Dobsoniani

Interpretazione del valore di surface brightness

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view post Posted on 24/10/2018, 10:55
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Mammifero Bipede

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Mi serve un parere esperto perché da solo non ne vengo a capo.
Secondo wikipedia:
La luminosità superficiale viene solitamente data in magnitudini per arcosecondo quadro. Poiché la magnitudine è logaritmica, il calcolo della luminosità superficiale non può essere fatto con una semplice divisione delle magnitudine per l'area.

A questo punto come dovrei interpretare i parametri dell'oggetto qui sotto?

CITAZIONE
Name NGC6742, Abell50, VV’472, PK78+18.1, A5539, H.III.742
Type Planetary Nebula in Draco (Dra)Central Star19.0 mag.
Position 18h59m19.7s+48°27'58"OppositionJuly 5
Magnitude 13.4 mag.
Surface Brightness: 11.8 mag./arcsec2
Dimensions 33.0"x33"

La superficie complessiva è di 33" * 33"=1089 secondi d'arco quadrati
Se ho 11,8mag per ogni secondo d'arco quadrato (così interpreto la definizione), per ottenere la magnitudine complessiva dovrei moltiplicare (logaritmicamente) 11,8 * 1089, ottenendo una luminosità più elevata.
Invece la magnitudine integrata è maggiore (13,4).
Cos'è che non ho capito?
Forse quello che è indicato come arcsec2 non corrisponde ad un quadrato di 1sec per 1sec?
Boh! :cry:

Edited by Marcopie - 25/10/2018, 09:14
 
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view post Posted on 24/10/2018, 16:37

Spiral galaxy

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Ignoro.
Ma, l'unica cosa che potrei commentare è che ( domando): non potrebbe essere che sia errato considerare l'area di un quadrato su un oggetto come quella planetaria, che è tondo, e quindi un tondo inscritto in un quadrato ha un area che è solo lo 0,785 di quella del quadrato circoscritto?
 
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view post Posted on 24/10/2018, 21:16
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Planetary nebula

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Molto interessante, per conto mio, si calcola l'area del cerchio approssimando per gli oggetti ellittici.
Ho trovato questa spiegazione su cloudynights
https://www.cloudynights.com/topic/524812-...ness/?p=7006456
che permette bene di rapportare i due valori.
Sempre valido su questi argomenti il volume:
Visual astronomy of the deep sky
di Roger N. Clark
 
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view post Posted on 25/10/2018, 08:02
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Mammifero Bipede

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Grazie Francesco, ma da quello che ne deduco qui:
CITAZIONE
You can do the calculation using this formula:
surface brightness in sq.arc-min=TIM +2.512log (.7854 x max' x min')
TIM is the Total Integrated Magnitude (the usual magnitude quoted)--the magnitude it would be if shrunk to the size of a star.
max' is the longest dimension in minutes
min' is the shortest dimension in minutes

Let's do an example:
M33, the Triangulum Galaxy is 68.7' x 41.6' and has a TIM of 5.7.
It is visible with the naked eye at a really dark sky site.
But people often say it's faint in the eyepiece. Why?
Well, plug it into the formula and the surface brightness per square arc-minute becomes: 14.1
Whoa! That is pretty dim.

La SB è calcolata per un un quadrato di 1'x1', non 1"x1", quindi dovrebbe essere indicata come magnitude/arcmin2, non /arcsec2

Se così fosse, l'esempio che ho fatto inizialmente tornerebbe ad aver senso, messo in questi termini:
CITAZIONE
Magnitude 13.4 mag.
Surface Brightness: 11.8 mag./arcmin2
Dimensions 33.0"x33"

Perché la magnitudine superficiale di 11.8, calcolata su un quadrato di 1'x1', produrrebbe una magnitudine totale di meno di 1/4 sulla dimensione reale (tonda) di 33"x33".

Rimane la questione, tuttavia, se siano sbagliati i cataloghi che indicano un'unità di misura incorretta (mi pare poco probabile, ma è l'unica spiegazione che faccia tornare i conti). Altra questione è perché la SB venga data in mag/arcmin2 quando per la luminosità di fondo cielo si assume la mag/arcsec2. Usare la stessa unità di misura renderebbe i due valori confrontabili e consentirebbe di determinare, in prima ma buona approssimazione, sotto quale valore di SQM l'oggetto diventi osservabile.

Poco sopra, in un diverso commento, leggo quanto segue:
CITAZIONE
I note that the units have not been specified, but given the value presume magnitudes per square arcminute (MPSAM). In line with both the professional community and the Sky Quality Meter reporting, I advocate magnitudes per square arcsecond (MPSAS), which due to the area being 1/3,600, is 8,89 magnitudes dimmer. For example, 11.93 MPSAM = 11.93 + 8.89 = 20.82 MPSAS.

Che parrebbe avvalorare l'esistenza di due diverse scale per la SB, e la potenziale confusione dei cataloghi.

(mi sa che trasferisco la discussione su CN, anche se il mio inglese non è buono come vorrei...)
 
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view post Posted on 25/10/2018, 09:10
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Mammifero Bipede

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Dopo lungo sbattimento di corna credo di essere giunto alla soluzione.
Il dato che prendevo in considerazione è sbagliato. Proviene dal sito www.dreistein.nl/, che è fatto molto bene ma evidentemente i valori di SB inseriti sono in mag./arcmin2 mentre l'etichetta che il sistema assegna loro recita mag./arcsec2.
Un piccolo errore, che segnalerei all'autore, ma non ho trovato né un form né un'e-mail per farlo.

Tutta questa analisi ha però sollevato un punto essenziale: se i valori di SuBr fossero espressi in mag./arcsec2 diventerebbe molto semplice stabilire se un oggetto è osservabile o meno in base alla lettura SQM e ad un minimo di esperienza.
A questo punto, però, mi serve una formula matematica da inserire in un foglio di calcolo per convertire le SB espresse in mag./arcmin2 in mag./arcsec2. Essendo valori logaritmici non saprei come fare... (né se, una volta fatto, il valore ottenuto sarebbe corretto).
Con questa formuletta potrei ricalcolare in automatico i valori di SuBr per l'intero catalogo DSO del Taki Atlas, e perfino provare ad azzardare una stima teorica del valore SQM necessario per visualizzare i singoli oggetti.
 
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view post Posted on 25/10/2018, 17:30
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Spiral galaxy

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googlando ho trovato questo:

https://www.cloudynights.com/topic/576591-...sec-conversion/

ma non ho voglia di approfondire :P

visto che sei interessato poi ci dici com'è la questione.

Poi c'è il fatto che un certo valore è indicativo della visibilità di un oggetto solo se la SuBR è costante su tutta la sua superficie ma spesso non è così: es. il nucleo di M81 è una cosa ma i suoi bracci sono tutta un'altra cosa ( idem per M74)
 
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view post Posted on 25/10/2018, 20:15
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Planetary nebula

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Sul Clark c'è questa formula:
Surface brightness in magnitudini per arco secondo quadrato = mag + 2,5 log ( 2827 a b)
a e b sono gli assi in arco minuti dell'oggetto
la costante deriva da pi greco (60 arc sec / arc min)^2 / 4
spero possa essere utile
 
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view post Posted on 25/10/2018, 20:35
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Mammifero Bipede

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CITAZIONE (Dob45 @ 25/10/2018, 18:30) 

Visto tardi, approfondisco domani.
Intanto mi intasco questo:
CITAZIONE
A factor of 3600 is 5/2 * log10(3600) ~= 8.89 magnitudes. So you convert by adding 8.9.

Più semplice di quanto pensassi. :)

Ora però ho un solo dubbio.
Il mio marker per eccellenza è NGC 4236. La sua SuBr è data a 15,3. Se ci aggiungo 8,9 ottengo 24,2, che equivale ad una luminosità superficiale molto inferiore a quella del fondo cielo... :wacko:

...domani è un altro giorno... -_-
 
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view post Posted on 26/10/2018, 08:58
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Mammifero Bipede

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Ok, il primo passo avanti che ho compiuto riguarda il valore del fondo cielo privo di stelle, che è diverso da quello misurato con le stelle. Questo significa che una ipotetica lettura del 'nero' all'esterno di una galassia può benissimo risultare molto più elevata del massimo valore letto dall'SQM.
Ciò risulta evidente in questa analisi della SuBr di M81
Isofote_M81
Le parti più esterne assumono valori di 25 mag/arcsec2, laddove l'SQM non va oltre il valore di 22~22,1
Questo significa che non possiamo assumere 22,1 come valore reale di fondo cielo, ed in qualche modo ci racconta i limiti dell'SQM come strumento predittivo di dettaglio rispetto a quello che potremmo o meno osservare.
La luminosità di 'fondo cielo' (con questo termine intendo il fondo privo di stelle) è data da due componenti: l'inquinamento luminoso e la luce residua delle stelline troppo deboli per essere individuate dai coni della retina, luce che viene raccolta dai bastoncelli e genera un fondo diffuso. L'SQM non è in grado di discriminare le due componenti, ed oltretutto queste assumono valori diversi in zone diverse del cielo.
Oltre a questo c'è il fatto che, al variare dell'ingrandimento, la retina riceve via via meno luce per unità di superficie.
Per il momento non riesco ancora ad inquadrare una visione complessiva della faccenda da poter piegare a fini pratici.
 
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view post Posted on 26/10/2018, 10:19
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rendiamo grazie a herschel

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Secondo me vuoi trovare un metodo generico per relazionare due parametri che vada bene per qualsiasi oggetto. E questo non è fattibile per tutti gli oggetti.
Rischi di rimanere in un cul de sac.

Il consiglio che mi sento di darti è di fare ben attenzione alle fonti dei valori degli oggetti che vai a prendere in esame.
Molti cataloghi, per gli oggetti hanno valori discordanti tra di loro.
Già il semplice NGC è stato visto e rivisto in diverse versioni e ogni tanto qualcuno si perdeva qualcosa (lo Sky Catalogue che usa l'Uranometria riporta valori diversi dal NGC2000.0, buon rifacimento dell'originale solo per le coordinate, ma non per altro).

In merito allo studio fotometrico su M81, mi pare molto interessante ma c'è da approfondire un po'.
Non mi meraviglio di trovare valori oltre i 22. Chi ha assunto che un cielo nero nero nero ha una magnitudine per arcosecondo quadro di tale valore?
Se non sbaglio ci sono studi parecchio antecedenti all'introduzione dell'SQM da parte di Unihedron che affermano ciò, ma il valore di 22 è tarato su misurazioni fatte col filtro di Johnson, tarato sulla frequenza di 555nm.
Quello studio fotometrico è stato fatto su lastre V o R?
 
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Mammifero Bipede

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CITAZIONE (davidem27 @ 26/10/2018, 11:19) 
Secondo me vuoi trovare un metodo generico per relazionare due parametri che vada bene per qualsiasi oggetto. E questo non è fattibile per tutti gli oggetti.
Rischi di rimanere in un cul de sac.

Man mano che ci ragiono metto a fuoco meglio il problema.
L'idea iniziale era di resettare il piano osservativo della nottata in base alle letture SQM:
- ho valori ottimi: mi concentro su un set di oggetti al limite
- ho valori scarsi: mi concentro su altre situazioni meno critiche

La scorsa estate, per dire, mi sono reso conto di disporre di un cielo dalle caratteristiche superiori alla media, e mi sono messo a cercare due galassiette cavaocchi che non ero mai riuscito ad individuare, trovandole.
Quello che mi piacerebbe poter fare è una classificazione degli oggetti che mi consenta di stabilire a monte quanto critica sia la relativa visibilità. Di norma mi muovo con mappe da diverse decine di oggetti l'una, e mi butto a cercarli tutti. Se però avessi modo di scremarli in base alla qualità del cielo, perderei meno tempo a cercare, e non trovare, o vedere malissimo, quelli inadatti alla specifica nottata.

Nel frattempo mi sto chiarendo altri fatti.

CITAZIONE
Non mi meraviglio di trovare valori oltre i 22. Chi ha assunto che un cielo nero nero nero ha una magnitudine per arcosecondo quadro di tale valore?
Se non sbaglio ci sono studi parecchio antecedenti all'introduzione dell'SQM da parte di Unihedron che affermano ciò, ma il valore di 22 è tarato su misurazioni fatte col filtro di Johnson, tarato sulla frequenza di 555nm.

Mmmmhhh...
Mi è appena venuto in mente perché la fotografia riesce a tirare fuori zone nebulari che l'occhio non vede: i sensori non hanno i bastoncelli. Quello che in fotografia è nero, resta nero. Nelle nostre retine diventa grigio.

Altra questione: a far apparire nero il cielo è il contrasto con le stelle. In Croazia ho potuto osservare oggetti a latitudini molto basse, con IL molto ridotto. Ebbene il cielo, misurato con SQM-L 21,6, appariva più chiaro di quello allo zenit, misurato 21,4. Questo, IMHO, perché allo zenit c'erano molte più stelle a creare contrasto. A basse altezze le stelle erano pochissime e fioche, e la retina tirava fuori la luminosità di fondo con più facilità.

Continuo a ragionarci su (a tempo perso, che ho molto altro da fare)

Edited by Marcopie - 26/10/2018, 13:09
 
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Non si può paragonare la fotografia alla visione, Marco.
Le isofote di quella M81 vengono fatte su riprese a lunga posa.

Bisognerebbe normalizzare una ripresa digitale a quello che l'occhio, in condizioni ideali ed esperto, è in grado di percepire.
E' un applicazione difficile e al limite dell'irrealizzabile, questa.

Il metodo teorico perfetto per capire se un oggetto è visibile o no da un determinato cielo non c'è, anche perché i valori teorici non sono sempre validi e questo porta confusione.
Hai voglia a tirar fuori formule e formulette come fanno gli americani...
 
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view post Posted on 26/10/2018, 17:55
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Planetary nebula

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questo programma calcola la SB per diverse geometrie
www.users.on.net/~dbenn/ECMAScript/surface_brightness.html
 
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view post Posted on 7/11/2018, 17:32
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Mammifero Bipede

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Update: ho trovato questo -> www.bbastrodesigns.com/VisualDetectionCalculator.htm
È un tool ideato da Mel Bartels per determinare la visibilità degli oggetti deep.

Inserendo questi dati:
CITAZIONE
Aperture = 12 inches
Sky background brightness = 21.5
Object name = NGC 4236
Object apparent magnitude = 9.6
Object size (arcminutes) = 21.9 by 7.2

Ottengo:
CITAZIONE
aperture (inches) 12
eye limiting magnitude 6
eye max exit pupil (mm) 7
sky background brightness 21.5
object name NGC 4236
object integrated magnitude 9.6
object dimensions (arcminutes) 21.9 x 7.2
eyepiece apparent field (degrees) 100
best detection magnification 'X' 51
minimum useful magnification 44
maximum useful magnification 289
actual field (degrees) 1.97
Does the object fit into the field? true
faintest detectable star 15.94
magnitude reduction using one eye 0.75
magnitude reduction due to scope transmission factor 0.24
object surface brightness (magnitude/arcsec^2) 23.72
object brightness reduction at 'X' (magnitude/arcsec^2) 0.33
object brightness at 'X' (magnitude/arcsec^2) 25.05
sky background brightness at 'X' (magnitude/arcsec^2) 22.83
brightness of object plus sky at 'X' (magnitude/arcsec^2) 21.7
object contrast (log) -0.89
detection contrast required (log) -1
object contrast minus detection contrast required (log) 0.11
is the object detectable? true

Il risultato è abbastanza congruo con quanto osservato: se cambio i valori del fondo cielo a SQM~20 l'oggetto smette di essere individuabile (detectable). In realtà i valori per la magnitudine integrata che ho trovato su diversi siti variano tra 9.12 e 10.5... 9.6 è quello indicato nel DB allegato al Taki Atlas ed è il valore che quadra meglio con le osservazioni. Anche la SuBr (qui OSB = object surface brightness), ricalcolata in mag/arcmin2, dà un valore di 14,8, più o meno coerente con quelli indicati (~15).

Il punto realmente interessante, però, è che la OSB sembra essere indicata non in assoluto, bensì in termini di differenza rispetto al fondo cielo. Il che cambia, se non tutto il ragionamento fatto in precedenza, perlomeno una sua buona parte.
 
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view post Posted on 8/11/2018, 11:28
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qui ho trovato una sitesi di quanto riportato nel libro del Clark:
www.clarkvision.com/articles/visastro/omva1/index.html
 
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