mauro_dalio |
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| In linea di principio l'indice di qualità che calcolo è proprio la dimensione corrispondente a un identico rapporto segnale rumore. Il valore "ottimale" di questo rapporto direi che è tale che sia sotto la soglia di sensibilità al contrasto dell'occhio in modo che l'immagine non sia distinguibile da una perfetta. A questo punto però bisogna anche considerare che gli indici sopra detti sono "complessivi". Se poi si va a "spacchettare" il segnale in frequenza si scopre che a parità di segnale questo può essere un po' spostato verso le basse frequenze o al contrario verso quelle alte (cioè con rapporti diversi tra il macro e micro contrasto) che visivamente fa un effetto diverso. Stessa cosa per il rumore: ci sono diversi tipi di rumore. Un esempio:
a) rumore prevalentemente formato da artefatti lineari dovuti al processi usato per incrementare il contrasto.
b) rumore dovuto alla compressione jpeg.
c) quasi nessun rumore (questo è il dob 16!).
d) rumore uniforme.
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