Alla domanda della discussione: "Ma l'aspirazione muove veramente l'aria dello strato limite"?...rispondo che non ha un effetto così radicale; tuttavia lo strato limite lo "PETTINA", rendendo qualsi laminare buona parte del suo spessore, e quindi la visione degli anelli grigi della tacca di diffrazione attraverso quel mezzo diventato ordinato e trasparente, diviene solo tremolante (naturalmente seeing atmosferico permettendo **).
Quoto Longastrino. (Ho cercato anch'io quel filmato di parecchi anni fa, ma non sono più riuscito a ritrovarlo)
Per le "mille parole" (...e su queste io sono un esperto): Direi che sull'argomento della efficienza di acclimatazione dello specchio primario, ho sbatacchiato assai i miei due neuroni, facendo dei test con la installazione sul mio dob 360F5 di un termometro da auto da 5 euro, che nel suo “case” ha due sonde; una per la misura della temperatura ambiente dell'auto, ed una sonda remota da applicare all'esterno auto per misurare la temperatura esterna.
Ovviamente nel mio montaggio sul telescopio, la sonda remota l'ho applicata ben isolata sul retro del primario, sotto un “francobollo” di polistirolo; mentre la sonda nata per misurare la temperatura dell'ambiente auto, ora mi misura la temperatura del luogo di osservazione.
Le prove le ho fatte in diverse serate di diversa stagione, guardando il progredire o regredire della turbolenza in intra focale, con aspirazione posteriore diametro 80mm spessore 25mm, da 360 metri cubi ora di portata a 1400 giri al minuto (a 12 volt), oppure 180mc a 6 volt, forniti dalla mia vecchia lampada/faro ricaricabile modificata allo scopo (
www.grattavetro.it/alimentatore-0-...razione-dobson/ )
Il tutto con lo scopo di seguire visivamente l'andamento della turbolenza nel percorso ottico del dobson (più o meno disturbata dal seeing esterno specie in extra focale), fino a capire dcome fare per arrivare a vedere quasi ferma la tacca di diffrazione allo star test.
Lascio le chiacchiere sull'argomento test, nell'articolo di cui al link seguente. Ma riassumo in breve che alla fine mi sono trovato meglio (...ma la cosa sarebbe ancora migliorabile), con il mio setup attuale che prevede il già detto ventilatore diametro 80mm ma spesso 25 (la portata aumenta con lo spessore).
Il ventilatore è in aspirazione e gira a velocità BASSA (1400 giri) che se è il caso di forte ingrandimento riduco a 700 in osservazione, perchè spegnere vuol dire perdere terreno con l'acclimatazione.
Il diaframma anteriore al primario ad una distanza di 2cm dal bordo specchio (di meno attualmente non posso); al quale aggiunsi un ventilatore anteriore da 60 mm che soffia radente sulla superficie riflettente del primario, funzionante anche lui in parallelo a quello posteriore, installato per velocizzare un poco l'inseguimento della temperatura altrimenti troppo lento (...col mio setup).
In conclusione: Dato che è scientificamente impossibile per inerzia raffreddare fino alla t° uno specchio di qualunque diametro e di spessore anche solo 30mm. Ed inoltre un raffreddamento localizzato genera astigmatismi..
Per bene che vada la temperatura dello specchio, nel mio setup (ma in qualsiasi setup) “insegue” quella ambiente nel suo precipitare, mantenendo il primario (nel mio caso) nei 3 o 4 ° C più caldo dell'ambiente (vedi grafici nell'articolo seguente), ma tutto ciò permette ugualmente di osservare la tacca di diffrazione attraverso un flusso d'aria molto più ordinato e forse quasi laminare.
Questa ragione suggerisce che è comunque utile “aiutare” ad abbreviare il tempo di acclimatazione, mantenendo il telescopio in un ambiente avente una temperatura che “incontri” la temperatura esterna al tramonto. In quel caso accendendo la ventilazione a quell'ora si azzera il tempo di attesa per poter utilizzare 350x e oltre.
(Attenzione solo al fatto che una ventola rumorosa come quella del filmato postato da Longastrino, gira troppo veloce, e se si sente il rumore è perchè vibra, e deve esser spenta per osservare ad alto ingrandimento, anche se installata su gommapiuma. Meglio una ventola più spessa ma che gira più lentamente, per non perdere terreno con l'inseguimento di acclimatazione).
www.grattavetro.it/acclimatazione-...ioni-possibili/**): Ma il seeing atmosferico è quel disturbo che spesso, una volta che hai attuato le tue precauzioni sul controllo dell'acclimatazione, ti può far vedere all'oculare, a tratti, l'immagine confusa..e a tratti con dettagli istantanei quasi da sommatoria di fotogrammi webcam.
Edited by GiulioTi - 29/6/2018, 22:31