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Il mio Cile, report dall'eclissi del 2 luglio e dall'Atacama

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lburti
view post Posted on 21/8/2019, 11:31 by: lburti
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Lorenzo Burti

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Fine luglio 2018, vedo un post di Mars4ever in “Prossimi appuntamenti” che recita: “Manca ancora tanto ma io e gli amici reduci dalla fortunata spedizione in nord America siamo decisi a non perderci anche la prossima eclisse nell'emisfero opposto. . Inoltre il cielo che si trova in sud America a luglio in Luna nuova non ha bisogno di presentazioni per cui è un'ottima occasione per fare un viaggio che prenda due piccioni con una fava. A chi piacerebbe venire? Noi appena possibile ci prenoteremo delle stanze dentro la fascia della totalità nelle due notti a cavallo dell'evento”.
Rispondo immediatamente: “Io sono interessato. Mi fornisci un aggiornamento? Lorenzo Burti”. La prospettiva di un viaggio sotto i cieli più ambiti del mondo, organizzata da astrofili esperti anche di trasferte internazionali mi galvanizza e aderisco senza riserve.
Il programma è: partenza dall’Italia il 28 giugno, arrivo a Santiago il 29 mattina e trasferimento a La Serena, città dell’eclissi e noleggio auto. Il 3 luglio trasferimento aereo ad Antofagasta dove si noleggiano altre auto, si raggiunge San Pedro de Atacama dove ci si intrattiene fino al 7 luglio per osservazioni notturne ed esplorazioni diurne degli affascinanti dintorni. Il 7 si rientra ad Antofagasta, oppure si consegnano le auto a Calama, risparmiando un bel po’ di kilometri e si rientra a Santiago in aereo. Pernottamento in hotel vicino all’aeroporto per essere pronti la mattina dell’8 al volo per Madrid e poi gli aeroporti italiani di origine, la mattina del 9.
Il gruppo è composto da Marco (Mars4ever) e Liborio, Padova; Emmanuele, Milano; Carlo e Anna, Torino. Già il 15 settembre viene aperto un gruppo Whatsapp che rimarrà attivissimo tutto il periodo, con scambio di messaggi pluriquotidiani: abbiamo discusso e ridiscusso i più minimi dettagli! In quei giorni vengono anche acquistati i biglietti dei voli Madrid-Santiago tramite un’agenzia di Milano che il gruppo ha già utilizzato in passato e, naturalmente, i voli di collegamento dall’aeroporto italiano di origine, a Madrid. Marco e Liborio partiranno da Venezia, Emmanuele e il sottoscritto dalla Malpensa, Carlo e Anna da Torino. Il gruppo si costituirà poi all’aeroporto di Madrid. Data la quantità di attrezzatura è praticamente inevitabile aggiungere un secondo bagaglio da stiva. Il peso limite per valigia è di 23Kg. Io, che ho la delega ‘visuale’, di portare cioè il mio dob da 10” di cui tanto ho decanto su “Dobsoniani” i pregi per le osservazioni a Linosa, temporeggio. Fantastico sin da subito di un nuovo telaio, ultraleggero e ultrasmontabile, che ci stia in metà valigia, lasciando spazio e Kg sufficienti per il vestiario.
Contestualmente vengono prenotati gli alloggi a La Serena, la città dell’eclissi, per mettersi al riparo dal rischio che l’afflusso di astrofili saturi il mercato. Due appartamenti in un centro residenziale accanto alla spiaggia. A fine ottobre viene aperta una cartella comune su Google Drive.
Tra fine ottobre e la prima metà di novembre si acquistano i voli interni, si prenotano gli altri alloggi e le auto a noleggio.
Una linea aerea Cilena low-cost, la Sky Airline, offre anche condizioni per il bagaglio veramente attraenti: pochi dollari per il secondo bagaglio da stiva (11 dollari US!); bagaglio in cabina fino a 20Kg. Acquistiamo i biglietti direttamente su Internet. Vengono prenotate le vetture, non senza aver misurato i bagagliai, sì, abbiamo misurato i bagagliai di vetture analoghe nelle rispettive concessionarie qui da noi! Due Suv Hyundai Gran Santa Fe o equivalenti. Nel frattempo arriva un messaggio da Sky Airline che hanno sdoppiato il volo La Serena-Antofagasta e tre di noi sono sul secondo volo, un’ora più tardi. Si decide di pernottare ad Antofagasta il 3 per non viaggiare di notte verso San Pedro. Occorre quindi spostare di un giorno la prenotazione a San Pedro, cosa semplice, e allo stesso tempo no. La struttura risponde alle mail con molto ritardo. Telefono a Booking che pure non riesce a contattare la struttura. Alla fine tutto si sistema…. Cito questo per evidenziare che gli imprevisti sono la regola e quindi bisogna armarsi sia di attivismo che di pazienza.
Nel frattempo io mi dedico al mio progetto di riuscire a viaggiare con un solo bagaglio da stiva. Parto dalle norme delle compagnie sul bagaglio: bagaglio da stiva: somma dei lati cm158, peso massimo Kg23; bagaglio da cabina 56x45x25 (Iberia), peso massimo non specificato; ulteriore bagaglio personale (tipo computer) sotto il sedile anteriore: 40x30x15; per la Sky stesse condizioni per il bagaglio da stiva; bagaglio da cabina 55x35x25, perso massimo 20Kg(!).
La mia Samsonite pesa ben 4Kg e 300g e per la sua forma limita la capienza interna. Metto mano al portafoglio e acquisto una valigia di ultima generazione da 3Kg, un parallelepipedo perfetto con divisore esattamente a metà (una per il dob, l’altra per indumenti ed effetti personali) e ha quattro comodissime ruote. Per la cabina acquisto una borsa 55x35x35, floscia, che consente di adattarsi alle misure imposte, dotata di spallacci per fungere da zaino; pesa 1Kg. Per il computer userò il solito zainetto di tessuto sottilissimo.
Ineludibile è l’abbigliamento per le osservazioni notturne: la temperatura prevista è attorno allo zero, grado più, grado meno. Devo rinunciare ai Moon Boot, troppo voluminosi, anche stipandoli di altri effetti. Acquisto un paio di scarponcini da trekking invernali un paio di misure superiori per poter indossare doppi calzettoni termici. Nonostante ciò lo spazio residuo è limitato: devo assolutamente tenere indumenti e biancheria ai limiti minimi. Mi tuffo alla Decathlon e acquisto biancheria tecnica antitraspirante, due paille sottili da usare al posto di camicia o polo, un paio di pantaloni da trekking invernali. Apro un file Excel ed annoto puntualmente voce per voce con il rispettivo peso. Parte degli indumenti andrà nella borsa da cabina in quanto, per il caldo che fa qui, devo partire leggerissimo e cambiarmi in aereo. E anche trousse da toilette, parte delle medicine (da medico ipocondriaco, qual sono, porto un set compatto, ma abbastanza completo, di farmaci per i comuni malanni di viaggio), documenti, la guida del Cile, binocolo e gli oculari più pregiati.
Alla luce del peso così totalizzato risulta che il dob deve: 1) pesare massimo 9Kg completo di ottiche; 2) avere cassa del primario e bascula completamente smontabili in listelli e fiancatine minimali; 3) ogni asta del traliccio deve essere divisa in due: essendo la culla molto bassa, le aste risultano di 90cm e più. Il mio artigiano di fiducia è impegnato a costruire un telaio più snello per il mio 50. Così chiedo la collaborazione di un anziano artigiano, Adriano, che ha un laboratorio in garage, di grande esperienza, un mago del legno, ma non dell’hobbistica. Non ha apparecchiature di precisione, neanche un trapano a colonna, ma la precisione è nell’occhio e nella mano. Il suo motto è: “Facile!”. Ammetto che è stata dura, ma ho imparato molte cose. Scriverò un report apposito sulla progettazione e la realizzazione di “Fidodob-Cile”. Per ora alcuni dettagli di massima. Ho progettato i pezzi alla vecchia maniera, su carta millimetrata.
laboratorio_Adriano_xs
In primissimo piano i cerchi in altezza di “Smalldob”
http://www.trekportal.it/coelestis/showthr...8668#post178668
che ho utilizzato in quanto già disponibili, ben costruiti, e piegabili a metà. Per il traliccio, ho visto alla Auchan dei tubi in alluminio da 10 e 12mm di diametro esterno, spessore 1mm, che entravano l’uno nell’altro in maniera telescopica. Troppo sottili, però, e non disponibili lì diametri superiori. Ho quindi ordinato delle barre di tubo d’alluminio presso la ditta da cui mi servo, nei diametri esterni di 15 e 13mm. Tagliati a misura, a costo irrisorio, vado a prenderli, ma scopro con raccapriccio che non entrano l’uno nell’altro! Questo costituirà il principale problema pratico. Si dovrà alesare ciascun diametro interno dei tubi da 15 e scartavetrare l’esterno di quelli da 13 per una estensione di sovrapposizione di 20cm. Un lavoraccio. Ma alla fine, mi ritrovo con aste di cui posso variare la lunghezza senza dovermi quindi preoccupare di tagliarle a misura rigorosa in base alla lunghezza focale. Come fissare le due estremità? “Facile!”, con del nastro in carta da pittore!
Per montare cassa del primario e bascula semplici viti a legno: Adriano ne ha di tutti i tipi e passi. Reggono bene montaggio e smontaggio e nel caso di spanatura, basta uno stuzzicadenti! Superleggero anche il disco in azimut: un triangolo di faesite ai cui angoli sono disposti, da un lato i tasselli di teflon, dall’altro, in corrispondenza precisa, i piedini. Sotto i piedini un tassello di gomma che riduce a 3 secondi le oscillazioni dopo un movimento o la messa a fuoco
La gabbia del secondario è una fetta alta 10cm tagliata da un tubo di cartone da gettata di cemento (il famoso Sonotube degli Americani) Spello uno strato interno e uno esterno di cartone per alleggerirla; alla fine, verniciata di nero, pesa 300g.
Scarto il focheggiatore originale in plastica, ma pesante più di 200g. Prelevo dal mio Borg 60mm il focheggiatore elicoidale da 2” che pesa solo 50g.
focheggiatore
Ha una corsa di soli 10mm, ma tanto porterò i Televue Plossl 32mm, 25, 20 e Nagler da 1 e ¼ 13mm, 9 e 3-6, tutti parfocali. I portaoculari Borg, sia da 2” che da 1 e ¼ vanificherebbero con il loro peso la leggerezza del focheggiatore, quindi preparo un riduttore arrotolando e incollando del cartoncino che funziona a meraviglia. Siccome il focheggiatore è posizionato a 45° rispetto l’orizzontale, non serve vite di ritegno. L’oculare da 2” batte direttamente sul focheggiatore e rimane in posizione per la stessa ragione. Porto anche degli O ring in gomma da 2” e 1 e ¼ per allungare di colpo la corsa. Se ne serve meno, basta infilare più dentro i tubi, un’operazione che però richiede più tempo.
Ed eccomi qua, con il tele pronto per una pubblica in piazza Bra a Verona:
fidodoblight_Bra_20190612_xs
In versione “Cilena”Pesa 8Kg e 700g, ottiche incluse, Meade Starfinder. Dalla fabbrica era uscito così:
io_e_fidodob_CIMG2802_2
Peso: 28Kg
In versione Linosa è così:
fidodob_linosa_recente
Peso 15,6Kg.
Inserisco in valigia tutti gli articoli da portare con la lista dettagliata da spuntare mano-mano. Telescopio smontato in una metà; indumenti, medicine, beauty etc., nell’altra. Ci sta tutto! Totale 23Kg. Si parte con una valigia sola!
Nel frattempo prosegue intensissimo lo scambio WhatsApp (alla fine ci siamo scambiati più di 2000 messaggi!). Naturalmente uno degli argomenti principali è il sito dove osservare l’eclissi che ci coinvolge intensamente ed a lungo e troverà una soluzione decisionale poi, finalmente, in visitando i siti papabili in loco.
Altri punti riguardano le possibilità di visita ai grandi osservatori, e ai piccoli osservatori, ma dotati di strumenti visuali di un certo diametro, tra i 40 e i 70cm. Saturazione da parte di gruppi confluiti per l’eclissi, costi in qualche caso fuori scala, non si capisce perché, incomprensioni e lungaggini inconcludenti con più di una agenzia, ci fanno desistere.
Negli ultimi giorni prima della partenza i messaggi vertono su stato delle strade, foschie dall’oceano, script, segnali di posizionamento del treppiede (“Avete idee per segnare le posizioni del treppiede per recuperare lo stazionamento? Farebbero comodo degli stuzzicadenti lunghi per cocktail pitturati di nero ma non li ho”) etc. diventano frenetici. Pur essendo quello minimamente preparato sull’eclissi ho un mio momento di gloria quando suggerisco sp timesync per l’ora esatta scandita al secondo… e sono gli ultimi messaggi perché il 28 si parte…
[continua]
 
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