Qualche anno fa, per sperimentare l’aspirazione dello strato limite, soprattutto per poter “toccare con mano” quale delta t° fosse tollerabile fra ambiente e primario, con aspirazione o senza aspirazione, installai un termometro digitale da auto, con sonda per la temperatura esterna che fissai dietro il primario, sotto un francobollo di polistirolo (senza pasta conduttiva). L’ambaradàn
supertrapaner funziona ancora adesso.
I diagrammi che seguono (li ho pescati a caso in mezzo ad altri) provengono da prove fatte in quasi assenza di vento, e sul mio specchio 360F5 spesso 30mm di ottimo vetraccio.
Quel che ho capito allora, è che nelle serate osservative “tipo”, di norma la temperatura ambiente precipita in prima serata, e poi rallenta un poco l’abbassamento orario.
Per cui una acclimatazione naturale (senza ventilazione/aspirazione) non è praticamente mai raggiungibile (…se non forse all’alba), da qualunque telescopio.In questi casi il primario perde terreno rispetto al calo dell’ambiente anche di oltre 5 o 6 gradi, in 4 ore (il mio tempo medio di osservazione).
Ovvio che l’osservazione ad alto ingrandimento, in quelle condizioni non è praticabile …se non per un breve tempo in prima serata , e a patto però di aver avuto l’accortezza di mettere il telescopio fuori prima due o tre ore prima di uscire ad osservare.
Con l’aspirazione posteriore del primario inscatolato e diaframmato anteriormente, l’inseguimento del primario verso la temperatura ambiente migliora, ma l’effetto preponderante è quello della “pettinatura” delle turbolenze, che migliora di moltissimo le prestazioni ad alto ingrandimento, anche se il delta di temperatura si mantiene sfavorevole ma di soli circa 2°C.
Queste sono le mie esperienze. Ma devo dire che non sono andato a cercare un ulteriore miglioramento, che comunque sarebbe possibile.
Qualche foto: