Questa è la mia soluzione anti condensa. Vedi anche questa discussione:
https://dobsoniani.forumfree.it/?t=59554506Uploaded with
ImageShack.usIl principio è che una fascia anticondensa riscalda il supporto del secondario alla base e ne previene il sottoraffreddamento e con esso previene il raffreddamento del secondario (un po' come quando si mettevano i radiatori vicino alle finestre per tenere calde le stanze).
Nell'uscita del 28 dicembre 2011, alla fine della notata (per altro molto severa) ho trovato il lembo estremo del secondario (quello più lontano dalla fascia) un po' appannato. Così ho pensato bene di fare una modifica altamente tecnologica. Ispirato dai sistemi di controllo termico dei satelliti (avete presente che sono incartati con la stagnola dorata) ho pensato di ricoprire il secondario con carta stagnola "da cucina"... (non ditelo ai puristi della perfezione fine a se stessa, che storcerebbero il naso e direbbero che un telescopio con il secondario avvolto nella stagnola non può funzionare :-).
La stagnola ha una emissività fra il 5 (se lucida) e il 7% (se grezza). Ho messo la faccia lucida per fuori. Rispetto alla pittura nera che ha emissività vicino a 100%, si riduce il flusso termico per irraggiamento di un fattore superiore a 10-15.
Questo riduce il sottoraffreddamento e la condensa. In molti casi le fasce non sono nemmeno necessarie e quando sono necessarie basta meno potenza. Ieri in Val Visdende ho usato la potenza minima di alimentazione delle fasce, senza avere problemi, e la batteria è durata tutta la notte invece che richiedere un cambio a metà notte.
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ImageShack.usPS volendo essere pignoli si potrebbe incartare anche la faccia superiore del supporto... ma non ho voluto esagerare con l'alta tecnologia :-)
PPS inutile dire che l'alluminio non è visibile dal fuocheggiatore e non causa alcuna luce diretta (che poi nel buio della Val Visdende non ci sono luci che potrebbero entrare direttamente).