofita' ti va bene tutto, ogni oggetto è una sorpresa.
Quando diventi 'esperto' non ti va più bene niente, hai memoria di visioni migliori, di notti migliori, di emozioni più intense.
Credo ci sia poco da fare.
view post Posted: 31/10/2023, 18:25 La scomparsa della frontiera - "all the rest"
CITAZIONE (davidem27 @ 31/10/2023, 08:48) 
Per me il capostipite dell'astrofotografo per eccellenza che sente il bisogno di approfondire è Danilo Pivato.

Danilo è di Roma, praticamente abbiamo iniziato assieme nell'ARA - Associazione Romana Astrofili (si parla di metà anni '80).
Poi lui ha preso la strada della fotografia, io quella del visuale.

CITAZIONE (Dob45 @ 31/10/2023, 12:41) 
...e quindi pretendere o sperare che facciano la trafila che abbiamo fatto noi è impensabile e irrealizzabile

Ma infatti non la fanno, non fanno nessuna trafila... vanno dritti al punto e poi passano oltre.
Solo noi vecchi siamo rimasti incastrati. :B):
view post Posted: 29/10/2023, 15:42 La scomparsa della frontiera - "all the rest"
CITAZIONE (davidem27 @ 29/10/2023, 10:46) 
Questo portava la persona a scegliere se fare fotografia o se studiare il cielo (cut)

Io dopo 'cielo' metterei il punto.
Per fare fotografia astronomica non serve affatto studiare il cielo, basta imparare a far andare la strumentazione.
Questo è quello che intendevo con: esercizio di 'padronanza della tecnologia'.
Alla fine dei giochi puoi essere soddisfatto dell'immagine che la strumentazione ti restituisce anche senza sapere, dell'oggetto, nulla più del numero di catalogo.
E va anche bene così, tanto si tratta solo di passare piacevolmente del tempo, osservando o riprendendo.
Ma il bagaglio di competenze in comune tra visualisti ed astroimager è molto ridotto.
A titolo di esempio, ricordo che nel corso di una nottata osservativa, dove nello stesso sito convergevano visualisti e fotografi, un fotografo in fase di collimazione domandò ad alta voce se Castore fosse o meno una stella doppia... (segno che il percorso che lo aveva portato ad avvicinarsi alla ripresa astronomica era stato molto diverso dal mio).
view post Posted: 28/10/2023, 19:09 La scomparsa della frontiera - "all the rest"
CITAZIONE (vesna71 @ 27/10/2023, 11:39) 
Io negli anni novanta sono stato spinto verso l'astrofilia da un grande evento astronomico, la cometa Hale Bopp, forse basterebbe qualcosa del genere per riaccendere qualche fiammella qua e là o magari il ritorno dell'uomo sulla Luna e poi magari su Marte... chissà.

Come scrivevo a Davide, non credo basterebbe.
Si è prodotto, in questi decenni, uno slittamento culturale profondo.
Le generazioni precedenti, inclusa la mia (forse l'ultima), erano abituate ad esercizi di fantasia che ad oggi non sono più richiesti.
Quarant'anni fa, per viaggiare fra le stelle, dovevi aprire un libro e farti trasportare dalla vicenda narrata, aggiungendo del tuo le immagini e tutto il resto.
Oggi accendi uno schermo tv e ti fai trasportare dalle fantasie altrui, è già tutto pronto e confezionato.
Molto appagante, evidentemente più della carta stampata.
Il problema è che spento il televisore non hai più a disposizione una tua propria capacità di fantasia cui fare appello.
Per questo, quando ti trovi di fronte a qualcosa di relativamente poco spettacolare, resti deluso: non sei in grado di aggiungere quello che manca.
view post Posted: 28/10/2023, 17:47 La scomparsa della frontiera - "all the rest"
CITAZIONE (davidem27 @ 27/10/2023, 09:30) 
Tutta questa rapidità e l'accessibilità della strumentazione, che non c'era un ventennio fa, ha fatto avvicinare tante nuove persone all'astrofilia.
Il problema è che le generazioni nuove preferiscono chiamarsi "astrofotografi".

Secondo me sono due 'vocazioni' diverse.
I visualisti cercano un contatto 'non mediato' con la realtà, un'esperienza, i fotografi praticano un esercizio di 'padronanza della tecnologia'.
Al giorno d'oggi, la tecnologia è diventata il veicolo attraverso il quale si accede alla conoscenza, e in qualche misura ad un illusorio 'potere'.
La realtà è diventata un impiccio, un fastidio necessario ed inevitabile.
view post Posted: 28/10/2023, 17:38 Elafonisi Beach, Creta, 7-14 Ottobre 2023 - Reports osservativi
CITAZIONE (Andrea Padova @ 27/10/2023, 11:19) 
Solo nelle situazioni in cui l'IL è veramente minimo....da noi forse solo a Casera Razzo e Valles...ma la variabilità dei valori SQM sono comandate soprattutto dalle condizioni atmosferiche, difficile vedere variazioni dell'airglow...

Secondo mauro_dalio una lettura SQM da 21,4 può essere imputata all'airglow. Stavo cercando di verificare questa tesi.
view post Posted: 26/10/2023, 19:18 La scomparsa della frontiera - "all the rest"
Ragionando su come è cambiata l'astronomia amatoriale negli ultimi quarant'anni, ho messo a fuoco un punto di cui non si è discusso molto, e che ho provato a riassumere nel titolo. Se ripenso al periodo in cui ho iniziato ad osservare, diciamo i primi anni '80, l'astronomia amatoriale (tutto il mondo, in verità) è ora molto diversa. All'epoca anche solo trovare libri che ne trattassero era difficile. Ci si incontrava solo occasionalmente con altri appassionati, ed era occasione per approfondire questioni delle quali si conosceva molto poco. La fotografia astronomica era materia più da alchimisti che da scienziati, si scattavano immagini con le reflex a pellicola, per poi metter mano a sviluppo e stampa in camere oscure improvvisate nel bagno di casa. C'era, in questo, una dimensione di scoperta ed esplorazione che, a mio parere, al giorno d'oggi è pressoché scomparsa.
Attualmente ogni informazione è teoricamente alla portata di pochi click, abbiamo mappe del cielo dettagliatissime, previsioni meteorologiche derivate da immagini satellitari, l'esperienza di astrofili più esperti navigabile sui forum ed interpellabile in tempo reale. In cambio di questo abbiamo cieli degradati, che ci impongono lunghe, costose e faticose trasferte.
Da un lato arrivare ai limiti della strumentazione è oggi molto più facile, dall'altro, una volta raggiunti detti limiti non resta molto altro da fare, se non spendere ancora più soldi per strumenti più grandi, coi quali osservare (grossomodo) gli stessi oggetti in quantità maggiori. E mi domando se non sarà questo assestamento, questa "scomparsa della frontiera", a far sì che ci sia così poco ricambio tra le nostre fila.
Immagino un giovane curioso affacciarsi a questo mondo oggi e lo confronto col me stesso di quarant'anni fa: niente di ignoto e sconosciuto, solo informazioni già acquisite (da altri) da fare proprie ed accumulare. L'asticella dei risultati 'nuovi' e significativi spostata sempre più in alto, al punto da apparire irraggiungibile (vale anche per l'astroimaging), l'impossibilità di ritagliarsi un ruolo ed una dimensione individuale di un qualsivoglia possibile significato ed interesse. Onestamente non so se arriverei al punto da appassionarmi. Più probabilmente farei un'abbuffata di informazioni, per poi passare ad altro.
Mi interessa il vostro parere in merito.
view post Posted: 16/10/2023, 15:09 Fine agosto + settembre primi passi - Reports osservativi
CITAZIONE (caminante82 @ 24/9/2023, 10:53) 
* Non raggiunta M27 tuffo a metà tra cuore del cigno e quello dell'aquila, Sadr e Altair, troppo azzardato. Dovrò seguire le giuste indicazioni qui sul forum.

Io uso l'allineamento tra Gamma Lyrae e Beta Cygni (Albireo).
Punto con Red Dot, oculare 60x (ES 24mm 82°), se non è nel campo basta muovere un po'.
3796 replies since 22/11/2007