Dobsoniani

L'arte di collimare, (perché un tubo di legno funziona bene)

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Dob45
view post Posted on 13/11/2010, 20:09 by: Dob45
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Spiral galaxy

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Copio/incollo un intervento che avevo fatto su un altro forum a proposito di collimazione, offset e altre cose collegate. Spero che sia utile a chi non ha ancora le idee chiare:


L'offset serve unicamente a centrare il campo di piena luce sull'asse dell'oculare (o del fuocheggiatore); ricordo che il campo di piena luce è l'area del piano focale totalmente illuminata dal primario. Inoltre grazie all'offset "totale" (ossia nelle due direzioni) si rendono paralleli sia l'asse ottico del primario che l'asse geometrico del tubo : così facendo si possono usare i puntamenti passivi (tipo lo SkyVector). Detto questo si può collimare perfettamente un newton sia con l'offset "totale" che con l'offset "parziale" (ossia quello che è chiamato "new model"): solo che in quest'ultimo caso avremo alla fine che l'asse geometrico del tubo e l'asse ottico non saranno paralleli (e questo potrebbe portare a un'eccessiva imprecisione se si usa un puntamento digitale passivo) . Addirittura, in un newton collimato si potrebbe traslare il secondario parallelamente alla sua superficie: il tele sarebbe sempre collimato ma il campo di piena luce (immaginiamolo un cerchio) si sposterebbe in su o in giù a seconda del verso in cui sto traslando il secondario: è chiaro che se lo sposto troppo arriverà un punto in cui il secondario non intercetterà più tutto il cono di luce proveniente dal primario il quale lavorerà come se fosse diaframmato : ma il tele è sempre collimato! Facendo lo star test in quest'ultima condizione vedremmo la stella sfuocata non come la classica figura circolare , ma ne mancherà un pezzo (corrispondente all'area che non viene illuminata dal primario) : è questo che di solito viene confuso con l'astigmatismo. Se durante la prima fase della collimazione, posizionando il forellino del portarullini in prossimità del fuoco , vediamo che il bordo del secondario è coincidente con il bordo riflesso del primario significa che il campo di piena luce è zero e ciò vuol dire che lo strumento lavora alla sua piena apertura solo nell'asse ottico, ma appena ci allontaniamo dall'asse, non lavorando più a piena apertura, è come se avessimo uno strumento di diametro inferiore ( tranquilli, il calo di luce non è brusco soprattutto in strumenti dal basso rapporto f/ , vedere ad es. www.fpi-protostar.com/bgreer/illum.htm) . Di solito si consiglia questa configurazione in Newton "planetari" in quanto consente di ridurre al minimo l'ostruzione anche se personalmente ritengo che un minimo di campo di piena luce (ad es . 4 mm ) sia utile in quanto se il secondario è al pelo (CPL =0) il cono di luce proveniente dal primario va a colpire proprio il bordo del secondario che di solito è la parte peggio lavorata (soprattutto la punta ,quella cioè che è più vicina al primario, è la parte più delicata). Se invece , in prossimità del fuoco, non riusciamo a vedere tutto il bordo riflesso del primario significa che il secondario è sottodimensionato e di conseguenza lo strumento lavorerà diaframmato: è chiaro che questa situazione è da evitare . In newton normali il campo di piena luce di solito ha dimensioni comprese tra i 10mm e 20mm ( circa....nulla vieta di progettare un newton con un campo di piena luce più grande , utilie soprattutto se è destinato all'uso fotografico) e quindi quello che si deve vedere guardando dal forellino del sight-tube (o del Cheshire o del coperchietto portarullini) è il riflesso del primario che dovrà essere concentrico col bordo del secondario (lo spazio tra i due bordi è proprio dovuto al campo di piena luce non nullo) . A questo punto, sia con l'offset "totale" che con quello "parziale" regolando le viti del primario si rende l'asse ottico del fuocheggiatore (e quindi dell'oculare) coincidente con l'asse ottico del primario ( ci potrebbero essere dei piccoli errori spiegati nel link di Nils Carlin ) . In queste condizioni il foro del coperchietto , l'eventuale crocicchio del Cheshire ( o del sight tube), il punto nero sul primario (o l'anello ) son allineati . D'altronde anche i collimatori laser (che io non ho mai usato) lavorano su questo principio : il laser esce dall'asse del fuocheggiatore, colpisce il secondario (e dove lo colpisce dipende dall'offset), colpisce il centro segnato del primario e ritorna indietro facendo lo stesso percorso se la collimazione è ok. Indipendentemente dalla procedura e dagli strumenti usati , soprattutto se si ha intenzione di fare osservazioni in alta risoluzione, conviene sempre rifinire la collimazione con lo star test che, se il seeing lo consente, va effettuato ad alti ingrandimenti su una stella non troppo luminosa e sfuocando pochissimo in modo da vedere uno , due anelli al massimo.
 
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67 replies since 7/11/2010, 21:49   3931 views
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