Mauro è un noto instillatore seriale di dubbi e problemi.
E' dai tempi dell'SQM che quando parte con le sue crociate, smuove mezzo mondo
Ovviamente si scherza, ma l'importante è accorgersi di un problema e cominciare a capirne l'entità per la propria situazione.
Per il sentito dire si fanno tante congetture che spesso sono inutili. A volte, invece, sono determinanti solo quando ti si presentano come ovvietà (penso all'influenza termica sull'adattamento del vetro quando cambi il diametro del dobson).
Prima di 'sta ceppa di Coronavirus, un amico ha scelto di costruirsi un dobson con ostruzione bassissima, un 70mm su un 400mm: 17.5% se la memoria non mi inganna.
Prima di prendere gli specchi, abbiamo fatto prove su prove assemblando il primario da 40 di un amico e il secondario del mio Lightbridge da 30cm, proprio per notare la caduta di luce ai bordi con oculari molto "larghi".
Il Nagler 31 non mostrava mezzo calo di luce, sebbene il famoso calcolatore di Bartels dicesse che la stella calava di 0.4mag sul bordo campo (e quindi sul bordo del secondario, diciamo).
Neanche con M3, M104 e un'altra galassia era percepibile alcun calo.
Se non verifichi in prima persona, non puoi avallare a prescindere una tesi o un passaparola. Io la penso così.
Posso tranquillamente affermare di aver confrontato due M51 su due dobson gemelli tranne che per il primario. In quello dichiarato con alluminatura "enhanced", M51 era semplicemente e inequivocabilmente più accesa.
Dallo stesso cielo. Allo stesso ingrandimento. Nello stesso momento. Non so se era merito dell'alluminatura o dello stato di pulizia delle ottiche (che all'epoca non controllai...).
La mia impressione fu confermata da un amico che era con me sul campo e che alla domanda "vedi differenze tra una e l'altra?" rispose: "qui hanno acceso la luce?".
Per quanto riguarda l'osservazione con-senza polvere sullo specchio, si può solo affidarsi alla propria memoria e alla propria obiettività.