Dobsoniani

Un Traveldob da 20”, Per seguirti fin dove arrivano i corrieri

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view post Posted on 13/8/2021, 11:43
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Lorenzo Burti

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Il mio 20” che risale al 2004 è stato mirabilmente costruito da Cesare, un valentissimo artigiano, attenendosi fedelissimamente al progetto Obsession di David Kriege descritto nel volume: “the Dobsonian Telescope” pesa un bel po’ e richiede le rampe per caricarlo nella Scenic, la quale esige la rimozione dei sedili posteriori: una seccatura. In seconda battuta, desideravo un telaio spedibile per posta o per corriere, sognando di potermelo portare a Linosa dove è sereno tutte le notti e mi basta uscire di casa e salire sulla terrazza. E l’Obsession originale non è ragionevolmente spedibile. Così avevo messo gli occhi sul progetto di Mel Bartel che utilizza una cassa del primario bassa, in compensato sottile grazie alle generose costolaturefondo_cassa_primario_Xs, i cerchi in altezza ripiegabili, una gabbia del secondario minimale, spider in fili di acciaio, contenendo così peso e ingombro. I primi schizzi del progetto risalgono al novembre 2017.
Su Cloudy-Nights poi ho trovato un progetto bellissimo per la gabbia bassa e ultraleggera e il supporto del secondario progetto, che Cesare mi ha riprodotto con grande perizia. gabbia. Tre bulloncini passanti con relative manopole consentono la collimazione fine essendo montati assialmente con O-ring di gomma morbida. Un eccesso di meticolosità rivelatosi superfluo perché ho poi scoperto quello che Mel afferma nel suo sito. Che lo spider a fili d’acciaio fissato ad anelli avvitabili consente una facilissima collimazione. Col laser collimatore in funzione si gira il bullone di ritenzione dell’anello opportuno con una chiave a tubo e la collimazione del secondario avviene in un fiat. Ho anche verificato un’operazione più complicata: inizialmente mi sono reso conto con raccapriccio che per errore Cesare aveva inteso l’offset all’incontrario. Ho dovuto quindi allentare ed aggiustare tutti gli anelli di ritegno. L’operazione si è rivelata velocissima: ho posato sul tavolo rovesciata la gabbia del secondario, messo sotto il supporto del secondario, che sopra è piano, una scatolina in cartone dello spessore giusto, allentati tutti gli anelli fino a far posare il supporto sulla scatola, tesi gli anelli (la tensione è semplicemente moderata) e controllata la centratura del supporto, che ha una croce disegnata al centro, rispetto l’anello in compensato della gabbia. Ho voluto anche mantenere la possibilità di utilizzare il secondario nel vecchio dob, quindi è fissato con il silicone ad una piastrina in compensato che entra perfettamente nel supporto del secondario in metallo cilindrico del precedente dob e che si fissa qui con tre perni supp_secondatio. La parte più ardita è costituita dalla cella del primario, a 9 punti (sacrificando un poco le prestazioni rispetto alla cella Obsesion a 27 punti), calcolata con Plop, per la quale mi sono ispirato al progetto originale di John Dobson. Bulloni di collimazione con generose manopole, avvitati in blocchi di legno duro, che spingono sui triangoli in compensato tenuti in posizione da un disco di… cartone incollato al fondo della cassa. Cesare però non si è fidato ed ha tornito e filettato l’estremità dei bulloni per fissare i triangoli con minuscoli bulloncini a testa piatta cella_primario_s. Il basculaggio è assicurato dalla tradizionale cinghia che so non piace molto nel forum… Devo dire che la collimazione è una delizia. La corsa minima è più che sufficiente, anche per mandare a fuoco l’Ethos 21 che è l’oculare in mia dotazione con il fuoco più interno, tenuto conto della corsa pure assai limitata del focheggiatore ultraleggero Kineoptics da 2” (27mm). Sul fondo della cassa, in corrispondenza del foro, è montata una ventolina tenuta con elastici su gommapiuma. Accanto, tra le costole, due batterie a 6V da moto servono anche da contrappeso. Il truss è costituito da otto tubi in alluminio da 30mm di diametro e 1mm di spessore, anziché 1,5mm come nel modello Obsession, per facilitare il bilanciamento del dob, fissati a due a due all’estremità superiorefissaggio_sup. Ho prestato molta attenzione al bilanciamento in fase di progettazione mettendo in un file Excel pesi, dimensioni e momenti. Il risultato è andato oltre le aspettative. Il dob è risultato perfettamente bilanciato con pointer, cercatore 8x50, ampia palpebra leggerissima che ho ritagliato da gommapiuma spessa 10mm (fissata tesa alla gabbia del secondario con due elastici: non si piega neanche sotto folate di vento!), e oculari da 1” e ½ . Con l’Ethos 21 aggiungo un sacchetto con una bottiglia d’acqua da due litri in culatta, che non disturba quando passo agli oculari più leggeri. Ecco come appare cassa con diaframma e coperchio incenierato, montata sulla bascula bascula_s. L’interno del diaframma è bordato di gommapiuma che lascia solo qualche millimetro al margine dello specchio, per accelerare il flusso d’aria e rimuovere lo strato limite.
Il fissaggio del truss era, nelle intenzioni, una genialata: una sola manopola per coppia di tubi del truss fissaggio_truss_s. Ma la mancanza di contrasto alla spinta verso l’esterno del morsetto rendeva la struttura insopportabilmente instabile. Purtroppo il mio artigiano non era disponibile per sopraggiunti impegni lavorativi e famigliari e quindi mi sono dovuto arrangiare. Notare il dilettantesco ritaglio di riscontro alla base dei tubi… Allora ho ordinato i famosi tappi suggeriti da Giulio in Inghilterra. Beh, a causa penso del Brexit sono stati bloccati dalla nostra dogana (un valore di €20) e rimandati irrimediabilmente indietro! Fortunatamente ho scoperto in un paesino un negozio di ferramenta straordinario che ha tutto, ma proprio tutto. Ecco dei tappi di gomma solidissima tappo che ho inserito all’estremità dei tubi, facendo poi passare un bulone che attraversa il fondo della cassa e blocca il truss in maniera più efficace tappi_e_bulloni. Al montaggio però si aggiunge una operazione ulteriore, un poco seccante. Dovrò modificare il sistema tornando a un metodo più tradizionale.
Ecco il dob montato definitivamente, con il truss prima del rivestimento in neoprene. montato_s_0
 
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view post Posted on 13/8/2021, 12:19

Matteo Pian

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Finalmente!!!...seguo con estremo interesse 😉
 
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view post Posted on 13/8/2021, 14:30

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Bellissimo lavoro Lorenzo!!!

Parafrasando Alfieri... il pensiero di Lessona, "Volere è potere", :=/: esprime bene anche il bello della LIBERTA' e la marcia in più ' che dà la progettazione a chi usa la forza di volontà :D :b: :b:

 
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view post Posted on 13/8/2021, 14:59
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Lorenzo Burti

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Grazie a voi! E' stato un progetto di impegno e soddisfazione. Ho imparato molto. La base monolitica potrebbe essere ingegnerizzata meglio per potervi inserire anche la gabbia del secondario, riducendo così le dimensioni del collo da spedire. Ma, in fondo, con la spedizione, la compattezza passa un poco in secondo piano, fa una differenza di costo tutto sommato di gran lunga inferiore all'impegno ingegneristico per migliorare gli lincastri. La cassa, nel suo recesso, mi ha ospitato tutti gli accessori come si vede dalla discussione sulla logistica.
 
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view post Posted on 14/8/2021, 13:43
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non ho capito una cosa, lo specchio è sempre lo stesso o ne hai acquistato uno nuovo da lasciare a Linosa?
 
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view post Posted on 14/8/2021, 15:55
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Ottimo lavoro! :b: :b:

qualche domanda:

1) di quanti Kg lo hai alleggerito rispetto all'originale ?

2) non ho capito le viti in fondo ai tubi del traliccio
 
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view post Posted on 14/8/2021, 17:07

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[Quote] Lorenzo:... e quindi mi sono dovuto arrangiare. Notare il dilettantesco ritaglio di riscontro alla base dei tubi…[Quote/]

Secondo il mio pensiero ormai risaputo, é un bellissimo riscontro. Perché una semplice assicella sagomata, aplicando un principio meccsnico valido.. ha risolto.
 
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view post Posted on 14/8/2021, 18:13
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Lorenzo Burti

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CITAZIONE (Dob45 @ 14/8/2021, 16:55) 
Ottimo lavoro! :b: :b:

qualche domanda:

1) di quanti Kg lo hai alleggerito rispetto all'originale ?

2) non ho capito le viti in fondo ai tubi del traliccio

Non ho mai pesato l'originale, comunque è un Obsession 20" tale e quale. I morsetti della cassa non sono ai vertici della struttura truss e quindi il truss non era stabile. Le viti lo bloccano ai vertici. Un ripiego ad un errore di progetto mio
 
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view post Posted on 14/8/2021, 20:34

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Non è che Cesare farebbe una versione per il mio 60 cm?
 
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view post Posted on 15/8/2021, 09:58
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Lorenzo Burti

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CITAZIONE (mauro_dalio @ 14/8/2021, 21:34) 
Non è che Cesare farebbe una versione per il mio 60 cm?

Gli chiedo. Certo che ultimamente è stato del tutto impossibilitato, come ho scritto, tanto che ho dovuto raffazzonare alcuni aggiustamenti da me.
 
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view post Posted on 15/8/2021, 12:56
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Lorenzo Burti

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La soluzione che mi sendo caldamente di raccomandare è quella dello spider a filo di acciaio. Come ho accennato nel testo, viti di regolazione fine sono superflue perché variando la tensione dei singoli fili si ottengono tutti gli aggiustamenti necessari. Quindi il supporto del secondario può essere un semplice blocchetto di legno con dei piccoli anelli o gancetti dove passano i singoli fili. Il risultato è di una pulizia dell'immagine laddove lo spider tradizionale introduce disturbo, gli anelli di diffrazione e lo spazio tra le stelle doppie. Ne deduco che l'immagine di qualsivoglia oggetto risulti più pulita.
 
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view post Posted on 15/8/2021, 19:11

Matteo Pian

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Interessante la questione dello spider coi fili di acciaio, c‘è qualche foto più ravvicinata del meccanismo che può postare? Grazie
 
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view post Posted on 15/8/2021, 20:03
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Lorenzo Burti

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allora, ho ancora il dob inscatolato in garage e siccome ci sono 35°C non ho per ora provveduto a tirarlo fuori. Certo che farò delle foto perché come ho detto la soluzione è veramente molto interessante e tutto sommato semplice. Ma se vedi il sito su CluodyNights, c'è una discussione molto esauriente con tutti i disegni le misure e quanto serve per replicarlo. La mia esperienza è che non è necessario un blocco di supporto del secondario così sofisticato, perché basta un blocchetto di legno cui si attacca il secondario. Il blocchetto avrà i necessari agganci per i fili di acciaio. Nella discussione su CN ci si dilunga sulla importanza che i fili siano attaccati alla placchetta eccentrica. A me è sembrato che in realtà questo non sia un vantaggio, anzi uno svantaggio, perché concentra il punto di vibrazione. Non è risultato affatto un problema, ma non c'è bisogno di complicarsi la vita. Ripeto, un blocchetto di supporto del secondario ai quattro spigoli si attaccano i rispettivi fili.
 
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view post Posted on 15/8/2021, 20:38
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dagli Appennini alle Alpi basta che sia BUIO

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E risulta rigido?
 
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view post Posted on 15/8/2021, 21:36

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Scendendo ai "numeri" che comportano l'uso pratico dei fili d'acciaio per la sospensione dello specchio secondario, é noto ai chitarristi astrofili, che il Mi cantino (la corda d'acciaio piú sottile della chitarra country) é un filo d'acciajo armonico diametro 0.2mm (2 centesimi di pollice), e sopporta un tiro di accordatura di 15 kg.

Ora il supporto dello specchio secondario si va a trovare completanente di sbalzo come una mensola, nella inclinazione del puntamento sul campo.
Quindi mentre una piattina d'acciaio é già assai rigida.. Al contrario, i semplici fili richiedono un certo "tiro" per mettere in trazione il supporto dello specchio secondario che non si muova durante la inclinazione.

Servono quindi 8 tratti di quel filo caricati con una trazione che può essere di un ottavo di quel valore per non arrivare a schiacciare la cassa del secondario, o anche solo deformarla sensibilmente.

La regolazione di quel tiro può essere fatta "a occhio", facendo passare i fili in opportuni 8 fori praticati nelle 4 colonnine strutturali della cassa del secondario, (o a cavallo dell'anello che sostituisce la cassa) mettendo al suo esterno 8 morsetti a vite ricavari per esempio dal taglio col seghetto dei teminali a vite interni di 2 normali spine elettriche da 220 volt.

Il vantaggio potrebbe essere, secondo teoria, di una minore forza luminosa dei 4 raggi "spykes" di diffrazione, rispetto ad una spyder a 4 razze di piattina, utili nella osservazione di doppie strette.
Ma il supporto del secondario nel mio caso continuava ad essere troppo elasticamente ballerino in confronto allo spider normale in piattina, a causa anche del montaggio dello stesso secondario discendente, a causa della comunque presente elasticità di una coppia di fili paralleli in trazione.

Come al solito la va a gusti. La mia é storia di diversi anni fa. A me non é piaciuta quella elasticità "armonica" gratuita... Ma questi sono stati i miei gusti, obbligati dal mio montaggio.

Altri devono provare. La vedo dura se il montaggio del secondario scende, e quindi con la inclinazione si trova a sbalzo e col suo peso fa forza di torsione diifficile da controllare se non tirando molto i fili... quando una piattina funziona quasi senza trazione.
 
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