Finalmente riconnesso dopo weekend "molto lungo" nelle Marche (sono tornato poco fa...) aggiorno il post con le considerazioni risultanti da almeno 12 ore di osservazioni divise su tre nottate (report degli oggetti osservati in separata sede). Complessivamente i nuovi oculari hanno "pensionato" i vecchi (16mm SWA 68°, 24mm QX 70°, 32mm SW 70°), dimostrandosi superiori come estensione di campo e correzione (tranne nel caso del 16mm, effettivamente ben corretto fino ai bordi ma comunque penalizzato dai soli 68° di CA)
ES 24mm 82° ("
mammuth")
Questo oculare, testato sulle Pleiadi, mi restituisce lo stesso campo reale del precedente 32mm, meglio corretto e con maggior ingrandimento. In assoluto, per i cieli poco entusiasmanti del centro Italia (SQM 21.2 - 21.4), la scelta migliore come oculare a largo campo: nel 32mm si ottiene solo un fondo cielo più chiaro e nessun vantaggio sul deep. Accoppiato col filtro OIII Astronomik da 2" il fondo cielo rimane ancora parecchio al di sopra della soglia di sensibilità della retina. In questa configurazione mi ha restituito le migliori visioni ottenute fin qui di oggetti nebulari estesi (Velo, Laguna, Omega, Eagle, Nord America), oltre ad essere ormai l'oculare "cercatore" per antonomasia.
Detti i pregi veniamo ai "difetti": l'accoppiata tra struttura ultraleggera ed oculare "ultrapesante" non è certo di quelle vincenti. Ho sostituito l'elastico con uno più "energico" riuscendo alla fine ad ottenere un bilanciamento passabile, ma i problemi non sono risolti, soprattutto a declinazioni medio basse (dai 50° di altezza all'orizzonte)...
Il primo e più grave in ordine di importanza è la tendenza del telescopio ad "impennarsi" in fase di sostituzione dell'oculare, cosa che mi ha costretto a tenere lo strumento con una mano mentre con l'altra provvedevo alla sostituzione...
(l'acrobazia è meno semplice di quanto sembri, dato che occorre un posto dove riporre l'oculare prelevato, e diventa pressoché impossibile da effettuarsi in un unico passaggio se si rende necessario trasferire anche il filtro OIII
) ...il tutto, nel passaggio ad oculari ad elevato ingrandimento, comporta di frequente la perdita dell'oggetto osservato dal campo visivo
. In compenso la sostituzione, una volta effettuata, non crea ulteriori problemi di sbilanciamento con gli oculari più leggeri. A declinazioni molto basse (M7, M8) il movimento verticale si indurisce oltremisura, procurando uno "smottamento" della base della struttura. Ho già in mente delle possibili soluzioni ai diversi inconvenienti ma, con evidenza, non sarà un problema di facile soluzione.
(per fortuna è più un "fastidio" che un reale limite alle prestazioni dello strumento)
ES 18mm 82° ("
figliuth")
A dispetto dei miei dubbi precedentemente esposti questo oculare si è rivelato sufficientemente diverso dal precedente da giustificare la propria permanenza nel parco oculari, ottima resa, ottimo tutto, surclassato il precedente 16mm, consente un buon lavoro in tandem con il 24mm anche in funzione dell'utilizzo col filtro OIII. Unica pecca, devo dire inaspettata, il salto che ormai mi pare davvero eccessivo rispetto all'8,8mm UWA, tanto che ho in previsione l'integrazione finale (speriamo!) con un 13mm 82° (e mi sembra ce ne sia uno in vendita usato...
).
ES 4,7mm 82° ("
lo smilzo")
Ora che ce l'ho devo ammettere che un'oculare di questa focale mi mancava. Utilizzo prevalente su nebulose planetarie e pianeti (solo Giove, per ora), in questo caso il salto rispetto all'8,8mm (2x) appare giustificato e non tale da farmi sentire la necessità di una focale intermedia. Sulle planetarie l'ho utilizzato in tandem con l'8,8mm quando su quest'ultimo era montato il filtro OIII: il maggior ingrandimento scurisce il fondo cielo al punto da non rendere necessario l'impiego del filtro. Il seeing buono ma non strepitoso non mi ha consentito di spremerne fino in fondo le potenzialità di risoluzione, ma su Giove alle 3.00 di mattina l'immagine era più che dignitosa, mostrando l'ombra di un satellite bella tonda ed un paio di grosse condensazioni rosso scuro sulla banda dal lato opposto del pianeta. Da verificare la percezione di una leggera distorsione ai bordi del campo, con la sensazione di un'immagine del disco planetario leggermente più oblunga che non al centro...
Edited by Marcopie - 1/9/2011, 08:16