| Vorrei condividere le mie esperienze relative all'ADC, correttore di dispersione atmosferica.
Ho verificato per la prima volta le prestazioni dell'ADC con le osservazioni svolte la sera di sabato 19 maggio ad Ostellato durante lo starparty, che si è svolto in condizioni atmosferiche ideali, cielo sereno e seeing ottimo. Ho osservato Giove, Saturno e Marte con un Intes MN 78, maksutov newton da 178mm di diametro con f/8, torretta binoculare Baader Maxbright con relativo OCS da 1,8X da 2" e oculari Plossl Televue, con ingrandimenti nominali da 235X a 324X, specifico nominale perché in realtà aumentando il tiraggio dell'OCS è sicuramente aumentato il fattore di moltiplicazione. Il treno ottico è stato OCS->ADC->torretta.
Giove, da subito molto ricco di dettagli, mostrava il tipico contorno in parte rosso e in parte blu tipico degli oggetti osservati bassi sull'orizzonte. Utilizzando l'ADC regolandone la posizione reciproca dei prismi, è stato possibile eliminare il problema della dispersione e i dettagli sono migliorati ulteriormente, quasi una seconda messa a fuoco.
Saturno, molto più basso sull'orizzonte, ha mostrato un miglioramento analogo, mostrando bande di colori simili e tenui sul disco.
Marte, a soli 6°, mi ha stupito trasformandosi da un 8 composto da un disco rosso e uno blu a un disco definito con tanto di dettagli sulla superficie, nonostante il diametro di soli 13.8", notati anche da altri astrofili presenti. Questi dettagli sono poi stati confermati, in seguito, visualizzando su planetario marte. L'immagine è ancora migliorata col passare della notte e l'aumento dell'altezza del pianeta.
Altra conferma arriva dalle osservazioni effettuate durante lo starparty del forum Nightsky, nella serata di sabato 16 giugno, dove l'ADC ha permesso, sulla stessa configurazione ottica, di cogliere i dettagli in modo più netto su Giove e Saturno, ma soprattutto ha permesso di mostrare la calotta polare di Marte di un colore bianco neutro, al contrario di quanto accadeva senza ADC, dove la calotta era immersa nell'alone rosso causato dalla dispersione atmosferica e quindi a contrasto ridotto rispetto al disco arancio del pianeta.
Ultima conferma della bontà e utilità del correttore è emersa dalle osservazioni da casa, in una serata di seeing ottimo la settimana scorsa, tramite il dobson da 24" f/5 Zen, in monoculare, a 600X ottenuti tramite un Nagler da 5mm. In tale occasione, data l'enorme quantità di luce, il correttore ha permesso di focalizzare i dettagli e esaltarli, in sua assenza infatti la dispersione, molto evidente grazie al grande diametro, non permetteva di cogliere bene i dettagli nei festoni e bande.
In definitiva un ottimo complemento ottico, a mio avviso, per chi osserva i pianeti durante le opposizioni molto basse di questi anni.
Francesco
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