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Il mio Cile, report dall'eclissi del 2 luglio e dall'Atacama

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lburti
view post Posted on 21/8/2019, 19:34 by: lburti
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Lorenzo Burti

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Ci siamo quasi…
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Le ombre volanti!
https://drive.google.com/file/d/1Rux1W56t_...iew?usp=sharing
Totalità!
Marco_in_totale_IMG-20190704-WA0005
[foto di Marco Cardin]
Potete immaginare il fermento nel gruppo, l’eccitazione per le riprese riuscite, qualche disappunto per qualcuna non riuscita. E poi si avvicina il tramonto e si smonta. Si parte che è già buio, per la lunga discesa e, una volta arrivati alla strada asfaltata, una lunga e lenta coda di quelli che sono andati ad osservare nella zona di Vicuña e adesso rientrano a La Serena. Arriviamo tardi e stremati e crolliamo a letto anche perché l’indomani, noi alle 13:00, l’altro gruppo alle 14:35, abbiamo l’aereo per Antofagasta e bisogna fare i bagagli, operazione non banale per tutti eccetto il sottoscritto, data la poderosa attrezzatura astrofotografica.
Il terreno sorvolato è deserto assoluto, interrotto solo dagli scavi delle miniere di rame a cielo aperto. Una desolazione totale, incredibile. Ad Antofagasta attendiamo l’altro gruppo, poi le operazione di noleggio delle due nuove auto, così si arriva al tardo pomeriggio, con cielo coperto. La famosa Portada, un arco naturale di sublime bellezza è ad un passo dall’aeroporto ed è la nostra prima tappa, dove i fotografi si scatenano…
550px-MonumentoNaturalLaPortada
Poi andiamo all’hotel, dignitoso comodo e accogliente, proprio sull’oceano. Mentre faccio una doccia e mi preparo per la cena lascio aperta la finestra per sentire lo sciabordio delle onde e far entrare la brezza del Pacifico. Ceniamo nell’hotel stesso, e poi a nanna.
L’indomani si parte per San Pedro de Atacama, sulla Ruta 25, un’ampia strada, in parte a due carreggiate. Si è subito nel deserto
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immersi in un traffico nel quale si muovono enormi macchine per il movimento terra…
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Facciamo una lunga sosta a Calama, chi deve andare in banca, chi fare spesa. Ancora novanta chilometri di progressiva salita, non ci si accorge praticamente, di arrivare a 2.500m di quota, per arrivare a San Pedro, ed un ultimo tratto di creste e canyon dirupati, meravigliosi e impressionanti, che ci preannunciano gli splendori selvaggi che la natura ci tiene in serbo qui
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San Pedro è un’oasi ancora piuttosto selvatica, anche se ben turisticizzata, nell’immensa piana salata ai piedi dei possenti vulcani della regione. Le vie del villaggio sono ancora in terra battuta, i negozi come quelli dei paesi del terzo mondo, con le dovute eccezioni. Arriviamo rapidamente al nostro alloggio, l’Hostal Montepardo, molto carino, anche se rustico e, preso possesso delle nostre camere, disfiamo i bagagli.
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Io mi metto di lena a montare il dob dato che stanotte si esce per una osservazione prolungata, operazione non banale dato che è smontato fino ai minimi dettagli. L’allenamento a casa dà i suoi frutti, e non impiego più del previsto. Cena e poi fuori con Emmanuele e Marco, loro con l’attrezzatura fotografica. Sì, è buio, ma luci qua e là, forse di abitazione fuori dell’abitato, più probabile di cantieri, ci sono. Non hanno alcun peso per l’economia generale, ovviamente, ma inducono a pensare, con l’aumento del turismo quanto rimarrà un’oasi anche questa fetta sperduta di mondo? Incontriamo lungo una stradina laterale che si addentra nel deserto un gruppetto di astrofili, andiamo oltre e parcheggiamo nel nulla. Il fondo è come di fango secco a grumi, scomodo, veramente. Ma lo spettacolo è sublime!
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[foto di Marco Cardin]
Notare la luminosità e l’estensione della luce zodiacale! E la nebulosa oscura del cavallino perfettamente delineata sul centro galattico:
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[foto di Marco Cardin]
Visualmente ci tuffiamo ad osservare la Tarantula nebula prima che tramonti la Grande Nube di Magellano. Poi passiamo al campo della Croce e della Carena, e poi a quello del Centauro, ovviamente
Crux e Carina
Ho osservato questi oggetti in precedenza con un 60ino dalle Maldive:
https://dobsoniani.forumfree.it/?t=75435274
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Proiezione azimutale alle ore 22:00 circa
Crux: NGC 4755, il lo “Scrigno dei Gioielli” accanto a Beta Crucis, tanto decantato, non mi ha molto impressionato neanche al 10” (l’avevo osservato in un sessantino dalle Maldive)

Carina: strabiliante, invece, NGC 3532, il Pozzo dei desideri. Se nel 60ino sotto un cielo modesto era già un gioiello, qui è un trionfo indimenticabile! C’è da perdersi nella marea sterminata di stelle che traboccano dal campo del 32mm.
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[foto ESO]
La Nebulosa di Eta Carinae corrisponde alle attese. Attorno alla nebulosa oscura che a me sembra una croce a Tau è avvolta da una splendida nebulosa ben visibile senza nessun filtro. Ricorda la Trifida (per la nebulosa oscura al centro che la tripartisce), ma una Trifida che ha preso le vitamine! Montato il Nagler 3-6, Marco mi mostra la nebulosa oscura “Keyhole, Buco della serratura”.
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Carina Nebula DSS-1 30’x30’
Molto belli l’Ammasso delle Perle (NGC3766) e le Pleadi del Sud (IC2602); e NGC 3293, l’Ammasso delle Gemme, appena a destra della Carena Nebula. Merita anche ancora più a destra IC 2581 che adorna la SAO238077 di mag 4,5.
Sull’altra direttrice, che parte dal Pozzo dei Desideri e va verso Sud, oltre l’Ammasso delle Perle, la “Nebulosa della Gallina che Corre” (IC 2944): nel campo necessariamente più ristretto del 10” rispetto iil 60ino, riesco a cogliere solo la nebulosità diffusa senza poterne individuare la forma articolata che ha ispirato il suo nomignolo.
Mi ero messo in lista altri oggetti, minori e più difficili, ma lo spettacolo è tale che non mi sento di “perdere tempo” a cercare. Imbraccio spesso il 10x30 per spazzolare la via lattea.
Centaurus: Omega Centauri è visibile ad occhio nudo, al 10”, a 100x è un mostro di grandiosità e bellezza dal quale si fa fatica a staccarsi. Centaurus A è già visibile al 10x30. Nel 10” si presenta con i tratti che lo rendono inconfondibile nelle foto: l'esaltazione caricatura di PacMan! Notevole.

Scorpione: non vedo l’ora di cimentarmi sotto questi cieli con gli ossi duri di Linosa, mi riferisco a Ton 1 e Ton 2, globulari individuati dall’astronomo Tonatzilla che, anno dopo anno cerco a Linosa, con risultati altalenanti, sempre, comunque, incerti. Anche qui, lo ammetto, le cose non migliorano, anche se sono più propenso al sì, almeno per Ton 1, che al no. Un’altra prova di confronto è Barnard 72, la Snake Nebula. Ho mandato a memoria la posizione rispetto le stelle di campo. Grazie alla ricchezza della via lattea sopra la quale si staglia, qui all’oculare la Snake è ben più articolata di quanto non sia riuscito a definirla a Linosa. Si vede l’ansa panciuta ben posizionata rispetto a SAO 185357 e SAO 185361 e se ne intuiscono anche parte dei prolungamenti serpeggianti…
Hydra: M83. Alta nel cielo com’è trovarla è un giochetto. Basta puntare con il pointer al vertice di un triangolo isoscele con base sulla pi e sulla gamma dell’Idra ed eccola lì, giusta nell’oculare.
Visualmente la barra è evidente e le spirali nel 10” si intuiscono.
Col progredire della notte, le due Nubi si rialzano. Mi impressiona molto la Piccola, dominata da 47 Tucanae che secondo me è più affasciante di Omega Centauri, per la concentrazione centrale e l’alone digradante che lo delineano come il prototipo del “globulare”. Eccolo nella foto di Marco, assieme alla Piccola Nube di Magellano nella quale spiccano NGC 346 e NGC 371, più periferico, due splendidi ammassi con nebula. Intuibile nella foto, ancora più centralmente, il globulare NGC 330 (e la stria di una meteora).
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Sotto la guida di Marco imparo a districarmi tra Mosca e Camaleonte che sta per saltarle addosso, Tucano, Gru, Pavone, Fenice, Pesce Austrino, Idra Maschio, Scultore (con un’occhiata alla 253). Insomma una scorpacciata dei tesori del sud. Sbaracchiamo ch’è quasi mattina.
La mattinata riposo per i nostri Atacamanauti visualisti mentre l’altro gruppo va in escursione alla valle della Morte. Nel tardo pomeriggio tutti alla valle della Luna e poi a contemplare il tramonto sulla grande spianata circondata dai vulcani che pullulano in questa regione…
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La notte il nostro gruppetto è di nuovo fuori ad osservare, ma non tiriamo mattina, però, questa volta…
Il giorno dopo escursione alle lagune dei fenicotteri e poi su a 4.300m ad ammirare i laghetti alla base dei vulcani dopo aver attraversato il Tropico del Capricorno dove facciamo foto ricordo.

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Lungo la strada vediamo volpi e Alpaca.
Un tramonto spettacolare ci sorprende mentre attraversiamo il villaggio di Toconao…

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… Ci fermiamo sul bordo della strada, Emmanuele e Marco si precipitano fuori a fotografare, io rimango in macchina. Sull’altro bordo della strada scende una persona paraplegica in sella ad una motoretta elettrica per handicappati così piccola, ma così piccola e misera come non ho mai visto. Alla nostra altezza attraversa e si dirige verso la macchina fermandosi alla distanza sufficiente per non essere in mezzo alla strada, si ferma, lo sguardo rivolto davanti a sé, fissa nel vuoto e attende. Mi chiedo se voglia qualcosa, magari l’elemosina, ma non succede nulla di ciò, ad un certo punto tira fuori da un sacchetto appeso al manubrio una ciambella, e inizia a sbocconcellarla tranquillo… Ritornano Marco ed Emmanuele e anche loro si chiedono che cosa desideri. Partiamo, mi giro per vedere cosa fa e vedo che mette in moto ed imbocca un viottolo che noi ostruivamo senza averlo notato, che porta alla sua misera baracca. Ha atteso con calma per poter rientrare in casa. Ecco, questo è uno dei ricordi incantati del Cile che mi porto a casa, assieme alle meraviglie del cielo e della terra.
La mattina dopo sveglia alle cinque per escursione organizzata ai geyser; rientro a mezzogiorno; alle quattordici pronti in macchina, Calama, consegna delle auto, volo Sky Airline delle 17:55, quello posticipato, arrivo a Santiago dove fa freddo e piovvigina, in shuttle per il breve tratto all’hotel dove rimediamo una cena tardiva, a nanna, sveglia presto, all’aeroporto per l’imbarco sul volo transatlantico che non ha storia se non il mosaico di orrendi film americani, pasto e spuntino senza gloria. A Madrid siamo abbastanza cotti e i saluti non sono così entusiastici e calorosi come all’andata. Le rispettive strade si dividono dopo un'avventura bellissima.

Edited by lburti - 23/8/2019, 15:02
 
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