Dobsoniani

Ma l'aspirazione muove veramente l'aria dello strato limite?

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view post Posted on 27/6/2018, 14:36
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Lorenzo Burti

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In prospettiva di Marte, mi occupo più seriamente dello strato limite. Siccome il diaframma dista dallo specchio un buoni 4 cm, ho incollato un biadesivo che riduca la fessura a meno di un centimetro.
riduzione_fessura_specchio-diaframma
Poi, per non risparmiare, ho collegato un aspirapolvere da 1200W (NB: la cassa sotto è chiusa)
aspirapolvere
Siccome non fumo, ho pregato un amico fumatore di alitare il fumo verso lo specchio. Risultato: quasi zero. Il fumo si avvia sì verso il perimetro dello specchio, ma con una calma veramente disarmante. A questo punto mi chiedo se ci voglia un aspiratore da cucina industriale! Lorenzo
 
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view post Posted on 27/6/2018, 17:07

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Anche lo strato limite cresce lentamente. Devi aspirare quanto basta per tenere lo strato limite di spessore uniforme. Dovresti vederlo in intra/extra.
La portata d'aria è quelle dell'aspirapolvere e non cambia cambiando la fessura. Una fessura più stretta accelera la velocità solo vicino alla fessura. Dovresti guardare la velocità del fumo a pochi centimetri dalla superficie (dato che lo strato limite è spesso millimetri).
 
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view post Posted on 27/6/2018, 17:23
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Lorenzo Burti

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... appunto essendo di millimetri ho pensato si dovessero muovere quei millimetri. Con una fessura di 4 centimetri, il movimento d'aria è inestente. Comunque posso assicurare che con la ventola da computer e la fessura ampia, non si notava assolutamente nessuna differenza tra ventola a tutta birra a 12 V e ferma. Lorenzo
 
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view post Posted on 28/6/2018, 09:46
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dagli Appennini alle Alpi basta che sia BUIO

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vale più di mille parole :)
 
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view post Posted on 28/6/2018, 10:08

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Alla domanda della discussione: "Ma l'aspirazione muove veramente l'aria dello strato limite"?...rispondo che non ha un effetto così radicale; tuttavia lo strato limite lo "PETTINA", rendendo qualsi laminare buona parte del suo spessore, e quindi la visione degli anelli grigi della tacca di diffrazione attraverso quel mezzo diventato ordinato e trasparente, diviene solo tremolante (naturalmente seeing atmosferico permettendo **).

Quoto Longastrino. (Ho cercato anch'io quel filmato di parecchi anni fa, ma non sono più riuscito a ritrovarlo)

Per le "mille parole" (...e su queste io sono un esperto): Direi che sull'argomento della efficienza di acclimatazione dello specchio primario, ho sbatacchiato assai i miei due neuroni, facendo dei test con la installazione sul mio dob 360F5 di un termometro da auto da 5 euro, che nel suo “case” ha due sonde; una per la misura della temperatura ambiente dell'auto, ed una sonda remota da applicare all'esterno auto per misurare la temperatura esterna.

Ovviamente nel mio montaggio sul telescopio, la sonda remota l'ho applicata ben isolata sul retro del primario, sotto un “francobollo” di polistirolo; mentre la sonda nata per misurare la temperatura dell'ambiente auto, ora mi misura la temperatura del luogo di osservazione.

Le prove le ho fatte in diverse serate di diversa stagione, guardando il progredire o regredire della turbolenza in intra focale, con aspirazione posteriore diametro 80mm spessore 25mm, da 360 metri cubi ora di portata a 1400 giri al minuto (a 12 volt), oppure 180mc a 6 volt, forniti dalla mia vecchia lampada/faro ricaricabile modificata allo scopo (www.grattavetro.it/alimentatore-0-...razione-dobson/ )

Il tutto con lo scopo di seguire visivamente l'andamento della turbolenza nel percorso ottico del dobson (più o meno disturbata dal seeing esterno specie in extra focale), fino a capire dcome fare per arrivare a vedere quasi ferma la tacca di diffrazione allo star test.

Lascio le chiacchiere sull'argomento test, nell'articolo di cui al link seguente. Ma riassumo in breve che alla fine mi sono trovato meglio (...ma la cosa sarebbe ancora migliorabile), con il mio setup attuale che prevede il già detto ventilatore diametro 80mm ma spesso 25 (la portata aumenta con lo spessore).

Il ventilatore è in aspirazione e gira a velocità BASSA (1400 giri) che se è il caso di forte ingrandimento riduco a 700 in osservazione, perchè spegnere vuol dire perdere terreno con l'acclimatazione.

Il diaframma anteriore al primario ad una distanza di 2cm dal bordo specchio (di meno attualmente non posso); al quale aggiunsi un ventilatore anteriore da 60 mm che soffia radente sulla superficie riflettente del primario, funzionante anche lui in parallelo a quello posteriore, installato per velocizzare un poco l'inseguimento della temperatura altrimenti troppo lento (...col mio setup).

In conclusione: Dato che è scientificamente impossibile per inerzia raffreddare fino alla t° uno specchio di qualunque diametro e di spessore anche solo 30mm. Ed inoltre un raffreddamento localizzato genera astigmatismi..
Per bene che vada la temperatura dello specchio, nel mio setup (ma in qualsiasi setup) “insegue” quella ambiente nel suo precipitare, mantenendo il primario (nel mio caso) nei 3 o 4 ° C più caldo dell'ambiente (vedi grafici nell'articolo seguente), ma tutto ciò permette ugualmente di osservare la tacca di diffrazione attraverso un flusso d'aria molto più ordinato e forse quasi laminare.

Questa ragione suggerisce che è comunque utile “aiutare” ad abbreviare il tempo di acclimatazione, mantenendo il telescopio in un ambiente avente una temperatura che “incontri” la temperatura esterna al tramonto. In quel caso accendendo la ventilazione a quell'ora si azzera il tempo di attesa per poter utilizzare 350x e oltre.

(Attenzione solo al fatto che una ventola rumorosa come quella del filmato postato da Longastrino, gira troppo veloce, e se si sente il rumore è perchè vibra, e deve esser spenta per osservare ad alto ingrandimento, anche se installata su gommapiuma. Meglio una ventola più spessa ma che gira più lentamente, per non perdere terreno con l'inseguimento di acclimatazione).

www.grattavetro.it/acclimatazione-...ioni-possibili/

**): Ma il seeing atmosferico è quel disturbo che spesso, una volta che hai attuato le tue precauzioni sul controllo dell'acclimatazione, ti può far vedere all'oculare, a tratti, l'immagine confusa..e a tratti con dettagli istantanei quasi da sommatoria di fotogrammi webcam.

Edited by GiulioTi - 29/6/2018, 22:31
 
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view post Posted on 29/6/2018, 13:51
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Lorenzo Burti

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Giulio, ma secondo te, il mio arrangiamento con l'aspirapolvere da 1200W, può equivalere al tuo ventilatore che illustri nel tuo post? Guarda, con una fessura di 4cm (migliorerò il sistema sostituendo il biadesivo con un anello di gommapiuma che riduca, come sugerisci, a 2cm la fessura), dicevo con il sistema precedente NON c'era nessuna differenza a ventola che andava e ventola ferma. Mi colpisce che anche tu hai piazzato una ventola davanti, suggerimento che era all'origine di tutta la vicenda negli articoli storici di S&T. Comunque, concordo con te che bisogna sperimentare, con metodo e pazienza. Grazie a tutti, Lorenzo
 
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view post Posted on 29/6/2018, 21:24

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Dovrebbe equivalere o essere migliore, (vista la potenza dell aspirapolvere), ammesso che la tua cella sia una camera chiusa dall'aspiratore, ed aperta davanti con un diaframma di 2cm.

Ma un risultato negativo lo puoi avere anche con tutto ok ma con il primario già troppo caldo. In quel caso ci vuole un tempo eterno vista l'inerzia termica e la scarsa conduttività del vetro.

il "trucco della nonna, a tecnologia zero" è di consevare in casa il telescopio in un luogo "fresco" a una certa temperatura, e metterlo fuori quando la temperatura esterna sia uguale a quella del luogo di conservazione del telescopio.

In quel caso è quasi immediata la osservazione della tacca di diffrazione, che però andrà peggiorando col calare della temperatura ambiente, se non hai attivato una ventilazione. (..nel senso che a me succede così se non attivo la mia).

Calcola che un'apetrtura di diaframma di 4cm con una estensione pari alla circonferenza del tuo primario, fanno un'area immensa di aspirazione dell'aria, e quindi una bassissima velocità del deflusso, e tale che sfocando una stella, è facile che tu spegnendo o accendendo l'aspiratore non veda differenza nel ribollire dell'aria turbolenta, (con buona pace di Bernoulli, Venturi e Pitot).

Per me, (sobillato da quell'articolo su S&T di parecchi anni fa) è stato decisivo l'accoppiamento ventolina anteriore 80x25mm (misurata adesso perchè credevo fosse diametro 60mm) che spazza il diametro specchio con 33 metri cubi/ora di aria, piazzata come vedi in foro a metà diaframma.

Ovviamente di ventole ho anche l'altra "canonica" di aspirazione posteriore, che ha dato quelli che ritengo buoni risultati...I quali non sono diventati ottimi perchè
1) non credo che possa migliorare di molto la situazione attuale che giudico accettabile.
2) non posso scendere più di tanto col diaframma anteriore, senza dover rimettere mano alla cella del primario di tipo con la cinghia.

Ecco dov'è piazzata la mia ventola interna che spazza l'area riflettente del primario:
ventola_anteriore_dob360_F5

Le mie due ventoline 8-12 volt DC ( ma girano anche a 6 volt) sono modello 8412NGLE, con le caratteristiche che trovi nella prima linea del catalogo scaricabile al link seguente, alla pagina 44.

Credo però che in un buon negozio di componenti elettronici, si possano trovare ovunque equivalenti cinesi a 10 euro cadauno (e qualità commisurata), perchè è lo spessore della ventola 24mm che in genere permette una portata di 33 metri cubi/ora. Sempre utile a patto che la ventola abbia un numero di giri basso come 1500rpm a 12 volt, che è riducibile a 750 alimentando a 6 volt.

Tutto ciò è utile per osservazioni ad alto e altissimo ingrandimento, dove il controllo dell'acclimatazione è fondamentale. Infatti io solitamente osservo così in prima serata, accendendo la ventola quando la temperatura ambiente esterno, scendendo incontra la temperatura del mio specchio conservato in luogo fresco in casa.

Uno specchio di parecchi gradi sopra l'ambiente, anche con quella ventilazione impiega molto/troppo tempo per avvicinarsi a meno dei 5 gradi dalla t° ambiente, che servono per vedere la tacca di diffrazione.

Link per scaricare il catalogo ventole DC:
www.ebmpapst.com/media/content/inf..._2016_01_EN.pdf

Edited by GiulioTi - 30/6/2018, 00:12
 
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view post Posted on 30/6/2018, 12:23
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Lorenzo Burti

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Bellissimo il sistema tuo. Lo adotterò senz'altro. Stanotte ho osservato Marte con l'ambaradan che avevo montato. Bolle: un disastro. Uguale sia ad aspirapolvere inserito che non. Solo a fine osservazione ho pensato che anche il telo (il mio è assolutamente impermeabile) va a costituire un vero e proprio tubo nel quale immagino si creino correnti come in un tele chiuso. Stanotte provo a rimuovere il telo e vedere se fa differenza. Alla prima occasione monto anche io la ventolina tangente. Lorenzo
PS su Marte non si sarebbe visto comunque niente: ho consultato internet stamattina e i report degli osservatori dal mondo sono uguali a quello che ho osservato io, cioè niente sul meridiano. La tempesta è diffusa.
http://alpo-j.asahikawa-med.ac.jp/kk18/m180628z.htm
Per ridurre la fessura, si può usare il sistema mio, un biadesivo. Ma la mia soluzione definitiva sarà di incollare sotto il diaframma, un diaframma in gommapiuma spesso un paio di centimetri.

Edited by lburti - 30/6/2018, 16:17
 
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view post Posted on 30/6/2018, 16:23

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CITAZIONE (lburti @ 30/6/2018, 13:23) 
...Per ridurre la fessura, la mia soluzione definitiva sarà di incollare sotto il diaframma, un diaframma in gommapiuma spesso un paio di centimetri.

Credo che questa ottima idea "zero invasiva", te la copierò! :wub:
 
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view post Posted on 1/7/2018, 14:20

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La ventola che soffia in una direzione parallela al diametro dello specchio (dovrebbe) causare astigmatismo però.
 
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view post Posted on 1/7/2018, 21:49

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Credo anch'io che possa essere come dici.

Io però dagli star test sul campo, in genere non rilevo astigmatismo da asimmetrie più luminose in parti di qualche anello della tacca di diffrazione.

Forse mi succede questo perchè per mio principio di comodo (per poter osservare da subito), sfrutto il fatto di avere a suo tempo installato sul dob un termometro da auto (*) che mi misura la t° ambiente, e la t° specchio, per "agganciare al volo" l'acclimatazione accendendo la ventilazione quando la temperatura ambiente in discesa incrocia quella dello specchio (ovviamente questo è possibile quando il telescopio è conservato in luogo più fresco dell'ambiente).

In quei casi mi trovo da subito in condizioni ottimali di osservazione, ma forse pure di possibile minima sollecitazione termica arrecata allo specchio dalla ventilazione.

(*)
www.amazon.it/Termometro-interno-e...e/dp/B01H5LBRYO

Edited by GiulioTi - 1/7/2018, 23:17
 
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view post Posted on 23/10/2019, 16:10
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Ritorno sul tema perché ho finalmente fatto un 'tagliando' al mio tele e montato la famosa guarnizione in gommapiuma che porta la fessura ad 1cm e 1/2. Provato col fumo, il movimento è identico a quello del filmato. Approfitto per chiedere a Giulio come estrapolo le caratteristiche della ventola da un semplice esame visivo (dimensioni, etichetta). Noto che tu Giulio sei centrato sull'acclimatazione. L'idea che mi son fatto sin dagli articoli di S&T è che agire efficacemente sullo strato limite sana o migliora sensibilmente il problema anche se lo specchio non è in temperatura. È così? Ebbene con l'aspirazione posteriore non mi scompaiono quelle mille bolle in tinozza che celano completamente gli anelli di diffrazione. E dato che ci sono, perché è in 'intrafocale' che si vedono i casini vicini (strato limite e correnti di tubo)? In intrafocale dovrebbe andare a fuoco oltre l'infinito. Per mettere più a fuoco lo spazio vicino si deve estrarre l'oculare (extrafocale), come quando si osserva un oggetto al di qua dell'infinito. Aiuto! Qua c'è uno che di ottica non ha mai capito un fico secco!
 
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view post Posted on 24/10/2019, 09:52

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CITAZIONE (lburti @ 23/10/2019, 17:10) 
Ritorno sul tema perché ho finalmente fatto un 'tagliando' al mio tele e montato la famosa guarnizione in gommapiuma che porta la fessura ad 1cm e 1/2. Provato col fumo, il movimento è identico a quello del filmato. Approfitto per chiedere a Giulio come estrapolo le caratteristiche della ventola da un semplice esame visivo (dimensioni, etichetta).

Purtroppo dalle etichettine striminzite presenti sulle ventole non si capisce nulla delle loro caratteristiche, che invece (non sempre) compaiono a catalogo, o ne accompagnano la descrizione del venditore.

1) Serve una ventola sola (o al massimo due), ma più sono e più le loro vibrazioni si “modulano” e si rendono visibili ad altissimo ingrandimento come una lenta orbitazione ellittica della stella. Orbitazione che sparisce dimezzando la velocità di rotazione).
2) Serve che abbia una buona portata in metri cubi ora;
3) Con velocità non superiore ai 2mila giri al minuto (+velocità= +portata ma +ronzio = +vibrazioni);
4) E' assolutamente meglio che non sia montata su cuscinetti a sfere, ma su boccole autolubrificanti a vita.

Di solito la misura più corrente ha una forma quadrata di 80x80x25mm di spessore. Lo spessore della girante maggiore aumenta la portata.

Una ventola polacca che ha tutte le caratteristiche indicate abbastanza in regola potrebbe essere questa:
www.amazon.it/AAB-Cooling-Black-Si...71900681&sr=8-5

La dimensione 80x80x25 gira su boccola autolubrificante a 2mila giri ed ha una portata oraria di 51 mila litri di aria all'ora e costa 7 euro, ma volendo maggior portata vedo nello stesso link che ci sono disponibili anche diametri maggiori con portate maggiori, che hanno tre fili, e leggo nelle domande e info presenti a fondo pagina, che basta lasciare scollegato il filo giallo del controllo tachimetrico esistente solo nei computers di cui le ventole sono ricambio.

CITAZIONE (lburti @ 23/10/2019, 17:10) 
Noto che tu Giulio sei centrato sull'acclimatazione. L'idea che mi son fatto sin dagli articoli di S&T è che agire efficacemente sullo strato limite sana o migliora sensibilmente il problema anche se lo specchio non è in temperatura. È così?

Si, anche se è un processo lungo la cui efficienza è condizionata dalla possibilità di non dover anche abbattere di parecchi gradi la temperatura dello specchio, essendo già impegnativo il mantenere un inseguimento della temperatura ambiente in discesa.

CITAZIONE (lburti @ 23/10/2019, 17:10) 
Ebbene con l'aspirazione posteriore non mi scompaiono quelle mille bolle in tinozza che celano completamente gli anelli di diffrazione.

E' tutto un'esperimento legato anche alla massa del primario. Per accorciare i tempi devi fare il possibile per partire con l'aspirazione specchio, al massimo con la sua temperatura due o tre gradi sopra a quella ambiente di prima serata.

CITAZIONE (lburti @ 23/10/2019, 17:10) 
E dato che ci sono, perché è in 'intrafocale' che si vedono i casini vicini (strato limite e correnti di tubo)? In intrafocale dovrebbe andare a fuoco oltre l'infinito. Per mettere più a fuoco lo spazio vicino si deve estrarre l'oculare (extrafocale), come quando si osserva un oggetto al di qua dell'infinito. Aiuto! Qua c'è uno che di ottica non ha mai capito un fico secco!

La deduzione corretta, parte dalla seguente affermazione e da un conseguente ragionamento:

L'affermazione si legge al Capitolo 7.2.3 di Star testing astrinomical telescope (nella mie edizione a pag 138 , fourth printing 1999) ed è la seguente:
If you pull the eyepiece outside of infinity focus, you can often focus on the disturbances themselves high in the atmosphere. They appear as bands or cells moving across the out-of-focus image.

Il ragionamento è il seguente: Se è vero quanto afferma Suiter qui sopra, sarà altrettanto vero l'opposto, che spingendo in intrafocale (in-focus) si rendono visibili le turbolenze presenti dentro il percorso ottico, in particolare dovute al forte calore ceduto dallo specchio all'aria, che ne cambia l'indice di rifrazione e la fa salire ribollente, mentre altra più fredda scende ad occupare il posto della saliente.

Quindi l'osservatore si trova a vedere nel telescopio un ribollire di aria equivalente al ribollire di acqua di un torrente visto guardando giù da un ponte, che non ti lascia vedere quasi per nulla i sassi che stanno sul fondo dell'acqua; mentre stando sullo stesso ponte dello stesso torrente, percorso da un flusso “ben pettinato” e laminare, puoi vedere bene i sassi sul fondo come se non ci fosse l'acqua a scorrervi sopra in modo ordinato.
 
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view post Posted on 24/10/2019, 10:31
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Lorenzo Burti

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Grazie delle dritte sulla ventola! Non mi va bene invece l'ipse dixit su Suiter. Lo afferma ma non lo spiega. Posso immaginare che se sfuoco in fuori metto a fuoco l'atmosfera che è al di qua della stella. Come migliori la visione di ciò che sta tra il mio occhio e lo specchio in intrafocale proprio non lo capisco
 
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view post Posted on 24/10/2019, 19:46

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Beh, la tua posizione è lecita e comprensibile, e la discussione si fa interessante.

Io certamente io non sono in grado di spiegare scientificamente perchè in intrafocale si vedano i moti convettivi a parità di sfocatura più parossistici che in extrafocale, ma, da tecnico, intuitivamente trovo ben comprensibile che fra un oggetto stella posto all'infinito, e un oculare opposto e vicinissimo allo specchio, ci sia frapposta una congrega di turbolenze non focalizzabili, e che spostando il fuoco in avvicinamento allo specchio, vedo disturbare molto più da “vicino” alla mia persona, e molto di più di quanto possa vedere guardando “lontano” dalla mia persona, oltre l'infinito in cui si trova la stella, appunto in extrafuoco.

Posso certamente sbagliare diagnosi, ma distinguerei la certa e possibile messa a fuoco ottica dell'oggetto reale stella, con la impossibile focheggiatura del disturbo turbolenza che affligge l'intero percorso, ma comprensibilmente e maggiormente vedo ribollire in intrafocale guardando verso lo specchio, in quanto molto vicino al mio occhio osservatore, più di quanto lo sia diluita guardando oltre il riflesso dello specchio verso e oltre l'infinito ottico in cui si trova la stella, appunto in extrafocale.

Forse Mauro Da Lio potrebbe aiutarci
 
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