E' un fatto che vanno di moda ottiche Newton ultra corte. Sotto F/4 e anche F/3 e chi meno ne ha meno ne metta. Ha contributo a questa moda un atteggiamento,ento seconde me facilone degli acquirenti, che pensano che un'ottica F/3 sia tutto sommato equivalente a una F/5... basta che chi la fa ci metta un poi' di impegno. Hanno contributi anche certe mode d'oltre oceano dove punica cosa che is menzione è stare con i piedi per terra su un 24-30" di apertura (sorvolando sulla qualità). Contribuisce infine anche il silenzio degli ottici che piuttosto che convincere l'acquirente a scegliere un'ottica di sicura qualità, preferiscono non rischiare e danno quello che si chiede (corto corto e ancora corto).
Bene, questo è un esempio tipico (uno dei tanti che ho visto, l'ennesimo) di un'ottica F/3.8 (nemmeno tanto tirata dunque).
La prima cosa che salta all'oc chi è il difetto zonale verso il bordo. In realtà questo difetto è ben visibile perché è localizzato, ma non è in assoluto grave. E' indicativo, semmai della difficoltà di realizzare la forma finale che ha probabilmente richiesto diversi passi (tocchi e ritocchi) che hanno alla fine lasciato sul campo quel solco.
Il difetto maggiore è in realtà meno evidente. Con un po' di attenzione si nota che le ombre del secondario hanno dimensioni diverse in intra/extra e con altra attenzione si nota che mediamente la corona centrale tende ad essere più scura in extra e più chiara in intra. Ecco, quella è aberrazione sferica (mascherata dalla zona è meno percepibile). Non è tanta: da sola ammonta a poco meno di del famoso lambda/4. Se ci fosse solo lei l'ottica sarebbe già intorno a strehl 0.8 (parlo di dati ottenuti con qualche test di Roddier, non numeri a occhio).
Con un test di Focault con maschera di Couder si potrebbe, in tutta onestà ritenere l'ottica diffraction limited.
Il problema è che quando questa aberrazione si somma con le altre comunque presenti (cioè se si contano tutte eccetto il coma che può essere eliminato collimando bene) lo strego scende sotto 0.8. Circa 0.65-0.7.
Ora, non dirò mai nemmeno sotto tortura chi ha realizzato questa ottica. Però posso dire che nella graduatoria questo ottico si colloca nella fascia alta. E' una persona che, se lo specchio fosse stato F/5 lo avrebbe fatto Strehl 0.9 al primo colpo e senza zone.
Per carità si può ancora lavorare (forse eliminato un po' della sferica si potrebbe raggiungere l,o 0.8 - magari con altre4 zone in regalo?).
Il punto è però che questo F/3.8 ben rappresenta a mio mood di vedere (e in base a tutti meloi che finora ho visto) il tipo di compromesso di cui sempre si tace quando si propagandano ottiche ultra corte con cui tare con i piedi per terra.
Ora sarebbe bene essere informati perché, sono convinto, molto sceglierebbero allora qualche gradino di una buona sola stabile invece.
Ah, e questo è "solo" F3,8. Immaginate gli F più corti. Tutte le difficoltà aumentano esponenzialmente. A questi rapporti focali secondo me sono pochi gli ottici che riescono dopo lungo lavoro a garantire qualche cosa di appena diffraction limited. io non ho MAI visto un F3.x senza problemi. Quando lo vedrò (magari uno di quelli americani di cui si favoleggia) ve lo dirò.
PS non cercate di indovinare chi è l'autore: c'è tantissima gente che mi scrive mandandomi i fits per i Roddier. Non è mi portante chi, è mi portante che questo a mio giudizio è rappresentativo della situazione in cui ci si caccia volendo fare focali ultra corte.
Attached Image: 1a0d9b47-9c88-4505-b02e-83d48fe5a84b