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Sono giorni che mi sta tornando il vecchio fuoco. Gli impegni a casa stanno un po' scemando e spero, al più presto, di potermi liberare con la testa un po' più leggera, per tornare a calcare i sentieri celesti con la continuità che ormai mi manca da prima della pandemia, e oltre...
Devo rivedere alcuni aspetti pratici che mi hanno fatto rallentare la marcia. Il primo è valutare seriamente l'utilizzo o meno sul campo del tablet, che mostra rossi veri (AMOLED) e a cui ho applicato tre pellicole rosse per ulteriore protezione. Il problema è che i precedenti 10 anni li ho fatti osservando con cartine dettagliate stampate ad hoc col Megastar e cambiare il passo nella marcia dell'osservazione non è facile, anche perché in primis è cambiato lo strumento. Ora c'è la scala. Ora c'è un diametro maggiore e la sensazione di non sfruttarlo a dovere finita la notte è sempre molto forte. Il punto è che l'osservazione degli oggetti al limite strumentale è a tutti gli effetti uno sport. E, per farlo a certi ritmi, serve allenamento.
Insomma, tante chiacchiere e pochi fatti. Vorrei invertire la tendenza.
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