Dobsoniani

Ingrandimento 30 cm

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view post Posted on 25/12/2020, 16:58
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Ecco una parte di quello che riporta "Il libro dei telescopi" di Ferreri a proposito dell'ingrandimento (senza l'oculare):

"guardare la luna ingrandita 10 volte significa, senza commettere un grosso errore , vederla sotto un angolo di 5° rispetto ai 0,5° che sottende in realtà. Dal momento che come base è considerato l'occhio umano e dal momento che esso "vede" gli oggetti con una dimensione pressochè identica a quella che forma un obiettivo da 25 cm di focale, si deve utilizzare questo numero come base e dargli un valore di ingrandimento pari a 1. .....Pertanto si ha che un obiettivo dà luogo sul piano focale ad un'immagine di ingrandimento I = F/25 con F focale in cm. Un obiettivo da 1 m di focale darà 4 ingrandimenti ..........ciò che fa la parte del leone nei telescopi è però l'oculare che ingrandisce ulteriormente l'immagine di 10-50x.....

 
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view post Posted on 27/12/2020, 21:14
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Lorenzo Burti

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Bravissimo! Avevo vagamente presente la frase di Ferreri. Ma perché l'occhio umano equivarrebbe ad un obiettivo di 25cm non l'ho capito allora e non lo capisco adesso. Lorenzo
 
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view post Posted on 27/12/2020, 22:07
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CITAZIONE (lburti @ 27/12/2020, 21:14) 
perché l'occhio umano equivarrebbe ad un obiettivo di 25cm

Credo che 25cm sia un refuso, sarebbero 250mm, quindi consideriamo 25mm.
Leggiamo attentamente questa frase di Ferreri sull'occhio umano
CITAZIONE
esso "vede" gli oggetti con una dimensione pressochè identica a quella che forma un obiettivo da 25 cm di focale

Come dicevo sopra è semplicemente una considerazione rispetto al campo inquadrato da un obbiettivo fotografico. Inoltre dire che corrisponde alla focale di un obbiettivo fotografico senza specificare il formato della pellicola/sensore e la densità di pixel del sensore stesso non vuole dire niente.
Ovviamente quando scrisse Ferreri non erano in uso i sensori elettronici ed aveva preso in considerazione l'uso dell'obbiettivo da 25mm sulla più diffusa pellicola fotografica a 35mm.
Un altro esempio, prendiamo due macchine fotografiche con sensore FF (35mm equivalemte) ed un obbiettivo da 25mm, la prima macchina con sensore da 24Mpx, la seconda con sensore da 48Mpx, a pari obbiettivo, il campo inquadrato sarà identico, ma la seconda ingrandirà l'immagine di circa 4X rispetto la prima, quindi se ai tempi che Ferreri lo ha scritto poteva vagamente avere senso, oggi tutto questo discorso è un nonsenso, esattamente come la teoria sopracitata che sosteneva la distanza dalla tv fosse dovuta essere 4x la diagonale, regola tra l'altro uscita da uno studio di 2 tecnici RAI su loro prove di visione senza un vero studio e quindi in realtà solo un opinione personale.
Mi ricordo le grandi discussioni su un noto forum di audiovideo, ai tempi avevo un proiettore con tubi da 9 pollici con uno schermo di 2,5metri di base, sarei dovuto stare a 12metri di distanza annullando il senso di proiettare su grande schermo.
Quello di Ferreri era solo un modo empirico per spiegare una cosa con un esempio che più o meno calzava e poteva essere compreso da tutti (che poi ho dubbi anche su questo, la maggior parte della gente non avrebbe capito, soli i fotografi avrebbero potuto fare un paragone).
Ferreri, che ho avuto il piacere di incontrare più volte, come molti di voi immagino, è tra le altre cose un divulgatore e deve cercare di far capire cose difficili in modo semplice, e non è per niente una cosa facile.
 
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view post Posted on 28/12/2020, 11:14
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Buongiorno a tutti, mi dispiace contraddire le ipotesi anche di assidui frequentatori del forum ma la misura di riferimento è proprio 250mm.
In microscopia sia gli obiettivi che gli oculari sono espressi in "ingrandimenti" e la conversione in mm di focale viene proprio utilizzando quel parametro come base.
Un oculare da 25mm viene dato per 10 ingrandimenti, uno da 20x sono 12,5mm, 50x sono 5mm e 100x sono 2,5mm.
In formula, la focale è data da 250mm diviso l'ingrandimento (che è un numero puro), l'ingrandimento è dato da 250mm diviso la focale e il prodotto tra ingrandimento e focale deve dare 250 come risultato.

Come già altri hanno detto, in fotografia (di cui i dobsoniani sono mediamente meno avvezzi) l'ingrandimento è in relazione con la dimensione del sensore (o pellicola, se preferite) ed è espresso con il rapporto tra lunghezza focale dell'obiettivo e la diagonale del sensore.

Ancora dalle esperienze di Leonardo da Vinci, che aveva notato che guardando un oggetto in uno specchio concavo lo si vede ingrandito, c'è un "ingrandimento intrinseco" in uno specchio parabolico; questo è già stato correttamente espresso e l'esperimentino con la carta da lucido (se non l'avere in casa va bene anche la carta da forno di vostra moglie) posta al fuoco dello specchio ne è la riprova.

L'unica differenza è che nei primi due casi ci si riferisce all'ingrandimento lineare, nell'ultimo caso a quello angolare ma, per angoli piccoli (dove la grandezza della funzione seno si confonde con quella della tangente ... questa sarebbe pressappoco la definizione matematica) come solitamente succede nell'osservazione astronomica, sono pressoché uguali.
 
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view post Posted on 28/12/2020, 16:51
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CITAZIONE (Bardix @ 28/12/2020, 11:14) 
Buongiorno a tutti, mi dispiace contraddire le ipotesi anche di assidui frequentatori del forum ma la misura di riferimento è proprio 250mm.
In microscopia sia gli obiettivi che gli oculari sono espressi in "ingrandimenti" e la conversione in mm di focale viene proprio utilizzando quel parametro come base.
Un oculare da 25mm viene dato per 10 ingrandimenti, uno da 20x sono 12,5mm, 50x sono 5mm e 100x sono 2,5mm.
In formula, la focale è data da 250mm diviso l'ingrandimento (che è un numero puro), l'ingrandimento è dato da 250mm diviso la focale e il prodotto tra ingrandimento e focale deve dare 250 come risultato.

Ciao Bardix, ma la focale di riferimento che indichi in microscopia non è semplicemente la focale della lente del microscopio?
Non ne capisco niente di microscopia, tutti i microscopi hanno 250mm di focale? Nei biologici si cambia la lente di "ingresso" invece che l'oculare, non va a variare la focale?
Rimango però dell'idea, anche dalla frase di Ferreri, che intendesse l'angolo di visione dell'occhio umano che sicuramente, su un obbiettivo fotografico (anche se non specifica che sia fotografico), si avvicina più ad un 25mm che ad un 250mm (su ff).
Sarà che usando una macchina fotografica il mio pensiero va lì.
In ogni caso lo ritengo un dato empirico, volendo proprio sindacare l'occhio umano dovrebbe avere un rapporto di ingrandimento 1:1, quindi 1X.
 
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view post Posted on 28/12/2020, 17:57
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CITAZIONE (JohnHardening @ 28/12/2020, 16:51) 
Ciao Bardix, ma la focale di riferimento che indichi in microscopia non è semplicemente la focale della lente del microscopio?
Non ne capisco niente di microscopia, tutti i microscopi hanno 250mm di focale? Nei biologici si cambia la lente di "ingresso" invece che l'oculare, non va a variare la focale?
Rimango però dell'idea, anche dalla frase di Ferreri, che intendesse l'angolo di visione dell'occhio umano che sicuramente, su un obbiettivo fotografico (anche se non specifica che sia fotografico), si avvicina più ad un 25mm che ad un 250mm (su ff).
Sarà che usando una macchina fotografica il mio pensiero va lì.
In ogni caso lo ritengo un dato empirico, volendo proprio sindacare l'occhio umano dovrebbe avere un rapporto di ingrandimento 1:1, quindi 1X.

Ciao JH, no, sei decisamente fuori strada, provo a descriverti la cosa in modo meno rigoroso.

Immagina di avere 20 o 30 anni (non come me che da ultrasessantenne sono presbite) e che tu debba guardare bene un francobollo ... a quale distanza dal viso la porresti ? Probabilmente a circa una spanna, cioè 250mm: questo sarebbe l'ingrandimento 1x.

Però magari non ti basta per vedere i dettagli più fini ed allora prendi una lente contafili da 10x e, guardacaso, ha una lunghezza focale di 25mm.

Se vuoi ingrandire ulteriormente devi mettere assieme più lenti componendo così un "microscopio semplice"; la prima delle due lenti, quella che tu chiami di ingresso, si chiama "obiettivo", la seconda "oculare", come nei telescopi.

Qual'è il vantaggio di questo sistema ? Che a differenza del telescopio, dove per calcolare l'ingrandimento devi dividere le due lunghezze focali di obiettivo ed oculare, in microscopia devi fare il prodotto dei due ingrandimenti.

Solitamente, in un microscopio, si cambiano gli ingrandimenti cambiando gli obiettivi, ma su quelli di maggiore qualità si possono cambiare anche gli oculari per palesi motivi di qualità e precisione, importante, ovviamente, negli oculari, il diverso campo apparente.

Tra l'altro, molti oculari che usiamo impropriamente con i telescopi sono nati proprio per i microscopi; qual'è la differenza sostanziale ? I secondi devono rispettare le lunghezze (uno spermatozoo deve avere la stessa lunghezza sia al centro che al bordo, e la stessa caratteristica è ideale anche per l'osservazione terrestre e nelle ottiche da caccia) nei primi sono gli angoli a dover essere rispettati, un primo d'arco deve rimanere tale in tutto il campo.
La differenza è irrisoria su campi piccoli ma importanti quando l'AFoV diventa più grande.

Spero di essere stato sufficientemente esplicativo ...

Edited by Bardix - 28/12/2020, 18:26
 
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view post Posted on 28/12/2020, 21:50

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Secondo me, da quanto leggo e applico dal libro di fisica biomedica di mia figlia, Bardix ha ragione (vedo adesso che mi devo riferire al suo penultimo post (qest'ultimo non l'ho ancora letto) ):

Il ragionamento parte dal fatto che bisogna pensare che l'occhio umano adulto e normale, ha un diametro del bulbo oculare di circa 23mm, e può distinguere al massimo un particolare di un oggetto ben illuminato di lunghezza “Lx” (che misureremo dopo), tale da percepire una separazione angolare dei suoi estremi di circa 5*10^-4 radianti (0.0005), equivalenti ad un angolo che chiamiamo Alfa, di circa 0,03 gradi.
Questa separazione angolare minima è quella che viene detta “acuità visiva”, (e credo sia equivalente al potere risolvente o potere separatore di un telescopio).

Ne consegue che per studiare i particolari di quel minimo oggetto, sotteso da quel minimo angolo Alfa, una persona adulta e normale, lo "accomoderà" mettendolo alla minima distanza “comoda” per il suo occhio, con la messa fuoco nel punto che nel libro di cui sopra viene detto “punto prossimo”:
Quella per l'occhio umano è la fatidica distanza di 0,25 metri cioè i famosi 250mm , che individuano la distanza focale minima possibile dell'occhio nudo umano, che può mettere a fuoco oggetti dall'infinito fino a lì. e non più vicino.

Da quì poi se ne ricava che:
Per calcolare la lunghezza Lx appartenente a quel minimo particolare captato dalla retina, e percepibile dall'occhio umano giovane adulto, si assume che sia accettabile che il piccolissimo numero che esprime il valore di quel piccolissimo angolo Alfa 5*10^-4, esprima pure il valore della sua piccolissima tangente, e questo fa si che la lunghezza del particolare Lx diventi:
Lx= (0,25metri)*(5*10^-4 ) = 1,25*10^-4 m = 0,125mm poco più di un decimo di millimetro

(E quest'ultimo calcolo è analogo alla impostazione del campo di piena luce desiderato, in fase costruttiva di un dobson)

Edited by GiulioTi - 28/12/2020, 22:26
 
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view post Posted on 29/12/2020, 09:31
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Ok, quindi in microscopia è considerato 1x un oggetto visto alla distanza di 25cm.
Il microscopio lo ho usato un pochino da bambino e ne ho comprato uno per interessare le figlie qualche anno fa, ma l'ho usato veramente poco e solo per curiosità con alcuni vetrini acquistati, non mi sono addentrato nella materia. Grazie mille Bardix per la spiegazione.

Però letto tutto ciò resto ancora dell'idea che non sia questo il caso, perchè qui si parla di ingrandimento 1x per un oggetto visto a 250mm di distanza dall'occhio senza lenti, mentre Ferreri dice espressamente "obbiettivo da 25cm".
Quindi o è un refuso la focale dell'obbiettivo o è un refuso parlare di obbiettivo invece di distanza dall'occhio.
 
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view post Posted on 29/12/2020, 12:46
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Lorenzo Burti

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Grazie a tutti, bravissimi! Ammetto che il link 'scientifico' di Dob45 che è sempre molto competente mi 'complica le cose semplici' in quanto allergico alle formule che trasformano una frase di uso comune in una sigla che dopo un secondo ho già dimenticato. Credo di interpretare il pensiero anche di altri allergici alla matematica facendo notare che mentre Mt=epsilon/alfa non mi dice niente, mi dice invece tutto la frase per esteso: "L'ingrandimento del telescopio è dato dal rapporto tra angolo apparente, quello che entra nell'occhio alla fine del treno ottico, e l'angolo reale, sotteso sul cielo. Ma già qui lo siensiato che ha scirtto il bellissimo articolo confonde, perché chiama angolo reale quello che nella immagine (molto chiara questa) chiama invece 'angolo apparente sotteso sul cielo'. Allora, o lo chiami reale, o lo chiami apparente. Subito dopo introduce tan di epsilon=h'/f di E e tan di alfa=h'/f di o guardandosi bene dal dire cosa sia h' (si suppone che sia una costante o comunque irrilevante visto che h'/h' si eliminano. Finalmente definisce f di E e f di o. Ma perché usi questa notazione per definire lunghezze focali è un mistero... molto chiara invece la spiega di Bardix che interpreto così: se prendi un cannocchiale di lunghezza focale 250mm, proietti l'immagine sulla carta da forno già citata e la guardi a distanza di lettura, cioè 25cm con un occhio e con l'altro guardi il panorama, vedrai le due immagini uguali 1x. Trovo una sola difficoltà: la cosiddetta 'distanza di lettura' non sarebbe 25cm ma un poco di più 35-40cm, anzi la distanza fra 'la prima nocca del dito medio e il gomito' (sic!). Lorenzo
 
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view post Posted on 29/12/2020, 16:04

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CITAZIONE (lburti @ 29/12/2020, 12:46) 
...molto chiara invece la spiega di Bardix che interpreto così: se prendi un cannocchiale di lunghezza focale 250mm, proietti l'immagine sulla carta da forno già citata e la guardi a distanza di lettura, cioè 25cm con un occhio e con l'altro guardi il panorama, vedrai le due immagini uguali 1x.

Galileo descriveva proprio così, con un occhio dentro e uno fuori dal telescopio,... la sua misura pratica dell'ingrandimento 1x, e da quello, i rapporti fra i diametri delle lune di Giove ,...(da metà pagina 8 del suo Sidereus Nuncius) leggibile/scaricabile quì:
https://www.dis.uniroma1.it/sites/default/...uncius_1610.pdf

 
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view post Posted on 29/12/2020, 16:29
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@ilburti, ma Bardix non parla di cannocchiali con focale do 250mm, ma parla di un oggetto posto a 25cm dall'occhio.

@GiulioTi grazie della documentazione, me la leggerò con calma... devo elaborare ed il rincoglionimento avanza.
 
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view post Posted on 29/12/2020, 18:15
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CITAZIONE
Subito dopo introduce tan di epsilon=h'/f di E e tan di alfa=h'/f di o guardandosi bene dal dire cosa sia h' (si suppone che sia una costante o comunque irrilevante visto che h'/h' si eliminano. Finalmente definisce f di E e f di o. Ma perché usi questa notazione per definire lunghezze focali è un mistero

alfa, epsilon, h' fanno riferimento alla figura 7 (infatti nella seconda riga dell'articolo, FIG. 7 è un link , cliccaci sopra) in cui h' è l'immagine dell'oggetto formata dall'obiettivo.

ma a sto punto forse è meglio far riferimento alla figura 6 (sopra alla 7) che mostra uno specchio concavo senza l'oculare:

www.telescope-optics.net/system.htm#magnification_is_limited

in cui , ancora una volta si dice:

"If observed directly, from the least distance of distinct vision v (approx. 25cm, or 10 inches) most of the light from the object image h' misses the eye pupil (more so for the points farther off-axis, with no light from the image's reversed top reaching the eye); also, magnification is limited to ƒ/v, ƒ being the objective's focal length. "

il grassetto è mio per far vedere che anche qui ci ritroviamo la formula indicata dal Ferreri (che poi è la stessa cosa che dicevano sia Giulio che Bardix)
 
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view post Posted on 30/12/2020, 14:18

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Capisco anch'io che a causa di una fisiologia umana così personale e dipendente anche dalla età, possa essere valido compromesso il prendere la distanza minima di accomodamento dei famosi 250mm come attendibile riferimento tecnico. Ma condividendo con JohnHardening l'insoddisfazione del dubbio, ho provato a fare il seguente assaggio di verifica.

Di fatto l'occhio in sè, considerato strumento ottico, e non oftalmico, dispone di un obiettivo che è il "gruppo pseudo Zoom" costituito da cornea e cristallino, che proietta al "primo fuoco", cioè sul sensore Retina (come fa un telescopio senza oculare sul sensore di una macchina fotografica al "fuoco diretto") la immagine capovolta, che il cervello pensa poi a raddrizzare.

Gruppo pseudo Zoom perchè ci sono i muscoli ciliari dell'occhio che provvedono a cambiare curvatura e lunghezza focale della Cornea e un poco del Cristallino, per "accomodare" la visione... nel senso di mettere a fuoco dall'infinito (quando i muscoli "stirano" il gruppo ottico, e la sua "lente" si assottiglia mentre la curvatura diminuisce); fino a quei 250mm del "punto prossimo" (quando i muscoli comprimono la circonferenza del "gruppo ottico" rendendo la lente assai più spessa e curva).

In questo insieme, l'obiettivo è quel "gruppo ottico" e dovrebbe avere come lunghezza focale i 23mm del diametro medio del bulbo oculare.

E quel decimo di millimetro di diametro del minimo oggetto osservabile , sotteso ad un angolo di 5*10^-4 radianti dovrebbe portarmi a quest'ultima lunghezza focale di 23mm dell'ingrandimento 1x, con la formula inversa a quella usata per determinare la dimensione do in oggetto astronomico sul sensore CCD o sulla pellicola fotografica, da considerarsi ingrandimento 1x.

Premesso che: Se è vero per esempio, che il pianeta Saturno, il cui disco senza anelli sottende un angolo di 20 arco-secondi, quando fosse visto al fuoco di un telescopio con lunghezza focale di 1268mm formerebbe una immagine diametro

D= Focale specchio in mm * (arco sotteso di 20 arco-secondi / trasformati in radianti)
D= 1268*(20/206265) = 1268*(9,69^10-4)= 0,12mm di diametro.

Provo vedere cosa mi verrebbe come dimensione D, con la focale del bulbo oculare di focale 23mm sottendente un arco di 5*10^-4 radianti) di un oggetto con ingrandimento 1x di diametro.

D= 23mm*(5*10^-4 radianti)= 0,115 mm che sembrerebbe concordare con la visione a 250mm del punto prossimo stangard, salvo il probabile errore nella impossibile misurazione corretta di quell'angolo di 5*10^-4 radianti.

Ma da anziano arrugginito non ne sarei sicuro. :wacko:

Edited by GiulioTi - 30/12/2020, 14:38
 
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view post Posted on 30/12/2020, 16:22
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