Ci sono due tipologie di dispositivi che si collocano nel territorio intermedio fra osservazione visuale e fotografia. Questo thread vuole esporre quello che ho finora capito e che non è ancora di così ampia diffusione.
1) partiamo con gli intensificatori di immagine, altrimenti detti Night Vision Devices o NVD. Si tratta di dispositivi ottico-elettronici il cui effetto finale è l'amplificazione dell'intensità superficiale di una immagine astronomica.
Sono, in realtà, dispositivi inventati a scopo militare (ormai siamo alla terza/quarta generazione). Il principio di funzionamento è più o meno questo: l'immagine del telescopio viene focalizzata in un piano focale dove sta un materiale che emette elettroni se colpito da fotoni (fotocatodo). Gli elettroni vengono accelerati e passano attraverso una miriade di piccoli canali (micro-Channel-Plate) nei quali ogni elettrone genera una cascata di altri elettroni (con rapporto tipico di 1 a 10000). Gli elettroni così moltiplicati finiscono su un altro piano dove c'è un materiale (fosforo) che emette fotoni se colpito da elettroni. L'effetto finale è quello di moltiplicare i fotoni in ingresso e innalzare la brillanza superficale degli oggetti. Invece che usare la visione distolta, che ha bassa risoluzione, si può quindi usare visione diretta o mezza via. Per esempio M27 appare "soffice e sfumata" in qualsiasi telescopio (causa visione scotopica) ma diventa con bordi netti in un NVD.
Un effetto secondario è che il fotocatodo è sensibile nell'infrarosso e, quindi, si possono osservare agevolmente le nebulose in emissione in H-alfa. Per esempio ieri sera, da casa, ho visto la Nebulosa California puntando il dispositivo al cielo e mettendoci davanti un filtro H-alfa.
Questi dispositivi, in realtà, sono ottimizzati per l'applicazione militare. Per osservazioni sotto cieli bui la sensibilità nell'infrarosso è controproducente dato che l'ariglow è molto intenso in infrarosso. Si ovvia con un filtro IR-cut, ma, di nuovo, le ottiche sono ottimizzate verso il rosso. Infine la latenza dei fosfori è molto breve, il che fornisce immagini in tempo reale mentre per uso astronomico sarebbe utile una latenza più lunga in modo da accumulare più segnale e ridurre il rumore.
Insomma, sono dispositivi militari adattati all'impiego astronomico. Fanno il loro lavoro, a volte bene, ma farebbero meglio se fossero espressamente ottimizzati per l'astronomia. Sono oggetti molto costosi e hanno anche delle restrizioni in esportazione (non possiamo comprare quelli americani e non possiamo viaggiare ovunque con quelli europei).
Su CN c'è un forum dedicato:
www.cloudynights.com/forum/139-night-vision-astronomy/Dal punto di vista della
esperienza dell'utente, è praticamente la stessa cosa che usare un oculare normale. Si guarda dentro e si dimentica il doppio passaggio fotoni-elettroni-fotoni. Si possono apprezzare cose che altrimenti non sarebbero visibili o sarebbero visibili in telescopi maggiori. Il motivo principale che mi ha spinto a comprarne uno è l'intenzione di usarlo con il Dobson da 25 cm Sumerian, che posso portare in volo (per esempio a Pantelleria, Creta, La Palma).
2) Electronically Assisted Astronomy. E' quella cosa che ultimamente fa Dob45. Si tratta di usare dei dispositivi di ripresa in tempo non proprio reale per osservare il cielo.
Sono comparsi sul mercato alcuni telescopi, inizialmente concepiti per EEA (ma che poi alla fine vengono usati su tempi di posa lunghi per fotografia come un sistema tutto in uno). Su CN c'è un intero forum dedicato
www.cloudynights.com/forum/147-smart-telescopes/ .
Ci sono sostanzialmente tre brand:
-il cinese ZWO Seestar S50.
linke due prodotti francesi (con parti probabilmente made in china):
- Vaonis: produce una intera linea di smart telescopes
https://vaonis.com- Unistellar: produce due tipi di telescopio:
www.unistellar.comI primi due sono rifrattori da 50 mm, il terzo un riflettore da 114 mm. Una caratteristica comune è che si allineano e inquadrano gli oggetti da soli. Si controllano da app.
Possono essere usati per EEA, per esempio il primo ogni 10 secondi di acquisizione mostra l'immagine aggiornata sullo schermo. Un po' come osservare e vedere gradualmente sempre più cose. Il più costoso di tutti, l'unistellar evscope ha anche un oculare digitale di Nikon: ci si guarda dentro l'immagine in formazione come se si guardasse dentro un oculare.
Alla fine, però, questo oggetti spingono gli utenti vero la fotografia (tutti li usano con tempi di acquisizione lunghi e post elaborano le immagini) invece che sei ger ei fotografi verso il visuale.
Dimenticavo: gli NVD rendono immagini in bianco e nero (o verde nero a seconda dei fosfori). Gli smart telescopes immagini a colori.
Il web è pieno di video in entrambi i casi.
Vedi per esempio:
www.youtube.com/c/galactichunter