| Ciao bella gente. @ Lorenzo: Io con il tuo link, noto che ho accesso a qualsiasi documento della cartella condivisa. (Io però sono iscritto al Cloud One Drive , che fornisce gratis 5 GB di spazio. Ma è venuto dopo il mio cloud Google drive, dove di spazio gratuito ci sono 15 GB)
@ Pierx: Non pensare alla Coma. In un Dobson F5 o 6 a tubo monolitico è quasi impossibile, e facile da correggere. Il mio pensiero molto personale sull'uso Dobson, per quel che può valere, da semplice autocostruttore, osservatore e non da esigente professionista, direi che qualche “storico” ploessl”, specie se di corta focale, è buono averlo per planetario e stelle doppie, perchè, spartano nel numero di lenti, “estrae” ortoscopicamente senza deformazioni, dagli oggetti osservati, il massimo dettaglio imposto dal seeing.
Ma per un uso giustamente molto più godereccio, di “oblò astronautico sul cielo”, e non di dischetto di cielo in campo nero, vale la pena orientarsi verso oculari a largo ma non larghissimo campo e peso (non oltre 67 – 82°) che nascono con la correzione di curvatura del campo fino a focali molto corte, e sono comodamente parafocali (Attenzione che il “dischetto chiaro su fondo nero” lo si vede costruttivamente anche sulla posizione di lunga focale di un normale oculare zoom).
Nel mio caso, per ragioni non autolesionistiche ed economiche, con l'uso dei miei piccoli dobson da viaggio (250F5 e 130F7), uso solo oculari con barilotto da 1 pollice e un quarto (31,7mm), e tolto uno zoom Celestron 8-24mm, uso oculari della serie ES 82° con le focali da 4,7-6,7-8,8-e 14mm. Poi, siccome a partire dal 16mm della serie 82° avrebbero avuto tutti il barilotto da 2 pollici, ho preferito rimanere nel barilotto da 31,7mm prendendo il “cipollotto” 24mm sempre ES, ma della serie 68° , ma sempre parafocale con la serie 82°, che mostra sempre l'oblò astronautico sul cielo, rendendo visibile il solo cerchio nero periferico, che non è visibile nella serie 82°
Ultima mia fisima, per comodità visuale, non mi fiderei del solo cercatore a punto rosso, che funziona bene solo se nel cielo ci sono tante stelle visibili ...( ma nel "mordi e fuggi" astrofilo, molto spesso il cielo non è così): Perciò, secondo me, oltre a quello ottico 6x30 di serie, monterei (come ho fatto nei miei dobson da viaggio) il piccolo e leggero Quickfinder che ha due dei tre cerchietti del Telrad, di cui condivide le mappe star-hop, ingombrando e pesando un terzo di quello, ed avendo anche il lampeggio regolabile in intensità e frequenza .
CIAO E BUON NATALE A TUTTI Giulio
Edited by GiulioTi - 24/12/2023, 15:16
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