Dobsoniani

Piano rotante per specchi a menisco

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view post Posted on 19/11/2023, 18:17
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Bright nebula

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Ciao a tutti , ben ritrovati dopo un po’ di mia colpevole assenza :
Ecco un semplice piano rotante per la lavorazione semi-manuale degli specchi, con la particolarità rispetto agli standard , che sono previsti gli alloggiamenti di celle per diametri da 60 cm fino a 80 cm ed anche più, in grado di sostenere specchi curvati a menisco.
Da quando ho iniziato a lavorare gli specchi un po’ più grandi dei piccolini "concessi" ai grattavetro amatoriali e oltetutto a menisco ( colpa vostra eh!, nello specifico colpa di qualcuno di voi Dobsoniani che me lo ha “suggerito”, io non ci pensavo nemmeno… :D ) mi sono attrezzato con vetri già curvati all’origine e finalmente un piano rotante auto-costruito che mi risparmia svariati chilometri a piedi intorno ad un tavolino oltre che una migliore regolarità e facilità di lavorazione.
Dai 50 cm di diametro in su infatti, non è più sostenibile, almeno per me, la lavorazione completamente manuale, meglio quella “ibrida” !

qualche foto ed un video con il piano in funzione nelle velocità che meglio si adattano alla lavorazione di uno specchio, che devono essere lente, solo un po’ più veloci nella sbozzatura ma , fortunatamente, nel caso dei menischi la fase di sbozzatura per il raggiungimento della profondità non serve, almeno questo :) !

20231115_093848-1200x540

20231115_100512-1200x540

piano-rotante2-1200x346

20231115_100246-1200x540

Lo specchio nel video ha un diametro di 60 cm curvato a F2.2, mentre quello che si intravede a sinistra è di 80 cm sempre a F2.2. Finora funziona tutto bene, anche l'80 cm gira che è un piacere, ovviamente con la sua cella. Sono in arrivo gli F3 sempre da 60 e 80 cm, vedremo con loro come va...

Video: https://www.grattavetro.it/wp-content/uplo...-rotante-2-.mp4
 
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view post Posted on 19/11/2023, 23:55
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dagli Appennini alle Alpi basta che sia BUIO

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una domanda, ma quando lavori, il liquido di risulta che è sullo specchio cade a terra o hai in mente un sistema di raccolta? tipo bacinella per intenderci
 
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view post Posted on 20/11/2023, 09:11
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Bright nebula

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Giusto ! In condizioni "normali" di lavoro , cioè con diametri più contenuti e con utensili a pieno diametro, la miscela acqua ed abrasivo rappresenta un problema se non altro di pulizia . Il materiale che cade dal bordo specchio trascinato dall'utensile e che si accumula su tutto quello che trova non è poco !
Con utensili a sub-diametro e su specchi più grandi, questo aspetto tende a minimizzarsi in quanto l'offset del'utensile sul bordo durante le corse libera una piccola porzione di superficie dell'utensile stesso ed il tipo di lavorazione con sub-diametro, specialmente in parabolizzazuone, cerca di evitare il bordo il più possibile a meno che non ci siano difetti da correggere.la maggior parte della miscela rimane sullo specchio ma, in ogni caso, un po' di liquido cade sempre dallo specchio ed in questo caso, per adesso, sembra sia stato sufficiente trattare il legno del piano e della struttura con diversi strati di protezione idrorepellente.
Il liquido di risulta , finché lo specchio è più piccolo del piano rotante ( 81 cm di diametro ) cade sul piano rotante stesso che è realizzato con un multistrato ad incollaggio fenolico con appunto diversi strati di vetrificatore. A fine sessione qualche passata di spugna bagnata sul piano e sullo specchio riesce ad eliminare e raccogliere facilmente i residui della lavorazione per essere smaltiti, senza compromettere l'integrità del legno che dovrebbe essere "isolato" in grado di resistere ad acqua ed umidità in genere.
 
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view post Posted on 22/11/2023, 16:37
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ma a che punto sei con gli specchi indicati ?
 
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view post Posted on 22/11/2023, 17:29
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Bright nebula

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Il 60 cm è completato, e rimasto parabolico per diverso tempo, quasi un anno, poi alla fine l'ho portato a "misura", iperpolico con k=-1.10 come da progetto, solo che adesso va fatto il secondario, da solo il primario iperbolico non serve a nulla...
L'80 cm devo ancora iniziarlo, il piano rotante serviva infatti proprio a questo scopo.
Sono indeciso se tentare nuovamente un sistema rc o fare un parabolico a f3.
Il problema è che poi... che diavolo ci farò con questi specchi non lo so! :D ( il 60 no, c'è un progetto con un gruppo di astrofili locali per lo strumento che ospiterà gli specchi)
 
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view post Posted on 26/11/2023, 22:50
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dagli Appennini alle Alpi basta che sia BUIO

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beh.. un 80 parabolico... a menisco.. non sarebbe male per fare un test e toglierci definitivamente tutte i dubbi che abbiamo sollevato qua nel forum ( deformazione, tempi acclimatamento, qualità delle immagini prodotte).
 
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view post Posted on 27/11/2023, 00:19
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Infatti , l’idea era proprio questa ma… per levarci o confermarci i dubbi, chi è che lo proverà "sul campo", chi farà tutti i test del caso ? non io sicuramente , non si chiede all’oste se il vino è buono ! :D
Ragazzi, i primi di dicempre mi arrivano due menischi da 81 cm a F3 , quello che si vede sulle foto è un 80 cm a F2.2 per un progetto di un Cassegrain RC e ci vorrà tempo , mentre un parabolico si realizza in tempi relativamente ridotti e, se qualcuno ha qualche idea, io sono disponibile a prestare lo specchio per tutti i test e le uscite che si vorranno fare. Certo, ci sarebbe il "piccolo" dettaglio di costruire una struttura adeguata, di metterci un buon correttore di coma ma , come dicevo, sono dettagli... :D
 
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view post Posted on 27/11/2023, 23:34

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Ciao Massimo.
Bello il piano rotante alimentato a inverter.

Penso che il lavoro di "grattamento" fatto a mano (intendo alla "Gordon Waite") sia più intuitivo e alla fine migliore, vista anche la minore quantità di vetro da asportare.

Per i test in fase di lavorazione, penso occorra mettere da parte Ronchi e Foucault, ed orientarsi verso l'interferometro. E quello "di Bath", ho visto su Cloudy Night essere il tipo più gettonato (info di utilizzo
del quale esistono anche versioni acquistabili in Kit

Con l'interferometro, so che si usa un programma utile pure per Ronchi e Foucault che si chiama DTF fringe (Guida rapida di DTFringe
)
(kit di altro tipo con software usato anche da GioCasi di Grattavetro).

Per quanto riguarda la impegnativa costruzione della struttura; per la fase test post parabolizzazione, una idea sarebbe la "invenzione" del "telescopio di Occam" (facendogli deporre il "rasoio" :D ) Economicissima e bruttissima ma utile, mettendo spartanamente il primario puntante allo zenit su una base al suolo sostitutiva della cassa del primario, sovrastata dalla cassa del secondario opportunamente supportata ai due lati (ad imitazione di uno dei sistemi usato nei dobson per la taratura dei tubi del traliccio ala corretta lunghezza focale).

Le mie sono sempre elucubrazioni a ruota libera....
 
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view post Posted on 28/11/2023, 11:53
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Bright nebula

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Ciao Giulio grazie ! Riguardo i test in fase di lavorazione, come sai, sono affezionato al test della caustica, un test con cui mi trovo benissimo, che offre risultati certi , ripetibili ed indipendenti dall’operatore ed anche questo test che non conoscevo ,me lo avevi suggerito tu tempo fa. Come tutti i test che misurano un diametro ha i suoi limiti ma in questo caso l’uso combinato con il ronchi permette di estendere i risultati all’intera figura .
Inoltre più le focali sono corte ed i diametri estesi, più il test diventa semplice ed efficace nelle misurazioni-
E chiaro che il confronto tra più test , specialmente se di natura diversa, è il metodo che offre garanzie migliori, perciò non sarebbe male abbinare o verificare i risultati della caustica con test interferometrici.
Sul post precedente si parlava di effettuare dei test a specchio finito per valutare la resa di un menisco dallo spessore ridotto riguardo deformazioni, acclimatamento ed altre condizioni operative rispetto ad uno specchio “standard”.
Questo tipo di verifiche andranno fatte “sul campo” dopo aver costruito una struttura che offra garanzie di stabilità e precisione tali da poter isolare le ottiche durante le verifiche e quindi addebitare agli specchi qualsiasi anomalia di resa ottica.
 
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view post Posted on 28/11/2023, 20:47
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Lorenzo Burti

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...questa sì che è una discussione con i fiocchi...
 
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una struttura "farlocca" in economia non sarebbe difficile da fare. la cella sarebbe l'elemento più difficile, ma non impossibile. e alla fine imperniare questa per avere almeno il movimento in altezza diventa facile.
"4 manici di scopa"
Guidi realizza già strutture f3 di diametro simile..
 
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view post Posted on 29/11/2023, 14:46

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CITAZIONE (massimar @ 28/11/2023, 11:53) 
Ciao Giulio grazie ! Riguardo i test in fase di lavorazione, come sai, sono affezionato al test della caustica, un test con cui mi trovo benissimo, che offre risultati certi , ripetibili ed indipendenti dall’operatore ed anche questo test che non conoscevo ,me lo avevi suggerito tu tempo fa. Come tutti i test che misurano un diametro ha i suoi limiti ma in questo caso l’uso combinato con il ronchi permette di estendere i risultati all’intera figura .
Inoltre più le focali sono corte ed i diametri estesi, più il test diventa semplice ed efficace nelle misurazioni-
E chiaro che il confronto tra più test , specialmente se di natura diversa, è il metodo che offre garanzie migliori, perciò non sarebbe male abbinare o verificare i risultati della caustica con test interferometrici.
Sul post precedente si parlava di effettuare dei test a specchio finito per valutare la resa di un menisco dallo spessore ridotto riguardo deformazioni, acclimatamento ed altre condizioni operative rispetto ad uno specchio “standard”.
Questo tipo di verifiche andranno fatte “sul campo” dopo aver costruito una struttura che offra garanzie di stabilità e precisione tali da poter isolare le ottiche durante le verifiche e quindi addebitare agli specchi qualsiasi anomalia di resa ottica.

Ciao Massimo. Concordo su tutto il tuo pensiero. Dimenticavo che tu avevi già usato il test della caustica, con la tua base micrometrica molto precisa. Ed è pure una ottima idea quella di applicare l'uso del Ronchi, post caustica, per la sua resa visuale immediata dello stato della intera superficie
 
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view post Posted on 29/11/2023, 16:24
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Bright nebula

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CITAZIONE (Longastrino @ 29/11/2023, 13:34) 
una struttura "farlocca" in economia non sarebbe difficile da fare. la cella sarebbe l'elemento più difficile, ma non impossibile. e alla fine imperniare questa per avere almeno il movimento in altezza diventa facile.
"4 manici di scopa"
Guidi realizza già strutture f3 di diametro simile..

Secondo Gui Plop, il famoso software per simulare le deformazioni di unoi specchio in funzione della cella che lo supporta, un menisco di qualsiasi diametro e focale va "trattato" come se fosse uno specchio piano di pari diametro e spessore e quindi con F infinito o comunque con focale di qualche centinaio di metri almeno. Le migliori condizioni per un 80 cm, da quello che ho visto, si avrebbero con una cella a 27 punti in cui le deformazioni risultanti rientrerebbero in valori "quasi" accettabili. Questo è quello che dice la teoria ma, come tutti sappiamo, la pratica a volte è ben diversa ! :)
 
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view post Posted on 30/11/2023, 17:35
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CITAZIONE (massimar @ 22/11/2023, 17:29) 
Il 60 cm è completato, e rimasto parabolico per diverso tempo, quasi un anno, poi alla fine l'ho portato a "misura", iperpolico con k=-1.10 come da progetto, solo che adesso va fatto il secondario, da solo il primario iperbolico non serve a nulla...

quando hai scritto questo (che ho messo in grassetto) mi è venuto in mente un vecchio articolo su Sky & Telescope , sono andato a cercarlo e l'ho trovato!
In pratica un tizio su un primario iperbolico ha messo in prossimità del fuoco un semplice correttore di Ross a 2 lenti ottenendo una correzione invidiabile (stelle di soli 2,5" a 15 mm dall'asse ottico, quando un normale newton f/4 alla stessa distanza fa stelle grandi circa 20").

se vuoi ti mando le foto dell'articolo del maggio 1999

comunque su CN ci sono molti thread di come accoppiare un iperbolico e un correttore di coma commerciale
https://www.cloudynights.com/topic/559101-...coma-corrector/
 
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view post Posted on 30/11/2023, 22:29
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Bright nebula

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Ma si, infatti... un secondario iperbolico funziona come un "correttore" per il primario anch'esso iperbolico. L'analisi matematica applicata all'ottica ci dice ( non a me ma alle geniali menti che l'hanno dimostrato) che la migliore correzione possibile per un primario iperbolico è quella fornita da un secondario iperbolico costruito secondo parametri risultanti
dalle "equazioni degli specchi" , in altre parole il sistema ritchey- chretien.
Poi i tentativi, a volte razionali ed altre più casuali, per fortuna vanno avanti e spesso si scoprono combinazioni ottiche che funzionano più o meno bene.
La tecnica dei correttori , intesa come sistemi di lenti aggiuntive al sistema di specchi è stata portata avanti anche da molti costruttori di ottiche professionali, basti pensare che officina stellare su progetto ottico di M.Riccardi ( il programmatore di Atmos optical design) offre a complemento di sistemi Cassegrain e derivati, dei correttori integrati nel telescopio che riescono ad ottenere campi corretti ed aplanatici di ben 100 mm sul piano focale. Una cosa impensabile fino a qualche tempo fa. Quindi non mi sorprende che altri audaci sperimentatori trovino delle soluzioni anche non convenzionali che comunque funzionano !
È lo stesso motivo che spinge me (e pochi altri) a lavorare un menisco sottile o altre improbabili lavorazioni: funzionerà, non funzionerà, boh... se nessuno ci prova non lo sapremo mai !
 
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14 replies since 19/11/2023, 18:17   258 views
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