CITAZIONE (Dob45 @ 13/3/2012, 19:39)
Infatti. Quel programma presenta delle semplificazioni che andrebbero valutate, per capire se nonostante esse sia ancora in grado di riprodurre realisticamente, il processo per la visualizzazione del quale è stato pensato.
Con questo preciso che non sono un teorico e non sarei in grado in primo acchito di confutare né confermare alcunché, in quanto per indole preferisco farmi le mie idee a modo mio. Ma fidandomi delle mie rilevazioni sperimentali seguenti, trovo (come del resto potrebbe essere ovvio) in primo luogo che in quel programma, per comprensibile semplificazione, l’andamento della temperatura ambiente è stato stabilito che avvenga in modo lineare.
Cosa che nella realtà già non è, in quanto la temperatura ambiente sarebbe proprio un caso che calasse secondo una retta. Mentre invece normalmente lo fa seguendo una curva. Curva che la temperatura dello specchio può inseguire più o meno da vicino, a seconda della presenza e/o della efficienza della ventilazione.
Ventilazione che ha lo scopo primario di ridurre il gap termico fra ambiente e specchio, in modo tale che il delta t° residuo (calcolato entro almeno 10 gradi Fahrenheit, cioè 5.55 °C. come afferma l’articolo di Alan Adler su Sky and Telescope del Gennaio 2002 pag 134), permetta alla ventilazione di espletare il secondo scopo altrettanto importante di asportare lo strato limite turbolento presente maggiormente sul bordo dello specchio, e con questo lasciare al suo posto un flusso laminare non perturbato, che non disturba l'osservazione.
Nel mio caso sperimentale del Dobson 360F5, trovo quell'equilibrio quando vedo in intrafocale almeno un decina di ravvicinatissimi anelli di diffrazione, ed a fuoco ricchi dettagli e particolari. Cosa che avviene (vedi grafico) quando il gap non è zero ma ancora distante ben 3.5 gradi di temperatura fra specchio e ambiente.
GRAFICO
Nel mio caso il delta t° è mantenuto dalla ventilazione per tutta la rilevazione, con una leggera tendenza a un progressivo lento miglioramento.
SE può interessare, L’hardware installato sul mio 360F5 che fornisce queste prestazioni è formato da:
- Un diaframma anteriore allo specchio primario, dello stesso diametro del primario e installato a 25mm di distanza da esso..
- Un ventilatore anteriore 12Volt c.c. 1,35 Watt @2000 giri (0.11Amper) misure 70x70x25mm con capacità di flusso pari a circa 12 cfm (21 metri cubi ora) che soffia in diagonale sulla superficie riflettente del primario.
- Una chiusura completa in velcro, che per la disponibilità del materiale ho realizzato con “plastica da parati MURASPEC nera opaca specifica antiriflesso” (…..una specie di Kydex “autarchico”che però è più flessibile) della parte posteriore del primario in modo tale da fare una ampia camera contornante il primario, dalla quale l’aria possa uscire solo attraverso alla ventola aspirante posteriore (oppure eliminando a strappo la parete posteriore velcrata).
- Una ventola aspirante posteriore a 12 V c.c. 2.3 watt @3000 giri, misure 80x80x25mm con capacità di flusso pari a circa 35 cfm (58 metri cubi ora). Che estrae e espello posteriormente l’aria dall’ampio “bozzolo” che contiene il primario.
Tornando al programma “Mirror cooling”:
Se inserisco in esso i dati del mio grafico (i più importanti dei quali sono la temperatura ambiente iniziale, quella finale e i minuti dell’intervallo di tempo totale), ottengo una curva della temperatura dello specchio peggiorativa della realtà. Per cui devo andare a correggere manualmente i coefficienti “Front film” e “Back film” a valori poco credibili (e assai peggiorativi se confrontati con le prestazioni nominali dei ventilatori e dell’hardware) per portare la curva a i valori finali che io ho rilevato.
In conclusione: …(ahimè mi sono dilungato un po’troppo)…Ammetto la mia inadeguatezza culturale, ma secondo me il programma Mirror cooling, filosoficamente condivisibile, mi sembra che poggi su un numero troppo elevato di variabili pratiche incerte….Per intenderci… è quasi come la formula di Drake….
E quindi, riterrei che è più sicuro che ciascuno faccia le sue rilevazioni per stare più sul versante pratico dei “piedi per terra”....Anzi... dell'occhio allo star test.